UNA SOCIETA' SENZA PADRI Mi è piaciuto, e quindi lo segnalo, questo libro in cui MARCO CAVINA traccia la storia della "figura paterna" dal pater familias con diritto di vita e di morte fino ad OGGI........ IL PADRE SPODESTATO. RIFLESSIONE E COMMENTO PERSONALI AL DI LA' DEI CONTENUTI DEL LIBRO SEGNALATO Da un lato si presenta oggi una immagine del padre che confina sia con quella della madre sia con quella idealizzata dai figli, con i quali instaura una relazione stretta e dai quali ricerca ammirazione ; questo nuovo padre è quindi poco autorevole ,debole. all’altro lato viene alla luce una immagine della madre forte, che rivendica autonomia e rivalutazione specie in ambito familiare - domestico, con una correlazione stretta che si crea fra questa nuova madre ed il gruppo dei coetanei dei figli (la famiglia sociale), in cui questi ricercano un soggetto che evochi l’immagine materna. Allora il dilemma presente nella società attuale ( che vuole i bambini super-adulti e gli adulti super-bambini, in un rapporto che finisce per confondere ruoli e compiti di entrambi) E' CHE OGGI SIA GLI UOMINI SIA LE DONNE FANNO DA "MADRE" mentre IL PADRE NON VUOLE PIU' FARLO NESSUNO! da: arza1 |
Il macchinista ferma il treno per interrompere una violenza: rischia la sospensione mercoledì 14 marzo 2007 Pubblichiamo il testo che l’autrice, Lia Di Peri, ha inviato alla consigliera regionale della Puglia, Elena Gentile, per metterla al corrente di una vicenda, che testimonia, quanta strada ci sia ancora da fare, per scardinare (se mai sarà possibile) una mentalità patriarcale di sopraffazione e ingiustizia nei confronti delle donne Apprendo, con immenso piacere, dal sito nazionale della pari opportunità, la notizia dell’approvazione da parte del consiglio regionale della Puglia, del DDL riguardante “Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia”. Concordo con Lei che “è una legge vera perché disegna un profilo alto di governo per le politiche di genere e di conciliazione”. Credo, possa essere un passo in più, in direzione di quella lotta contro le ingiustizie nei confronti del genere femminile. Ingiustizie, che affondano le radici ancora oggi, sul terreno di un ordine patriarcale e pertanto gerarchico. Mi permetto di raccontarle una storia vera, successa qualche sera fa (per la precisone, sabato 10 marzo 2007) in uno scompartimento del treno della ferrovia appulo-lucane, nella tratta "Altamura-Gravina" intorno alle 22, circa. Dopo un po’, le voci, sono diventate delle vere urla (da parte della ragazza) e, all’ennesima richiesta, del macchinista al capotreno di andare a controllare, riceve l’ennessimo rifiuto. Uscendo dalla cabina, ai suoi occhi, appare una scena raccapriciante: la ragazza stava subendo percosse da parte del “findanzato” il quale, nonostante, il naso e il viso ridotto ad una maschera sanguinante, continuava a batterla. Grazie all’intervento di quel macchinista, l’incubo della ragazza, finiva e, alla stazione di Gravina, l’uomo, veniva preso in consegna dai carabinieri (chiamati sempre dal macchinista) mentre, la ragazza, veniva curata sul posto dagli operatori del 118. Le racconto questa vicenda, non per metterla al corrente, dell’ennesima violenza perpetrata nei confronti di una donna, più semplicemente, per informarla che il macchinista, dopo l’intervento atto a salvare la ragazza, non soltanto ha subìto la relazione del capotreno, sulla violazione del regolamento (per aver fermato il treno) ma subisce adesso, l’isolamento posto in essere dalla maggior parte dei colleghi, che gli contestano, il fatto che, “si è permesso di scrivere una relazione denunciando il comportamento omissivo del capotreno”. C’è in corso, un’indagine interna del CdA delle ferrovie appulo-lucane, che è indirizzata (secondo, quello che si è potuto intuire) a produrre una decisione di tipo salomonico: punizione per entrambi con relativi giorni di sospensione. Se questo sarà vero o no, si saprà tra breve. Quello che mi preme sottolineare è l’ingiusto isolamento, per ragioni di carattere gerarchico e (sotto) culturali, alle quali da quel giorno, va incontro il dipendente che ha avuto “il torto”, di seguire ciò che la sua coscienza (civile) gli suggeriva e di far smettere una violenza contro una donna. Coscienza e impegno, assenti viceversa, in colui che, per dovere, aveva (ed ha) la responsabilità di non fare mancare. |
Tags: società Siamo con Voi ... Donne iraniane, noi vi sosteniamo, noi vi sproniamo, noi siamo con voi con il cuore e con la mente affinchè la vostra lotta per la parità dei diritti sia vinta. Siamo con voi affinchè venga riconosciuta in tutto il paese la vostra forza e la vostra importanza nella società. continua su: Nataieri73 ------ ps. da julia974: perchè non si parli dei diritti delle donne nel Mondo solo l' 8 Marzo !!!
