8 marzo

Tristi bilanci

Le donne vittime predilette!

Che vivano nel primo o nel terzo mondo, in Stati con regimi dittatoriali

o democratici, sono le donne le vittime predilette, i bersagli più facili ed a
portata di mano.
Una statistica stilata di recente è un’agghiacciante contabilità sulle violen-

ze subite dalle donne, tutti i giorni e quasi sempre in casa e non solo dai
mariti ma anche dai figli. Non ce ne dimentichiamo perché questa è la

realtà!
Nei primi sei mesi di quest’anno, in Italia, sono state uccise 57 donne,
più o meno una ogni tre giorni. In Europa, la prima causa di morte delle
donne tra i 15 e 60 anni è la violenza per mano maschile.
Ripeto: LA PRIMA CAUSA DI MORTE IN EUROPA. Non una delle
tante, magari dopo il tumore al polmone che sta falciando più donne di quello
al seno.
In Italia il 95% di queste violenze non viene denunciato per ignoranza,
paura o per un oscuro senso di colpa. C’è sempre una scusante pronta
per il “galantuomo” di turno: “E’ un bravuomo, non ci fa mancare niente.
Ha perso la testa ma in fondo mi vuole bene. L’ho provocato e ha reagito…”
E queste giustificazioni scatenano la rabbia e la delusione in chi fornisce,
alle malcapitate, ogni tipo di sostegno per poi vederle ritrattare magari
un attimo prima della denuncia.
Con questo atteggiamento ogni lotta e manifestazione verrà vanificata
e non sarà facile far sì che la violenza sulle donne diventi un incubo finito
per sempre.

Un pensiero di dolore e stima è d'obbligo per questa donna che ha fatto
del coraggio la sua bandiera