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UN PO' DI CONSAPEVOLEZZA

Pablo lotta
Dal  Blog for Africa

Questo post è di lubely, lo trovate anche sul suo blog. Chi pensa, crede o spera di poter fare qualcosa può scrivere qui a noi, anche in privato nella nostra mail (la mail del blog for Africa), o direttamente a lubely  (Blog "piazza Alimonda")

Non aggiungiamo altro, cosa altro si può dire? Continua...

Le parole del padre di Pablo:

"In questi anni abbiamo lottato tutti insieme perchè Pablo tornasse a camminare. Adesso dobbiamo cominciare a lottare da capo perché Pablo non muoia".


Io, di dargliela vinta alla morte, proprio non ho voglia.

 

LA COLLINA

Dove se n'è andato Elmer
che di febbre si lasciò morire
dov'è Herman bruciato in miniera.
Dove sono Bert e Tom,
il primo ucciso in una rissa
e l'altro che uscì già morto di galera.
E cosa ne sarà di Charley
che cadde mentre lavorava
e dal ponte volò e volò sulla strada.
Dormono, dormono sulla collina
Dormono, dormono sulla collina.
Dove sono Ella e Kate
morte entrambe per errore,
una d'aborto, l'altra d'amore.
E Maggie uccisa in un bordello
dalle carezze di un animale
e Edith consumata da uno strano male.
E Lizzie che inseguì la vita
lontano, e dall'Inghilterra
fu riportata in questo palmo di terra.
Dormono, dormono sulla collina
Dormono, dormono sulla collina.
Dove sono i generali
che si fregiarono nelle battaglie
con cimiteri di croci sul petto.
Dove i figli della guerra
partiti per un ideale
per una truffa, per un amore finito male.
Hanno rimandato a casa
le loro spoglie nelle bandiere
legate strette perché sembrassero intere.
Dormono, dormono sulla collina
Dormono, dormono sulla collina.
Dov'è Jones il suonatore
che fu sorpreso dai suoi novant'anni
e con la vita avrebbe ancora giocato.
Lui che offrì la faccia al vento,
la gola al vino e mai un pensiero
non al denaro, non all'amore né al cielo.
Lui sì sembra di sentirlo
cianciare ancora delle porcate
mangiate in strada nelle ore sbagliate.
Sembra di sentirlo ancora
dire al mercante di liquore
"tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?"

 
 

 

Un bel sabato d'autunno per Carlo

Post n°92 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da Remedios.Mcr

Fra un impegno e l'altro, fra una censura e l'altra, fra una notizia irritante, provocatoria e l'altra, si trova tutto il tempo per andare a maniifestare.

Ebbene sì: è un sabato, uno di quei sabati strabilianti perchè, nonostante il forte vento ed un freddo non da poco, c'è un sole splendido i cui raggi sono di quelli che, quando incontrano i tuoi occhi, tu non puoi fare altro che starnutire innumerevoli volte (e non ditemi che succede solo alla sottoscritta).
E quel vento! Quel vento alza dal suolo tutte le foglie che incontra sul suo percorso... E, anche se un considerevole numero finisce inevitabilmente sui tuoi capelli, sei persino felice.
Anche perchè è un imprevisto (non privo di ilarità) comune a molti.

Dopo varie peripezie dovuti ai trasporti su cui preferisco non pronunciarmi, si giunge al luogo d'incontro, la stazione marittima.
Ci si stupisce ogni volta per il numero considerevole di persone che si sono radunate: dopo tante brutte notizie, sei fin scettico su chi dovrebbe percorrere la tua stessa strada.

Intorno, gente proveniente da ogni dove: da Vicenza fino a Napoli, per non citare le isole... Sardegna e Sicilia sempre presenti!
Come non citare il bambino con lo zainetto di "Hello, Spank!", poi? E poi l'immancabile partigiano genovese: tanto di cappello, buon uomo! Lei sì che ne ha viste di cose... Eppure è sempre qui, forte e robusto come una quercia, nessuno la smuove, nessuno la rende scettico!

Sì, tutto procede alla perfezione: le millantate profezie degli oracoli dell'informazione vengono smentite. Ancora una volta... Sono problemi dei commercianti, alla fine, che hanno avuto la bella pensata di chiudere tutto in previsione di non si sa bene quale guerriglia urbana.
Vorrà dire che, invece di mangiare un comune panino, si andrà dall'immancabile kebabbaro. Tanto ci sarei andata comunque, anche se fossero piovuti panini dal cielo!

E' un percorso lungo, si parte dalla costa per giungere in Piazza De Ferrari, ma la stanchezza non si sente affatto: ci si riprende, ad esempio, osservando con occhio curioso un uomo con addosso un cartello:"Movimento degli uomini casalinghi"... La risata è inevitabile. Del resto, ride anche lui!

