11. Rigida educazione cristiana

Attenzione! Il seguente articolo fa parte di un romanzo erotico/comico/fantascientifico a puntate e, come tale, è riservato a un pubblico maggiorenne: se hai meno di 18 anni sei pregato di chiudere immediatamente questa pagina!

11. Rigida educazione cristiana

Quando il video riprese erano passati circa dieci minuti durante i quali Baccabriciola aveva continuato a rigirarsi più volte sul letto per la noia, tenendo sempre il telefonino a portata di mano nella speranza che don Luke la richiamasse. Stesa sul letto, già si assolveva ripetendo distratte giaculatorie, mentre si sfiorava con la peccaminosa mano il più caldo anfratto del proprio corpo, il segreto del promontorio ammirabile custodito dalle lunghe gambe bianche e lisce come quelle del suo crocifisso d’argento, levigato da mille e mille baci di labbra pie.

Fortunatamente per la squadra del colonnello, che adesso osservava con attenzione il video della scena, Baccabriciola aveva la sana abitudine di pensare a voce alta quando era da sola.

«Caro marito mio, tu comandi e io da brava e cristiana moglie, umile e sottomessa, ti obbedisco: mi ordini di esprimere a voce alta i miei pensieri per poi, riguardando i video, non annoiarti troppo durante i miei sciocchi trastulli femminili. Lo faccio molto volentieri: è un po’ come averti qui con me. Io ti parlo e ti racconto tutto della mia giornata mentre tu leggi il giornale in silenzio. È così romantico! Ecco, magari adesso mi mancano i tuoi affettuosi grugniti di assenso…» – spiegò Baccabriciola «Mi manchi proprio tanto! è un peccato che tu sia sempre impegnato in tutti quei viaggi di lavoro con le tue collaboratrici… certo, pensavo, è bello che tu le prenda così giovani per farle fare esperienza senza discriminarle per il loro sesso. Magari la prossima settimana potresti invitare a cena, quella più anziana che mi sta tanto simpatica, hai capito chi? Quella che è da tantissimi anni che lavora per te… ah! Ecco: Jennifer Lara Spring Love mi pare… la biondina di 22 anni insomma… ma ne riparleremo, d’accordo?»

«Comunque adesso sono preoccupata per don Luke: al telefono mi è sembrato un po’ strano. Ha detto che veniva… ma poi ha negato… ha detto di rivolgersi alla sua pecorella di cui stava in quel momento salvando l’anima e che doveva stare proprio male perché la sentivo in sottofondo piangere e lamentarsi… ha detto di venire ma se era già da lei che senso aveva? Non capisco… magari mi farà una sorpresa e passerà a visitarmi: apprezzo così tanto la sua compagnia quando tu non ci sei… forse dovrei pregare un po’ per distrarmi e purificarmi con i ceri. Per oggi avrei già fatto ma mi potrei portare avanti con le penitenze di domani… sono così cattiva…»

Baccabriciola prese quindi il cero leggermente più piccolo e, dopo averlo fatto scorrere un paio di volte nel canale dell’amore per lubrificarlo, se lo infilò senza difficoltà nel buchino segreto e stretto.

«Ecco! Come pensavo: in questa maniera è molto più facile… inizio già a sentire la purificazione che fa effetto! Adesso mi metto quello più grosso davanti e sarò…{UAUUU!! UAUUU!!}» – scattò il suono dell’allarme automatico che la distolse dai suoi pensieri proprio mentre le candide guance prendevano colore e gli occhi grigi scintillavano di maliziosa anticipazione.

«FAK-U2: mostra sul video grande!» – ordinò Baccabriciola all’IA che gestiva tutti i sistemi all’interno della magione. Subito sul grande specchio integrato al soffitto sopra il letto apparvero delle immagini inquietanti: una poderosa creatura piccola e dagli arti magri, col cranio pelato tranne che per una corona di radi capelli sporchi e unti, stava agitandosi di fronte all’ingresso. Il mostriciattolo, evidentemente incurante della moda, indossava solo una canottiera sudicia, dei jeans logori e dei sandali probabilmente rubati a un turista tedesco. Invece di suonare al campanello stava vanamente cercando di sfondare il portone di ingresso, che aveva uno spessore di 5 cm di acciaio, con i suoi pugnetti senza però ottenere risultati significativi al di là di qualche minuscola ammaccatura.

«Che devo fare?» – si chiese Baccabriciola «Devo chiamare la polizia? Attivare il lanciafiamme di sicurezza magari? Quella strana creatura potrebbe essere pericolosa… forse potrebbe essere addirittura un maniaco!»

Il solo pensiero che quell’orribile creaturina dall’aspetto malsano fosse venuta per profanare il sacro tempio fra le sue cosce che apparteneva al principe Buzzurro dette a Baccabriciola un brivido che la fece fremere tutta: senza rendersene neppure conto rilassò le gambe e una mano scese rapida là, a massaggiare le sue zone più sensibili.

