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Si racconta un episodio della vita di Lev Tolstoj:
Incontrando un povero si accorge che non ha niente da dargli.    Disperato,
abbraccia il povero, lo bacia e dice:
Scusami fratello! Non mi è rimasto niente.
Il povero tra le lacrime risponde:  Mi hai chiamato fratello, è un grande dono!

 

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Abba Pambo diceva: “Non ti bastino le parole nel dire il tuo amore a chi ami ma fa una carezza, da un abbraccio forte, dona un bacio: l’amore per essere vero e vissuto deve nascere dal cuore e manifestarsi con il corpo, con i tuoi occhi, con la tua bocca, con le tue mani.”

trap

Sfera Ebbasta, 24enne re della trap in Italia, smette di andare a scuola a 15 anni, riempie i muri di graffiti col suo nome, fa il porta-pizze e poi l’elettricista. Nel frattempo compone. Ha imparato dal padre, musicista hippie, morto quando lui aveva 13 anni. Una vita in periferia tra canne e noia, cercando di arrangiarsi con l’amatissima madre, e la convinzione di voler fare rap, l’unica cosa che lo risveglia dal torpore di una vita che gli sta stretta. Per i morti di Corinaldo si è tatuato sei stelle sulla testa, dove già aveva il simbolo del dollaro e dell’euro. E adesso che è milionario dice di avere ciò che desiderava: lavoro, soldi e successo. Alcuni adolescenti, che cercano nella musica il modo di segnare il distacco generazionale e il rinforzo per un’identità in formazione, in Sfera trovano i desideri nudi e crudi: potere e piacere. In assenza di orizzonti superiori alla vita materiale l’inno «trappista» (generalizzo, perché la trap ha voci molto diversificate) è meno scandaloso di quanto si creda: se in questo mondo nulla ha senso, non resta che sopravvivere al caos, godendo e dominando. Conosco ragazzi che, pur non vivendo secondo il credo «sferico», lo ascoltano per dire sfacciatamente la verità a un mondo adulto che si riempie la bocca di valori, ma poi non li pratica o fa il contrario;
ne conosco altri che invece ne fanno un manifesto per il loro stile di vita, perché vi trovano un orizzonte di felicità; ne conosco altri ancora a cui quella musica fa semplicemente schifo.
Allo stesso modo conosco adulti che ascoltano musica classica e cercano le stesse cose che Sfera inneggia.
Alessandro D’Avenia

Gustave Thibon

 

“Nell’uomo il peggior nemico dell’infinito è l’illimitato che dà l’illusione dell’infinito e che lo nasconde. Finché un essere può andare avanti, finché il limite della sua potenza, del suo amore o della sua libertà indietreggia davanti a lui, egli ignora l’infinito e non sa niente di Dio. Solo urtando contro il suo limite, egli scopre l’infinito. Dio sta sempre dietro la porta che non si può varcare”.