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Monicelli, senza cultura in Italia...
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Messaggi del 11/04/2017
Post n°13754 pubblicato il 11 Aprile 2017 da Ladridicinema
Zeroskij di Renato Zero e tutti i suoi personaggi umanizzati: la vita e la morte sul palco del nuovo spettacolo per il cinquantennale. Zerovskij di Renato Zero partirà dal 1° luglio, ma sono già noti i personaggi dello spettacolo imperdibile concepito per i suoi 50 anni di carriera. Ad affiancare l’artista sui palchi del prossimo tour saranno la Vita, la Morte, l’Amore, l’Odio, Adamo ed Eva. Nei giorni scorsi, tutti i protagonisti dello show sono tornati a campeggiare la pagina ufficiale dedicata all’artista, che ne ha presentato le caratteristiche nel corso della conferenza stampa di presentazione del suo nuovo progetto musicale. Tutte le allegorie che Renato Zero saranno umanizzate per rendere Zerovskij uno spettacolo imperdibile che l’artista terrà a partire dal 1° luglio al Foro Italico. I suoi compagni d’avventura sono stati intervistati direttamente da Renato, al quale hanno spiegato il loro ruolo all’interno dello show. Amore, Odio, Vita, Morte, Adamo ed Eva trovano spazio tra le pieghe di uno spettacolo imponente nel quale saranno 100 gli elementi presenti sul palco. Ecco, una per una, tutte le figure che Renato ha voluto rendere umane in Zerovskij. L’amore è riportato in scena sfruttando le mille pagine che Renato Zero ha scritto su di lui. Dopo 50 anni di passione, l’amore è finalmente pronto a presentarsi sul palco in tutta la sua fisicità: Conoscerete la mia insospettabile fragilità e la mia costituzionale determinazione e vi amerete ancora di più, accettandomi (qualunque Amore sarò) L’odio è il più titubante di tutti i personaggi, tanto da essere convinto che non sarebbe stato scelto per rappresentare lo show concepito da Zerovskij: “Non sono nato così, mi hanno costretto ad esserlo. Alla fine ho anch’io una ragione di esistere. Venite ad applaudirmi, mi renderete feroce e contento”. Immancabile la Vita, che Renato ha voluto ricongiungere sul palco nel quale saranno celebrati i suoi primi 50 anni di carriera: “Lei è la mia gemella ma ci hanno separate dalla nascita. L’eterno conflitto però ci mantiene vive ed attive”. Infine, gli attesi Adamo ed Eva, che hanno superato l’audizione perché si sono presentati senza la mela e il serpente. Quanto altro ancora ci riserverà lo spettacolo di Renato Zero? Per scoprirlo, non ci resta che attendere il 1° luglio prossimo per la prima che si terrà al Foro Italico. I biglietti per assistere allo show sono in prevendita su vivaticket.it, su renatozero.com e in tutti i punti vendita abilitati Vivaticket.
Post n°13753 pubblicato il 11 Aprile 2017 da Ladridicinema
Siamo nel 1989, un nuovo modo di fare manga è nato, grazie a Masamune Shirow che riuscì a mettere insieme una narrazione cyberpunk con un'immensa dimensione filosofica della vita e psicologica della natura del personaggio e soprattutto dell'umanità. Agente in un corpo interamente cibernetico, Motoko Kusanagi ha un'anima umana, il ghost, che non si adatta al suo shell, la sua corazza; e questa è la causa del suo disagio. Dagli anni '90 in poi, "Ghost in the shell" è stato rappresentato in ogni modo possibile e anche cinematograficamente, due volte; ma in questa ultima rappresentazione il livello del film è decisamente più alto in quanto il tutto viene concepito in una nuova natura dove la tematica rimane sempre quella dell'umanità compromessa dalla tecnologia e che sta scomparendo, ma in una nuova dimensione. Non solo la rappresentazione delle espressioni di Shirow, ma anche e soprattutto il passaggio dall'animazione al live action digitale che fa rimanere a bocca aperta, perchè quell'immaginario cyberpunk non viene toccato e Scarlett Johansson nonostante