Conoscere

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08 MAGGIO 2024

MERCOLEDÌ DELLA VI SETTIMANA DI PASQUA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Il Signore conosce molto bene le potenzialità e le debolezze di ciascuno, per questo dice ai suoi discepoli: “Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso”. La conoscenza di Gesù, non si apprende una volta per tutte, si impara progressivamente da quelle parole e quei gesti che il Signore ha compiuto. Il Vangelo che meditiamo è sempre lo stesso, tuttavia la nostra comprensione avanza “di inizio in inizio, per inizi che non hanno mai fine”, afferma Gregorio di Nissa e diventa più grande, nella misura in cui sperimentiamo e viviamo, quella forza che ci apre alla rivelazione del mistero della salvezza, che è lo Spirito Santo Amore, lo Spirito di verità.

Questa “nuova” presenza di Dio in noi, diventa il nostro maestro interiore: l’amore di Dio che ci fa capire il suo stesso amore, che è stato portato fino allo scandalo della Croce. Nell’amore che da tutto se stesso, c’è sempre qualcosa di indicibile, c’è un peso specifico che capisce solo chi ama.

Lo Spirito di verità, ci guida e ci dà la forza per comprendere e testimoniare quanto abbiamo conosciuto, pur nella debolezza e nella fragilità della nostra condizione umana di poveri discepoli, ma che vogliono amare il Signore con tutto il cuore.

Preghiamo lo Spirito perché inizio, dopo inizio, ci accompagni nella conoscenza di quell’amore, che ci mette in grado di portare il peso dell’amore.

“Eterno amore di Dio,

mano che sostiene il mio cuore,

Tu, o Spirito, parla,

fammi comprendere il mio Dio.

Cosa hai da dirmi oggi?

La tua Parola è balsamo per il mio cuore,

eppure io non ti conosco, ma Tu si.

Sai di me quello che il mio cuore a volte mi nasconde

e ami tutto, persino quello che vorrei negare.

Solo questo so di Te.

Eterno amore,

corri da me, più veloce del vento,

così che sentendo il tuo amore,

respiri di Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Andate

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GIOVEDÌ 25 APRILE 2024

SAN MARCO, EVANGELISTA – FESTA

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.” Un invito questo che S. Marco ha compiuto con tutta la sua fede, con tutto il suo cuore. Testimoniare che il disegno di salvezza compiuto da Dio in Gesù Cristo, è respiro di gioia e di comunione per tutta l’umanità, in ogni angolo della terra.

Sant’Ireneo, scrive: “Come il sole, creatura di Dio, è unico in tutto l’universo, così la predicazione della verità brilla ovunque e illumina tutti gli uomini che vogliono giungere alla conoscenza della verità”.

In questo compito nessuno è da solo, e come allora, “il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”, cosi oggi continua a vivere nei nostri cuori, nei nostri gesti di umanità, di carità.

È stupendo pensare che il Dio che abita i cieli, percorre le strade della terra con noi; ogni giorno agisce anche per mezzo nostro, nonostante le nostre storture, gli errori, le debolezze.

Dio si fida di noi, ci affida il dono della sua creazione, ci affida le sue creature, perché riconosciamo e diciamo la sua grandezza, annunciamo che il Vangelo è vita, è gioia, è esultanza nello Spirito, è sguardo nel futuro di Dio. Anche noi uniti a Lui, nel suo nome, possiamo essere portatori di quella Parola che genera vita, di un amore ricevuto e ora donato.

“Signore,

aiutami ad andare in mezzo alla gente,

per dire una parola che porti verità, amore.

Quella Parola sei Tu,

una Parola che anzitutto è vita, relazione.

Aiutami Signore

a sentire sempre il tuo amore,

fa che sia sempre Tu

la forza che cerco,

l’amore al mio fianco.”

