Visitazione di Maria

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31 MAGGIO 2024

VISITAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – FESTA

Oggi è la festa della Visitazione della Beata Vergine Maria, ed il Vangelo ci narra proprio questo episodio. È la visita di Maria a sua cugina, ma è anche la prima visita di Gesù, che dal grembo di Maria fa sussultare quello di Elisabetta. Anche noi oggi tramite Maria, possiamo accogliere la visita di Suo figlio che viene per sanarci nel profondo.

Maria da subito si fa portatrice di una salvezza che sussulta dal grembo e le fa esclamare le parole del Magnificat. Quel bambino dal di dentro, Le mette in bocca una promessa di salvezza per ciascun uomo o donna, così che ogni cuore trovi pace in Lui.

Oggi lasciamo a Maria il compito di parlarci di Gesù, preghiamola con devozione, con affetto e diciamole grazie per essere entrata nelle nostre case. Elisabetta a nome nostro accoglie Maria, e Maria ci dona Gesù.

Chiediamole di rendere il nostro cuore accogliente, come un grembo capace di contenere e maturare la sua Parola, così che alla nostra visita, chi ci incontra, sussulti di gioia per Dio, non per noi.

“Maria,

portami a Gesù.

Ho tanto nel mio cuore da dire,

possa la tua gioia

contagiare anche me,

così che quel vuoto,

senta il Suo amore.

Ti prego Maria, sussurrami cosa dire, perché temo di sbagliare,

eppure Tuo figlio è semplice,

ama e basta;

possa sussultare il mio cuore

alla vostra presenza nella mia vita,

così che comprenda

che non sono più sola”.

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Visitazione

Visitazione

GIOVEDÌ FERIA PROPRIA DEL 21 DICEMBRE

Due madri si incontrano e si raccontano lo stupore e la meraviglia di quanto Dio ha operato in loro. Sguardi, parole e commozione di chi sa di portare in grembo un dono ineffabile, di chi ha creduto ad una Parola che ha generato vita. Solo un madre conosce il suo grembo che naturalmente si modifica per creare vita, ma qui e diverso, c’è l’opera di Dio. Elisabetta è anziana, Maria riceve un annuncio da un Angelo: entrambe portano in sé un evento straordinario, che non e facile da comunicare, da capire, solo lo Spirito Santo illumina questo incontro, dá loro la comprensione e la certezza di un mistero divino che le ha coinvolte e le ha rese partecipi di un progetto di salvezza.

Maria fa visita ad Elisabetta ed entrambe hanno ricevuto una visita dal Signore. Come loro anche noi siamo chiamati a vivere questa visita, ad esprimere un canto di gioia e di lode perché “il Signore ha visitato il suo popolo”, non ci ha lasciati lontani da Lui, siamo parenti stretti, figli desiderati, amati e cercati anche quando perdiamo di vista il suo orizzonte.

Nulla e impossibile per chi crede alla parola di Dio, non perché ci accorda i miracoli che chiediamo nelle nostre necessita, quelli possono anche accadere in via eccezionale, ma perché il miracolo più grande e Dio che si fa bambino. Non c’è altra divinità al mondo che raggiunga l’uomo nella sua carne, che generi vita e gli restituisca la sua dignità ogni volta che quest’ultimo si perde.

Attraverso Maria siamo stati tutti raggiunti, visitati. Grazie a Lei quel bambino si è fatto carne, si è fatto pane, e oggi giorno lo possiamo toccare con mano, mangiare ed esclamare “a gran voce” con Elisabetta: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!”. Perché Tuo figlio è il Signore della mia vita. Anch’io posso gioire, esultare nello Spirito, benedire, ovvero quel dire – bene che è la prerogativa di chi impara ad ascoltare e a vivere la Parola, a diventare presenza di Dio nel mondo, a vivere la fretta dell’amore, il desiderio di dire: Dio ha visitato il suo popolo, e non desidera altro che stare con noi.

“Visitami o Madre,

perché anche per me sia possibile credere.

