Creato da Zero.elevato.a.Zero il 21/07/2008

Da zer0 a me

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Saudade

Post n°480 pubblicato il 12 Maggio 2014 da Zero.elevato.a.Zero
 

Vecchio Faro

Non è una poesia
quella che voglio narrarti
Non so nemmeno se valga la pena
cercare di descriverti:
Il Mare
Il Mare
È qui che vengo a stare
così da poterlo vedere
 continuo ad invecchiare
senza riuscire a comprenderlo:
Il Mare
Il Mare
(Pedro Ayres Magalhães)

 

C’è un posto in cima al molo dove vado spesso a lavare i pensieri, proprio accanto a quel piccolo faro cui hanno cambiato colore diversamente da come appare nella foto che corrisponde alla mia memoria: adesso è giallo, non è più guardiano dell’ingresso, è libero dal dovere di custodire l’abbraccio a sinistra del porto ai marinai, che devono viceversa superare la diga foranea a protezione dei venti del Nord.
Rimane in attesa, certo non sa nemmeno lui di cosa, rimane comunque un punto di appoggio prima del grande orizzonte,  per me, e per tanti che lo hanno salutato nelle ore tra il tramonto e l’alba, con la sua luce rossa e quel sentiero di cemento e massi che finisce tra i flutti: trampolino ideale per affidare i pensieri all’infinito liquido, all'Elemento.
Torno ancora una volta ad appendergli la bilancia della mia vita, con quel sapore di nostalgia e di preziosi ricordi; in questi giorni nei quali ho interrotto il cammino sulla Via della Spada, sono ancora qui a raccontargli e raccontarmi; incapace di comprendere appieno l’orma dei miei passi e quella degli eventi circostanti: i sorrisi giovani rubati dal mare, le spirali di gioia che si chiudono come dentro la nebbia che nemmeno i marosi possono sciacquare via.
In questo piccolo rifugio riecheggia una melodia che mi accompagna, con parole tanto vicine al cuore da poter essere anche le mie; le trattengo per un attimo allora, il tempo infinito ed istantaneo di fermare il procedere della vita, prima di girare la schiena al pelago e tornare a passo a passo verso la terraferma che ferma davvero non è mai.

Adeus

Seaman 

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Commenti al Post:
norma3330
norma3330 il 13/05/14 alle 11:21 via WEB
La Tua descrizione di mare e delle sensazioni che una persona prova è meravigliosa. Leggendo mi sono detta "caspita, anche io penso le stesse cose " :) Dicevo sempre : se una persona vuole trovare se stesso... il miglior posto è andare al mare. ( da soli) Sai, ogni volta quando mi trovo davanti a quell' enorme specchio d'acqua, ascoltare i suoi suoni ritmici la sua musica ... mi avvolge la malinconia... e penso come siamo piccoli di fronte la grandezza della natura. Complimenti non solo per lo scritto ma anche per la scelta della musica. Un abbraccio - norma
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 25/05/14 alle 11:04 via WEB
Cara Norma, molte volte ho scritto su queste pagine che siamo tutti fatti di acqua: come quella del mare; che nel nostro sangue c’è lo stesso sale che si scioglie tra le onde. Forse per questo il suo richiamo lo sento così forte e irrinunciabile. Hai usato una definizione perfetta che condivido assolutamente: il mare è un infinito che ci fa sentire molecole, penso sia questo il motivo per cui gli affido spesso i miei pensieri più pesanti, convinto che possa assorbirli e, come solo il mare sa fare, ritrasformarli in vita e renderli capaci di tornare alla superficie. Eppure c’è stato nella mia vita un lungo periodo nel quale ho odiato il mare, incapace di accettare che ciò che dona la vita è anche in grado di riprendersela; anche nei lunghi giorni scuri di malinconia, però, non ho smesso di passeggiargli accanto, soprattutto vicino a quel piccolo faro della foto per me così caro e pieno di ricordi emotivi. Adesso ho ritrovato il coraggio di alzare le vele e lasciare che il l’infinito liquido mi abbracci, allo stesso modo ho compreso la necessità di accettare le trasformazioni della vita ed il suo senso meraviglioso che troppo spesso non so comprendere, ma non per questo smette di essere prezioso, come una carezza piena di salsedine quando la prua taglia uno spruzzo che sale al viso. Grazie dei tuoi pensieri che si uniscono salati come i miei.
:) Max
 
