Creato da alphabethaa il 02/07/2011

Théorème

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"L" Logica...mente

Post n°34 pubblicato il 05 Settembre 2011 da alphabethaa
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E' una scienza filosofica che studia i metodi per distinguere i ragionamenti corretti da quelli scorretti. L'opposto della logica è illogica, il paradosso, l'ossurdità... ovvero un ragionamento che appare contraddittorio, ma che deve essere accettato, oppure un ragionamento che appare corretto, ma che porta ad una contraddizione.

La logica nasce come disciplina che studia i principi e le regole del ragionamento, ne valuta la correttezza e ne formalizza l'uso. Fin dall'antichità la logica è stata molto studiata. Già nell'Antica Grecia il più famoso e importante pensatore che si è dedicato alla logica fu Aristotele.

Un argomento si dice logicamente valido quando la connessione tra l'insieme delle premesse e la conclusione è di natura esclusivamente logica.

L'individualità dell'uomo non si basa sul puro e semplice accumulo di esperienze, ma anche e soprattutto sul modo in cui queste vengono collegate tra loro. L’identità ci appartiene e noi apparteniamo ad essa. Viviamo mantenendoci in un universo emotivo di coinvolgimento complessivo. L'uomo è il prodotto della complessità operativa a cui appartiene. Ogni parte di noi vive della relazione che mantiene con le altre parti. La nostra vita coincide con le nostre relazioni. Le nostre esperienze manifestano un mondo di relazioni significative tra le infinità possibili a cui potremmo far riferimento. Ecco il motivo per cui non possiamo operare sempre nella semplicità di una logica lineare. 

E la logica, a volte, è talmente illogica da rendere nulli dei ragionamenti perfetti. La logica è buona nei ragionamenti, ma nella vita non serve a nulla... Tra la vita e la logica c'è un abisso.

"Gli errori della vita non sono dovuti al fatto che l'uomo sia un essere irragionevole. Un momento di irragionevolezza può essere il nostro momento più alto. Sono dovuti al fatto che l'uomo è un essere illogico"  (Oscar Wilde)

 
 
 

"K" Kravitz

Post n°33 pubblicato il 01 Settembre 2011 da alphabethaa
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"K" Kama...Sutra

Post n°31 pubblicato il 29 Agosto 2011 da alphabethaa

Kama Sutra (Kama: amore, piacere; Sutra: aforisma; letteralmente "aforismi sull'amore) è il celebre trattato indiano che contiene i segreti dell'arte amatoria, impadroneggiandosi dei quali diventa possibile sperimentare il piacere erotico che l'antica saggezza orientale considera irrinunciabile per la vita del corpo.

Le indicazioni contenute nel testo, che agli occhi degli occidentali possono apparire oscene e addirittura peccaminose, per gli indiani rappresentano semplicemente il mezzo per raggiungere uno dei fini dell'esistenza... l'appagamento totale dei sensi. Il corteggiamento, la conquista e le varie pratiche amatorie rendono l'amplesso importante come il cibo e l'aria... ossia indispensabile per la vita.

Seconda la leggenda il Kamasutra possiede un'origine divina, perchè venne pensato dal Dio indiano Shiva. Dopo essersi innamorato della proiezione femminile di sè stesso e aver provato grazie a essa le gioie del sesso, il dio Shiva volle immortalare le prassi amorose sperimentate dettando un trattato di arte erotica al suo servo Nandin. Sempre secondo la leggenda, nel corso dei decenni alla rielaborazione del testo lavorarono in molti, anche se la stesura finale dell’opera, cioè quella oggi nota, fu curata, nel terzo secolo dopo Cristo, da Mallnaga Vatsayayana.

Le teorie del Kamasutra e del Tantra Indiano sono spesso in contrasto con il modo comune di pensare dell'uomo occidentale. L'Oriente è stato, sopratutto nel periodo che va dal III al XIV secolo, culla di una società molto progredita. Le arti, le costruzioni, la filosofia e la letteratura si erano sviluppate molto più velocemente di quando non fosse accaduto nel mondo occidentale.