Fammi partecipe del Tuo annuncio,

custodiscimi come quel Figlio che porti in grembo

e inonda il mio cuore di gioia,

la gioia del Tuo si,

quello di Elisabetta,

così che anch’io nel sentirla

riconosca il Dio della storia entrare in me,

perché Dio ha visitato il suo popolo 

a partire da Te.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Una benedizione

una benedizione

 

MERCOLEDÌ FERIA PROPRIA DEL 21 DICEMBRE

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Ct 2,8-14

Salmo: Sal 32 (33)

Vangelo: Lc 1,39-45

 

Maria fa visita ad Elisabetta, leggiamo nel testo: “entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta”. Maria sembra essere diventata come l’angelo annunciatrice di Dio. Il figlio di Dio già nel grembo l’ha cambiata, dal di dentro Egli ci trasforma, plasma la nostra vita, affinché sia segno di Dio stesso. A tal proposito, Elisabetta proclama una benedizione: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”. Ella ha riconosciuto la presenza di Dio in Maria, quelle due donne unite nel dono si sono ritrovate, non c’è bisogno di parole, perché Dio ha già detto tutto.

Entrambe ci sono di esempio, poiché anzitutto hanno ascoltato non solo con le orecchie, ma anche con il cuore, hanno fatto spazio a Dio nella loro vita.

È meraviglioso che il Signore nasce da un ascolto, da un “si” detto con tutto il cuore. Non dobbiamo fare tante cose, ma semplicemente esserci con tutto noi stessi ed esprimere il nostro “si”. Diventeremo anche noi annunciatori come Maria senza dire nulla. Sarebbe bello se fossimo strumento attraverso il quale Egli sia riconosciuto e chissà magari, ci potrà capitare di sentirci salutare cosi: Dio ti benedica.

“Signore,

entra nella mia casa,

fatti spazio nel mio cuore,

affinché in esso vi sia una rinascita.

Il dolore e le ferite rimangono

non si cancellano facilmente,

ma fa che con Te, non facciano più tanto male.

Nasci nel mio cuore così che abitato da te,

torni a battere più forte

e sia capace di amare, benedire e ringraziare

oltre ogni limite,

come il Tuo amore per me.”

(Shekinaheart Eremo del Cuore)

 

Il sussulto del cuore

 

Il sussulto del cuore

 

 

LITURGIA DELLA PAROLA   (clicca qui)

Prima lettura: Sof 3,14-18

Salmo: Is 12,2-6

Vangelo: Lc 1,39-56

 

Il Vangelo di oggi, è l’incontro di due donne: Maria ed Elisabetta, entrambe incinte, fanno festa per la gioia di questo evento. È il brano della gioia che risuona ridondante nel testo, poiché quanto sembrava impossibile è divenuto possibile, reale e concreto.

L’incontro si può sintetizzare in una sola parola: sussulto. In quel sussulto, c’è il miracolo di due vite nascenti, e la consapevolezza delle meraviglie da Dio compiute. Entrambe le donne, sono custodi della creatività di Dio che si manifesta generando.

Dare vita, rinascere, rigenerare, sono il desiderio di Dio per noi, anche quando tutto ci sembra impossibile. Le preoccupazioni, le lotte quotidiane, a volte ci lasciano come nelle sabbie mobili, ma il Signore nasce in quest’umanità fragile, affaticata, delusa, per dire che è possibile rialzarsi e ricominciare.

È possibile nascere in condizioni di sterilità, di mancanze, perché nelle mani di Dio non conta ciò che abbiamo, ma ciò che siamo, e anzitutto siamo figli. Se non avessimo niente da offrirgli, Egli del nostro nulla farà qualcosa, perché anni fa è nato Qualcuno per dimostrarcelo.

Oggi è Maria a visitarci, e lo fa come madre, per fare sussultare i nostri cuori, così da riconoscere che sono creati da Lui, e ci ama così come siamo, perché tutto di noi fa sussultare il cuore di Dio. Preghiamo Maria, lasciamoci visitare da Lei, Ella come Madre, conosce i suoi figli e non temiamo più nulla, perché l’impossibile è diventato una via in cui poter vivere e credere in Dio.