sia fisicamente completamente diversa rispetto a Motoko Kusanagi, riesce con le sue espressioni facciali a renderle completamente giustizia. Voto finale: 4/5 Ghost in the shell Basato sul manga giapponese di fama mondiale, "The Ghost in the Shell", dell'artista Masamune Shirow, il film Ghost in the Shell è ambientato in un futuro non troppo lontano, in cui il confine tra uomo e tecnologia è sempre più labile, e dove ritroviamo il Maggiore (Scarlett Johansson), una donna unica nel suo genere. Vittima di un terribile incidente, è stata salvata dalla morte e trasformata in un soldato perfetto tramite una modificazione cibernetica che l'ha resa un ibrido tra cyborg e essere umano, modificazione di cui è stata reponsabile la dottoressa Ouelet (Juliette Binoche) uno dei principali scienziati della Hanka Corporation. Il Maggiore è stata messa alla guida di un reparto speciale della polizia, la task force speciale Section 9 con a capo Daisuke Aramaki (Takeshi Kitano), incaricato di sventare i piani dei più pericolosi criminali del mondo. Tra i primi compiti assegnati c'è quello di trovare e terminare Kuze (Michael Pitt), la mente criminale dietro ad un audace attacco ad un alto dirigente della Hanka Corporation. Grazie alle sue capacità fuori del comune, è l'unica in grado di scovare e affrontare la nuova minaccia, un nemico capace di insinuarsi nelle menti cibernetiche fino ad assumerne il completo controllo. Mentre si prepara ad affrontare questo un nuovo tipo di terrorismo una terribile verità sul suo passato salta fuori: il Maggiore scopre infatti che le hanno mentito, la sua vita non è stata salvata, in realtà le è stata rubata. Da quel momento in poi non si fermerà davanti a nulla pur di svelare il mistero legato alla sua esistenza, recuperare il proprio passato e scoprire chi le ha fatto ciò e riuscire a bloccarlo prima che possa fare la stessa cosa ad altri. DATA USCITA: 30 marzo 2017 - GENERE: Azione, Fantascienza
- ANNO: 2017
- REGIA: Rupert Sanders
- ATTORI: Scarlett Johansson, Pilou Asbæk, Takeshi Kitano, Juliette Binoche, Michael Pitt, Chin Han, Danusia Samal, Lasarus Ratuere, Yutaka Izumihara, Peter Ferdinando, Anamaria Marinca, Christopher Obi, Joseph Naufahu
CRITICA DI GHOST IN THE SHELL: Ghost in The Shell, l'adattamento dal vero dell'omonimo anime di Mamoru Oshii e del manga di Masamune Shirow semplifica e spiega ciò che nell'originale era criptico, ma anche più metafisico e affascinante. Ne risulta un film piuttosto blando, dove le poche scene con Takeshi Kitano colpiscono più di quelle con la protagonista Scarlett Johansson. Qualche scena d'azione ben concepita, ma un look non particolarmente memorabile. (Domenico Misciagna) Leggi la recensione completa di Ghost in the Shell CURIOSITÀ SU GHOST IN THE SHELL: Il film è tratto dalla celebre serie di manga della Kodansha Comics creata da Masamune Shirow.
Il ruolo da protagonista è stato offerto a Margot Robbie. Quando l'attrice ha rifiutato per entrare nel cast di Suicide Squad, la parte è stata proposta a Scarlett Johansson
Ghost in the Shell è stato girato prevalentemente a Wellington, in Nuova Zelanda, con riprese aggiuntive ad Hong Kong e Shanghai tra paesaggi mozzafiato e teatri di posa ultramoderni.
Per celebrare l'inizio della produzione, c’è stata una cerimonia di benvenuto seguita da una benedizione Maori per il cast e per i registi.
Oltre che dalle versioni manga e anime di Ghost in the Shell, gli scenografi hanno tratto ispirazione dai film di Stanley Kubrick e dalla rivista londinese The Face degli anni 80.
Per ottenere una particolare tavolozza dei colori che ricordasse quella di un anime, è stato utilizzato uno strumento composto da una serie di lampade a LED, controllate da un mixer che permetteva di miscelarle. I vari colori venivano poi richiamati su un touch-screen e ne veniva modificata l'intensità.
