Spirito di Dio

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19 Ottobre 2024

SABATO DELLA XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Riconoscere Gesù non è solo sapere il suo nome, da dove viene, chi incontra, cosa dice, quanto piuttosto accogliere la potenza dello Spirito Santo che è il vero potere dell’amore, la forza di Dio per la nostra vita. Allora non dobbiamo temere nulla, ma prendere consapevolezza che lo Spirito agisce in noi, per renderci testimoni della Verità; dire con la vita che l’amore di Dio ci attraversa per raggiungere ogni creatura. Dove vive lo Spirito non sopravvive l’inganno, il potere dell’amore supera le barriere dell’egoismo e dell’odio: dobbiamo crederlo fermamente che purifica i cuori.

Lo Spirito suggerisce, insegna, ci spinge e ci porta sempre oltre, diamogli spazio; solo Lui può renderci “inventori di bene”, perché lo Spirito è creatore. Dio non vuole discepoli che trascinano la loro vita dietro a un maestro che dice belle parole, vuole donne e uomini che si fidano della sua parola, senza la paura di esporsi, di dirsi cristiani. Dio ci chiama a essere testimoni creativi in forza di quel dono ricevuto. Ogni volta che ci chiudiamo in noi stessi, impediamo allo Spirito di operare attraverso la nostra umanità una ricreazione di vita, di riconoscere il potere del suo amore, di riconoscere Gesù stesso.

“O Spirito di Dio,

vento di amore,

soffia nel mio cuore,

affinché riesca a sentire

la voce di Dio.

Donami sollievo,

Tu che sei Trinità portami con te,

così che con voi tre sarò al sicuro.

Insegnami a proclamarti degnamente, affinché chi incontro

riconosca in me parte di te,

perché nel tuo cuore sono io

e nel mio ci sei tu.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Spirito

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12 LUGLIO 2024

VENERDÌ DELLA XIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

Il Signore ci invia ad essere suoi testimoni e conosce già quali sono le difficoltà che il cristiano incontra nel suo cammino, allora raccomanda di fare affidamento in quel dono dello Spirito, che il Padre ha dato a ciascuno.

Quando la fede viene messa alla prova, si ha la tentazione di passare oltre; il male ci colpisce appena abbassiamo la guardia pensando di non farcela, pensando di essere dei vinti e non dei vincitori in forza di Gesù Cristo. Proprio Lui è l’agnello che ha sconfitto i lupi, perchè è la mitezza di Dio che si consegna. Facendosi mangiare, l’agnello, diventa cibo dell’altro e lo trasforma in sé, si fa carico di tutto il male del mondo e lo spezza.

Una famosa espressione latina recita: “Homo homini lupus”, ovvero, “l’uomo è un lupo per l’uomo” quando vuole prevalere e lascia che l’egoismo divida e compia il male. Ma quell’amore più grande, che è la debolezza di Dio, è più forte e più sapiente di ogni forza e sapienza umana, perché disarma l’odio e l’egoismo.

La missione del cristiano nel mondo, è di farsi umilmente strumenti della salvezza operata da quel mite agnello: Gesù; porsi con gioia al servizio di tutti con lo sguardo e il cuore rivolti in alto ad invocare l’aiuto del Signore, il dono dello Spirito che ci mantiene in dialogo con Lui, quale Presenza che si lascia incontrare anche nell’imprevisto.

“Spirito di Dio,

tocca il mio cuore,

insegnami ad amare come ami Tu,

senza riserve,

senza paura.

Tu Dio, il cui amore è inarrestabile,

imprimi nel mio cuore i tuoi sentimenti,

così che senta come Te,

ami come Te

ed impari a parlare con Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Presenza

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07 MAGGIO 2024

MARTEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Dio si allontana per renderci ancora più vicini, sembra quasi un controsenso, eppure la nostra storia di salvezza prosegue grazie all’andarsene di Gesù: “è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi”.

Come fa questo allontanamento ad essere un bene?

Quando noi amiamo qualcuno desideriamo stargli sempre accanto, rimanergli vicino il più possibile, non essergli lontano.