La sessualità nel mondo orientale non ha mai vissuto in contrasto con la religione e questo probabilmente ha reso possibile il diffondersi di innumerevoli pubblicazioni e manifestazioni artistiche che nel corso dei secoli sono giunte all'Occidente. Molti trovano enorme stupore davanti alle decorazioni erotiche che ornano i templi di Khajuraho in India. Questa è la visualizzazione più immediata e precisa di quanto diverso è stato, nei corso dei secoli, l'atteggiamento della civiltà occidentale rispetto a quella orientale nei confronti del sesso... la prima negava e nascondeva, la seconda affermava e rappresentava.

La letteratura ha percorso lo stesso cammino... portando i testi erotici indiani ad essere dei classici conosciuti in tutto il mondo.

 
 
 

"J" Jolly Roger... Pericolo mortale

Post n°30 pubblicato il 22 Agosto 2011 da alphabethaa

Jolly Roger è la bandiera tradizionale dei pirati, raffigurata come un teschio bianco sovrastante due tibie incrociate sullo sfondo nero.

Il pirata era colui che abbandonando per scelta o per costrizione, la precedente vita sui vascelli mercantili, saccheggiava e rubava in alto mare, un fuorilegge. Il corsaro era invece il comandante di un vascello armato e autorizzato dal proprio governo a catturare navi di nazioni ostili. Le due categorie non erano così separate dato che in alcuni casi il corsaro, terminato il suo compito per l'accordo dei governi, proseguiva la propria azione sui mari senza più l'appoggio del proprio governo.

La Spagna, dichiarato il monopolio sulle Vergini grazie al viaggio del 1493 di Colombo ed il suo approdo a St.Croix, emanò editti commerciali, che si tradussero in ostilità dichiarate tra le varie colonie Europee. Nasce l’Età d’Oro della Pirateria e della Guerra di Corsa, finanziata dai Governi concorrenti contro i vari possedimenti della Corona Spagnola. Armatori con licenza di corsa da parte dei governi Inglesi, Olandesi e Francesi divennero eroi, mentre i congregati nella “Fratellanza della Costa” divennero veri e propri pirati.

L'obiettivo primario dei pirati era catturate la nave e conservare il suo carico con un'azione spaventosa sventolando la Jolly Roger, come una forma di guerra psicologica. Se la nave decideva di resistere all'abbordaggio la Jolly Roger veniva abbassata ed era issata la bandiera rossa, indicando che la conquista sarebbe avvenuta con la forza, anche fino alla morte e senza pietà. Gli uomini di mare pur temessero la Jolly Roger dei pirati, pregavano di non incontrare mai la Jolie Rouge. La bandiera rossa dichiarava non dare tregua. Nessuna vita sarebbe stata risparmiata. Nessuno scampo concesso.

L'origine del termine Jolly Roger  non è chiara. Secondo la teoria più diffusa questo emblema deriverebbe dal francese Jolie Rouge. L'origine delle bandiere rosse è legata al fatto che i corsari inglesi usavano una Red Jack su ordine dell'ammiragliato della corona. Quando la guerra di successione spagnola finì, nel 1714, molti corsari si diedero alla pirateria.

Il termine Jolly Roger ( “Roger” indicava in generale mascalzoni e malviventi) risale almeno al 1724 e venne succesivamente usato per la bandiera nera con teschio e ossa incrociate. 

 
 
 

"I" Illusione

Post n°29 pubblicato il 15 Agosto 2011 da alphabethaa
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L'illusione è ingannevole rapresentazione della mente che immagina la realtà secondo i propri desideri e le proprie speranze non quale essa è effetivamente. E' la facoltà di concepire nella fantasia e accostare alla realtà ciò che realmente non esiste. La percezione della realtà viene alterata dalle emozioni che la persona sta provando in quel momento. L'illusione rende più accettabile la realtà. La speranza è un'illusione. L'aspettativa potrebbe essere un'illusione. Anche la realtà potrebbe essere una pura illusione, sebbene un'illusione persistente.

