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Film sulla Resistenza TERZA PARTE

Post n°12330 pubblicato il 29 Aprile 2015 da Ladridicinema
 
Tag: STORIA

  • Corbari di Valentino Orsini 1970Silvio Corbari, un giovane romagnolo, uccide nel 1944, un amico fascista che aveva a sua volta commesso un omicidio politico, e rivendica pubblicamente il suo gesto. Da quel momento si mette a capo di una banda, conducendo una sorta di guerra privata contro fascisti e tedeschi. Il suo atteggiamento anarchico lo pone in contrasto col capo partigiano Ulianoff, ma la sua banda, di cui fa parte Ines, una donna che ha abbandonato il marito per seguire Corbari, diventa famosa liberando ostaggi, tendendo agguati, assaltando convogli. Ormai figura leggendaria, Corbari crea a Tregnano una piccola repubblica indipendente dove dà la terra ai contadini e instaura una sua libera amministrazione. Questa repubblica non dura a lungo e Corbari, attirato con un tranello lontano da Tregnano, riesce a stento a salvarsi, ferito, mentre il paese è ripreso e i suoi compagni impiccati. Assieme a Ines, Corbari uccide un agrario, un giornalista ed un costruttore, responsabili della sua sconfitta. Circondato dai militi repubblichini Corbari è ormai allo stremo: Ines si uccide e lui, catturato, verrà impiccato sulla piazza del paese assieme ai pochi superstiti della banda. E' il solo film che riflette il punto di vista "sessantottesco" sulla Resistenza. Rifiuto dell'unanimismo celebrativo e dell'ufficialità politica, antiautoritarismo e spontaneismo, "guevarismo" e individualismo anarchico si intrecciano in questo film che, pur no essendo un capolavoro, è stato sottovalutato oltre i suoi limiti. Orsini recupera polemicamente la discussa esperienza di Corbari, della sua banda e della sua "zona libera" contrapponendola a quella del movimento partigiano "ufficiale". E' la esaltazione di una esperienza minoritaria, e inevitabilmente perdente, estranea alla logica delle forze politiche rappresentate nel C.L.N., vista quest'ultima come la logica del compromesso unanimistico. Estrema, anzi estremistica, riproposizione della teoria azionista della "Resistenza tradita", il film documenta uno degli ultimi "richiami" dei movimenti, dei gruppi e degli intellettuali della "sinistra rivoluzionaria" all'eredità resistenziale.
  • Quel giorno Dio non c'era di Osvaldo Civirani 1970Nell'appennino centrale i tedeschi sono in ritirata; anche Filetto di Camarda, paesetto abruzzese, è abbandonato dalle truppe italiane il cui comandante, un maresciallo, ha sempre avuto buoni rapporti con la popolazione. Alla vigilia della partenza i partigiani attaccano la guarnigione uccidendo alcuni soldati. Il comando germanico, che si trova a L'Aquila, dà l'ordine di rappresaglia. Una colonna di tedeschi raggiunge il paese, trascina la popolazione fuori dalle case e si abbandona al saccheggio. Un vecchio e un ragazzo vengono uccisi senza motivo e così succede al maresciallo che ha cercato di difendere la gente del luogo. La notte diciassette persone vengono prelevate dai tedeschi e uccise a raffiche di mitra. Il sottotenente che comanda il plotone tedesco afferma di agire per ordine del capitano Defregger. Costui, che a guerra finita si è fatto prete ed ora è vescovo, accusato di essere responsabile delle uccisioni, sosterrà di aver ubbidito ad ordini superiori.
  • Rappresaglia di George Pan Cosmatos 1973E' la storia dell'attentato di via Rasella e della successiva rappresaglia che porterà all'eccidio delle Fosse Ardeatine, incentrata sulla figura di padre Antonelli, direttore dell'Istituto del restauro, che si presenterà spontaneamente ai tedeschi dopo che il papa si sarà rifiutato di fare un qualche gesto che avrebbe potuto fermare la rappresaglia.
