Il Dio dei vivi

Il Dio dei vivi

 

07 GIUGNO 2023

MERCOLEDÌ DELLA IX SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Prima lettura: Tb 3,1-11a.16-17a

Salmo: Dal Sal 24 (25)

Vangelo: Mc 12,18-27

Il Signore Gesù è il Dio dei vivi, non dei morti, con la sua morte ci ha fatti rivivere, ha annullato il potere della morte, ovvero, ciò che ci divide da Dio.

Scrive infatti S. Paolo: “Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati” (Ef. 2,4-5).

Noi possiamo vivere da persone morte sebbene siamo vivi. Una vita per vivere ha bisogno di essere nell’amore, di trovare fiducia e speranza nel futuro. Confidando solo in noi stessi possiamo cadere nello scoraggiamento, nell’isolamento, e arrivare persino alla disperazione.

Gesù è il Signore della vita, Egli è colui che donando la sua vita per amore, ci ha aperto ad una pienezza di vita spirituale, ovvero colmata del dono dello Spirito Santo, una vita in Dio.

La vita in Dio è una vita di comunione fra tutti i fratelli, e siamo tutti chiamati a trasmetterci questa vita da vivi, siamo chiamati a tenere viva la Chiesa di Cristo, li dove siamo e come possiamo. Facciamo entrare il Dio della vita nella nostra vita! Un’aria nuova spalanca le finestre del nostro cuore, è lo Spirito Santo, vento che viene dal cuore di Dio a soffiare su di noi, affinché sia vita, sia luce per tutti.

“Signore,

pongo nella Tue mani la mia vita.

Fa ch’io viva.

Aiutami a sentire la Tua forza in me,

ho bisogno di Te,

come l’aria per respirare,

perché Tu mi fai bene.

Respiro…,

fa che in me lo Spirito del Tuo amore

invada il mio cuore

e ti sappia amare anche io

attraverso i fratelli che mi fai incontrare,

in quei volti che ancora ti cercano.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Pentecoste

Pentecoste

 

28 MAGGIO 2023

DOMENICA DI PENTECOSTE – MESSA DEL GIORNO – ANNO A

 LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: At 2,1-11

Salmo: Sal 103 (104)

Seconda lettura: 1Cor 12,3b-7.12-13

Vangelo: Gv 20,19-23

Alle porte a volte chiuse del nostro cuore, il Signore ci dona il Suo Spirito, affinché ci possa rinfrancare e sostenere, aiutare e alleviare ogni qualvolta, dinanzi alle difficoltà ci dimenchiamo di Lui.

Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, ma viene anche a dare forza, li dove ci manca. E sarà proprio questo dono a darci la pace. Pace a voi, pace perché il Signore non se né è andato, non ci ha lasciato soli, e lo dimostra attraverso quel soffio di vita che dona a noi, affinché possiamo camminare come Chiesa, a casa nostra, portatori di uno spirito che mai finirà.

Oggi allora, chiediamo questo dono, chiediamo anzitutto di saperlo accogliere nelle nostre vite e non temiamo piu nulla, perché se lo Spirito è con noi, la pace scenderà e sarà una gioia piena, consolante, traboccante, preparata per noi da sempre e per sempre.

Sequenza

Vieni, Santo Spirito,

manda a noi dal cielo

un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,

vieni, datore dei doni,

vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,

ospite dolce dell’anima,

dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,

nella calura, riparo,

nel pianto, conforto.

O luce beatissima,

invadi nell’intimo

il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,

nulla è nell’uomo,

nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,

bagna ciò che è árido,

sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,

scalda ciò che è gelido,

drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,

che solo in te confidano

i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,

dona morte santa,

dona gioia eterna.

 

In aiuto

Screenshot_2023-05-17-05-00-11-192~2

 

17 MAGGIO 2023

MERCOLEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA

Prima lettura: At 17,15.22-18,1

Salmo: Sal 148

Vangelo: Gv 16,12-15

Come i discepoli, anche noi siamo lenti a capire il disegno di Dio, per questo lo Spirito ci viene in aiuto, ci fa camminare verso la Verità, ossia ci introduce gradualmente nella vita di Gesù, perché Lui in persona è la verità.

Lo Spirito sarà il portaparola di Gesù, come Gesù era stato il portaparola del Padre. Egli non solo farà ricordare le parole del Gesù storico, ma “annunzierà le cose future”: quello che Gesù vorrà dire alla sua chiesa.

Lo Spirito apre al futuro come una corrente che trascina la storia verso nuovi sentieri. Pregarlo è accendere nel cuore quel desiderio, quella nostalgia di un amore che vuole rimanere sempre in compagnia del suo Signore, perché il suo futuro si dispiega nell’amore.