L'essere umano non è in grado di percepire la realtà oggettiva perchè filtra ogni cosa attraverso le lenti della propria mente. L'uomo percepisce l'andamento degli eventi non per quello che è, ma attraverso una lettura che comprende le numerose esperienze passate, i desideri e le aspettative. La realtà è oggettiva, ma a volte mancano gli strumenti per poterla leggere. E' come un codice segreto che assume lettere cifrate e corrispondenze differenti a seconda chi lo vuole decifrare. L'illusione è la più vicina formula della felicità... dura un attimo ma in quell'attimo il sogno assume i contorni più reali e concreti. L'illusione è l'essenziale necessità, crea e riproduce una sottile membrana, il cui unico obiettivo è quello di proteggere dal contatto con la realtà.

L'illusione è miglior scudo per affrontare le verità tangibili, la materialità, la concretezza, l'obiettività e la certezza. L'illusione della certezza nasce dal non capire che la gran parte degli scenari della vita reale sono incerti. L'immaginazione illusoria (sia ottica che mentale) costa nulla, di contro ha un valore inquantificabile perchè aiuta a non perdere ciò che in realtà non esiste...

"Dormo quando sogno quello che non c'è, mi sveglio quando sogno quello che può esistere"  (Fernando Pessoa)

 
 
 

"H" Histoire d'O

Post n°26 pubblicato il 08 Agosto 2011 da alphabethaa

Histoire d'O di Pauline Reage è una storia d'amore. La storia di molti amori. Il libro racconta le vicende di una giovane donna tenuta in stato di soggetazione, frustata, schiavizzata e torturata perchè fosse in grado di rispondere in qualunque momento ad ogni forma di desiderio sessuale. E' "ceduta" dal suo uomo ad amici per rendere il gioco ancora più intricato.

Tutto il suo corpo deve narrare la sua schiavitù: la rimozione della biancheria, i segni delle frustate, il costume di Roissy, l'anello di ferro spinto di forza all'annulare, il cambio del guadaroba e la scelta di soli abiti consentiti, fino alle prove finali del piercing labiale e della marchiatura a fuoco... Tutti questi segni visibili devono comunicare all'esterno la sua sottomissione. Ma non è sufficiente... Al corpo di O si richiede anche la obbedienza immediata e automatica: le labbra continuamente socchiuse, la veste rialzata prima di sedersi, le gambe mai incrociate, il sesso sempre a disposizione e gli occhi bassi. E' il corpo stesso deve imparare ad essere schiavo. Al corpo di O si richiede una pratica di sottomissione così costante da divenire abitudine.

In Histoire d'O, se qualcosa sconvolge non sono le marchiature a fuoco o il sesso multiplo ma questo rapporto di dipendenza totale in cui O si getta senza alcuna protezione per se stessa. Ciò che sembra molto più inaccettabile del sesso è l'amore come dipendenza, lo schema stesso dell'amore femminile di O.

"...ma io ti amo" aggiunse O. "Ti amo, non scordarlo mai..." [...] Ah... come avrebbe potuto scordarlo? Lui era la mano che le bendava gli occhi, la frusta del valletto Pierre, lui era la catena sovrastante il suo letto, lo sconosciuto che le mordeva il grembo, e tutte le voci che le impartivano ordini erano la sua voce... ( Pauline Reage)

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"G" Gioco

Post n°24 pubblicato il 01 Agosto 2011 da alphabethaa
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Il gioco ha sempre fatto parte della natura umana. Il gioco (di parole, di comitato, di logica, d'azzardo, di ruolo, di strategia... di coppia, extreme astratto e passionale) è un'attivita che può possedere una funzione ricreativa. E' un obbiettivo (può essere diverso per ciascun giocatore) che i giocatori devono cercare di raggiungere. Giocare è un verbo che ne comprende molti altri: pensare, imparare, studiare, riflettere, ragionare, rispettare, unire, socializzare, confrontare, muoversi... divertirsi, scambiare ed appartenere.