Per catturare la qualità pittorica dell'anime, i tecnici hanno anche realizzato delle lenti speciali per l'obiettivo.
I costumi da uomo sono stati realizzati dalla Rembrandt, l'ultima e più antica azienda neozelandese produttrice di abiti da uomo con materiali non tradizionali come vecchie stoffe Obi e vecchi tessuti per Kimono.
La tuta mimetica termo-ottica del Maggiore è stata realizzata in silicone ed è la prima volta che i tecnici realizzano un progetto simile, utilizzando alcuni tra i più nuovi tessuti high-tech.
Scarlett Johansson ha trascorso più di un anno preparandosi per il ruolo. Ha dichiarato che è stato uno degli allenamenti più estenuanti della sua carriera.
Quasi tutti i personaggi del film hanno una qualche forma di protesi. Tra comparse e personaggi principali, per le scene nelle strade di Hong Kong, ogni giorno i truccatori dovevano occuparsi di un gruppo di 120 persone.
Post n°13752 pubblicato il 11 Aprile 2017 da Ladridicinema
Ventisei anni dopo l’uscita del film d’animazione, il film live action de "La Bella e la Bestia" è uscito nelle sale. La trasposizione Disney sempre all’insegna della tradizione, fa parte di un piano più ampio di trasformazione di molti classici Disney in film. E quale può essere più de "La bella e la bestia", il classico per eccellenza da trasformare? Chi ricerca l’originalità a tutti i costi, in questa rivisitazione ne troverà poca in quanto giustamente viene riprodotto il film d'animazione nella quasi totalità delle sequenze, delle atmosfere, degli ambienti, delle canzoni e anche nelle caratteristiche dei personaggi. Un film che chiaramente vuole riprodurre affetto per chi ha amato il film d'animazione, e farlo riscoprire in una nuova vesta disneyana. Voto finale: 3+/5 La Bella e la Bestia Titolo originale: Beauty and the Beast La celebre fiaba La Bella e la Bestia torna sul grande schermo in una nuova rivisitazione live-action dell'indimenticabile classico d'animazione Disney del 1991. Villeneuve è un paesino immerso nella provincia francese, dove la vita scorre lenta e monotona. Belle, figlia di Maurice, un eccentrico artista locale, sogna per sé una vita diversa e conta i giorni che la separano da una fantomatica avventura. Un giorno, dopo essere stato attaccato da un branco di lupi sulla strada del mercato, Maurice trova rifugio in un castello in rovina, non sapendo che quel luogo oscuro e misterioso è in realtà la dimora di una temibile Bestia. Il padrone del castello, su tutte le furie per l'intrusione, rinchiude il malcapitato in una torre gelida e Belle, preoccupata, si mette alla sua ricerca. L'unico modo per liberare il padre è prendere il suo posto: la ragazza finisce ospite forzato di quel luogo maledetto, dove gli abitanti hanno le sembianze di oggetti d'arredo parlanti e il loro padrone è un mostro sgarbato e senza cuore. Ma lei, che è di temperamento forte e coraggioso, non si piega agli ordini che le vengono impartiti e non perde occasione per farsi valere. Solo dopo una disavventura nei boschi e un salvataggio tempestivo, la diffidenza iniziale si dissolve e Belle scorge, sotto la spessa pelliccia e l'aspetto animale, il lato più gentile e generoso della Bestia, scopre di condividere con lui la passione per i libri e fra i due nasce una tenera amicizia. Il candelabro Lumière, l'orologio Tockins, la teiera mrs Brick e tutti gli altri, cominciano a sperare che Belle sia davvero quella giusta, la ragazza che con la forza del suo amore potrà spezzare l'incantesimo. DATA USCITA: 16 marzo 2017 - GENERE: Fantasy, Sentimentale
- ANNO: 2017
- REGIA: Bill Condon
- ATTORI: Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Emma Thompson, Kevin Kline, Josh Gad, Ewan McGregor, Ian McKellen, Audra McDonald, Stanley Tucci, Gugu Mbatha-Raw, Hattie Morahan, Adrian Schiller, Nathan Mack, Henry Garrett
Post n°13751 pubblicato il 11 Aprile 2017 da Ladridicinema
