Messaggi di Settembre 2014
Post n°255 pubblicato il 27 Settembre 2014 da viscontina17
L'acidificazione degli oceani "ruba" agli squali la capacità di percepire l'odore del cibo. Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista Global Change Biology rivela come gli elevati livelli di anidride carbonica nei mari compromettano l'abilità di tracciamento delle prede dei palombi. |
Post n°254 pubblicato il 24 Settembre 2014 da viscontina17
FAVIGNANA - Una pianta marina spesso non apprezzata dai turisti che lamentano cumoli di 'alghe' a riva e sottovalutata dal mondo scientifico. Eppure la Posidonia è il più grande mitigatore dei gas serra in natura: un ettaro di questa specie submarina assorbe 2,5 volte Co2 rispetto a pari superficie di foresta Amazzonica, secondo una ricerca internazionale pubblicata su Nature Geoscience. |
Post n°253 pubblicato il 19 Settembre 2014 da viscontina17
Gli isopodi costituiscono uno degli ordini dei Crostacei con il più elevato numero di specie; esse ammnotano, infatti, a circa 4000. In genere il corpo si presenta appiattito in senso dorso-ventrale, ma la morfologia varia a seconda dell'ambiente in cui vivono e a seconda delle abitudini alimentari. Gli ambienti occupati dagli isopodi variano da quello marino a quello d'acqua dolce, perfino l'ambiente terrestre. Esistono, infatti, alcune specie che sono riuscite a conquistare la terra ferma, pur presentando le branchie e non le trachee come i loro "cugini" insetti. Queste sono comunemente conosciute come "porcellini di terra" ovvero "insetti pallottola" perchè hanno la caratteristica di appallottolarsi, assicurandosi così la protezione del corpo e, contemporaneamente, la riduzione della perdita d'acqua. Per quanto riguarda le specie marine presentano un'ampia distribuzione: si possono trovare, infatti, dal sopralitorale (zona interessata dagli spruzzi, al di sopra, quindi, del livello di marea) fino al piano abissale. Esistono sia specie parassite dei pesci, come Anilocra laticaudata che specie libere, come Ligia italica che riesce a vivere anche al di sopra del livello del mare e, quindi, a contatto con il mezzo aereo. Questa specie, come tutti i crostacei, presenta le branchie, ma alcune appendici del corpo si sono trasformate in camere ad elevato tasso di umidità, nelle cui pareti sono presenti delle microgocce, indispensabili per effettuare lo scambio gassoso. Questa caratteristica permette a questo isopode di vivere sugli scogli emersi e di effettuare delle migrazioni verticali in conseguenza delle fluttuazioni della marea. (WEB) |
Post n°252 pubblicato il 14 Settembre 2014 da viscontina17
Una squadra di subacquei del Centro Carabinieri Subacquei di Genova Voltri, in collaborazione con l’Università di Genova, l’Acquario di Genova e l’Area Marina Protetta di Bergeggi ha individuato formazioni di «Dendrophyllia cornigera», i cosiddetti coralli gialli, ad 82 metri di profondità nelle acque del Savonese, effettuando anche campionamenti. |
Post n°251 pubblicato il 07 Settembre 2014 da viscontina17
Un delfino albino è stato avvistato a maggio in Adriatico dai biologi della Fondazione Cetacea che, per tutelarlo, hanno scelto inizialmente di non divulgare la notizia. Per quello che si è appurato, è il primo avvistamento di tursiope albino nel Mediterraneo. Il delfino, spiega Carlino Rimini, è stato visto nella sacca di Goro in un’uscita in mare del progetto NetCet per censire cetacei e tartarughe dei biologi di Cetacea coi colleghi croati di Blue World. L’hanno chiamato Albus. Foto: Il delfino albino avvistato a largo di Riccione «A volte gli albini nelle diverse specie vengono emarginati dai simili - spiega Pari - non per razzismo, ma per protezione, perché un albino attira molto facilmente col suo colore i predatori». Ma ciò non è successo con il tursiope avvistato nel tratto di mare sotto il delta del Po. «Per la loro socievolezza e la relativa assenza di grandi predatori in questa parte di Adriatico, il delfino albino vive con i suoi simili con i quali lo abbiamo trovato ed è in buono stato di salute». Anzi, sarebbe, a quanto hanno potuto vedere, proprio ben pasciuto. Salta e caccia con i suoi simili, rispetto ai quali non ha comportamenti differenti. L’avvistamento e le fotografie scattate dai biologi risalgono appunto a fine maggio, ma per precauzione la Fondazione ha atteso a divulgare la notizia. Per evitare che si scatenasse una sorta di caccia estiva al delfino bianco da parte di chi lo voleva vedere, cosa che avrebbe rischiato di compromettere la condizioni di salute sue e del suo branco.(web)
|
Post n°250 pubblicato il 02 Settembre 2014 da viscontina17
Durante le attività di ricerca e monitoraggio che l’Istituto Tethys conduceda oltre 25 anni nelle acque del Santuario Pelagos, partendo da Portosole - Sanremo, non erano mai stati registrati avvistamenti di gruppi di mobule, le mante mediterranee meglio conosciute come diavoli di mare. Erano stati registrati sporadici incontri di singoli individui, ma negli ultimi due giorni i ricercatori a bordo della Pelagos, l’imbarcazione messa a disposizione da Flash Vela d’Altura, si sono imbattuti in due grandi gruppi, rispettivamente di 10 e 15 esemplari. Avevano tutti un ’”apertura alare” (larghezza del disco) di circa due metri e si sono esibiti in numerosi e mirabolanti salti. Perché saltino non è molto chiaro e le cause possono essere molte: display legato al corteggiamento, gioco, osservazione fuori dall’acqua, inseguimento di piccoli pesci vicino alla superficie, liberazione dai parassiti, aiuto durante il parto.
i ricercatori e i fortunati partecipanti, che affiancano i biologi per vivere una vacanza indimenticabile.
sono gli unici rappresentanti nel Mediterraneo. Caratterizzato da lunghe pinne cefaliche, può anche raggiungere i 5 metri di larghezza, anche se la maggior parte degli adulti misurano fra i 3,5 e i 4 metri.
Mediterraneo predilige gli stessi crostacei di cui si alimentano anche le colossali balenottere comuni e infatti lo si incontra per lo più in area pelagica. (WEB) |