I doni che lo spirito elargisce comunicano ad ogni cristiano la vitalità propria di Dio. L’umanità ha un bisogno estremo di discepoli testimoni di vita nuova, generata dal Signore risorto.

Ciascuno ha bisogno di credere, che questi doni sono riversati nel profondo di ogni cuore, che riguardano proprio la mia persona, la mia unicità, e così possa tenere alta la vita con l’inventiva, il coraggio, la creatività dello Spirito, di questo Dio che mi fa guardare sempre più in là, che mi affida il suo futuro, perché altri credano nel suo amore e conoscano la verità, ovvero: Gesù stesso.

“Gesù, guida sempre i miei passi,

e li dove non sono capace di portare il peso,

fammi sentire che non sono solo:

Tu rimani, resti, ti fai accanto,

fa che possa sentire non il peso,

ma il sollievo di Te che ti fai carico di me”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Lo manderò a voi

lo manderò a voi

 

16 MAGGIO 2023

MARTEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA

Prima lettura: At 16,22-34

Salmo: Sal 137 (138)

Vangelo: Gv 16,5-11

Il Signore oggi parla della sua necessità di lasciarci, di andare. La storia di salvezza prosegue grazie all’andarsene di Gesù: “È bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito; se invece me ne vado io lo manderò a voi”.

L’allontanarsi di Gesù non ha niente a che fare con l’abbandono; la sua assenza non sarà vuota, ma colmata dal dono dello Spirito Santo. Il suo andarsene definitivo è il segno della generatività di Gesù stesso: egli continua a dare vita ai suoi. Non è preoccupato di se stesso, di salvare la propria vita, ma di fare il bene ai suoi.

Quando facciamo l’esperienza di qualcuno che ci viene a mancare per diversi motivi, proviamo il vuoto, l’abbandono. Di reazione, la tristezza e lo sconforto ci assalgono; possiamo cadere nella disperazione, o tentare di colmare questo vuoto in maniera sbagliata.

Gesù ci insegna che questo vuoto con Lui non è a perdere, anzi diventa uno spazio adatto per “l’ospite dolce dell’anima”, come ci fa pregare la sequenza allo Spirito Santo, la “sua luce beatissima” che invade il cuore dei suoi fedeli, ci darà la forza per camminare come Lui ha camminato. Ci insegnerà parole ispirate al suo vivere, ci farà compiere azioni e gesti compatibili con il suo sentire e pensare. Ci insegnerà ad amarci e a perdonarci, perché chi crede in Lui sarà salvato dal suo amore misericordioso.

“Il Tuo Spirito, Signore,

colmi il mio cuore.

Il tuo amore come un soffio o un colpo di vento,

faccia vibrare il mio cuore,

affinché si scuoti dal torpore dei vuoti che la vita ha seminato,

e comprenda quanto tutto ciò che è lasciato, perso,

o che verrà, è in quel colpo di vento,

in quel soffio d’amore che ora paura più non fa.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Alla ricerca di un segno

Screenshot_2023-02-13-01-07-07-611~2

13 FEBBRAIO 2023

LUNEDÌ DELLA VI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gn 4,1-15.25

Salmo: Sal 49 (50)

Vangelo: Mc 8,11-13

Gesù sospira profondamente chiedendosi: perché un segno? Verrebbe da rispondere: perché no Signore! In fondo è solo un segno, per dirmi che ci sei Tu a sostenermi.

La verità è che non abbiamo bisogno di un segno, perché è Lui il segno per eccellenza di un amore che si dona, e forse quel sospiro lo farà anche sul Getsemani, quando nel chiedere di allontanare da lui quel calice, alla fine dirà: padre non la mia, ma la tua volontà. L’unico segno di cui abbiamo bisogno e che già abbiamo, è la Sua croce.

Quando entriamo in chiesa, o cominciamo a pregare, ci segniamo dicendo: nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. stiamo segnando la nostra vita con quella di Cristo. Non dobbiamo dimenticarcelo, perché il rischio è di cercare segni, di far dire a Gesù cose che non ci sono o di aver sempre bisogno di più segni. Non vi sarà dato alcun segno perché è stato già dato, allora lasciamo che il nostro sospiro si unisca a quello di Gesù e nel nome di Suo Padre unito nello Spirito, facciamo della sua croce il nostro segno.

“Signore,

segna il mio cuore con il Tuo amore.

Fa che la mia vita

viva sotto il segno della tua croce

e sappia comprendere quanto mi ami,

anche quando ti cerco e

Tu non ci sei, lì dove penso Tu sia,

perché sei qui con me.