  • C'eravamo tanto amati di Ettore Scola 1974Tre amici, Gianni, Nicola e Antonio, sono tutti ex-partigiani. Dopo la guerra, nonostante l'affetto che li unisce, ognuno di loro prende una strada diversa: Gianni, che non ha mai nascosto le sue ambizioni, studia duramente per diventare avvocato e si trasferisce a Milano; Antonio, uomo semplice e spontaneo, passa da un impiego all'altro, fino a quando non ne trova uno stabile come portantino; Nicola, mediocre intellettuale, tenta di affermarsi come critico cinematografico, ma resta ancorato a lavori saltuari, vivendo con la famiglia a Nocera Inferiore. Passa il tempo e Gianni, conclusa la sua esperienza milanese, torna alla capitale dove rincontra Antonio, ora fidanzato con un'avvenente attricetta di nome Luciana. Accecato da suo amore per la ragazza e dalla fiducia nel suo amico, Antonio non si avvede della passione che matura tra i due, esplodendo in un attacco furibondo non appena gli viene rivelata. Ma Gianni, che desidera più di ogni altra cosa affermarsi, tradisce anche Luciana e l'abbandona per unirsi alla figlia di un industriale ricco e volgare. Intanto, anch'egli nuovamente a Roma, Nicola partecipa al telequiz "Lascia o raddoppia" come storico del cinema, fallendo il suo obiettivo a causa di una domanda ambigua e mal posta, che diverrà per lui una vera ossessione. Molti anni separeranno ancora i tre amici. Quando si troveranno di nuovo, Antonio avrà infine sposato Luciana: sarà l'unico a poter fare le somme della propria vita senza aver paura di guardarsi indietro.
  • L'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale di Gian Vittorio Baldi 1975Siamo in Emilia nel 1944. Su una corriera traballante, ridotta a un rottame che sbuffa lentamente per una strada dell'Appennino hanno preso posto alcune donne, due uomini, oltre l'autista e uno studente di povera famiglia, Athos. La corriera viene fermata dai repubblichini, due uomini e una giovane donna, fascisti fanatici, collaborazionisti coi tedeschi, che considerano tutti gli italiani non collaborazionisti dei traditori. Tutti i viaggiatori della corriera vengono trucidati; per ultimo viene ammazzato Athos, che aveva rifiutato l'offerta dei repubblichini di arruolarsi nelle loro fila, abbandonato nudo in riva ad un torrente.
  • Salvo D'Acquisto di Romolo Guerrieri 1975Dopo la caduta di Mussolini e dopo l'8 settembre, l'Italia è sempre più divisa. Nel paese di Torre in Pietra, vicino a Roma, un giorno, per incidente, scoppia una bomba che uccide due militi tedeschi e il comando pretende che per rappresaglia venti abitanti di Torre vengano fucilati. Salvo D'Acquisto, vicebrigadiere dei carabinieri del posto, difende la sua gente sostenendo che è innocente, ma viene percosso e costretto, insieme agli arrestati, a scavare la fossa che dovrà accogliere i fucilati. Per evitare che troppi innocenti paghino senza motivo, Salvo si dichiara colpevole e viene fucilato.
  • Libera amore mio di Mauro Bolognini 1975Zanoni Matteo vive a Roma insieme a Libera-Anarchia Valente, dalla quale ha avuto due figli: Carlo e Anna. La donna, figlia di un anarchico esiliato a Ustica dal fascismo, non è capace di tacere e, prima di finire a sua volta al confino per 5 anni, si fa spedire con la famigliola a Livorno e poi a Modena, ove viene presa di mira dal commissario politico Franco Testa. Scoppiata la guerra, Matteo cerca di tirare avanti in qualche modo trasferendosi a Padova. Carlo fattosi giovincello, milita nella Resistenza; Libera fornisce armi ai partigiani. Diversi compagni muoiono nelle rappresaglie o nelle sommarie e brutali esecuzioni dei nazifascisti. Finita la guerra, Carlo stesso libera la mamma dalla prigione padovana ove è finita. Ricostruita la famigliola, Libera scopre che il Testa siede nuovamente nell'ufficio alloggi del municipio. Sollevate inutili proteste, ella cade per strada sotto i colpi di un cecchino fascista.