Il gioco (è un insieme di regole che determinano ciò che i giocatori possono e non possono fare durante l'attività ludica) si isola dalla vita ordinaria in luogo e durata e si svolge entro certi limiti di tempo e di spazio. Il gioco realizza nel mondo imperfetto e nella vita confusa una perfezione temporanea limitata. Il gioco comincia e a un certo punto finisce. Giocato una volta, permane nel ricordo come una creazione e può essere ripetuto in qualunque momento. Questa possibilità di ripresa è una delle qualità essenziali del gioco. Ogni gioco si muove entro il suo spazio, il quale sia materialmente, sia nel pensiero è delimitato in anticipo. Il gioco è tensione, equilibrio, oscilamento, scambio di turno, contrasto, variazione, intreccio e... soluzione. Il gioco vincola e libera. Attira l'interesse. Affascina ed incanta.

Entro gli spazi destinati al gioco, domina un ordine. L'ordide imposto dal gioco è assoluto. La minima deviazione da esso rovina il gioco, gli toglie il suo carattere e lo svalorizza.

Ogni gioco anche quello più controverso ha le sue regole, le sue leggi. Esse determinano ciò che varrà dentro quel mondo temporaneo delimitato dal gioco stesso. Non appena si trasgrediscono le regole, il mondo del gioco crolla. Il giocatore che s'oppone alle regole o vi si sottrae toglie al gioco l'illusione e viene espulso. Sottraendosi al gioco svela la relatività e fragilità di quel mondo in cui si era provvisoriamente rinchiuso con altri giocatori. L'idea della lealtà è inerente al gioco. Le regole del gioco vanno rispettate. Rigorosamente.

"Dovete imparare le regole del gioco. E poi giocare meglio di chiunque altro"  (Albert Einstein)

 
 
 

"G" GOYA

Post n°23 pubblicato il 29 Luglio 2011 da alphabethaa

La Maya Desnuda

 
 
 

"F" Felicità

Post n°22 pubblicato il 25 Luglio 2011 da alphabethaa

La felicità è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfati tutti i propri desideri. La felicità è quell'insieme di emozioni e sensazioni del corpo e dell'intelletto (serenità, appagamento, eccitazione, ottimismo) che procurano benessere e gioia in un momento più o meno lungo della nostra vita.

L'uomo ha delle necessità primarie, secondarie e sovrastrutturate. L'appagamento di queste necessità e il raggiungimento dell'obiettivo dettato da un bisogno e la soddisfazione di vederlo realizzato procura la sensazione di felicità.

La felicità è uno stato transitorio. La felicità si alterna con l'infelicità e in quel momento lo stato d'animo passa dall'euforia alla soffrenza. Nel momento stesso in cui la si raggiunge s'incomincia a perderla. In quel vuoto emerge l'infelicità. Felicità ed infelicità sono due aspetti opposti e complementari della stessa energia. Sono due polarità legate insieme. La felicità conduce nell'infelicità, una ruota nell'altra poichè niente è statico.

La felicità consiste nell'incapacità del soggetto di confrontarsi con le conseguenze dei suoi desideri. In altre parole: cerca la felicità ma non azzardarti a raggiungerla. E' raro che una persona sia pronta a essere felice. Le persone investono molto nella loro infelicità. Alle persone piace essere infelici... di fatto. Sono felici di essere infelici.

Essere felici per tutta la vita sembrerebbe quasi insopportabile.

Tutte le persone felici sono simili fra loro. Ogni persona infelice è infelice a modo suo.

