Ti rendo lode

Screenshot_20240429_024543

LUNEDÌ 29 APRILE 2024

SANTA CATERINA DA SIENA, VERGINE E DOTTORE DELLA CHIESA, PATRONA D’ITALIA E D’EUROPA – FESTA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Il Vangelo di oggi inizia con Gesù che rende lode al Padre. Ma Dio non lo si loda tanto per le cose materiali che da lui riceviamo, quanto per l’amore che ci dona, perché Lui è nostro Padre e noi siamo suoi figli. Gesù è venuto per farci conoscere il Padre, per portarci il cielo sulla terra, cosi il Verbo si è fatto carne, l’amore è diventato concreto.

E sebbene Dio si dona a tutti, non tutti però riescono a comprendere quell’amore, poiché Dio non lo si possiede con l’intelligenza, non è un’ideologia, non lo si trova nell’autosufficienza di chi vuole bastare a se stesso; Dio si rivela al cuore che lo attende, che lo cerca sebbene a tentoni e che lo desidera.

Dio è il Padre che vuole solo donare amore ai suoi figli; nella misura in cui mi riconosco bisognoso, povero, mancante e lo accolgo, Egli si dona per colmare la mia vita della sua presenza.

Gesù ha ricevuto tutto dal Padre e consegna tutto se stesso a ciascuno di noi, ci introduce nella vita del Padre a cui nessuno si deve nascondere, perché Lui vuole solo donare, accoglie le nostre povertà, i limiti, i peccati e li purifica nella sua grande misericordia.

Allora ascoltiamo l’invito di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, […] e troverete ristoro per la vostra vita”. Andiamo a Lui e preghiamo con le parole di santa Caterina da Siena, che oggi festeggiamo patrona d’Italia: “Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo; e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. […]  Trinità eterna, sei creatore ed io creatura; ed ho conosciuto – perché tu me ne hai data l’intelligenza, quando mi hai ricreata con il sangue del tuo Figlio – che tu sei innamorato della bellezza della tua creatura”. Per questo con Gesù, rendiamo lode al Padre.

“Ti rendo lode, Signore,

per un amore così profondo colmarmi il cuore,

tanto grande che ne sfioro solo la superficie.

Tu Trinità infinita,

ami e trovi bella questa tua creatura non perché ti ricorda Te medesimo,

ma perché Tu hai tra le mani

un amore frutto di un legame

tra Te e il Figlio, e lo Spirito Santo

e in quest’unione,

trovi in me un cuore

dove poter far nascere questo amore.

Un cuore che seppur fragile,

attende, spera

e chiede, perdono

e loda Te per questa gioia. “

(Shekinaheart eremo del cuore)

Sale e luce

sale e luce

DOMENICA 05 FEBBRAIO 2023

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Is 58,7-10

Salmo: Sal 111 (112)

Seconda lettura: 1 Cor 2,1-5

Vangelo: Mt 5,13-16

A Gesù sta a cuore il nostro cammino, proprio per questo ci invita non solo ad essere sale della terra e luce del mondo, ma anche a non perdere il sapore e a non restare spenti.

Egli ci aiuta ad entrare nella profondità di noi stessi, creati da Lui per cose buone, amati, sorretti, affinché non ci perdiamo.

Sale e luce sono esempi semplici, alla portata di tutti, essenziali così da non poter neanche dire: “non lo so”, perché in verità, se stiamo perdendo sapore o luce lo si comprende bene.

È un cammino di verità quello del Vangelo di oggi, per chiederci: dove stiamo andando? So essere sale e luce per chi mi è intorno?

Se ciò non fosse, dobbiamo chiedere a Dio creatore di tutto, di aiutarci a migliorare, a capire come crescere, non per svolgere un “compitino”, ma per realizzare noi stessi.

E questo sarà per noi la via della felicità, poiché corrispondere a ciò per cui siamo chiamati, non è solo fatica e sacrificio, è anche gioia e pace. Come quando mangi qualcosa ed esclami: “buono!”. Oppure in una giornata splendente di sole e dici: “bello!”. Sia così la tua vita, una scoperta della bellezza del creatore, una scoperta di cose belle di cui tu ne fai già parte!

“Signore,

insegnami a dare gusto alla mia vita ed essere luce.

Fa che trovi il coraggio di cambiare ciò che è necessario,

affinché ogni giorno, passo dopo passo,

cammini costruendo me stesso.

Nella difficoltà ch’io possa sentire

la tua mano sostenermi, per darmi coraggio.

Ed io sappia esserlo

per chi accanto ha paura,

teme di cambiare o non sa come fare.

Aiutami ad essere sale della terra e

luce del mondo”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)