El Paso, 2029. Sono 25 anni che non nascono più mutanti e quelli che sono sopravvissuti sono degli emarginati, in via di estinzione. Logan/Wolverine vive facendo lo chaffeur e la sua capacità di rigenerazione non funziona più come un tempo, mentre il Professor X ha novant'anni e il controllo dei suoi poteri psichici è sempre meno sicuro. Quando una donna messicana cerca Logan per presentargli una bambina misteriosa di nome Laura, nuove attenzioni e nuovi guai cominciano a raggiungere i mutanti. Logan - The Wolverine, è probabilmente il migliore film sugli x-men. Il migliore forse perché assistiamo a qualcosa di epico, alla fine di un'epoca. Film dove Hugh Jackman dice addio a Wolverine e lo fa attraverso una sorta di western moderno; con alcune tinte di horror per la violenza incredibile mostrata, e con un sottile humor che unisce il fumetto e il futuro che viene rappresentato a tinte fosche e che non è poi così lontano. Hugh Jackman non si offenda nessuno, è da oscar. Mai come questa volta è riuscito a tirare fuori elementi del personaggio mai visti prima, per non parlare della fisicità mostrata ancora una volta . Lo meriterebbe anche Patrick Stewart che ci fa vedere un professor X mai visto prima, debole, spaventato e malato e pieno di rimorsi. Il rapporto tra i due qui visto, sembra quello tra un padre e il figlio, un rapporto tra sopravvissuti rappresentati come deboli, malati ed esposti in pratica come qualsiasi essere umano. Sarà strano non vederli più in quei ruoli... Xmen non sarà più lo stesso. Logan è un film che ti lascia sbalordito, per come è stato realizzato e perchè non te lo aspetti da un cinecomic. L'immagine finale fa venire inevitabilmente una lacrima per chiunque ha amato questa saga, espressa magnificamente in questo film e nelle interpretazioni magnifiche dei due attori voto finale: 5/5 Logan In LOGAN, Hugh Jackman riprende il suo iconico ruolo di Wolverine per un'ultima volta in una storia a se stante, potentemente drammatica, cruda, di sacrificio e redenzione. Siamo nel 2029. I mutanti sono spariti, o quasi. Un Logan isolato e scoraggiato sta affogando le sue giornate in un nascondiglio in un remoto angolo del confine con il Messico, racimolando qualche dollaro come autista a pagamento. I suoi compagni d'esilio sono l'emarginato Calibano e un Professor X ormai malato, la cui mente prodigiosa è afflitta da crisi epilettiche sempre peggiori. Ma i tentativi di Logan di nascondersi dal mondo e dalla sua eredità finiscono bruscamente quando una misteriosa donna arriva con una pressante richiesta: Logan deve scortare una straordinaria ragazzina e portarla al sicuro. Presto Logan dovrà sfoderare gli artigli per affrontare forze oscure e nemici emersi dal suo passato in una missione di vita o di morte che porterà il vecchio guerriero su un sentiero dove compirà il suo destino. DATA USCITA: 01 marzo 2017 - GENERE: Azione, Fantasy, Drammatico
- ANNO: 2017
- REGIA: James Mangold
- ATTORI: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Boyd Holbrook, Stephen Merchant, Elizabeth Rodriguez, Richard E. Grant, Eriq LaSalle, Elise Neal, Quincy Fouse
Post n°13750 pubblicato il 11 Aprile 2017 da Ladridicinema
El Paso, 2029. Sono 25 anni che non nascono più mutanti e quelli che sono sopravvissuti sono degli emarginati, in via di estinzione. Logan/Wolverine vive facendo lo chaffeur e la sua capacità di rigenerazione non funziona più come un tempo, mentre il Professor X ha novant'anni e il controllo dei suoi poteri psichici è sempre meno sicuro. Quando una donna messicana cerca Logan per presentargli una bambina misteriosa di nome Laura, nuove attenzioni e nuovi guai cominciano a raggiungere i mutanti. Logan - The Wolverine, è probabilmente il migliore film sugli x-men. Il migliore forse perché assistiamo a qualcosa di epico, alla fine di un'epoca. Film dove Hugh Jackman dice addio a Wolverine e lo fa attraverso una sorta di western moderno; con alcune tinte di horror per la violenza incredibile mostrata, e con un sottile humor che unisce il fumetto e il futuro che viene rappresentato a tinte fosche e che non è poi così lontano. Hugh Jackman non si offenda nessuno, è da oscar. Mai come questa volta è riuscito a tirare fuori elementi