Aiutami a trovarti,

sotto quel segno che quotidianamente faccio

e che mi avvicini sempre più a Te”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Convertitevi

convertitevi

 

04 DICEMBRE 2022

II DOMENICA DI AVVENTO – ANNO A

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 11,1-10

Salmo: Sal 71 (72)

Seconda lettura: Rm 15,4-9

Vangelo: Mt 3,1-12

 

 

Convertitevi. Non vuol dire tornare indietro, ma andare avanti, guardare a Lui che è la strada verso cui far giungere il nostro cuore.

Giovanni ci parla di conversione, un cambiare rotta, subito viene da chiedersi: come fare? Si comincia per gradi ed ecco perché Giovanni battezza con acqua, segno che siamo figli di Dio, e Gesù con il fuoco, ovvero, lo Spirito Santo in grado di farci ricordare tutto questo.

Il nostro cammino comincia da figli, il primo passo di conversione è proprio comportarci con Dio in un atteggiamento di figliolanza, consapevoli che Egli è un padre che ci sorregge ed accompagna passo dopo passo.

Convertirsi è credere in Dio come Padre. Gesù è il figlio, nato per insegnarci ad essere figli in grado di riconoscere l’amore e confidare in un Dio capace di raccogliere i pezzi della nostra storia e farne qualcosa di nuovo.

Se il nostro cammino è segnato dalla sofferenza, accanto ad ogni cicatrice ci sarà un piccolo segno di Lui da scoprire, perché Dio è un Padre che non lascia mai soli i suoi, tantomeno nella sofferenza.

Quando nell’apice del dolore pensiamo che non ci sia nessuno, proviamo a credere che Dio è accanto a noi in silenzio, non perché non ha niente da dire, poiché a volte non ci sono parole per esprimere la vicinanza, ma semplicemente Egli è lì, ci sta accanto.

È il momento di chiedersi: credo in questo? No, allora convertiti! Cambia rotta e guarda alla tua storia, scopri Tuo Padre, lasciati stupire ed accogliere dall’Amore che ti viene incontro, qualsiasi strada tu faccia.

 “Signore,

desidero imparare a camminare

sentendoti al mio fianco,

ho bisogno di Te.

Aiutami a ricordare

quanto amore hai seminato lungo il corso della mia vita,

così che esso diventi come piccole luci sul mio cammino,

fari nella notte più buia,

affinché io sappia che dove sono io, là ci sei Tu”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

in quel momento, in ogni momento

 

in quel momento, in ogni momento%0A

 

SABATO 15 OTTOBRE 2022

SANTA TERESA DI GESÙ, VERGINE E DOTTORE DELLA CHIESA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA     (clicca qui)

Prima lettura: Ef 1,15-23

Salmo: Sal 8

Vangelo: Lc 12,8-12

Il Signore ci dona lo Spirito Santo come via in grado di illuminarci il cuore. È la presenza di Dio da invocare in ogni nostra azione: siamo invitati a farlo, per essere nelle piccole cose quotidiane alla presenza di Dio.

È un ancora che ci sorregge, ci ricorda che siamo davvero nel cuore di Dio, non dobbiamo mai stancarci di pensarlo, oppure dimenticarlo, perché se vogliamo cercare chi siamo, qual è la nostra essenza, è possibile solo percependoci all’interno di questa circolarità di amore, tra Padre e Figlio.

Ogni pezzo della nostra storia ha in sé il segno dello Spirito Santo, perché non c’è giorno che Dio non sia con noi. È proprio per questo che Gesù dice nel Vangelo strada Amore di oggi: “lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire”, in quel momento, in ogni momento Egli è accanto a te! Potrai non crederci e continuare la tua strada, non pensando a Lui, ma certo Dio non smetterà di vegliare su di te.

Quando un giorno volgendoti indietro, guarderai al tuo passato con gli occhi del cuore, scoprirai che mille volti sono passati, ma il Volto del Padre è rimasto e rimarrà per sempre, con amore e per amore, in quel momento, in ogni momento.

“Signore,

fammi credere che sei con me,

accanto, nonostante tutto.

Il Tuo amore è per sempre

ed io voglio esserci,

non come uno spettatore disordinato,

ma come una persona che ha toccato l’Amore.

Possa il Tuo amore attraversare i nostri cuori

e illuminarli del tuo Santo Spirito,

così da poterti sentire e vivere, in ogni momento”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

La vita non verrà mai persa

la vita non verrà mai persa. %0A

 

 

05 AGOSTO 2022

VENERDÌ DELLA XVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO PARI

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Na 2,1.3; 3,1-3.6-7

Salmo: Dt 32,35-41

Vangelo: Mt 16,24-28

 

“Che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?”.