L’andare di Gesù, è parte di quel mistero di salvezza che ci viene svelato nel tempo. Egli si sottrae alla visione per darci ancora di più: il Paràclito, il dono dello Spirito di Dio, una comunione di vita con il Padre, che ora inabita il cuore di ogni credente e lo rende presenza di Cristo nel mondo.

La presenza di Gesù si compie nell’invisibilità dello Spirito, ci rende persone spirituali, ovvero, persone umane che vivono una vita nuova, in ragione di quel dono dello Spirito che abbiamo ricevuto. Qui la distanza, si fa assoluta presenza nell’interiorità del nostro cuore, della nostra vita.

Lo Spirito che è creatore di vita, diventa un bene di vita per noi e per gli altri, ci spinge a vivere con lo stesso amore e con la stessa compassione, che Gesù aveva per tutte le sofferenze umane, ci fa toccare e attraversare le vicende di ogni fratello, portando la speranza del Cristo risorto. Non più un Dio che cammina solo accanto, ma che desidera viverci dentro, abitarci, in questa vita, la nostra, già salvata.

“Signore,

non allontanarti da me,

non potrei vivere.

Eppure Tu, non sei lontano

ed è il Tuo amore a dimostrarlo,

anche quando è la mia paura a parlare.

Aiutami a sentirti accanto

in quel silenzio che non è vuoto,

ma è la Tua presenza

che tende l’orecchio verso di me,

per non perderti nulla di me,

neanche un battito.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

BEATA VERGINE MARIA REGINA

BEATA VERGINE MARIA REGINA

 

MARTEDÌ 22 AGOSTO 2023

BEATA VERGINE MARIA REGINA – MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 9,1-6

Salmo: Dal Sal 112 (113)

Vangelo: Lc 1,26-38

Oggi facciamo memoria della Beata Vergine Maria Regina, una Regina che si proclama serva del Signore.

Maria è regina in quanto madre di Cristo, il Re.  Ella è regina, perché eccelle su tutte le creature in santità: “In lei s’aduna quantunque in creatura è di bontade”, scrive Dante nella Divina Commedia.

In Maria si raccolgono tutte le migliori qualità presenti nelle creature.

Tutti i cristiani vedono e venerano in lei la sovrabbondante generosità dell’amore divino, che l’ha colmata di ogni bene.

Con Maria inizia una nuova storia d’amore tra Dio e tutta l’umanità. Lei non ne comprende ancora la portata, ma si fida, si lascia plasmare da quel saluto divino carico di vita.

Lo Spirito di Dio scende su di Lei, l’ha scelta! È una vera e propria storia d’amore! Dio si presenta a Lei attraverso un Angelo che le dona una promessa: sarai piena di grazia, sarai piena di Dio. Il segno, è un bambino nato da quel “si”, è frutto di amore.

In questo “si”, in questo amore ci siamo anche noi, la nostra storia comincia da quella di Maria. Allora, invochiamola, chiediamo a Lei l’aiuto che il nostro cuore grida, perché Gesù non ha tenuto per sé la piena di grazia, l’ha donata a noi, e non c’è nulla di più grande del cuore della Madre.

Ella accoglie il dolore e le gioie; ogni lacrima in Maria non è sprecata, ma è portata a Dio sull’altare del cielo, e come a Cana disse al Figlio: “non hanno più vino”, ora intercede per noi dal trono dei cieli, affinché il nostro cuore possa trovare il conforto ed il coraggio di camminare.

A Maria oggi affidiamo la nostra vita, chi conosciamo, certi che Lei ci abbraccerà tutti, perché in quell'”avvenga per me”, è avvenuto per noi il miracolo di una storia salvata, di una vita dove la speranza non cesserà mai di battere e in cui ogni cuore un giorno troverà la pace.

“Maria, madre mia

ti porto me stesso ed il mondo intero.

Tu sai quanto dolore ci attraversa.

Tu comprendi e non ci abbandoni.

Fa che nel cammino della nostra vita,

il cuore resti alla ricerca di Te

e scopra che quello che sta cercando è già presente: perché Tu ci ami!

Consola il mio cuore, abbraccialo Tu.

Stammi accanto persino quando le parole non sanno spiegare

e donami la forza di farcela,

di andare avanti sicuro del Suo amore, al sicuro con Te”.

(Shekinaheart eremo del cuore)