Ti rendo lode

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LUNEDÌ 29 APRILE 2024

SANTA CATERINA DA SIENA, VERGINE E DOTTORE DELLA CHIESA, PATRONA D’ITALIA E D’EUROPA – FESTA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Il Vangelo di oggi inizia con Gesù che rende lode al Padre. Ma Dio non lo si loda tanto per le cose materiali che da lui riceviamo, quanto per l’amore che ci dona, perché Lui è nostro Padre e noi siamo suoi figli. Gesù è venuto per farci conoscere il Padre, per portarci il cielo sulla terra, cosi il Verbo si è fatto carne, l’amore è diventato concreto.

E sebbene Dio si dona a tutti, non tutti però riescono a comprendere quell’amore, poiché Dio non lo si possiede con l’intelligenza, non è un’ideologia, non lo si trova nell’autosufficienza di chi vuole bastare a se stesso; Dio si rivela al cuore che lo attende, che lo cerca sebbene a tentoni e che lo desidera.

Dio è il Padre che vuole solo donare amore ai suoi figli; nella misura in cui mi riconosco bisognoso, povero, mancante e lo accolgo, Egli si dona per colmare la mia vita della sua presenza.

Gesù ha ricevuto tutto dal Padre e consegna tutto se stesso a ciascuno di noi, ci introduce nella vita del Padre a cui nessuno si deve nascondere, perché Lui vuole solo donare, accoglie le nostre povertà, i limiti, i peccati e li purifica nella sua grande misericordia.

Allora ascoltiamo l’invito di Gesù: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, […] e troverete ristoro per la vostra vita”. Andiamo a Lui e preghiamo con le parole di santa Caterina da Siena, che oggi festeggiamo patrona d’Italia: “Tu, Trinità eterna, sei come un mare profondo, in cui più cerco e più trovo; e quanto più trovo, più cresce la sete di cercarti. […]  Trinità eterna, sei creatore ed io creatura; ed ho conosciuto – perché tu me ne hai data l’intelligenza, quando mi hai ricreata con il sangue del tuo Figlio – che tu sei innamorato della bellezza della tua creatura”. Per questo con Gesù, rendiamo lode al Padre.

“Ti rendo lode, Signore,

per un amore così profondo colmarmi il cuore,

tanto grande che ne sfioro solo la superficie.

Tu Trinità infinita,

ami e trovi bella questa tua creatura non perché ti ricorda Te medesimo,

ma perché Tu hai tra le mani

un amore frutto di un legame

tra Te e il Figlio, e lo Spirito Santo

e in quest’unione,

trovi in me un cuore

dove poter far nascere questo amore.

Un cuore che seppur fragile,

attende, spera

e chiede, perdono

e loda Te per questa gioia. “

(Shekinaheart eremo del cuore)

Santissima Trinità, tre volte amore

Santissima Trinità, tre volte amore

 

DOMENICA 04 GIUGNO 2023

SANTISSIMA TRINITA’, SOLENNITÀ – ANNO A

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Es 34,4b-6.8-9

Salmo: Dn 3,52-56

Seconda lettura: 2Cor 13,11-13

Vangelo: Gv 3,16-18

La Solennità della Santissima Trinità, ci aiuta a comprendere meglio il brano del Vangelo di oggi:

“Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna”.

Non si tratta di credere nella salvezza, che a volte basiamo sulle nostre forze, ma di credere che in Lui nessuno sarà perduto.

Quale padre vorrebbero perdere un figlio? Quale figlio vorrebbe perdersi? Il cuore della Trinità è il luogo dove possiamo rigenerare il nostro cuore, non per quello che abbiamo o non abbiamo fatto, ma perché scendendo nella profondità del Suo cuore, scoprire che Lui non ci ha mai persi.

Mentre noi cercavano la strada del ritorno, e con mille sacrifici non sapevamo quale prendere, Egli era lì accanto a noi perché sentissimo, prima o poi, che nel Suo cuore c’è un posto tutto nostro.

Allora oggi è una grande festa, la festa della consapevolezza che nel cuore della Trinità c’è anche un nostro posto e rimarrà vuoto se lo lasceremo andare. É giunto il momento di prendere quel posto, così che ogni ferita trovi nell’amore di Dio il suo conforto e tutto di noi possa dire: nonostante tutto, Dio, mio Padre, non mi ha mai perso

“Signore,

vieni in mio soccorso,

perché ho bisogno di non sentirmi perso.

