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OSCAR: NEL 'DUBBIO' STORIA INQUIETANTE E BORDERLINE (ansa)

Post n°2103 pubblicato il 24 Gennaio 2009 da Ladridicinema
 
Tag: news

OSCAR: NEL 'DUBBIO' STORIA INQUIETANTE E BORDERLINE ROMA -"Vivere nell'incertezza non è facile per nessuno. Invece la zona grigia ha una sua magia, lascia una sensazione lacerante di sospensione, di pensieri borderline". A parlare è Philip Seymour Hoffman, definito dalla critica il miglior attore vivente e da ieri candidato all'Oscar come migliore attore non protagonista per Il dubbio, dopo averlo vinto da protagonista per Truman Capote.

In un'intervista a Flair, in uscita la prossima settimana, Hoffman parla del film drammatico, dal 30 gennaio sugli schermi italiani, distribuito da Walt Disney Studios Motion Pictures Italia, incentrato sul tema scottante dei preti pedofili.

Ne Il Dubbio Hoffman interpreta padre Flynn, prete nel Bronx, accanto a una Meryl Streep, candidata all'Oscar per il ruolo di suor Aloysius, direttrice della scuola cattolica. Il dubbio del titolo nasce dalle attenzioni di padre Flynn per l'unico ragazzino di colore della scuola. La pellicola è ambientata negli Stati Uniti degli anni '60, un periodo caratterizzato dalle lotte per i diritti civili, per gli assassini di John Kennedy e Martin Luther King.

''Sono fondamentalmente laico - dice l'attore a proposito del suo rapporto con la Chiesa -. Ma penso che, a parte i divieti, il voto di castità e per molti quello di povertà, la fede cattolica dia anche una grandissima libertà. Posso capire perché molti la scelgano. Però io ho sempre lavorato dietro le quinte: non sono mai andato a messa".

Restando in tema di diritti, l'attore americano non risparmia una bacchettata all'America di George W. Bush: "Dovevi stare o da una parte o dall'altra: non si accettava che avessimo dubbi, mentre dall'alto si facevano scelte politiche e militari decisive. Ma se esprimevi una semplice perplessità diventavi automaticamente antipatriottico".

 
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