da: julia974 |
Post n°34 pubblicato il 14 Marzo 2007 da stelladanzanteforeve
Questo blog, nato solo per un giorno ha voglia di crescere, di continuare ... |
conosco una donna che continua a comprare puzzle puzzle cinesi cubi cavi pezzi che alla fine si incastrano in qualche ordine. ci lavora matematicamente risolve tutti i suoi puzzle vive giù in riva al mare mette lo zucchero fuori per le formiche e crede da qualche tempo in un mondo migliore. ha i capelli bianchi li pettina di rado ha i denti storti e indossa ampi copritutto senza forme su un corpo che molte donne vorrebbero avere. per anni mi ha irritato con ciò che consideravo le sue eccentricità - come i gusci d'uovo a mollo (per nutrire le piante col calcio) ma infine quando penso alla sua vita e la paragono ad altre vite più eccitanti, più belle e originali mi accorgo che lei ha ferito meno gente di tutti quelli che conosco (e per ferire intendo semplicemente ferire). ha passato periodi tremendi, periodi in cui avrei forse potuto aiutarla di più perché è la madre del mio unico figlio e siamo stati un tempo grandi amanti, ma ne è uscita, come ho detto ha ferito meno gente di tutti quelli che conosco, e se guardi le cose così, be', ha creato un mondo migliore. ha vinto. Frances, è tua questa poesia.
Una per un vecchio dente storto - C. Bukowski
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Messaggio N°2 08-03-2007 - 21:35 amoro perso come si puo fare a riconquistare la mia ex moglie di cui sono follemente innamorato,che però non riesce a fidarsi di me. Messaggio N°1 07-03-2007 - 09:10 sono disperato per amore sono stato costretto a separarmi quasi un anno fa ma ancora innamorato di mia moglie che nel frattempo è tornata a vivere a casa lei non si fida più di me perchè non sono stato un uomo presente come posso fare a riconquistarla? |
Post n°31 pubblicato il 10 Marzo 2007 da stelladanzanteforeve
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Post n°30 pubblicato il 09 Marzo 2007 da stelladanzanteforeve
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da: animedeserte |
Post n°28 pubblicato il 08 Marzo 2007 da stelladanzanteforeve
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Post n°27 pubblicato il 08 Marzo 2007 da Amaredavvero
più delle albe, più del sole, una donna ... Più dei tramonti, più del volo di un uccello, Non parlo solo dei dolori immensi, Parlo di te, che questo periodo non finisce più, Te, implacabile arbitro di te stessa, Così ogni giorno, Oppure parlo di te, Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando E il cielo si abbassa di un altro palmo. Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, Comunque sia andata, ora sei qui Dovunque fossi, ci stavi stretta: Hai pianto mentre camminavi in una strada E quella notte che hai preso la macchina E poi hai scavato, hai parlato, "Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre E allora vai giù con la ruspa E' da quel grande fegato Perché una donna ricomincia comunque, Ti servirà una strategia, dovrai inventarti Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente. E' un'avventura, ricostruire se stesse. La più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, Ma soprattutto per noi stesse". Più delle albe, più del sole, È la primavera a novembre. Quando meno te l'aspetti. |
Di tutte?Benissimo. Chi lotta per una guerra,una malattia,un compagno,un'ingiustizia,una violenza..bene..un pensiero per tutte,anche oggi siamo tutti buoni! Oggi è la festa anche di quelle che sono state costrette a chiudere un blog perchè si sentivano strette,intrappolate in questi spazi che sembrano sconfinati e che ti etichettano fino a soffocarti. Quelle che devono nascondersi dietro ad un nick per rivelare le proprie emozioni e non lo fanno per gioco. Quelle che poi,quando hai scoperto chi sono,devono cambiare casa perchè non possono aprire finestre a nuovi giorni. Quelle che oramai vanno a letto truccate perchè,al risveglio,devono essere pronte a sorridere con il rossetto incorporato e il mascara resistente agli urti degli insulti. Quelle che il culo scoperto non è un optional ma l'abito con cui accompagnare il figlio a scuola. Quelle che scopano anche i pavimenti. Quelle che sono DONNE per scelta e devono fingere di essere scelte perchè sono donne. Quelle che sono sparite da queste pagine per ritornare ad inventare nuove identità. Quelle che si riconoscono in queste "quelle" e non si scambiano mimose. A quelle... Auguri! |
