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Caro amico Ti scrivo
Post n°267 pubblicato il 24 Giugno 2019 da HansSchnier
il 23.12.2016 perdevo il mio compagno di banco, l'amico dell'adolescenza, il mio caro amico praticamente innocente, ingenuo gigante dalle passioni semplici e dai sentimenti forti, con il suo piccolo capitale di benessere paesano che riusciva a non dissipare, come un uomo di altri tempi. Pochi giorni dopo ero in un'auto blu, tutta scassata ma sempre a spese della Repubblica Italiana (cazz!), e in una mattina d'inverno andavo in una Casa circondariale di ottima fattura, costruita dalle famiglie malavitose del posto - tramite subappalto - per garantirsi un soggiorno il meno scomodo possibile. La radio era accesa e passava questa canzone qui. L'autista pensava ai fatti suoi, il cancelliere mi guardava. Io piangevo, provando a nascondermi alla meglio. Sapevo troppo bene che in quei mancati incidenti all'incrocio, in quelle sgommate velleitarie, nei miei fascicoli di routine, nella mia vita scombinata c'erano gli auguri del mio amico! C'era la verità di questa canzone. L'auto blu scassata sembrava volare, gli interrogatori ai balordi - per magia! - erano quasi diventati atti d'indagine di prim'ordine, roba da Samarcanda e Quarto grado :) Amico mio, è scritto in cielo che ci si debba rivedere, a me non è che faccia tanto piacere il dolore che dovrò affrontare e che tu hai passato prima di me, ma almeno ci si rivede e ne riparliamo. Se ne riparla! E se quest'anno poi passasse in un istante... tra un anno, anno più anno meno |
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