La mostra del porno nel silenzio femminista

thorn2021   16 maggio 2021   Commenti disabilitati su La mostra del porno nel silenzio femminista

BB1gMykMLa società contemporanea è intrisa di ipocrisia e di falsa coscienza. Negli anni Settanta le femministe erano delle combattenti. Oggi sono solo stormi di donne piagnucolanti il cui unico contributo alla storia dell’umanità è quello di voler storpiare la lingua italiana, declinando i nomi maschili al femminile o stigmatizzare il bacio a Biancaneve perché, essendo morta, non poteva dare il suo consenso. Eppure i film porno, dove la mercificazione della donna raggiunge l’apoteosi, passa sotto silenzio. Molte locandine dei film cinematografici degli anni Settanta sono stati riportati alla luce e verranno riproposti il 2 giugno per la mostra Cult Fiction al Centro Pecci di Prato. Sono circa sessanta foto e rappresentano un fedele spaccato di un fenomeno nei cui confronti non viene emesso alcun giudizio o condanna. Siamo circondati da divieti che impediscono perfino di fare un complimento a una donna e d’ora innanzi toccherà stare attenti a ciò che diremo e come lo diremo. Però tutte quelle espressioni di porno finite in una mostra non sollevano lamentele. Vien da ridere se si pensa che questo mancato piagnisteo femminista è giustificato dal fatto che l’industria del porno fa comodo pure alle donne, le quali se una volta si esibivano nei cinema, adesso si esibiscono pure sulla rete, accessibili perfino ai minori. Un plauso al coraggio di Marialba Russo, la fotografa che ha stampato quelle locandine per la mostra di Pavia, ma di certo si stava decisamente meglio prima, quando le donne entravano nei cinema hard per protestare contro il porno anziché oggi quando frignano per un bacio a Biancaneve, chiudendo gli occhi su quante fanno le porno-attrici per la delizia di quel maschilismo che loro tanto odiano e avversano.

La mostra del porno nel silenzio femministaultima modifica: 2021-05-16T17:55:55+02:00da thorn2021