La trave

la trave

26 GIUGNO 2023

LUNEDÌ DELLA XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

Prima lettura: Gn 12,1-9

Salmo: Dal Sal 32 (33)

Vangelo: Mt 7,1-5

Il Signore Gesù nel Vangelo di oggi, ci esorta a togliere la trave dai nostri occhi. Quali sono queste travi?

Ciascuno di noi è invitato a chiederselo. Il rischio è di pensare di non averne, anche se tutti, chi poco o tanto, hanno delle travi che non fanno vedere bene.

La trave della gelosia, che fa vedere l’altro sotto la luce della rivalità e si passa il tempo a chiedersi chi è migliore, oppure a cercare gli errori altrui per sentirsi meglio.

La trave dell’orgoglio, che ci separa reciprocamente e ci mostra solo potere, rivalsa, e ci allontana dal mettere insieme i talenti da condividere.

La trave dell’indifferenza, che svaluta le persone e le rende inferiori, quasi a rinchiuderle in un luogo dove non passa la luce.

La trave della sofferenza, la quale riflette tutto il dolore causato dagli altri, così che ogni gesto ricevuto verrà analizzato, e incasellato secondo modelli predefiniti, formando dei pregiudizi dinanzi al nostro cuore pieno di paura di soffrire.

Queste e altre travi, ci fanno vedere in chi abbiamo di fronte delle pagliuzze, che possono essere, esse stesse, un riflesso della nostra trave e quindi bisognose di misericordia.

Perché identificare queste travi? Per scoprire un cammino di libertà alla luce di Dio. Per intessere relazioni nuove a partire da Cristo. Per continuare a credere che nonostante tutto, c’è un Dio pieno di misericordia, venuto a togliere ogni trave, ogni traccia di male e vivere a partire da questo amore. L’amore di Dio, riconosciuta la trave, ti aiuterà ad eliminarla e tu ci vedrai di nuovo, come la prima volta in cui hai aperto gli occhi al mondo, ma non sapevi che era realtà.

“Signore,

aiutami a togliere questa trave,

fa che nel Tuo amore,

il mio sguardo trovi sempre il Tuo,

ed insieme,

io possa vedere chiaramente dove sei Tu e dove sono io.

Aiutami a vedere,

fa che tolta la trave non ne formi di nuove,

affinché nel Tuo sguardo limpido,

io mi ritrovi e ne sia capace anch’io.

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Che sia una trave o una pagliuzza

 

che sia una trave o una pagliuzza

 

 

20 GIUGNO 2022

LUNEDÌ DELLA XII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: 2Re 17,5-8.13-15a.18

Salmo: Sal 59 (60)

Vangelo: Mt 7,1-5

 

Gesù nel Vangelo della liturgia odierna, ci invita a non giudicare. Un messaggio che nasconde una verità: tutti possiamo sbagliare, forse a volte non ce ne accorgiamo, oppure soprassediamo sui nostri errori, ma giudichiamo gli altri. Egli ci suggerisce di non farlo, perché che sia una trave o una pagliuzza, fa male. 

Il Signore desidera aiutarci a dare nome alle travi, che offuscano la nostra vista e non ci permettono di vedere nitidamente.

Una di queste travi comuni tanto quanto il peccato, è non credere che nonostante i nostri errori, Dio ci perdonerà e amerà come prima del nostro sbaglio. Gesù è venuto per donarci la libertà che queste travi non ci permettono di avere, ci dona il Suo coraggio e la Sua forza, per farci scoprire che l’amore di Dio è la chiave di tutto! 

Ammettere di aver sbagliato è un nuovo inizio, perché in fondo Egli sa già tutto, siamo noi che dobbiamo aver il coraggio di guardarci in profondità e scoprire quanto amore Dio ha per noi.

Partendo da questo amore possiamo togliere le travi dai nostri occhi, e aiutare chi accanto a noi, ha una pagliuzza che da solo non riesce ad eliminare o non sa neppure di avere. 

A volte la trave è quel giudizio che incatena se stesso e gli altri, senza una via d’uscita. La pagliuzza è l’inciampo continuo di chi non riesce a rialzarsi.

Gesù è qui sia per chi ha la trave e chi ha la pagliuzza, perché per tutti è preparata dall’eternità una via di giustizia e libertà.

L’Amore di Dio toglie la trave, affinché il nostro occhio possa vedere chi incontriamo come fratelli e poi la loro pagliuzza, solo così quell’amore ricevuto sarà donato e ridonato ed ogni giudizio rimesso nelle mani di Dio, darà frutti di bontà e Misericordia.