Ai piedi di Gesù

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25 MARZO 2024

LUNEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA

Se ieri il Vangelo della Passione secondo Marco, iniziava con l’unzione di Gesù sul capo da parte di una donna a Betania, in casa di Simone il lebbroso, oggi l’evangelista Giovanni, ci presenta l’unzione di Gesù, sempre a Betania, ma in casa di Lazzaro che Gesù aveva risuscitato.

Qui la donna si chiama Maria. Ella cosparge i piedi di Gesù di preziosissimo profumo e li asciuga con i suoi capelli. Un gesto di intimità inaudito, un abbondanza di profumo e di effusione d’amore e di tenerezza, che “forse” solo una donna ne è capace. Un profumo versato sui piedi di Gesù e ripreso dai capelli di Maria, un amore che donato, ritorna a lei, e di più, si espande per tutta la casa, ovunque.

L’amore è quel profumo che si insinua in tutte le pieghe della nostra esistenza, per ridarci vita. L’amore ha risuscitato Lazzaro, l’amore riporta in vita ciò che la morte vuole toglierci.

Il gesto di Maria è un silenzioso e tenero canto di vita, lei sola intuisce nel cuore di Gesù quel dramma imminente, e si fa partecipe con tutta se stessa, con tutto l’affetto e l’amore di cui è capace, per consolare il suo Signore e per adorare quel corpo che diventerà mistero di salvezza, mistero della Pasqua.

Come Maria, accogliamo Gesù nella nostra casa, mettiamoci ai suoi piedi per dargli tutta la nostra attenzione, il nostro affetto, il nostro cuore, il nostro profumo, perché Lui ce lo restituirà ancora piu intenso, e la sua fragranza carica di amore, raggiungerà tutti gli uomini.

“Signore,

sono qui ai tuoi piedi,

quanto amore ha bisogno il mio cuore,

ma so anche donarlo,

povero, piccolo,

limitato come questo vaso di profumo,

ma che con Te può espandersi.

Insegnami  il tuo amore,

che non teme di dare.

Insegnami,

parla, T’invoco;

per sempre starò dinanzi ai tuoi piedi benedetti,

per avere un po’ di Te,

in me.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Domenica delle palme

 

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24 MARZO 2024

DOMENICA DELLE PALME – PASSIONE DEL SIGNORE – ANNO B

La liturgia di oggi celebra l’ingresso di Gesù a Gerusalemme accolto festosamente, acclamato con lode e benedizione: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore”.

Come le folle di Gerusalemme, anche noi entriamo in Chiesa con in mano i rami di ulivo, per celebrare la Passione del Signore, per accogliere nel nostro cuore il suo venire, per aprirci al suo mistero di Figlio inviato a testimoniarci l’amore del Padre, oltre ogni violenza e ingiustizia umana.

Il racconto della passione inizia con la scena della donna che versa il profumo sul capo di Gesù, un gesto simbolico che allude al significato

della sua morte redentrice.

Quella donna sembra intuire qualcosa di quel segreto di ciò che sta per compiersi, e preso un unguento preziosissimo glielo versa sul capo.

Il prezzo di quel profumo è altissimo, corrisponde all’incirca ad un anno di stipendio di un salariato, ma il prezzo della vita di Gesù non lo si può calcolare.

Questa unzione rivela l’imminente morte e sepoltura di Gesù, che nessuno è ancora pronto ad accettare, ne tanto meno a capirne il significato salvifico.

Quel profumo versato su Gesù, si espande ed impregna tutto, come l’amore che Gesù ha testimoniato con la sua passione, perché nulla di noi ne resti escluso e perché niente di noi possa resista a tale amore. Un amore che conquisti i cuori di tutti, cosi che ciascuno impari a riconoscere il proprio peccato e si affidi senza riserve all’amore di Gesù.

Questa settimana santa, mettiamoci in commosso ascolto della passione del Signore e raccogliamo il frutto più autentico del suo dono: una vita da risorti, una vita che espande il profumo di Cristo.

“Signore,

la mia vita sia il Tuo profumo,

la Tua Presenza sia il mio.

Un dono reciproco,

perché l’amore quando ama spezza

non distrugge, ma si consuma;

non una goccia di amore va sprecata,

perché Tu sei per me

ed io per Te prezioso agli occhi.

Re della mia vita,

entra nel mio cuore e trionfa,

vinci per me le mie battaglie,

così che trovi il coraggio di ungerti il capo,

come segno riconoscente

del Tuo amore per me.”

(Shekinaheart eremo del cuore)