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Veronica
Post n°96 pubblicato il 18 Febbraio 2015 da pepitapablita
Veronica è una gnometta dai capelli lunghi e neri, sempre raccolti in una coda che spesso non li contiene tutti, motivo per cui per lei è un continuo scostarsi dal viso tutti quei ciuffetti ribelli, che le cadono scomposti sugli occhi. Se devo pensare a lei, mi viene in mente così: che soffia per alzarne qualcuno, l'aria assorta, una manina che scrive e l'altra che si passa sul viso. Veronica è stata soprannominata da me "l'anarchica". Ovviamente lei non lo sa, ma è ciò che ho pensato di lei sin dal primo giorno in cui ha messo piede nell'aula tutta addobbata a festa per l'accoglienza dei bimbi di prima elementare, la classe che ho quest'anno. Si è seduta, i ciuffetti ribelli già facevano capolino dalla coda, ha aperto il suo zaino e si è sistemata tutte le sue cosine sul banco per cominciare a fare un disegno, cosa che ha continuato a fare imperterrita per tutta la durata della riunione, noncurante di tutto il movimento che c'era intorno, degnandosi soltanto, di tanto in tanto, di alzare distrattamente lo sguardo per buttare qua e là un'occhiata veloce. Vive in un mondo tutto suo, Veronica. Lei ha i suoi tempi e le sue priorità, e guai a disturbarla, ché se la chiami alla cattedra per correggere un compito ti senti anche rispondere di aspettare, come se fosse la cosa più normale del mondo, e questo perché sta finendo di fare un'altra cosa, ovviamente per lei più importante. Ha un banco sempre pieno di fogli disegnati, ritagliati, costruiti, modellati, matite sparpagliate dappertutto, pennarelli sistematicamente senza tappo, perché sono in giro per la classe, per non parlare delle gomme che spesso tagliuzza, per poi lamentarsi che non sa come cancellare. Dal suo banco è un continuo cadere di materiale che puntualmente il più delle volte perde, costringendosi ad elemosinare in giro tra i banchi quel che poi le serve. E se viene ripresa per questo suo vagabondare, ti guarda come se la cosa non la riguardasse perché lei non ha il rosso, il verde, la gomma, la matita...ed in qualche modo deve pur provvedere! Mi fa disperare Veronica. Spesso polemica, pignola all'eccesso per ciò che le fa più comodo. sempre in ritardo, non completa mai un compito in tempo, e quando lo fa è sempre di testa sua e quindi spesso sbagliato. Lei non ascolta, neanche le cose ripetute più volte, o almeno così sembra, perché in realtà lei si fa la sua idea e quella segue, fino a quando non passo a controllare e non mi accorgo che quel che doveva essere bianco lo ha fatto nero e cose così... poi, ripresa, cancella tutto e fa un lavoro perfetto. Sembra triste Veronica. Ha quegli occhietti neri e profondi sempre un po' malinconici, io non l'ho mai vista farsi una grassa risata e sorride anche poco, e quando lo fa è sempre soltanto un accenno. E vuole stare spesso da sola, ha legato infatti con pochissimi compagni, ed è molto selettiva riguardo ai giochi che le piace fare con loro, nè qualcosa sembra scalfirla, neanche i rimproveri che, purtroppo, spesso si merita per il suo atteggiamento. Però mi piace Veronica. E' una bambina diversa, assolutamente originale, così piccola ma a volte così tanto più grande della sua età. L'unica che, quando il suo compagno celiaco mi chiede di aprirgli il pacchetto della merenda, si preoccupi che mi sia lavata le mani prima. O che quando c'è una festa mi ricorda di far prendere, sempre a quel bambino, per primo le patatine dal pacchetto, quando quindi non è ancora "contaminato" dalle altre mani che intanto hanno toccato pizzette e roba varia. E di queste cose ne abbiamo parlato diverse volte, per far capire loro cosa fosse la celiachia e il motivo, quindi, per cui si dovessero avere determinate attenzioni per quel loro compagno, ma lei è l'unica che sembra aver capito, l'unica ad averne il pensiero sempre. E fa dei disegni incredibili! Pieni di particolari, fantasiosi, con colori accesi ed il gusto proprio del bello. Mi ha commossa e fatto riflettere tante volte Veronica. Per esempio, quando la vedo giocare in silenzio e sorridere al suo compagno autistico...lo fa in una maniera dolcissima, particolare, così come il suo modo di guardarlo. Lei ha una visione della vita tutta sua, che si rispecchia in tutto quello che fa. -Poi l'oca è inciampata e...ha abbracciato l'erba... -....cosa ha fatto??- le chiesi pensando di non aver capito bene. - L'oca è inciampata e ha ABBRACCIATO L'ERBA! - mi rispose anche un po' seccata:) I compagni si misero subito a ridere. - Ma maestra, ma come?! L'oca Olga è caduta, non ha abbracciato l'erba!...- mi dissero con gli occhioni sgranati, mentre lei li guardava con quell'espressione perplessa di chi non capisce il motivo per cui le cose non fossero così come le avesse viste lei. Le sorrisi... - Va bene così, Veronica, l'oca ha abbracciato l'erba...e quel che hai detto è bellissimo... Veronica neanche si rese conto di quanta poesia naturale, spontanea ci fosse in quella sua espressione. ma sembrava soddisfatta. Uno sguardo fugace ai suoi compagni, i soliti ciuffi ribelli a darle fastidio e, passato il suo turno, ritornò alle sue occupazioni di sempre, inconsapevole di come avesse saputo trasformare una giornata lavorativa in una lezione da ricordare... Veronica...che ancora non sa quanto sia bella. Veronica...che quando cade abbraccia la Vita...
P.S. la bimba in foto ovviamente non è lei ma le somiglia tantissimo! |
Certe persone sono come l’amore:ti prendono l’anima senza un perché.
Succede così…inaspettatamente. Le trovi lungo la tua strada a quel bivio cui neanche ti eri accorta di essere arrivata, e ti sembra per caso, invece erano lì ad aspettare proprio te, in quel preciso istante, non un minuto prima né uno dopo…il momento perfetto nel posto perfetto. E lo capisci perché all’improvviso diventano esse stesse strada…l’unica che puoi percorrere. Ed è incredibile come con poco sforzo riescano a fare il freddo più freddo ed il caldo più caldo…e più belli i colori…e te ne fanno scoprire di nuovi...e meravigliarti...perché quello che più riempie di luce i tuoi occhi assomiglia come per magia alla parola “noi”... All’improvviso ti accorgi che sono già dentro di te...e tu non sai come né quando sia successo, ma sono lì a riempire ogni tuo spazio, anche quello che non sapevi di avere, ma che scopri grazie a loro. Col cuore in subbuglio ti colgono impreparata e proprio questa è la loro grande forza…non ti danno il tempo di pensare e di alzare barriere, perché quando le senti scorrere nelle vene, sono già diventate sangue…aria…cibo… e tu neanche ti sei accorta di quanto le hai respirate fino a quando non ti vengono a mancare…e scopri così quanto un pugno nello stomaco possa far meno male...ed è difficile capire ed accettare il motivo per cui dovrai viverne senza...ma loro ormai sono lì...impresse a fuoco sul tuo cuore...ti appartengono senza più averle...a volte senza averle neanche mai avute...indelebili come cicatrici…
Carezze che ti graffiano l’anima.
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