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“50+1” il nuovo album dei Nomadi

Post n°11390 pubblicato il 19 Aprile 2014 da Ladridicinema
 

Novellara. Il doppio cd della storica band contiene 34 brani fra pezzi classici con nuovi arrangiamenti e due canzoni inedite

NOVELLARA (Reggio Emilia)

Qualche settimana fa Beppe Carletti, rilasciandoci un’intervista per la presentazione del suo nuovo libro, disse che il gruppo stava cominciando a lavorare al nuovo album e che sarebbe uscito fra un bel po’. Forse dovevamo guardare meglio il suo naso e magari avremmo notato che si stava allungando. Pazienza. Comunque Beppe è perdonato.

Il nuovo album dei Nomadi è inaffiti già qui, fresco di stampa, per celebrare una lunga carriera che ormai ha tagliato anche il traguardo del mezzo secolo di ininterrotta attività. S’intitola “50+1” ed è composto da due cd frutto del lavoro da studio di registrazione,tra successi pescati dal passato e due brani inediti. Con una scaletta di trentaquattro pezzi, l'album è anche il primo con il quale Cristiano Turato (voce della band dal 2012 dopo la separazione con Danilo Sacco) si è confrontato con alcuni pezzi storici dei Nomadi in versione riarrangiata.

BEPPE E “DIO E’ MORTO”. «Ha dell'incredibile perchè da una certa parte era considerata blasfema, mentre Radio Vaticano la trasmetteva perchè era piena di speranza. All'epoca nelle chiese si celebravano le messe beat, e la censura fece la fortuna di questa canzone che ebbe un eco incredibile, gettonatissima nei juke box, appariva nelle sigle finali delle trasmissione televisive anche se non era stata trasmessa per la censura. E' stata una pietra miliare per noi». Così Beppe Carletti durante la presentazione del doppio cd "50+1" ricordava la canzone "Dio è morto" del 1967, che adesso viene riproposta con nuovo sound anche in "50+1".

NUOVO SOUND. «Non è una raccolta di successi, come qualcuno potrebbe pensare – dice ancora Carletti – sono canzoni che riproponiamo in una veste nuova, con la stessa credibilità e la stessa enfasi, un tributo ai 50 anni dei Nomadi a mezzo secolo e oltre dalla nascita della band». Per la maggior parte sono canzoni cantate originariamente da Augusto Daolio e che in questa versione sono riproposte con le voci di Cristiano Turato eMassimo Vecchi. «Massimo ne canta alcune, le altre Cristiano e mi sembrano quasi nuove – spiega il fondatore della band – sono nuovi gli arrangiamenti, con sonorità più attuali. La voce di Augusto era da fare paura ma Cristiano gli ha dato nuova vita».

LA PRIMA CON GUCCINI. Carletti ricorda come nacque la collaborazione con Francesco Guccini: «La prima canzone che incidemmo di Francesco fu "Noi non ci saremo" a Natale del 19'66: parlava di esplosioni, centrali nucleari, in un linguaggio dirompende per l'epoca. Lui conosceva il nostro produttore, cui diede una musicassetta: quelle canzoni ci piacquero, ce ne innamorammo subito ed avemmo un rapporto sincero e pulito con lui».

Del doppio cd fa parte anche "Ho difeso il mio amore", versione italiana di "Nights in white satin" dei Moody Blues. «L'abbiamo fatta nostra, tanto da non sembrare una cover – confessa Carletti – comprai il mellotron per l'occasione, una tastiera dai suoni particolari: non la presentammo al Cantagiro, la suoniamo tutt'oggi perchè è nel cuore di tante persone». E nel nuovo album non poteva certo mancare "Un pugno di sabbia" fra le più conosciute dei Nomadi. «Eravamo l'unico complesso al Disco per l'estate del 1970 – ancora Beppe – siamo tornati a casa e tutti ci riconoscevano. Una volta si suonava sulla riviera adriatica e dovevamo fare due locali per sera, tanta era la nostra popolarità». Al Disco per l'estate del 1972 i Nomadi presentarono "Io vagabondo". «Eravamo dodici cantanti in gara e sei per sera andavano in finale – ricorda – il giovedì vincemmo la serata e la Vanoni non ci credeva. Il sabato sera arrivammo penultimi ma fu veramente un successo».

 
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