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UNA LETTERA... DA CUBA

Post n°187 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da zmblog
 

Pubblico un estratto di una lettera ricevuta da un amico che studia a Cuba, dove la pedofilia non esite ed il cuore dello Stato sono i bambini...

...L’ambiente universitario che sinora ho avuto modo di conoscere mi ha fatto una buona impressione sia per i ragazzi che per gli insegnamenti impartiti. È evidente lo sforzo straordinario e coraggioso che la rivoluzione ha profuso nel porre il settore dell’istruzione al primo posto nella sua agenda politica e ciò dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, quali origini reazionarie e fasciste covino sotto la cenere della demolizione del “sistema” istruzione in Italia e in Europa. Ti assicuro che vedere tutte le mattine fiumane di bambini in uniforme attraversare la città per andare a scuola avendo la consapevolezza che nessun bambino cubano rimane senza un’adeguata alfabetizzazione (con tutto quello che ciò comporta nel mondo di oggi) è qualcosa di bello. Solo a poche decina di miglia di distanza da qui ci sono interi popoli tutt’oggi sottomessi al barbaro sfruttamento del capitale transnazionale delle grandi corporation operanti in vari settori commerciali e i cui giovani rimangono massivamente analfabeti, derubati di qualsiasi futuro. Ecco perché Guevara, rispetto a questo tema, rimane e rimarrà un simbolo, a Cuba e nel mondo, rispetto all’internazionalismo e al più genuino idealismo.

Sarebbe da stupidi ignorare le difficoltà che attualmente il Paese ancora attraversa e ancor più sarebbe sbagliato addurre queste difficoltà a circostanze puramente contingenziali. Da quando, dopo la caduta del muro di Berlino, si diede inizio al periodo “speciale” ovvero a tutta quella serie di misure tendenti a razionare ogni cosa, per poter risparmiare e sopravvivere con un’economia a pezzi, molto è cambiato. Le cose lentamente, dal 2000 in poi, vanno lentamente migliorando anche e sopratutto grazie a rilevanti trasformazioni geopolitiche che riguardano il sudamerica come il resto del mondo. Qui è molto più chiaro che altrove il declino assoluto degli Stati Uniti sulla scena internazionale e si percepisce chiaramente il timore di un “colpo di coda” di questo che è il più poderoso impero che sia mai esistito sulla faccia della terra. In questo senso la strategia ultramilitarista degli States (la parte neo-teo-con ndZM) potrebbe addirittura essere portata al suo limite massimo e quindi alla minaccia di una terza guerra mondiale, al fine unico e solo di mantenere lo status-quo oggi così minacciato. Cina, Russia, India, mezza Europa e Sudamerica sono percepiti come concreti pericoli di cui doversi liberare e contro cui combattere e non, come forse bisognerebbe incominciare a fare, entità sovrane e libere di autodeterminarsi. Ovviamente lo scenario internazionale, come puoi ben immaginare, è complicato da una quantità incredibile di varianti che, da questo osservatorio assolutamente privilegiato, assumono tutt’altra consistenza e profondità. Vale veramente la pena di impiegare il proprio tempo migliore ad indagare su queste cose perché chi desidera rivoluzionare ha il dovere di conoscere.

Gli organi di informazione di massa cubani, radio, giornali e televisioni, dimostrano al mondo intero quale uso intelligente, critico, sano e progressista si possa fare di mezzi così potenti. Bisogna rifiutare con nettezza l’idea che il mercato possa fare comunicazione di massa, che possa dettare le regole del nostro diritto all’informazione e quindi determinare un punto di vista conformato alla riproduzione dello stato di cose presenti. È sin troppo scontato, nella realtà italiana, il grado di manipolazione, selezione e preparazione delle “informazioni”, e non soltanto nella chiave delle notizie tele-radio-giornalistiche, per non rimanere basiti dinanzi al livello critico e intellettuale direi di cui è qui possibile godere osservando i mass-media.

Tutto il bello possibile posso dire del meraviglioso sistema cubano e del genio politico che sta dietro a tutto questo: Fidel. Ho dovuto rivedere molte cose rispetto ad una precedente titubanza rispetto ad alcuni aspetti che lo riguardano e sempre più mi rendo conto dell’immensa statura politica e morale di questo comunista. Chissà cosa egli realmente pensa rispetto al futuro della rivoluzione dopo di lui. Io, dal canto mio, non sono assolutamente in grado di fare la benchèminima analisi che abbia un minimo di rigore scientifico ed ho bisogno di studiare ancora tanto per poter giungere a formulare qualche ipotesi.

Non credo però che "l’uomo nuovo" possa essere compreso come una variabile definibile nei termini del governo-sistema sotto il quale si nasce né, tantomeno, rispetto alle condizioni materiali di vita che si presentano. Questi fattori possono, e dico possono, determinare un senso di appartenenza di classe più o meno forte e legata ai valori della solidarietà, della democrazia, dell’altruismo ma questa condizione non è affatto scontata. Del resto il cammino per arrivare all’uomo nuovo, lo sappiamo, è ancora molto lungo e nient’affatto scontato. Credo sia molto più vicina l’estinzione dell’essere umano dalla faccia della terra che non un suo progresso nella chiave di un salto evoluzionistico. Il motto “socialismo o barbarie” è sempre più valido.

Ritornando ai cubani credo che ci siano molti bravi compagni qui che permettono a questa enorme macchina di andare avanti nel senso giusto e sono persuaso che la parte migliore tra queste persone eccezionali formi oggi un nocciolo duro della rivoluzione che è capace di dimostrare una solidità granitica. A partire da un giovane e caparbio ministro degli esteri, Felipe Perez Roque, questi compagni hanno predisposto una cabina di regia latinoamericana che, in tutte le materie più importanti della vita di uno stato, associa le forze di Cuba a quelle di Venezuela, Bolivia, Nicaragua, Equador e di alcuni altri stati che per adesso guardano con interesse a questa nuova realtà. Si chiama ALBA (Alternativa Bolivariana per le Americhe) e si pone l’obbiettivo di creare un’unica entità statale, la “nostra america”, che si basi sul socialismo. La circostanza che questa nuova entità venga sospinta a passo veloce te la posso confermare senza ombra di dubbio.

In questa Cuba dove bisogna costruire il futuro per migliorare il presente, i comunisti ci si trovano bene....

a presto *****

 
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