del personaggio mai visti prima, per non parlare della fisicità mostrata ancora una volta . Lo meriterebbe anche Patrick Stewart che ci fa vedere un professor X mai visto prima, debole, spaventato e malato e pieno di rimorsi. Il rapporto tra i due qui visto, sembra quello tra un padre e il figlio, un rapporto tra sopravvissuti rappresentati come deboli, malati ed esposti in pratica come qualsiasi essere umano. Sarà strano non vederli più in quei ruoli... Xmen non sarà più lo stesso. Logan è un film che ti lascia sbalordito, per come è stato realizzato e perchè non te lo aspetti da un cinecomic. L'immagine finale fa venire inevitabilmente una lacrima per chiunque ha amato questa saga, espressa magnificamente in questo film e nelle interpretazioni magnifiche dei due attori voto finale: 5/5 In LOGAN, Hugh Jackman riprende il suo iconico ruolo di Wolverine per un'ultima volta in una storia a se stante, potentemente drammatica, cruda, di sacrificio e redenzione. Siamo nel 2029. I mutanti sono spariti, o quasi. Un Logan isolato e scoraggiato sta affogando le sue giornate in un nascondiglio in un remoto angolo del confine con il Messico, racimolando qualche dollaro come autista a pagamento. I suoi compagni d'esilio sono l'emarginato Calibano e un Professor X ormai malato, la cui mente prodigiosa è afflitta da crisi epilettiche sempre peggiori. Ma i tentativi di Logan di nascondersi dal mondo e dalla sua eredità finiscono bruscamente quando una misteriosa donna arriva con una pressante richiesta: Logan deve scortare una straordinaria ragazzina e portarla al sicuro. Presto Logan dovrà sfoderare gli artigli per affrontare forze oscure e nemici emersi dal suo passato in una missione di vita o di morte che porterà il vecchio guerriero su un sentiero dove compirà il suo destino. DATA USCITA: 01 marzo 2017 - GENERE: Azione, Fantasy, Drammatico
- ANNO: 2017
- REGIA: James Mangold
- ATTORI: Hugh Jackman, Patrick Stewart, Dafne Keen, Boyd Holbrook, Stephen Merchant, Elizabeth Rodriguez, Richard E. Grant, Eriq LaSalle, Elise Neal, Quincy Fouse
Post n°13749 pubblicato il 11 Aprile 2017 da Ladridicinema
L’Academy ha diffuso il nuovo regolamento per gli Oscar che entrerà in vigore per la novantesima edizione del premio più importante di Hollywood. Due i cambiamenti principali, che avranno un impatto sulla categoria dei film d’animazione e dei documentari. La selezione della nomination per il Miglior film d’Animazione (la categoria più giovane, è stata introdotta nel 2001) non sarà più limitata ai membri dell’Academy che lavorano nel settore. Gli inviti a unirsi al comitato che si occuperà delle nomination verranno mandati a tutti i membri attivi dell’Academy, e la votazione da quest’anno sarà preferenziale. Per quanto riguarda i Documentari, invece, da quest’anno i progetti in più parti non saranno più considerati come un film e quindi non potranno concorrere all’Oscar. Un film come OJ Made in America, il vincitore dell’Oscar al miglior documentario del 2017, verrebbe quindi escluso con questo nuovo regolamento. Che impatto avranno queste nuove regole sugli Oscar 2018? Per quanto riguarda l’animazione, le cose potrebbero cambiare e non poco. Con il regolamento precedente, chi si occupava della selezione dei film da nominare faceva parte del settore, e quindi era considerato più “esperto”. Ora, invece, i film che concorreranno nella categoria del Miglior film d’Animazione verranno decisi con lo stesso criterio con cui si selezionano i nominati a Miglior Film: questo significa che i film d’animazione più popolari potrebbero avere la meglio sui prodotti più indipendenti e sconosciuti (e quindi potremmo vedere meno film come La Mia Vita da Zucchina nominati all’Oscar). Per quanto riguarda i documentari, invece, la decisione è stata presa molto probabilmente per via della vittoria di O.J. Made in America, prodotto acclamato da tutti ma andato in onda come miniserie in cinque parti su ESPN. L’obiettivo non dichiarato sembra sia che prodotti come questo ottengano il giusto riconoscimento agli Emmy.
