La povertà non è una colpa o un reato, ma nel mondo di oggi, dove conta solo il denaro, diventa motivi di emarginazione e di bullismo. Un problema che ha vissuto sulla sua pelle anche Mara Venier che, nel corso di una intervista, ha rivelato alcuni fatti della sua vita passata che erano sconosciuti al pubblico. La conduttrice ha parlato della sua infanzia vissuta in una famiglia economicamente disagiata. Un’infanzia resa ancora più difficile dalle umiliazioni che subiva a scuola dai compagni proprio a causa della sua indigenza. “Non ero una bambina felice. A scuola sono stata bullizzata per il motivo più squallido, e cioè la povertà della mia famiglia. Per questo i compagni di classe mi discriminavano e mi emarginavano“, racconta la Venier, ripercorrendo quegli anni che per un bambina dovrebbe essere anni di spensieratezza e non di pesi addossati per colpe non sue. Lei si è detta sempre stata orgogliosa dei suoi genitori. Ma anche loro subivano l’onta dell’emarginazione per il fatto di non avere conti in banca chilometrici o case di proprietà. Beni materiali che talvolta derivano da pratiche disoneste e non certo dal duro lavoro. La Vernier ha infatti rivelato un altro retroscena della sua vita: quando suo padre fu ricoverato in ospedale per una serie di problemi cardiaci, dovette subire le conseguenze del suo stato economico: “Io e mia mamma aspettavamo per ore il verdetto dei medici, i quali, siccome eravamo dei poveracci, non ci prestavano attenzione“. Con il tempo però le cose sono cambiate. Mara è diventata ricca e famosa e insieme a sua madre ha potuto prendersi un bel po’ di rivincite. Non si sa quali siano state queste rivincite. Ma la sua storia dimostra una cosa: nella vita non bisogna mai rassegnarsi al proprio destino perché con l’impegno e la costanza si possono raggiungere obiettivi impensabili, emergendo da una società che non ti regala nulla se non te lo conquisti con le tue mani. Mai credere che certe situazioni siano frutto di un destino avverso che non si può cambiare. La Venier il suo destino lo ha cambiato. E se lo ha fatto lei può farlo chiunque.