  • L'Agnese va a morire di Giuliano Montaldo 1976Tratto dal romanzo di Renata Viganò che nel 1949 vinse il premio Viareggio e fu subito considerato uno dei testi più genuini della letteratura partigiana, il film narra le vicende di una contadina forte e fiera, Agnese, che uccide un tedesco per vendicare il marito morto in un campo di deportati, entra come staffetta nella resistenza, spera in un futuro più giusto e in un mondo migliore, muore poco prima della liberazione e della vittoria sul fasciamo e sul nazismo.
  • Novecento atto II di Bernardo Bertolucci 1976Atto I: in una fattoria dell'Emilia crescono insieme Olmo, figlio di contadini, e Alfredo, erede del padrone, nati nello stesso giorno del 1900. Dopo i primi scioperi nei campi e la guerra 1915-1918, il fascismo agrario dà una mano ai padroni. I due giovani si sposano. Atto II: negli anni trenta le strade di Olmo e Alfredo si separano. Il primo, vedovo fa il norcino e continua la lotta; il secondo si rinchiude nel privato. Il 25 aprile 1945 si processano i padroni, e i due si ricongiungono. Fondato sulla dialettica dei contrari: è un film sulla lotta di classe in chiave antipadronale finanziato con dollari americani; cerca di fondere il cinema classico americano con il realismo socialista sovietico (più un risvolto finale da film-balletto cinese); è un melodramma politico in bilico tra Marx e Freud che attinge a Verdi, al romanzo dell'ottocento, al melò hollywoodiano degli anni cinquanta. Senza evitare i rischi della ridondanza, Bertolucci gioca le sue carte sui due versanti del racconto. (Morando Morandini).
  • Dalla nube alla Resistenza di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet 1979Lo schema del film è molto semplice: diviso in due parti; nella prima (mitologia: la nube) gli dei, in tre statici episodi, dicutono sulle colpe e la complicità con i padroni e il potere; nella seconda (anni cinquanta), Nuto e Bastardo, abitanti delle Langhe, ricordano e discutono gli aspetti positivi e negativi della Resistenza. Quando le parole del racconto rievocano episodi di violenza che nessuna immagine potrebbe adeguatamente riprodurre, lo schermo si immerge nel buio e lo spettatore può rievocare e meditare le parole del racconto. Questa è la vicenda: dagli dei (dalla nube) agli uomini (alla resistenza). Da Pavese: "Dialoghi con Leucò" (prima parte) e La luna e i falò" (seconda parte). La Resistenza è la ribellione dell'uomo, in qualsiasi tempo, contro il potere e l'intolleranza degli dei. L'ambizione degli autori non è di far vedere personaggi in azione, ma mostrare il testo che perde i suoi connotati realistici e diventa mito. (Morando Morandini).
  • Uomini e no di Valentino Orsini 1981Dal romanzo di Vittorini. Mentre i fascisti compiono rastrellamenti ed eccidi, guidati da Cane Nero, a Milano nel 1944, un partigiano, Emme Due, ritrova una ragazza di cui era innamorato, Berta, ed entra in crisi. Ricercato e braccato per aver provocato il ferimento di Cane Nero, Emme Due rifiuta di riparare a Torino, sicuro che Berta lo stia per raggiungere. Accortosi che lo stabile dove è nascosto è circondato, quando vede Berta avvicinarsi si precipita alla finestra carico di dinamite, uccidendo sé e il nemico.

 
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