Post n°25 pubblicato il 08 Marzo 2007 da 53lucexte
UN RAGGIO DI SOLE sboccia una mimosa... per te , per me, per noi donne... |
Post n°24 pubblicato il 08 Marzo 2007 da firdhaus
Storia della Festa della Donna Emozioniamo di giallo e di rosa Per alcuni è diventata una seconda occasione sentimentale, un mese dopo San Valentino, per altri un simpatico pretesto per prendere in giro il gentil sesso, con la fatidica riflessione che oggi festeggiano le donne, perché intanto tutti gli altri giorni appartengono all’uomo. I negozianti sono contenti con la commerciabilità racchiusa nei simboli dell’8 marzo: fiorai in primis fanno affari d’oro vendendo mimose, i pasticceri espongono la torta mimosa, i ristoranti preparano menù a tema. Così quel giorno la prassi vuole che i maschietti offrano alle donne mazzetti di mimosa, perché è la Festa della Donna. Se la festa serve per rendere omaggio alla donna e alla femminilità (ma alcune dicono –- che una donna veramente affrancata e senza sensi di inferiorità non avrebbe bisogno di certe conferme celebrative), è giusto ricordare le origini di questa ricorrenza. E se le istanze del confronto uomo donna iniziano dai tempi in cui lui andava a caccia di brontosauri e lei ramazzava la caverna, la festa della donna esiste da meno di un secolo. E’ giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, è festività internazionale nei paesi del mondo occidentale, e curiosamente l’origine della festività, seppur recente, è controverso. C’è chi parla del 1910, con la proposta della femminista Rosa Luxemburg, nel corso della II Conferenza dell’Internazionale socialista di Copenhagen, di dedicare un giorno alle donne. Ma l’ipotesi non trova molto credito. Siccome al mondo occidentale non piaceva l’idea di legare a un fatto russo una giornata simbolo della rivendicazione della dignità femminile, si pensò bene di eludere il richiamo alla Rivoluzione russa, spostando i natali della Festa della Donna negli Stati Uniti, legandola a un fatto verosimile, ma forse non reale del movimento operaio d’oltreoceano. Si diffuse così la versione che nel 1908 a New York, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Un’altra ipotesi parla di un incendio avvenuto nel 1911, sempre a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. L’incendio fu accidentale, ma le scarse condizioni di sicurezza del luogo di lavoro contribuirono comunque al disastro. Al di là della scelta più o meno riuscita dell’evento celebrativo, la Festa della Donna deve essere momento di gioia per tutto ciò che le donne danno al mondo. Cerchiamo di non essere troppo moralisti l’8 marzo, ma evitiamo anche di ridurlo a una festa trasgressiva in un locale; ricordiamo che solo un secolo fa le suffragette si battevano per ottenere il diritto di voto alle donne! Donando una mimosa riflettiamo che il mondo sarebbe grigio e triste senza la vitalità e creatività femminili. A proposito della mimosa, la scelta di elevarla a simbolo dell’8 marzo fu di una disarmante semplicità, a dispetto di strane interpretazioni che vogliono crescesse sul luogo del presunto incendio di New York. Furono le femministe italiane dell’UDI (Unione Donne Italiane), che nel 1946, preparando la prima Festa della Donna del dopoguerra, decisero di colorare l’evento con un tocco floreale. Oggi, come la rucola, la mimosa costa cara: è la legge del mercato. |
8 marzo: una data che ricorre ogni anno per ricordare che esistono i diritti delle donne. E gli altri giorni dell'anno??? Questo è il mondo degli uomini geniali da: brubus1 |
Post n°22 pubblicato il 08 Marzo 2007 da yyossaryan