mpt2003
mpt2003 il 18/05/14 alle 11:15 via WEB
mi domando anche io perchè il mare abbia per me quel senso di attrazione che tanto mi calamita, è il "locus" dove io torno anche con la memoria quando non è a me vicino per rigenerarmi e ritemprarmi. un saluto e grazie ....ciao
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 25/05/14 alle 11:04 via WEB
La mia testa dura a volta cerca troppi perché, il mare ha quella immensità capace di ridurre il desiderio razionale a semplice contemplazione, che non esclude mai anche il senso di appartenenza. A differenza della montagna non si hanno punti fermi sui quali fermare lo sguardo, si cede inevitabilmente ad un abbraccio largo come tutto l’orizzonte, più ampio del cerchio delle braccia, ma sufficiente per essere accolto con il cuore. Così penso che davvero, nonostante la durezza con la quale a volte i marosi affliggono i naviganti, accettare il ritmo delle onde e il loro progredire saggio, possa procurare un senso di dolcezza anche nel naufragio dell’anima. Un sorriso.
 
lightdew
lightdew il 19/05/14 alle 10:55 via WEB
Non si è mai soli quando si possiede il mare e si tiene per mano il prezioso dono di un'amore e di un'amicizia. Sorridi alla vita e al vento che ti porta sempre sulla strada che vuoi percorrere.
Namastè
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 25/05/14 alle 11:05 via WEB
Non si è mai soli sotto alla luce del sole o delle stelle, hai ragione. Una cosa importante resta quel desiderio di una rotta nella vita, che con fragile speranza segniamo sotto alla linea retta della matita, ma che le onde, le correnti e il vento confondono. È per questo che l’abbraccio alla barra del timone non deve smettere mai, per correggere possibilmente il desiderio dello scarroccio di trascinarci lontano quando diventa indispensabile compensare quello che la vita vorrebbe diversamente dalla nostra ostinazione. Mano sul timone: per fare in modo che il vento del destino ci accompagni dove lo sguardo scavalca la linea tra mare e cielo.
Un abbraccio, Pax nobiscum :)
 
asia1958a
asia1958a il 13/06/14 alle 23:08 via WEB
Il Mare Il Mare È qui che vengo a stare così da poterlo vedere e continuo ad invecchiare senza riuscire a comprenderlo: La natura è vivere, invecchiare, morire, ha le sue regole. Il mare rompe le rocce, rompe il ferro e l’acciaio; rompe il coraggio dell’uomo; trasforma un masso di pietra in un ciottolo levigato e scorrevole, e continua a lavorarlo, a piallarlo, lustrarlo, farlo sempre più piccolo, infine è un grano di ghiaia ed infine fango. Così noi. Un saluto a te e al tuo mare. A.
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 21/06/14 alle 18:47 via WEB
Cosa tiene assieme quel fango che Dio anima con il suo respiro divino? Di cosa è fatta quella saliva con la quale il primogenito è stato impastato, se con qualcosa di molto simile all’acqua di mare. Di queste acque salate siamo tutti figli; siamo tutti onde che il mare cede per un poco alla vita sulla terra poi richiama a se nel suo eterno movimento di andare e venire: scintille di stelle, nella danza eterna tra sole e luna.
Buon Vento :)
 
non.frivolamente
non.frivolamente il 08/08/14 alle 10:55 via WEB
Mio padre, riferendosi a mia madre, usava spesso dire “Lei è come il mare, non la puoi fermare, puoi ammirarla con emozione o temerla con devozione ma non potrai fermarla né renderla diversa da ciò che è, in perpetuo movimento anche quando pare immobile” – Forse, anche per questo ricordo di quand’ero bambina, ancora oggi osservo e sento il mare con emozioni , stati d’animo, riflessioni, pensieri, gioia ed anche turbamento, che si rincorrono tra loro ma sempre con mia profonda serenità. Il Mare ha il “potere” di donarmi aggiunta di serenità, che ne abbia bisogno o meno. Il mare agitato dalla tempesta muove in me rispetto per la forza della natura, mi affascina, mi avvolge ed a volte mi travolge dentro. Il mare calmo, mai però statico, muove in me altre emozioni. Un saluto e che sia una buona giornata ………
 
 
Zero.elevato.a.Zero
Zero.elevato.a.Zero il 11/09/14 alle 12:34 via WEB
Sono molto solidale con il pensiero di tuo padre, al punto che tempo fa, ricorrendo una data della memoria ho letto a modo mio il mondo femminile paragonandolo alle onde del mare, quel mare che giustamente i francesi declinano in modo più corretto: al femminile. Buon vento :)
 
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