Ma guarda un po'

UNIFORMARSI

Nella puntata di "TG3 LINEA NOTTE" su RAI3 del 20 Ottobre 2008 il Vice Direttore di "Repubblica", in collegamento dalla sede del giornale,  parlando degli argomenti trattati nella prima pagina del suo quotidiano e più precisamente del "contrasto" tra il Governo Italiano e la Commissione Europea relativamente al "pacchetto clima" e "limitazione emissione dannose" ha asserito che la "proposta" italiana E' PERDENTE IN PARTENZA e quindi E' INUTILE in quanto il Governo Italiano in carica non ha cercato l'appoggio di Paesi che "hanno peso, come Francia, Germania o Spagna", ma ha dalla sua parte solo Paesi che hanno peso relativo.
Non entro nel merito della validità o meno della "proposta" italiana che può o meno essere condivisa (dalle persone di buon senso, ovviamente, non certo da quelli che approvano o bocciano qualcosa semplicemente per il colore politico), ciò che non condivido affatto con il buon giornalista è l'idea che si debba lottare solo per le idee vincenti, che in ogni caso occorre seguire la linea dei più forti; mi dispiace, credo che qualunque sia BISOGNA SEMPRE E COMUNQUE, NEI LIMITI DELLA LEGALITA', NEL PIENO RISPETTO DELLE REGOLE, COMBATTERE PER LE PROPRIE IDEE; MAI UNIFORMARSI AGLI ALTRI PERCHE' SI RITIENE CHE QUELLA SIA LA VINCENTE, MA CONDIVIDERE SOLO NELLA PIENA CONVIZIONE CHE QUELLA IDEA POSSA ESSERE FATTA PROPRIA.
Alla luce dell'osservazione del buon giornalista di "Repubblica" capisco anche espressioni come "non si è mai visto!!", "è la prima volta!", "gli altri pensano che ..",  tanto care a certi imbecilli, notare imbecilli non coglioni in quanto questi ultimi sono necessari alla procreazione, degli imbecilli invece se ne può fare tranquillamente a meno, quasi che avere una propria IDEA, diversa da quella degli altri, innovativa, sia un "peccato", una "colpa".
Se non ci fosse "una prima volta" il mondo sarebbe ancora all'età della pietra; se non ci fosse stata la lotta ai sorprusi, ai prepotenti, ai dittatori nel mondo non ci sarebbe alcuna forma di Democrazia.
Spero proprio che il "buon giornalista" in futuro ci ripensi.

In ogni caso, devo riconoscere che la trasmissione di RAI3 citata è una buona trasmissione, certo, data la gioventù,  non ha ancora i ritmi, i meccanismi di un format del genere ma credo abbia, sempreché non perda la strada maestra, un buon futuro. Auguri!