Ti rendo lode

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17 LUGLIO 2024

MERCOLEDÌ DELLA XV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra”. Si! Ti benedico a partire da ciò che sono e da quanto mi vive attorno: “Se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi ( Sl 8,4). “Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio” (Sl 139,14). Ti lodo perché la tua sapienza è meravigliosa: un grande mistero svelato ai piccoli, a chi crede che la sapienza e l’intelligenza non sono strumenti per possedere o dominare.

S. Giacomo insegna: “La sapienza che viene dall’alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia (Gc 3,17). Chi vive secondo la logica dell’egoismo non può capire il mistero di Dio, perché Dio è amore mite e arrendevole, è misericordia infinita.

Dio è mistero di comunione e di dono, vive nella relazione. L’uomo che non comprende questo si chiude nella propria autosufficienza, si esclude dal partecipare al mistero di Dio, quasi non avesse bisogno ne di Lui, ne dei fratelli. Solo i piccoli riescono a comprendere che la forza sta nella debolezza, nel riconoscersi limitati e bisognosi della relazione con i fratelli; la forza si genera nell’unità che rende capaci di far dare il meglio degli altri e di se stessi, e così prendersi cura recirocamente.  La sapienza diventa la conoscenza dell’amore reciproco, come l’amore che il Padre dona al Figlio.

Con Gesù rendiamo lode al Padre, il nostro cuore esulti di meraviglia, perché ricolmo di stupore davanti al mistero di tanta bellezza e bontà, che per dono, riusciamo a scorgere dentro e attorno a noi.

“Signore,

insegnami la via della conoscenza

così da scorgerti in ogni cosa.

Aiutami a crescere nella fede,

così che scorga

che la mia forza sei Tu.

Libera il mio cuore,

guariscimi.

Ti rendo lode perché ho Te

e tutto il resto è un’aggiunta.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Ti rendo lode

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LUNEDÌ 29 APRILE 2024

SANTA CATERINA DA SIENA, VERGINE E DOTTORE DELLA CHIESA, PATRONA D’ITALIA E D’EUROPA – FESTA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Il Vangelo di oggi inizia con Gesù che rende lode al Padre. Ma Dio non lo si loda tanto per le cose materiali che da lui riceviamo, quanto per l’amore che ci dona, perché Lui è nostro Padre e noi siamo suoi figli. Gesù è venuto per farci conoscere il Padre, per portarci il cielo sulla terra, cosi il Verbo si è fatto carne, l’amore è diventato concreto.

E sebbene Dio si dona a tutti, non tutti però riescono a comprendere quell’amore, poiché Dio non lo si possiede con l’intelligenza, non è un’ideologia, non lo si trova nell’autosufficienza di chi vuole bastare a se stesso; Dio si rivela al cuore che lo attende, che lo cerca sebbene a tentoni e che lo desidera.

Dio è il Padre che vuole solo donare amore ai suoi figli; nella misura in cui mi riconosco bisognoso, povero, mancante e lo accolgo, Egli si dona per colmare la mia vita della sua presenza.

Gesù ha ricevuto tutto dal Padre e consegna tutto se stesso a ciascuno di noi, ci introduce nella vita del Padre a cui nessuno si deve nascondere, perché Lui vuole solo donare, accoglie le nostre povertà, i limiti, i peccati e li purifica nella sua grande misericordia.

Allora ascoltiamo l’invito di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, […] e troverete ristoro per la vostra vita”. Andiamo a Lui e preghiamo con le parole di santa Caterina da Siena, che oggi festeggiamo patrona d’Italia: “Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo; e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. […]  Trinità eterna, sei creatore ed io creatura; ed ho conosciuto – perché tu me ne hai data l’intelligenza, quando mi hai ricreata con il sangue del tuo Figlio – che tu sei innamorato della bellezza della tua creatura”. Per questo con Gesù, rendiamo lode al Padre.

“Ti rendo lode, Signore,

per un amore così profondo colmarmi il cuore,

tanto grande che ne sfioro solo la superficie.

Tu Trinità infinita,

ami e trovi bella questa tua creatura non perché ti ricorda Te medesimo,

ma perché Tu hai tra le mani

un amore frutto di un legame

tra Te e il Figlio, e lo Spirito Santo

e in quest’unione,

trovi in me un cuore

dove poter far nascere questo amore.

Un cuore che seppur fragile,

attende, spera

e chiede, perdono

e loda Te per questa gioia. “

(Shekinaheart eremo del cuore)