 
 
 

"F" FOREVER

Post n°21 pubblicato il 24 Luglio 2011 da alphabethaa
Foto di alphabethaa

 
 
 

"E" EAGLES

Post n°20 pubblicato il 20 Luglio 2011 da alphabethaa
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"E" Empathy

Post n°19 pubblicato il 18 Luglio 2011 da alphabethaa
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Empathy è un neologismo che indica la capacità di provare gli stessi sentimenti di un altro individuo. L'opposto dell'empatia e l'antipatia. L'empatia è quindi il risultato di un equilibrio estremamente complesso tra la capacità di discriminare e riconoscere gli affetti dell'altro come diversi dai propri e quella di accoglierli e farli propri. L'empatia è la focalizzazione sul mondo interiore dell'interlocutore, è la capacità di intuire come si senta in una situazione e cosa realmente provi al di là di quello che esprime verbalmente.

L'empatia è l'atto paradossale attraverso cui la realtà di "altro" diventa l'elemento dell'esperienza più intima, quella del sentire insieme verso ciò che è oltre.

L'empatia è un sentimento pacifico, forse il più pacifico dei sentimenti. Più dell'amore.

Le persone empatiche sono più sensibili ai sottili segnali ed influenzabili da tutto e tutti intorno a loro. Infatti, le persone empatiche tendono a sentirsi maggiormente connesse agli altri.

Capita a volte che certe persone ci stupiscano. Piacevolmente...

 
 
 

"D" Dalì... Delon & Dalida

Post n°18 pubblicato il 14 Luglio 2011 da alphabethaa

 

 

 
 
 

"D" Dio. Divinità. Dilemma.

Post n°16 pubblicato il 11 Luglio 2011 da alphabethaa
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Il termine "Dio" deriva dal latino deus. Nelle religioni e nei sistemi ontologici teisti, il termine Dio indica una Divinità Unica, ovvero un essere soprannaturale e immortale.

Il rapporto degli esseri umani con Dio, all'interno di un paradigma teista, costituisce da millenni, nelle più svariate forme, individuali e sociali, la manifestazione più comune della religione.

L'ateismo (dal greco atheos, cioè letteralmente "senzadio") è una posizione filosofica opposta al teismo. In senso lato, "ateo" è colui che rifiuta la credenza nell'esistenza delle Divinità.

Credere o non credere in Dio... ossia in un'entità superiore astratta e mai provata... è un Dilemma.

Un Dilemma è un problema che offre un'alternativa fra due o più soluzioni. Consapevolezza del confine umano in un tempo secolarizzato dalla praticità e dalla convenienza, di fronte al quale cadono sogni e miraggi, speranze senza illusioni, ideali spogliati di ogni assolutezza sono i tratti più distintivi che paiono emergere dalla rinascita spirituale. In altre parole la rinascita dello spirito religioso prova a volgere uno squardo più consapevole e libero a qualcosa che sta "oltre".

"C'è Auschwitz, quindi non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al Dilemma. La cerco, ma non la trovo" (Primo Levi)


"Credo che quando morirò il mio corpo si decomporrà, e nulla del mio io sopravvivrà. La felicità non è meno vera solo perchè finisce, e nemmeno il pensiero e l'amore perdono valore perchè non sono eterni " (Bertrand Russell) 

 
 
 

"C" COHEN L

Post n°13 pubblicato il 07 Luglio 2011 da alphabethaa
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"C" Cervello

Post n°12 pubblicato il 06 Luglio 2011 da alphabethaa

Il cervello è la struttura biologica generatrice del ragionamento, della coscienza, dell'intelligenza e della memoria. Il cervello umano pesa 1.5 kg e ha un volume compeso tra i 1100 e i 1300 cm3, tenendo presente la possibilità di significative variazioni tra individuo e individuo, legate a sesso, età ed altri fattori.

Il nostro cervello in contiene circa 100 miliardi di neuroni, variabili per forma e posizione ma accumunati da alcune caratteristiche. I neuroni sono cellule nervose destinate alla produzione ed allo scambio di segnali; rappresentano quindi l'unità funzionale del sistema nervoso.

Uomini e donne hanno la stessa intelligenza, ma ragionano con parti differenti del cervello. Secondo alcuni scienziati sarebbero infatti diverse, tra uomini e donne, le aree del cervello attivate per il processo del ragionamento.