Aiutami a credere che nel Tuo cuore

c’è un posto anche per me,

così da sedermi anch’io

alla tua mensa

e far parte di quella cena di tutti noi salvati,

amati e mai persi,

custoditi e rigenerati da quell’unico cuore

tre volte amore”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Al seguito di Gesù

al seguito di Gesù

 

 

VENERDÌ 16 SETTEMBRE 2022

SANTI CORNELIO, PAPA, E CIPRIANO, VESCOVO, MARTIRI -MEMORIA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Cor 15,12-20

Salmo: Sal 16 (17)

Vangelo: Lc 8,1-3

 

Al seguito di Gesù oltre ai dodici, vengono nominate alcune donne in modo specifico, altre anonime che erano con Lui e servivano. Il cammino del Signore prosegue e dietro a Lui le persone aumentano. Si! Perché l’amore con cui Egli si dona, rimane impresso come un sigillo nel cuore di ciascuno, e la risposta con la carità e il servizio è una conseguenza dell’amore ricevuto.

«Se vedi la carità, vedi la Trinità» scriveva Sant’Agostino, e il Vangelo di oggi c’è lo testimonia ancora una volta, presentando quelle donne che guarite da Gesù hanno toccato con mano l’amore del Padre, e per mezzo di quello Spirito d’amore si mettono al servizio, proprio come hanno visto dal Maestro.

È bello leggere come ciascuna ha fatto però la sua esperienza diversa, ognuna di loro ha ricevuto dal Signore una guarigione particolare in base a ciò che avevano, e questo ci fa pensare a quanto la nostra storia sia unica, personale agli occhi di Dio.

La nostra vita seppur fatta di alti e bassi, è una storia d’amore da raccontare. Il Padre non si dimenticherà mai di noi e sempre ci amerà a partire da ciò che siamo, e a partire da Cristo, possiamo davvero essere noi stessi, chiamati, vocati dalla voce di Dio a vivere di quell’amore ricevuto.

“Signore,

aiutami a credere nel Tuo amore,

anche quando non lo sento

ed ho paura di non essere amato, nemmeno da Te.

Sostieni il mio cuore a fare quel salto

per concedermi la possibilità di fidarmi,

che nonostante gli errori, la fragilità o i blocchi,

c’è in me un punto di forza che viene da Te,

da quell’Amore che mi hai donato da sempre

e che deve solo riemergere

e tornare a vivere, per vivere anch’io”.

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

 

 

Nel segno

 

Nel segno

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Pro 8,22-31

Salmo: Sal 8

Seconda lettura: Rm 5,1-5

Vangelo: Gv 16,12-15

 

“Molte cose ho ancora da dirvi”.

Ogni giorno la Sua Parola ci accompagna, per svelarci tutto l’amore che il Padre attraverso il Figlio per mezzo dello Spirito, vuole donarci.

Siamo nel cuore della Trinità, in questo circolo d’amore che è la nostra forza e la nostra pace.

Dio è con noi, non dobbiamo mai smettere di sperare, ma credere in Colui che ci ha resi Figli, ci benedice e desidera per noi il bene.

Quando entriamo in Chiesa, prima di pregare facciamo il segno della croce: “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, e in quel segno della Croce di Cristo, noi diventiamo partecipi di questa unione tra il Padre e il Figlio che è per noi vita.

L’amore del Figlio è stato riversato nel nostro cuore ed è lo stesso amore del Padre che attraverso lo Spirito diventa per noi comprensibile.

Ogni lacrima, ogni paura, ogni dolore, ora è già nel cuore di Dio ancor prima di riuscire a dirgli qualcosa. Sarà Lui a parlare, a darci ogni momento il coraggio necessario, l’aiuto e il conforto, attraverso tutti i doni dello Spirito che solo il Padre può donare ai suoi Figli.

Il Suo amore è la nostra forza e la speranza che giorno dopo giorno vive, soffre e ama con noi. Lasciamoci amare da Dio e attingiamo da questa forza che è qui per noi, come un dono da cogliere.