Milioni di persone vivono sulla propria pelle la violazione sistematica dei più elementari diritti, a partire da quello alla vita, alla sicurezza, all'alimentazione, all'istruzione. Di questi, la maggior parte è donna. Le donne sono, fra gli analfabeti, le più analfabete. Le più esposte alle malattie. Le più annichilite da violenze d'ogni genere. E voi perdete ancora tempo con le poesie, i fiorellini e le immagini glitterate sbirillucicose? Volete il mio consiglio? Tirate fuori le palle! E cancellate qualche pupazzino, per far posto ad un messaggio più serio! Cordialità. |
Post n°21 pubblicato il 08 Marzo 2007 da Little_Witch86
A tre anni Lei si guarda e vede una Regina. |
... La Giornata Internazionale della Donna ha un valore incommensurabile, perchè essa rappresenta idealmente la battaglia morale, civile, sociale che le donne di tutto il mondo, hanno compiuto e devono continuare a compiere, attraverso l'inimitabile mondo dell' etica femminile. Al di là dell'aspetto commerciale e futile che questa giornata ha pian piano assunto, a causa di donne oggetto, che si prestano volentieri al consumismo maschilista, imposto da chi pensa di governare ed orientare le scelte della società, la nostra attenzione va rivolta tutta alle donne che nel corso del tempo e nella storia dell'umanità, fino ad arrivare ai giorni nostri, si sono battute e continuano a battersi per il riconoscimento di tutta una serie di diritti. Voglio qui ricordare una donna su tutte, un'eroina contemporanea, simbolo di libertà e di forza, ma una forza pacifista, democratica, senza nessuna traccia di quella violenza alla quale, invece, troppo spesso, sono sottoposte le donne di tutto il mondo. Il suo nome è Leyla Zana, una deputata curda, prigioniera per tanto tempo in un carcere turco. Condannata a 15 anni di carcere per aver espresso la sua opinione, vincitrice nel 1995 del premio Sakharov per la libertà di pensiero, il riconoscimento che viene consegnato ogni anno, a partire dal 1988 per premiare personalità ed organizzazioni che abbiano dedicato la loro vita in difesa dei diritti umani e delle libertà individuali. Zana è stata accusata di separatismo, per aver affermato il diritto alla sua indentità. Divenuta il simbolo per milioni di donne di tutto il mondo, è cittadina onoraria della città di Roma. " Le donne non hanno il diritto di parlare, di fare discorsi politici, di svolgere professioni tipicamente maschili, le donne tolgono il lavoro ai padri di famiglia, le donne non sanno guidare, devono curare la casa, fare i mestieri domestici, devono saper cucire, essere buone mogli per i loro mariti " . Alcuni di questi luoghi comuni sono ancora presenti nella nostra società, che si definisce moderna e diversa da tante altre culture, dove la donna è ancora considerata un essere non pensante. Anche sul volto di tante donne italiane c'è un velo che copre le fattezze femminili ed è il velo del maschilismo, ancora molto presente anche nel nostro paese, soprattutto in alcune parti del Sud Italia. Il nostro Augurio oggi va alle Donne che hanno fatto e che continuano a fare della propria vita una battaglia perenne per l'affermazione di diritti e di libertà negate. Il nostro Augurio va, in particolare. : alle donne poliziotto, che rischiano la loro vita quotidianamente; alle donne insegnanti, che rappresentano una speranza per le nuove generazioni, alle donne operaie, che arrivano a sera con la schiena che brucia, alle donne sbagliate, che vendono il corpo al peggior offerente, alle donne magistrato, che credono ancora nella Giustizia, alle donne madri e spose, che vivono senza riconoscimenti della collettività. Il nostro augurio va, in generale, a tutte le donne. A te che leggi. Ed, infine, a me che scrivo. ... |
Comprerò mimose, come ogni anno per offrirle a mia madre, donna di ieri, che ho visto sempre affaticarsi ma mai udito lamentarsi a me stessa, donna di oggi, divisa tra casa e lavoro, sempre in colpa per non esser perfetta a mia figlia, donna di domani perchè sia luce guida nel mondo futuro |
Inviato da: Pirlando
il 05/05/2007 alle 12:12
Inviato da: O_RenIshii
il 04/05/2007 alle 10:34
Inviato da: cercandosperando
il 28/04/2007 alle 15:40
Inviato da: YORNON
il 20/04/2007 alle 18:32
Inviato da: summainiuria
il 07/04/2007 alle 01:51