{Shekinaheart eremo del cuore)

Germoglio

germoglio

06 MARZO 2024

MERCOLEDÌ DELLA III SETTIMANA DI QUARESIMA

Gesù parlando ai suoi discepoli, spiega che, chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Questa è una grandezza che tutti dobbiamo desiderare, perché parte all’accoglienza della sua Parola che salva.

Siamo eredi di una promessa e di una fedeltà che si tramanda dall’inizio del mondo. E se tutte le cose del mondo passano, la sua Parola è sempre presente per dare vita, e portare a compimento quel piano di salvezza che i profeti avevano annunciato.

Apriamo il cuore per conservare la sua legge, lasciamola calare in quegli spazzi piu reconditi, dove a volte neppure noi riusciamo ad arrivare, perché faccia germogliare l’unico desiderio che fa la nostra grandezza: vivere l’amore. Questo è il compimento: che la nostra vita viva a partire anche solo da una Parola; non serve sapere a memoria il Vangelo, serve credere che in quell’unica Parola accolta con fede, si compie la pienezza del suo amore misericordioso.

Ogni precetto, ogni Parola, rivela il suo pieno significato come esigenza d’amore, e tutto trova il suo compimento in quell’altissimo dono d’Amore di Gesù in Croce.

Ciò che è avvolto dall’amore compie la legge, e dalla memoria del nostro cuore che ne ricorda tale grandezza, possano uscire sempre gesti e parole di vita nuova, segno di salvezza e gioia del regno, che si vive già qui in terra.

“Signore,

la Tua Parola germogli in me,

cresca, porti frutto.

Il cuore come un ventre che accoglie il suono della Tua voce.

Sarò capace?

Rendimi Tu, madre, padre.

Rendici Tu vivi,

nati da quella Parola e fecondi di essa,

così che germogli

e consoli i cuori estirpati da terra,

che la Tua mano raccoglierà

e porterà in vita”.

(Shekinaheart eremo del cuore)

La Sua Parola

la Tua Parola

09 GENNAIO 2024

MARTEDÌ DELLA I SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO PARI)

 

Gesù insegna come uno che ha autorità; le sue parole hanno un potere particolare, ovvero quello di arrivare al cuore. Chi ascolta la sua Parola e la accoglie in sé, fa l’esperienza di un germoglio di vita nuovo. Gesù non comunica una dottrina, ma vita, e la sua esperienza umana diventa condivisione di salvezza per tutti.

Quando facciamo fatica a stare dentro la vita, per la sua complessità, mettiamoci in ascolto della sua Parola, che ci dona in abbondanza ogni giorno; apriamo il cuore senza temere, perché il suo amore supera tutte le nostre paure, le resistenze, il nostro peccato.

La sua Parola scioglie il male e i mali  che ci portiamo dentro, e liberati da questi, possiamo aprire tutto lo spazio al bene, colmare la nostra umanità del suo amore, diventare più umani e nello stesso tempo più divini, perché riconosciamo la misericordia e la grazia che il Signore ha avuto con noi.

Lasciamo che la parola di Dio stupisca tutti i giorni il nostro cuore, accogliamola, perché operi in noi quanto Egli desidera: la nostra salvezza, per una vita piena di vita.

 

“La Tua Parola, Signore,

sia in me,

non solo quando ti ascolto. 

Parla, grida, sussurra, 

terrò l’orecchio ed il cuore tesi

per non perdere neanche un respiro, 

così che persino ogni virgola, 

faccia parte della mia memoria.

Quanto sono fragile Signore!

Ma in me c’è il desiderio di restare

qui con Te, 

tra le Tue parole. 

Aiutami, affinché senta anche nella sordità

e oda il Suono della Tua voce, 

portami con Te, 

tra le Tue parole che sono amore 

e vita per me”.

(Shekinaheart eremo del cuore) 

Parola e luce

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MARTEDÌ 21 NOVEMBRE 2023

PRESENTAZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA – MEMORIA

Oggi memoria della presentazione della Beata Vergine Maria, poniamo la nostra riflessione sul Vangelo proprio di questa ricorrenza.