Eccola, Piazza De Ferrari! Sotto gli occhi della statua equestre di Garibaldi che da un po' di tempo ormai indossa un mantello rosso, si svolge il concerto: il don Gallo onnipresente, la madre di Carlo e, alla fine, le canzoni di un po' di anni fa. Cantate sempre con lo stesso orgoglio e lo stesso sentimento.

E' stata perfetta, la manifestazione del 17 novembre è stata memorabile.
D'altro canto, di che avevo paura? Maledetti nani malefici dell'informazione...
Sempre a diffondere il germe della diffidenza!

 

 
 
 

Parola del benpensante

Post n°91 pubblicato il 08 Novembre 2007 da Remedios.Mcr

“Nessuno tocchi Caino” è una famosa associazione che combatte in prima linea per l’abolizione della pena di morte nel mondo mentre “Giù le mani da Caino” è il titolo di una canzone di un celebre cantante rap italiano: ora, sia l’associazione sia la canzone stessa sono il vessillo del puro significato di Giustizia.

Ciò che noi oggi erroneamente chiamiamo giustizia altro non è che vendetta e, in quanto tale, illegittima e indegna. Indegna, sì, giacchè ci definiamo civili, giusti, occidentali.

E, in virtù del nostro essere occidentali, ci arroghiamo il diritto di stabilire ciò che è bene e ciò che è male: la distinzione, d’altro canto, risulta facile e immediata poiché, una volta appurato senza esitazione che noi siamo la gente per bene, i buoni, tutto ciò che è altro, tutto ciò che è differente e che inevitabilmente diverge è il male, l’insieme di mele marce.

Aveva ragione De André, è proprio questo il “ruolo più eccitante della legge, quello che non protegge: la parte del boia”.

Demonizzare, fare una condanna mediatica, predicare giustizia per poi girare l’angolo e, succubi di paure e insofferenze, scoprirsi criminali.

Criminali quando si offre un lavoro in nero, criminali quando si spaccia un magazzino, una cantina per una casa, criminali quando si entra nel grande mercato della prostituzione, magari preferire le ragazzine, possibilmente dell’est europeo.

E il nostro castello di convinzioni si rivela essere costruito su un cumulo di menzogne le quali ci sono indispensabili per continuare ad etichettare le fasce più deboli, quelle le cui voci non sono mai ascoltate o, al limite, strumentalizzate.

Un altro terrificante particolare che ci caratterizza, poi, è quello dell’imperturbabilità: questa contraddizione è evidente, eppure continuiamo a sopportare il fardello costituito da paure e rabbia proprio come lo sopporta l’uomo di Francisco Goya nella celebre opera “Il Sonno della Ragione”. Siamo nel XIX secolo.

Con il capo chino e lo sguardo volto  per terra, continuiamo a subire, vittime dei nostri stessi schemi: saremo mai in grado di infrangerli definitivamente?

 
 
 

Interrogativi scomodi

Post n°90 pubblicato il 02 Novembre 2007 da Remedios.Mcr

Commissione d'inchiesta sui fatti del G8 di Genova?!

No, grazie!

Cosa?! Forse non ho sentito bene...
Prendo il giornale e leggo:"Mastella e Di Pietro silurano l'inchiesta G8".

Ma di che hanno paura?! Hanno forse paura che venga fatta piena luce su ciò che realmente fu?! Hanno forse paura di sconvolgere lo schema prestabilito dei buoni dall'anima illibata, casta, integerrima vs i cattivi dalla lingua biforcuta e colpevoli di azioni nefande?!
O hanno forse paura di risultare troppo "giusti" giacchè non ci siamo abituati?!
Scema io che non ci avevo pensato! E' senz'altro così: sapete quanti coccoloni dati dallo stupore si sarebbero verificati?!
Ci tengono alla nostra salute.

... E perfetta parità fu: così, con Mastella e Di Pietro che corrono verso la parte sbagliata del campo e con la Cdl contenta - ancora una volta - di aver seminato il panico più totale nella maggioranza, ci ritroviamo a stare in bilico fra verità e menzogna, fra giustizia e insabbiamento.
Eh, sì... E' proprio questa la nostra Italia dei valori. Ma che avevate capito?! E' chiaramente sottointeso che uno dei tanti valori di cui noi ci improvvisiamo fieri fautori è proprio il valore del "ViviELasciaVivere". Come dire, una mano lava l'altra o, come direbbe Mrs O' Hara, "domani è un altro giorno". E il vortice delle contraddizioni viene inghiottito da un vortice ancora più grande: quello del dimenticatoio.

La Vincenzi parla di "offesa ai genovesi", io parlo di beffe colossali: fin da piccola mi hanno insegnato che, se si è convinti della propria buona posizione, allora non si deve aver paura di confutarla.
 A questo punto, però, qualcosa mi sfugge: se non sono disposti ad affrontare il passo della confutatio; significa forse che la loro posizione non è poi così solida, illibata, casta, integerrima?!?

Interrogativi che, tutto d'un tratto, trovano la loro risposta... Siamo tutti figli della stessa rabbia, come canta la Banda Bassotti, dobbiamo solo rendercene conto.