La nostra vita è un dono prezioso, ne siamo attaccati, non vogliamo perderla. Sappiamo bene quanto ci possono sconvolgere malattie, lutti, e altri eventi avversi. Il Signore ci rassicura, perché in Lui la vita non verrà mai persa.

Si tratta di vivere della vita di Dio e ne siamo stati resi partecipi dall’amore di Cristo. Guardati dal Suo amore, noi in cambio non abbiamo altro che lo stesso amore che Egli ci ha dato.

Se dobbiamo prenderci cura della nostra vita fisica, per vivere bene, ancora di più dobbiamo aprire il nostro cuore alla vita dello Spirito Santo. Sarà Lui a suggerirci ciò che è veramente importante per la  vita e sostenerci nelle nostre perdite e rinunce.

Gesù apparentemente perdendo la Sua vita sulla croce, ci insegna a prendere in mano la nostra vita con le sue fatiche, sofferenze e fragilità, affinché tutto ciò che abbiamo perso venga amato, custodito e redento.

“Signore,

pongo davanti a Te la mia croce,

segno di tutto ciò che ho perso, lasciato.

Non c’è perdita, dolore o sofferenza,

che non sia custodita dalla Tua.

Aiutami a ricordare

con la forza del tuo Spirito,

quando la fatica prende il sopravvento,

che ci sei Tu a farti carico della mia croce

e io non ho altro che il Tuo amore da donarti”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Raggio di Luce, raggio di Amore

 

Raggio di Luce, raggio di Amore

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: At 2,1-11

Salmo: Sal 103 (104)

Seconda lettura: Rm 8,8-17

Vangelo: Gv 14,15-16.23b-26

 

Il Padre ci dona un Paràclito, lo Spirito Santo che rimanga con noi per sempre. Il Signore sa che abbiamo bisogno di aiuto, e ci viene incontro con un dono che non abbiamo richiesto, ma necessario per vivere.

Ciascuno riceve questo dono dalle mani del Padre, dobbiamo invocarlo, lasciarci insegnare con la stessa docilità e tenerezza, con la quale è entrato in noi.

Crediamo “in quel raggio di Luce”, lasciamoci illuminare dallo Spirito Santo, Egli è qui per noi, per donarci la forza necessaria, il coraggio, e sanare quelle ferite che solo l’amore di Dio può curare.

Quando siamo stanchi e la fatica della vita con le sue difficoltà, prende il sopravvento, preghiamo lo Spirito: “Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce”. Lo Spirito è il dono che il Padre ha voluto farci, perché non veniamo meno lungo il cammino, e nel buio quel raggio di amore farà la differenza.

“Spirito Santo

dono del Padre a noi tuoi figli,

consola, sana, purifica il nostro cuore,

insegnaci la strada da percorrere.

Ispira i nostri pensieri,

donaci la saggezza di comprendere,

che l’amore è la tua risposta

ad ogni nostra domanda,

facci credere che Tu ci sarai per sempre.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

Una vita nello Spirito

 

Una vita nello Spirito%0A

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: At 17,15.22-18,1

Salmo: Sal 148

Vangelo: Gv 16,12-15

 

“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”.

C’è una cura in queste parole di Gesù, ci conosce e viene incontro nella nostra fatica a capire. La Sua Parola a volte difficile da interpretare, non rimane sospesa tra il nostro percepire e il suo reale messaggio, ma sarà guidata alla nostra comprensione dallo Spirito della Verità.

Siamo all’interno di un cammino di fede, che comporta anche una crescita e come tale, avviene nella gradualità del tempo.

Il tempo che viviamo, è quello annunciato da Gesù, siamo già nel momento in cui lo Spirito è con noi e ci parla di Lui. Molte volte non lo sappiamo e attendiamo come quei discepoli lo Spirito che deve ancora venire, quando invece è già qui.

Il nostro presente è quel futuro precedentemente letto, dove Egli sarà glorificato; ci sarebbe da chiedersi se viviamo in attesa di quell’annuncio, oppure se siamo consapevoli fin da ora della Sua presenza?

Il Signore non aspetta altro che farci sentire forte la Sua vicinanza e il Suo amore. Il quotidiano è il luogo che ha scelto per amarci e la Sua dimora è il nostro cuore.

La nostra storia seppur ferita, frammentata, è amata da Dio. Tutta la storia di Gesù, vuole dirci questo amore di un Padre che ci desidera suoi Figli.

Ogni vita nelle Sue mani non sarà mai persa, dimenticata o abbandonata, bensì raccolta e rivestita di dignità e splendore, dove nessun dolore o offesa potrà mai oscurarla, perché risplende della luce del Padre e ora lo Spirito è qui per annunciarlo!