Sediamoci tra quella folla che ascoltava la Parola di Gesù, che ci insegna a diventare madre, fratello sorella. La Parola contiene uno Spirito creatore che realizza quanto promette. La Parola ha colmato di Grazia Maria, e in Lei tutte le generazioni riconoscono la grandezza e la potenza di Dio. Ella sarà beata perché il suo cuore ha fatto spazio alla luce intramontabile di Dio, ad un amore incommensurabile.

Gesù Salvatore nasce da una donna che si fida di una Parola e accoglie un mistero di salvezza per tutta l’umanità.

Maria ascolta e custodisce quella Parola che prende vita in lei e ne diventa generatrice: il Figlio è la stessa Parola del Padre.

Questa Parola, così potente coinvolge la libertà dell’uomo e dove viene accolta apre ad un amore infinito, che per una creatura sembra impossibile realizzarlo, ma per Dio tutto diventa possibile. Si diventa generatori di vita perché la volontà di Dio è il compiersi dell’amore.

Maria presentata al tempio sarà colei che porterà in sé il nuovo tempio, e ce ne farà dono. Beata è Maria che ha permesso a Dio di renderci figli e fratelli nel Figlio. Beati saremo noi, se come Maria accogliamo nel cuore la Parola viva che genera vita e rende madri, sorelle e fratelli nell’unico Signore della vita.

“Gioisca il mio cuore,

trovi in Te nel Tuo amore

quello spazio che in fondo è mio da sempre,

che mi ha generato ad una vita,

che ha in Te la sua luce e forza.

In quell’altare Ti ritrovo,

accanto, di fronte,

la mia anima inquieta Ti cerca,

e la Tua Parola come un raggio di sole

entra nella stanza del mio cuore,

un raggio che non tramonta

e scalda l’anima per sempre.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Familiarità con Dio

familiarità con Dio

 

26 SETTEMBRE 2023

MARTEDÌ DELLA XXV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Esd 6,7-8.12b.14-20

Salmo: Dal Sal 121 (122)

Vangelo: Lc 8,19-21

Il Vangelo di oggi ci aiuta a comprendere quanto sia grande la familiarità con Gesù. La Sua Parola è il mezzo con cui possiamo far parte della famiglia di Dio. E come in ogni famiglia vi sono difficoltà, fatiche, ma anche meraviglie e riuscite. La Parola è quello slancio capace di farci allargare lo sguardo, renderlo attento, non perché teme il Signore, ma perché è familiare con Lui.

Il Signore ci chiama a sentirci parte di una relazione importante, madre e fratelli sono legami di sangue, di DNA; la nostra origine è essere parte di Lui, ed è proprio per questo che il nostro cuore può trovare la pace.

La pace data dall’ascolto della sua Parola ci forma e ci trasforma secondo il cuore di Dio. Sant’Agostino diceva: “il mio cuore è inquieto finché non riposa in Te”. Questo perché nella profondità il nostro cuore sa a chi appartiene, c’è quella parte di noi pulsante, che tende ad incontrare il suo Dio. Allora fermiamoci ad ascoltare la sua Parola. Fermiamoci e facciamola entrare in noi, così che ci aiuti a crescere, per poter essere ciò che siamo chiamati a diventare: fratelli e madri nell’umanità.

“Signore,

donami la grazia di saperti ascoltare,

così da poter vivere ciò che ascolto.

Quante parole tra la Parola.

Quanti suoni nel silenzio!

Mio Dio, custodisci il mio cuore,

fallo camminare accanto a Te.

La Tua Parola mi illumini

e il Tuo amore mi trasformi.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

Da distanza

da distanza

18 SETTEMBRE 2023

LUNEDÌ DELLA XXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Tm 2,1-8

Salmo: Dal Sal 27 (28)

Vangelo: Lc 7,1-10

La distanza non impedisce al centurione di sentir parlare di Gesù, al punto da credere che nonostante la distanza, basti una sola parola ed il suo servo guarirà.