Post n°13748 pubblicato il 11 Aprile 2017 da Ladridicinema
La controinchiesta scottante sul delitto a La Sapienza sarà in vendita su Amazon. La firma Vittorio Pezzuto. lunedì 10 aprile 2017 10:49 di Patrizio J. Macci. Venti rifiuti sommari, decine di mail che hanno solcato il web con motivazioni di una banalità sconcertante, risposte scompiscianti, rinvii e palleggiamenti. "MARTA RUSSO - Di sicuro c'è solo che è morta", la corposa e documentissima contro-inchiesta scritta dal giornalista Vittorio Pezzuto in occasione del ventennale del celebre omicidio a "La Sapienza" (9 maggio 1997), sembrava destinata a non trovare alcuno spazio in libreria. Sarà invece proposta dal più grande editore internazionale dal 19 aprile: parliamo di Jeff Bezos, patron di Amazon. Basterà collegarsi allo store del sito e con un semplice clic acquistarne una copia, in versione sia cartacea sia e-book. Un libro che per tutti non s'aveva da pubblicare. Intanto vi proponiamo un piccolo campionario delle motivazioni con le quali è stato di volta in volta rifiutato: uno "sciocchezzaio" che ci aiuta a comprendere lo stato attuale dell'editoria italiana e soprattutto le ragioni della sua profonda crisi. FRASI FATTE, FRASI DETTE "Guardi, a noi questa storia interessa moltissimo e il suo lavoro di ricerca storica è stato veramente enorme". "Bene, mi fa piacere sentirlo." "Però vede, lo stile del libro è troppo enfatico, ricorre a volte a frasi fatte e appare talmente schierato a favore dagli accusati che il lettore è spinto a parteggiare per il lavoro dei magistrati." "Addirittura." "Intendiamoci, consideriamo questa vicenda giudiziaria una vera schifezza però così non va. Che ne dice di mandarci fra qualche mese un proposal...". "...un che? Intende una proposta?" "Sì, insomma... La proposta di un capitolo asciugato con stile più asettico, più idoneo allo stile della nostra casa editrice. Se riscrive il libro in questo modo può darsi che poi il nostro consiglio di amministrazione si decida nel tempo alla sua pubblicazione." "Grazie, ci penso su e le farò sapere." CI VORREBBE UNA SPONSORIZZAZIONE "Buonasera, mi chiamo Vittorio Pezzuto e..." "Sì certo, la conosco. Dica." "Volevo proporle la pubblicazione di un libro-inchiesta sul caso Marta Russo. A maggio cade il ventennale dell'omicidio e poiché siete una casa editrice specializzata in saggi di cultura liberale..." "... Mhh. Un libro del genere però non si ripaga solo col mercato. Occorrerebbe un sostegno, uno sponsor all'edizione..." "Addirittura?" "Eh sì. Il problema è che su questi temi c'è una forte concorrenza del web..." "Del web?! Veramente la Rete è spesso sinonimo di insulti, approssimazione, fonti incerte..." "Guardi, se proprio insiste può mandarmi una scheda dell'opera e nel caso le faccio sapere." "Faccio prima a mandarle, per sua cultura personale, l'intero volume. Sono circa 500 pagine..." "... Ah, una cosa corposa." "Beh, sì. È un libro, mica un tweet." L'EDITORE DI QUALITÀ "Guardi Pezzuto, diamo per scontato che il suo libro sul caso Marta Russo sia un capolavoro. Per quale motivo però dovremmo pubblicarlo?" "Forse proprio perché, come dice lei, si tratta di un capolavoro." "Ehh, fosse così semplice..." L'EDITORE "MILANESE" "Buongiorno, mi chiamo Vittorio Pezzuto e ho avuto il suo numero da (...). La chiamo perché, dopo aver scritto qualche anno fa la biografia di Enzo Tortora, ho appena ultimato un'accurata contro-inchiesta sul caso Marta Russo in occasione del prossimo ventennale di questo omicidio che tanto ha diviso l'opinione pubblica. Mi rivolgo alla sua casa editrice perché mi dicono essere seria ma soprattutto perché da molti anni pubblica libri coraggiosi di denuncia...". "Guardi, a parte queste note di colore che non interessano nessuno..." "Sì?" "...Io la inviterei a recarsi ogni tanto in libreria per vedere cosa viene pubblicato. Scoprirà che la storia che propone è molto vecchia". "Veramente in libreria mi capita di andarci, e vi scopro sempre nuovi libri sulla prima e sulla seconda guerra mondiale, per non parlare di nuovi tomi sulle Brigate Rosse, sulla morte di Pasolini, sul caso Moro...". "Io la inviterei a non accostare il caso Moro a un banale episodio di cronaca nera che non ha avuto alcun risvolto politico e giudiziario!". "Ma veramente...".
