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L'incubo di Sigurd (cap. IV) 

Post n°82 pubblicato il 12 Maggio 2008 da zackdelarocha3

 
 
 
 

La prima luna dell’anno del Serpente nacque nella
carestia,
nella pestilenza e nell’inquietitudine. Il Morbo correva per le
strade dei regni, abbattendo il mercante al bancone di vendita,
lo schiavo nel
tugurio, il nobile al tavolo dei banchetti..
Di fronte ad Esso, le arti dei chirurghi vedevano morire
le loro speranze. Le genti mormoravano che fosse stato
mandato dall’inferno per
punire i peccati dell’orgoglio
e della lussuria. Era rapido e mortale come il
veleno dell’aspide.
Chi ne veniva colpito si faceva violaceo e poi nero,
ed in
capo a pochi minuti cadeva morente, e il fetore della sua stessa putrefazione
era avvertito nelle sue narici ancor prima che
la morte avesse rapito l’anima
dal corpo in disfacimento.
Un vento caldo ruggiva senza posa da meridione;
i
raccolti inaridivano nei campi, e le mandrie cadevano
e morivano nei tratturi..
..la moltitudine si lamentava a gran voce della collera
del Dio,
e mormorava contro il Re, perché per tutto il regno qualcuno
aveva
sparso ad arte la voce che egli, in segreto,
fosse dèdito a pratiche orrende, a
ripugnanti orge
che avevano luogo nelle solitudini del palazzo reale
ammantato
dalle tenebre notturne.
Poi, la morte si avventò sogghignando anche
in quella dimora
reale, e, in una sola notte,
rapì il sovrano e i suoi tre figli, mentre i
tamburi,
che scandivano il ritmo del lamento funebre del Re,
coprivano il
rumore dei sonagli macabri e infausti dei carri,
che sferragliavano per le
strade raccogliendo cadaveri..
Quella notte, poco prima dell’alba, il soffio rovente
che
aveva continuato, tenace, per settimane,
cessò di sibilare sinistramente tra i
tendaggi di seta.
Un forte vento si alzò da nord, mugghiando fra le torri.
Ci
furono tuoni da apocalisse, accecanti bagliori in
rapida successione, ed
una pioggia scrosciante, continua,
impetuosa. Ma l’alba sorse radiosa, verde, chiara;
la terra bruciata si velò di
tenera erba, le messi assetate
si alzarono ancora, e la peste sparì; i miasmi
erano stati
completamente spazzati via da quel vento possente.
Gli uomini
dissero che gli dèi erano soddisfatti,
perché il Re malvagio e la sua progenie
erano morti, e,
quando incoronarono il suo fratello minore, Jodir,
nella grande
sala delle cerimonie, la popolazione lo salutò
con tale entusiasmo da far
tremare la terra,
acclamando il nuovo monarca gradito agli dèi...(continua)



 

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