Oggi ci viene chiesto di credere in Lui anche quando ci sentiamo distanti, poiché Lui c’è. Non c’è distanza che Lui non possa attraversare.

Quel servo guarirà grazie alla fede del suo padrone, infatti non leggiamo nel testo che quel servo chiedeva la guarigione.

Dovremo anche noi farci voce di chi non ha voce, non se la sente o pensa che Dio è troppo distante; dovremmo far fare agli esperienza di vicinanza. Quella guarigione è il segno di una fede grande, è il segno che Dio è nelle nostre relazioni e che possiamo essere noi stessi segno dell’amore di Dio.

Gesù di una parola! Il Signore ogni giorno ci dona una parola per sanarci. Quale è la tua di oggi? Leggila, fermati, medita, fai che essa ti guarisca nel profondo e confida in Dio, le cui parole annullano le distanze e ci aiutano a credere in Lui. Non c’è luogo dove Dio non ti raggiungerà per cercarti, poiché mentre lo invochi è gia in cammino, non perché era distante, ma perché in verità il cammino è tuo, sei tu che riuscirai a comprendere la Sua vicinanza e questa sarà la guarigione piu grande.

“Signore,

fa che non mi senta solo,

aiutami a comprendere che Tu ci sei.

Alla distanza che il mio peccato pone,

porta la tua Parola

per rafforzare il mio cuore,

per essere quella luce

in grado di chiedere per altri la guarigione,

ed il mio cuore senta il Tuo amore attraversarlo pienamente, totalmente

ed io non tema piu nulla,

perché l’unica distanza tra me e Te, sono io,

ed io voglio stare con Te.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

 

Che parola è?

Che Parola è?

05 SETTEMBRE 2023

MARTEDÌ DELLA XXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Ts 5,1-6.9-11

Salmo: Dal Sal 26 (27)

Vangelo: Lc 4,31-37

L’autorità di Gesù in qualche modo spaventa, al punto da chiedersi che parola è mai questa?

Quale parola può essere, se non parole d’amore provenienti dal cuore di Padre per i figli e che desidera liberarli da ogni male? Gesù è l’unico in grado di fare quello che vorrebbero fare tutti i padri o le madri del mondo:  togliere il male.

Spesso noi dinanzi a parole offesive sperimentiamo appunto l’offesa, ci chiudiamo; qui Gesù apre una strada in grado di portar fuori da noi ciò che non va. Dobbiamo chiedere questa liberazione, dobbiamo fidarci di Lui.

In fondo, perché quell’indemoniato va da Gesù? Forse perché in un barlume di lucidità sapeva chi era, e lo dichiara affermando che Lui lo poteva salvare.

Quando gli altri non ci capiscono e non comprendono quanto dolore ci sta attraversando, smettiamo di guardarci intorno e alziamo gli occhi al cielo, invochiamo il Padre a liberarci da tutto ciò che turba e tormenta.

“Signore,

proteggimi Tu,

fai del mio cuore

un luogo dove io possa vedere la Tua presenza risanarmi

Ti invoco, ti cerco e

rimango in attesa della Tua parola

che so potrà cambiare la mia vita.

Imparerò a tacere,

imparerò a sognare di nuovo,

Imparerò ad amare

e tutto sarà un Tuo segno,

poiché il Tuo amore non lascerà mai il mio cuore

e io tornerò a vivere.”

(Shekinaheart eremo del cuore)

Stupore e meraviglia

Stupore e meraviglia

04 SETTEMBRE 2023

LUNEDÌ DELLA XXII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO DISPARI)

LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: 1Ts 4,13-18

Salmo: Dal Sal 95 (96)

Vangelo: Lc 4,16-30

“Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Tutti i giorni noi abbiamo la possibilità di leggere e ascoltare la Parola di Dio. L’oggi è determinante nella nostra vita per la Parola che ascoltiamo, ne diventiamo contemporanei. Nella misura in cui ascolto questa Parola, essa diventa la mia verità del presente, il mio modo di capire, di sentire, di agire e di vivere; divento contemporaneo all’oggi di Dio.

