21 aprile 2015
Il coraggio di essere liberi... Attraverso la memoria di quanto è successo 70 anni fa, attraverso il giornalismo di Repubblica che scava nel presente per verificare se le radici della Liberazione sono ancora salde, attraverso i grandi film che raccontarono la Resistenza, attraverso il confronto sui temi di oggi. I totalitarismi possibili fuori e dentro di noi: dal fondamentalismo alle porte, al bullismo, l'intolleranza, la libertà e la sicurezza sui nuovi media. Tutto questo è il progetto Liberazione, che Repubblica.it ha costruito in queste settimane e che si collega a quello lanciato dalla Presidenza del Consiglio centrato, appunto, sul tema del coraggio e che lancia una campagna social intitolata "Cos'è per voi il coraggio? Raccontatecelo con un tweet". L'hashtag della call to action lanciata dall'account twitter @70esimo è #ilcoraggiodi.

#ilcoraggiodi, ''La Lotta di Liberazione è il racconto di chi la rese possibile''


Repubblica.it, dunque farà la sua parte con uno speciale che partirà domani e con i primi materiali in uscita adesso. Il tutto attraverso l'homepage del sito e le pagine dedicate al mondo della scuola: Repubblica scuola La Repubblica@Scuola. Si comincia con i materiali dell'Istituto Luce: una serie di video sulla Liberazione nelle grandi città (MilanoRomaVeneziaBologna,TriesteNapoli). Di particolare interesse il docufilm di Roland Sejko intitolato "Vincitori e vinti" che contiene alcune eccezionali immagini (girate dai cameramen americani con le prime telecamere a colori) che offrono una visione dei tempi e delle persone cui non siamo decisamente abituati. E ancora, le foto dei lettori sui luoghi della Resistenza.

Il tema della memoria sarà affrontato attraverso tre grandi film di Roberto Rossellini presentati da tre grandi firme di Repubblica, in visione gratuita in streaming sulla home page di Repubblica.it. Si comincia giovedì 23 aprile (ore 21) con "Roma città aperta" presentato da Filippo Ceccarelli. Venerdì 24 (sempre alle 21) sarà la volta di "Paisa'" presentato da Francesco Merlo. Il 25 sera, invece, Curzio Maltese presenterà "Il generale Della Rovere". Ma il ricordo di quanto accadde 70 anni fa sarà affidato anche ad altri materiali: dalla testimonianza del partigiano senese Vittorio Meoni intervistato da Laura Pertici, al racconto del vero Mario Gullace (il piccolo protagonista di Roma Città Aperta) raccolto da Alberto Custodero. Dai "Granai della Memoria" di Slow Food arrivano poi le testimonianze di cinque partigiani combattenti, parte di un progetto che punta a salvaguardare le voci e i racconti di quelli che imbracciarono le armi.

Dal lavoro del giornalista Teo De Luigi ecco due interviste inedite a Giorgio Bocca: una del 2005 e l'altra del 2008. Il grande giornalista di Repubblica scomparso nel 2011 svela particolari poco noti della sua vita di partigiano e le motivazioni che portarono tanti giovani in montagna, fino all'esperienza di Paraloup, il paesino dell'Alta valle Stura che fu sede della prima brigata di Giustizia e Libertà.

Dalla memoria al presente, perché della Resistenza, appunto, si deve tener vive le ragioni. Che cosa vale ancora di quella spinta a essere liberi, nei difficili anni che viviamo? Ci sono ancora rischi per la nostra libertà? Può essere che le generazioni di oggi o del prossimo futuro siano costrette a rispolverare quel coraggio e quegli ideali? Abbiamo provato ad affidare qualche riflessione e qualche risposta a tre confronti di alto spessore. Così, Bernardo Valli e Anais Ginori (per le vie di Parigi e i luoghi di Charlie Hebdo) hanno affrontato il tema dei possibili totalitarismi alle porte. Roberto Saviano e Riccardo Luna (dal Tempio di Adriano in Roma) si sono confrontati sulla libertà e i rischi di totalitarismo sui nuovi media: Internet e i suoi social sono luoghi di libertà per principio o qualcuno potrebbe (e già accade) impadronirsene? E che rapporto c'è tra la libertà che tutti vogliamo per il web e le questioni di sicurezza internazionale che passano attraverso la Rete? Alla "strana coppia" Michele Serra-Fedez abbiamo chiesto di affrontare la questione del fascismo dentro di noi: bullismo, intolleranza, violenza, machismo. Ne hanno parlato a bordo di un vecchio tram milanese che è partito dal deposito Atm di via Teodosio, da dove gli operai delle officine si mossero per gli scioperi che risultarono decisivi nella Liberazione di Milano.