 
 
 

Il poeta corre

Post n°89 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da Remedios.Mcr

In mezzo ai libri di testo, c'è un libro che sembra brillare di luce propria...
Ne trascrivo un piccolo paragrafo, giusto per far riaffiorare l'emozione di quegli anni.

"Su uno striscione fa scrivere: iI sogno è realtà; e su un altro: Siate realisti, esigete l'impossibile; e accanto: Decretiamo lo stato di felicità permanente; e ancora:Basta chiese! (questo slogan gli piace particolarmente; è di due sole parole e rigetta due millenni di storia); e poi: Niente libertà per i nemici della libertà; e ancora L'immaginazione al  potere!; e ancora: Morte ai tiepidi!; e ancora: La rivoluzione nella politica, nella famiglia, nell'amore!

I compagni dipingevano le lettere e Jaromil camminava fiero in mezzo a loro, come un maresciallo della parola. Era felice di essere utile, felice che il suo talento trovasse una realizzazione pratica. Sapeva che la poesia era morta (giacchè un muro della Sorbonne proclama che l'arte è morta), ma che era morta per levarsi dalla tomba come arte della della propaganda e degli slogan dipinti sugli striscioni e sui muri delle città (giacchè un muro dell'Odéon proclama che la poesia è nelle strade)."

La vita è altrove, M. Kundera

 
 
 

Thinking about...

Post n°88 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da Remedios.Mcr

...Everything and nothing.

I pensieri vanno alla scuola, a quello che ci sarà dopo il nido scolastico, alla paura, all'emozione di cambiare radicalmente stile di vita... Al futuro, insomma.

Ho seguito con particolare interesse, nonchè con particolare disgusto, l'immondezzaio dei test d'ingresso universitari, un modo ignobile per fare un po' di cernita che non tiene minimamente in considerazione il diritto allo studio di tutti e per tutti.
Test d'ingresso con domande senza capo nè coda, falsi test d'ingresso per chi ha l'opportunità di comprarseli, quei test... Test d'ingresso che regalano dei posti ai raccomandati e tagliano fuori persone che studiano duramente per rincorrere un sogno. E' il caso di una mia amica.

Questi fatti non hanno fatto altro che aumentare le mie incertezze: come si può studiare serenamente se la realtà che ti viene messa davanti agli occhi è tutt'altro che confortante?

Ma si tira avanti... Poi, un giorno, arriva un sms: la mia amica, la quale aveva fatto il test d'ingresso per veterinaria, è stata ripescata. E' dentro. Un barlume di fiducia nel futuro... Eh, sì: anche i vari Peppino Gargiulo come me, come lei, possono farcela.

I primi a crederci sono i professori, vecchi e nuovi... Ripongono molta fiducia in noi, ci aiutano, ci consigliano, ci ammoniscono (sarebbe un male se non lo facessero!), ridono con noi.
Quest'anno, oltretutto,  l'atomosfera è più tranquilla: protestare per bene, come una volta, è servito per far trasferire la preside dispotica dell'anno scorso.
Una grande soddisfazione... Da qui la mia voglia di candidarmi come rappresentante d'Istituto.

Insomma, un vortice di novità, di incertezze, di punti interrogativi.

... E poi le pagine dei giornali, la voglia di defenestrare certi omuncoli, la tristezza dei regimi militari.

Insomma, voglia di urlare!

"La vita è altrove": grazie, Rimbaud, lo terrò presente.

 
 
 
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INFO


Un blog di: Remedios.Mcr
Data di creazione: 03/06/2006
 

CARLO VIVE|

Amnesty International dichiarò che il G8 di Genova rappresentò “la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale”.

Dopo certe ammissioni emblematiche, c'è ancora qualcuno convinto della buona fede delle forze dell'ordine?

Se sì, vi invito a leggere questo blog: PiazzaCarloGiuliani.

 

CENT'ANNI DI SOLITUDINE

"Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruite sulla riva di un fiume di acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente,  che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle con il dito."

Gabriel Garcìa Màrquez

 

ULTIMI COMMENTI

Ciao :-)
Inviato da: marea14
il 03/12/2008 alle 22:19
 
ciao sere :), non c'è di che.. Ma come mai questo...
Inviato da: dolcemela85
il 28/07/2008 alle 13:17
 
sono qui oltre che salutarti anche per un piccolo problema...
Inviato da: ninograg1
il 12/07/2008 alle 21:48
 
Ciao, serena pasqua :-)
Inviato da: marea14
il 22/03/2008 alle 19:39
 
Ciao piccola, ti aspettiamo ... non chiudere il blob ......
Inviato da: marea14
il 04/03/2008 alle 21:40
 
 

ON PEUT CHANGER!

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"Skinhead aux cheveux longs
C'est l'émancipation
Sous son cuir chevelu
La tendresse a vaincu
Son bomber a poussé
Ses tatouages aussi
Les fleurs ont remplacé
Le serpent et l'épée!"

Bandabardò, Macrame les doigts

 
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