«Sì, se sono fortunata, potrebbe proprio essere un maniaco sessuale…» – osservò la ragazza succhiandosi il labbro inferiore «Certo non sembra un tipo molto grosso… Che fare? Devo ricordarmi ciò che don Luke mi ha insegnato! La parabola del “mendicante con la banana da sbucciare”, ma soprattutto quella del “sadduceo col fariseo e il samaritano che fanno a chi ce l’ha più grosso”, entrambe le parabole insegnano a non fidarsi delle apparenze…»

«Magari è più dotato di quel che sembra…» – si disse un po’ dubbiosa ma comunque speranzosa la ragazza «Mi chiedo però se sia giusto mettere così in pericolo l’intimità del mio corpo che giustamente, come insegna la Bibbia, appartiene esclusivamente a mio marito. Solo un dottore, col permesso del mio principe Buzzurro oppure don Luke per purificarmi, dovrebbero toccarmi o leccarmi o anche solo vedere le mie vergogne…»

«Ma come non ricordare la parabola della “meretrice filistea dalla bocca grande”? Se lei riuscì a redimere un intero plotone di legionari romani sicuramente perché io non potrei fare lo stesso con questa orribile creatura?!»

Prima di ripensarci la coraggiosa e religiosa ragazza dette ordine a FAK-U2 di aprire il cancello d’ingresso «Gli chiederò se è un maniaco e, nel caso, che cosa posso fare per lui… sono sicura che se mi apro saprò entrargli dentro… oppure lui penetrerà in me… queste cose vanno nei due sensi… ma sono certa che lo riporterò alla fede!»

La creatura costantemente seguita da molteplici telecamere, dopo un attimo di perplessità all’apertura del cancello, con un ruggito animalesco si lanciò di corsa all’interno dell’ampio parco in direzione dell’ingresso della lussuosa residenza: veloce come un ghepardo, agile come un giaguaro, inciampò solo due volte prima di arrivare all’abitazione vera e propria.

Baccabriciola, che nel frattempo seguiva con attenzione i progressi del mostro, recuperò anche il cero più grande mettendolo a buon uso e spiegò «…meglio essere ben purificata nel caso, malaugurato, che la creatura mi violi con la forza e contro la mia volontà…»

Nel frattempo la creatura verde vomito era finalmente entrata nel grande salone di ingresso: stanco per la lunga corsa e completamente mezzo di sudore, si guardò intorno con gli occhietti malvagi che emettevano bagliori rossastri. Il suo diabolico piccolo cervello calcolò dove poteva essersi nascosta la sua preda e, dopo qualche secondo, si diresse verso la porta piccola nascosta dietro le scale.

«Ma dove sta andando? Perché si dirige verso lo sgabuzzino? Le camere da letto sono sempre al piano di sopra…» – disse Baccabriciola piuttosto irritata.

«FAK-U2 microfono!» – ordinò vedendo che la creatura stava dirigendosi verso la cantina; poi con voce suadente disse «Misteriosa creatura dall’aspetto minaccioso del tipico perverso maniaco sessuale: qui è Baccabriciola Buzzurro che ti parla. Ti sto aspettando in camera da letto, nel mio pigiamino da suora carmelitana con le calze nere, al piano di sopra: devi salire le scale e percorrere il corridoio principale. È facile: ignora tutte le porte e il corridoio trasversale che troverai dopo una ventina di metri. Prosegui invece fino in fondo e arriverai a una grande porta. Quella è la mia camera: io, ripeto, ti aspetto sul letto, morbida e indifesa, nel mio abitino succinto, quello che le suore usano per andare a dormire d’estate per capirci, spero che tu abbia cattive… cioè, voglio dire, buone intenzioni e che potremo parlare insieme aprendoci a vicenda: di sicuro io sono disponibile, molto disponibile, ad aprirmi a te. Sbrigati! Passo e chiudo…»

Alle parole della donna la creatura sorrise maligna mostrando i suoi dentacci gialli mezzi marci: infatti la voce dall’altoparlante gli aveva fatto intuire dove potessi essersi nascosta la sua succulenta preda. Subito si lanciò di corsa su per le scale ma, dopo essere cascato diverse volte consecutivamente alla Biden, decise di prendersela comoda tenendosi strettamente al corrimano.

Arrivato all’ampio pianerottolo in cima alle scale la disgustosa creatura prese a girare in cerchio intorno a un tavolino: prima camminando, poi di corsa e poi di nuovo camminando. Finalmente smise di girare a vuoto e si diresse muovendosi tutto sbilenco verso il corridoio: lo mancò e sbatté il muso sul muro cadendo all’indietro sul pavimento.

«Uhm… inizio a temere che questo strano essere possa essere ubriaco o magari drogato… beh, meglio così: potrebbe non essere in grado di controllarsi e di ascoltare le mie suppliche…» – commentò Baccabriciola osservandolo nel grande specchio, ora in modalità monitor, sopra al letto.

Rimessasi in piedi la creatura finalmente, piuttosto seccata, proferì parola «Strabuccinator T-799+ NA! Baiv efulver schion…»

ProxPuntata

11. Rigida educazione cristianaultima modifica: 2024-04-09T10:30:26+02:00da IpostasiRiflessa

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