Scrivere o parlare

Mi rendo conto che la prima cosa che ho fatto, la prima con un senso compiuto per me è stata scrivere. Intendo nella vita.
A cominciare dalle prime righe storte, le prime lettere sofferte. Ricordate? Una mano vi guidava a completare il cerchio della O o la cruna troppo stretta della L corsiva.

Anche oggi, anche ora sono qui che scrivo e mi rendo conto – e qui mi scuso con i tanti “carinissimi” che mi scrivono in privato – che io funziono così. Parlare – scrivere parlando – è un po’ un mio punto debole. Mi sento più a mio agio a trascrivere le cose che mi sono accadute. Magari trasfigurandole in un racconto. In quello che io penso sia un racconto. Per me “racconto” è la creazione di un tempo e uno spazio precisi. Una cosa che mixa realtà a immaginazione. Ha un po’ dell’una e un po’ dell’altra.

Io vivo e scrivo. Mi piacerebbe dire che scrivo e poi vivo. Non è così. Io vivo. E molto. Quello che scrivo – spero vi arrivi – è vero o verosimile. Che, per me, dal punto di vista di quello che io voglio fare con le parole è un po’ la stessa cosa. La verità e la verità possibile.

Forse è per questo che parlare è il mio punto debole. E spero che scrivere possa essere o diventare il mio punto forte. Ma di questo voglio parlarvi un’altra volta. Per ora è tutto.

Scrivere o parlareultima modifica: 2018-02-16T15:47:29+01:00da lavaleferri