A parità di quoziente intellettivo, spiegano gli scienziati, gli uomini hanno sei volte e mezzo la materia grigia delle donne che è collegata all'intelligenza generale. Mentre le donne hanno dieci volte la materia bianca dell'uomo che ha la funzione di relazionare le aree celebrali. Le donne utilizzano in maniera dominante il lobo frontale, invece l'uomo è tendenzialmente portato a coinvolgere nel processo di ragionamento, una zona più vasta della corteccia.

 
 
 

"B" BEATLES

Post n°11 pubblicato il 05 Luglio 2011 da alphabethaa
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"B" Botulino

Post n°8 pubblicato il 05 Luglio 2011 da alphabethaa
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Il Botulino (Botox) è una proteina neurotossica prodotta dal batterio Clostridium Boulinum. E' uno dei più potenti veleni naturali esistenti al mondo. La tossisna fu isolata da Edward Schantz nel 1944, mentre nel 1949 venne scoperta la sua azione tossica. Il Botox è il nome commerciale maggiormente conosciuto della preparazione farmacologica che utilizza principio attivo di questa tossina.

Il Botox è un farmaco sempre più utillizzato in chirurgia estetica ed è costituito da tossina botulinica di tipo A purificata, la cui iniezione provoca il blocco dell'impulso nervoso ai muscoli. Il trattamento con tossina botulinica è una procedura non chirurgica usata per "rilassare" la muscolatura di alcune parti del viso, sopratutto dove vi sono le rughe profonde, principalmente rughe di espressione. La causa primaria della formazione delle rughe è  la mimica facciale.

Questo trattamento consente una profonda azione levigante, nutriente determinando così un appianamento delle rughe e dona al viso un aspetto gradevole, più disteso e rilassato... [???]

 
 
 

"A" ABBA

Post n°7 pubblicato il 03 Luglio 2011 da alphabethaa
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"A" Adamo ed Eva... l'inizio dell'infinito

Post n°5 pubblicato il 03 Luglio 2011 da alphabethaa
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Scacciati dall'Eden, Adamo ed Eva si riposarono sulla riva di un fiume, contenti di essere sfuggiti alla morte, ma piangendo per l’immortalità perduta e chiedendosi come avrebbero potuto assicurare la con­tinuità della razza umana. Samuele, conscio della preoc­cupazione di Adamo, progettò un'altra vendetta. Egli e dieci dei suoi angeli fuggi­rono dalla prigione sotterranea e, assunto l'aspetto di donne di grande bellezza, si avvicinarono alla riva. Salutarono Adamo ed Eva, e Adamo esclamò in­credulo: «È possibile che siano nate in terra creature di tanta bellezza?» E poi domandò: «Amiche, come fate per moltiplicarvi?» Al che Samuele rispose, con voce di donna: «Gli uomini giacciono accanto a noi in amore. Il nostro ventre si gonfia, portiamo in noi bambini, che maturano e diventano belle creature come siamo diventate noi. Se non ci credi, te lo prove­remo».
Allora altri angeli caduti, con sembianze di uomini, avanzarono sulla riva del fiume. Samuele disse: «Que­sti sono i nostri mariti e i nostri figli, e poiché tu desi­deri sapere come si concepiscono i bambini te lo mo­streremo».
Le donne si misero allora supine, nude, ciascuna con un marito, e fecero l’amore sotto gli occhi di Adamo. Samuele disse ancora: «Fa’ così con Eva, perché soltanto cosi potrai moltiplicare la tua razza».
Il fuoco del peccato cominciò allora a bruciare nelle vene di Adamo, sebbene si rifiutasse di commettere pub­blicamente e durante il giorno atti tanto osceni e im­plorasse l'aiuto di Dio.
Dio mandò allora un angelo, che unì in matrimonio Adamo ed Eva e comandò loro di pre­gare per quaranta giorni e quaranta notti, prima di diventare marito e moglie. 
 

 
 
 
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