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Il senso della vita

Post n°653 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da zeubunga
 

Il titolo del post è parecchio impegnativo...

Ma la mia vuole essere una semplice riflessione, non la risposta ad una domanda.

Tutti vorremmo che la nostra vita non finisse mai. Anche se non è così il più delle volte agiamo o progettiamo le nostre cose con la prospettiva di un futuro infinito. Abbiamo dentro di noi l'intuizione che se non fosse così la gran parte delle nostre preoccupazioni, il nostro lavoro, i nostri progetti e la nostra stessa felicità non avrebbero senso.
Penso che non sono l'unica ad essersi posta queste domande:

che senso ha accumulare beni se un giorno dovrò separarmi da questi?
che senso ha desiderare di essere famosi se un giorno non sarò più in questo mondo?
che senso ha studiare tanto e poter dire di possedere una cultura invidiabile se poi il mio cervello invecchierà e perderà tutti i dati immagazzinati dentro di sè?

Potrei fare una lista infinita di queste domande.

Ora non sto dicendo che tutto è inutile, che non ha senso studiare, non ha senso lavorare ecc., no. Tale affermazione sarebbe assurda. E' ovvio che, essendo fatti non solo di spirito, per poter sopravvivere dignitosamente dobbiamo provvedere alle necessità della carne.

Ma da dove viene allora quella sensazione di caducità e di inutilità, nonchè di insofferenza o non-felicità, quando ci fermiamo un attimo a pensare?

E' la sensibilità del nostro spirito che, conscio della sua immortalità, ci induce a tener conto di quelle che sono le sue necessità, diverse da quelle del nostro corpo fisico.
Lo spirito è immortale e da tale vuole vivere. Se noi ci limitiamo a considerarci finiti, mortali, sentiremo sempre che nella nostra vita c'è qualcosa che manca. I frutti del nostro lavoro ci sembreranno sempre inutili e noi non proveremo mai quella pienezza dell'essere che è già nostra.

Vivere con la consapevolezza di essere ciò che in realtà siamo, e cioè spiriti immortali, ci darà la capacità di trasformare il nostro operato in questa dimensione materiale in un operato che produrrà frutti all'infinito. Potremo quindi anche essere utili non solo a noi stessi ma anche ad un'infinità di anime che in questo e in altri tempi a venire si incarneranno sul nostro pianeta.

Non proveremmo quindi la fastidiosa sensazione di inutilità e caducità del tutto.

Spero di essere stata chiara.

 
 
 
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