Nella sinagoga Gesù, dopo aver letto il brano di Isaia, non ha fatto un lungo commento, ha detto: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”, e i presenti si meravigliavano delle parole piene di grazia.

La Parola è viva ed efficace ha creato il mondo, è presente in mezzo a loro perché è Gesù stesso, ma i suoi conterranei non lo riconoscono. Loro cercano segni miracoli, Dio non può mostrarsi cosi “umano”, figlio di un falegname. Come fa ad essere  il Salvatore?

C’è uno scarto tra quello stupore, quella meraviglia e le attese che loro hanno. La pretesa è diversa dall’attesa. Loro hanno pretese, ma Dio dona. Chi pretende, non riconosce che quanto viene daro loro è dono.

La salvezza è un dono, è amore e l’amore non può essere che donato.

La pretesa distrugge il dono, distrugge l’amore che oggi il Signore ti sta donando.

Allora oggi ascoltiamo la sua Parola che si realizza come un amore senza condizioni, desiderio di salvezza per tutti.

“Signore,

fai del mio oggi, il luogo dove io possa riconoscerti,

aiutami ad avere uno sguardo attento,

in grado di poterti vedere

e meravigliarmi della grandezza del Tuo gesto: vivere in me.

Si, Tu sei la mia meraviglia,

lo stupore, poichè il mio cuore ha trovato Colui che l’ha colmato.

Tu sei l’alba e il tramonto,

notte e giorno,

vieni, stai con me riempi le mie giornate!

Possa io contemplare la bellezza

che hai preparato per me ogni giorno

e stupirmi di gioia.”

(Shekinaheart Eremo del cuore)

 

Ora lo sento

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VENERDÌ 10 FEBBRAIO 2023

SANTA SCOLASTICA, VERGINE – MEMORIA

 LITURGIA DELLA PAROLA    (clicca qui)

Prima lettura: Gn 3,1-8

Salmo: Sal 31 (32)

Vangelo: Mc 7,31-37

Se il Signore dicesse a ciascuno di noi, in questa momento la Parola “apriti”, come risuonerebbe? Cosa devo aprire? A che cosa devo aprirmi?

Non abbiamo bisogno di molte parole, ma di un’unica Parola che vada dritta al cuore: quella di Gesù.

Non si tratta più solo di orecchie che si aprono, del nodo della lingua che si scioglie, ma l’apertura riguarda l’accoglienza, la relazione che fa vivere.

Si guarisce prima nell’ascolto, nell’udito e poi si sarà anche in grado di dire, di parlare.

Essere capaci di ascoltare la sua Parola non è sempre scontato, è una grazia da chiedere, perché vinca le nostre resistenze e ci sveli la nostra identità di figli amati e guariti.

Quando si aprono gli orecchi e si scioglie il nodo della lingua, si può parlare correttamente perché divenuti capaci di dire la parola di verità che vive dentro noi, di esprimere l’amore che abbiamo ascoltato. Non possiamo più tacere i benefici e la Misericordia ricevuta.

“Effatà.

E Tu eri l’unico a sapere cosa

avevo bisogno di essere aperto, risanato, da Te toccato.

Subito cominciai a sentire

come se non avessi mai smesso.

Il mio cuore batteva forte,

che c’entra mi direte,

eppure qualsiasi cosa rimanga chiusa

il cuore ne risente.

Effatà, apriti.

Non dimenticherò mai le Sue parole

le sento ancora, e non è solo un ricordo,

perché Colui che mi sanato è sempre con me

ed io ora lo sento”.

(Shekinaheart Eremo del cuore)