Post n°13747 pubblicato il 11 Aprile 2017 da Ladridicinema
da antidiplomatico di Francesco Santoianni
La campagna mediatica sulla strage di Idlib - finalizzata, sostanzialmente, a trascinare Trump ad una guerra contro la Siria e, quindi, contro Putin ha ottenuto un primo successo: il criminale raid missilistico della notte dell'aviazione Usa contro una base siriana.
E così mentre alcuni giornali, finora non certo teneri con il “regime di Assad”, timidamente, fanno propria la verosimile ricostruzione dell’accaduto (fuoriuscita di gas tossico - stipato insieme ad armi ed esplosivi – da un arsenale dei “ribelli”, colpito dall'aviazione di Damasco) le grandi corporation mediatiche – in primo luogo in Italia Repubblica e Corriere - restano pervicacemente inchiodati alla leggenda della strage con il gas, incomprensibilmente ordinata da Damasco.
Un caso a sé resta, comunque, “Il Fatto Quotidiano” che, pur di confermare questa bufala spara l’incredibile articolo “Siria, i testimoni del bombardamento” che narra le gesta di tale Omar Najdat (“intervistato” telefonicamente). Il quale, già sepolto sotto le macerie di un fantomatico “ospedale di Khan Sheikhoun” – colpito e inondato di gas dall’aviazione di Assad – sarebbe riuscito a sgusciare fuori, caricare due feriti (anch’essi saturi di gas) in un’auto che, poi, avrebbe guidato per 86 chilometri fino ad un altro fantomatico “ospedale ad Idlib”; dove, comunque, non si capisce cosa ci sarebbe andato a fare e come avrebbe fatto a restare ancora vivo, considerando che, a suo dire, lì “non ci sono medicine, ma curano le intossicazioni da gas facendoti lavare il viso e spogliandoti dei vestiti”.
Ma abbassando lo sguardo dalle buffonate dei media mainstream, occupiamoci di tre questioni dirimenti della strage consumatasi nella provincia di Idlib, e cioè: quale gas ha prodotto la strage; le modalità (intenzionale o accidentale) della diffusione del gas; chi erano i detentori del gas.
Per quanto riguarda il tipo di gas sarebbe da escludere il Sarin o altri agenti nervini, aventi una tossicità elevatissima e che si estrinseca anche con una microscopica gocciolina che sfiora la pelle. Questo risulta essere incompatibile con attendibili video che mostrano sia soccorritori privi dei più elementari mezzi di protezione intenti a manipolare le vittime del gas, sia le stesse vittime le quali non mostrano i vistosi sintomi (primi tra tutti il rilascio di feci e urine) dei gas nervini. Ma, allora, cosa ha prodotto la strage? Verosimilmente un composto di Cloro, come emergerebbe da alcune autopsie.
Ipotizzo, Cloruro di carbonile (impiegato comunemente dall’industria): il famoso “Fosgene” della Prima guerra mondiale che viene fornito dalla Turchia ai suoi tagliagole impegnati in Siria. Del resto, le prove di arsenali chimici in mano ai “ribelli siriani” sono innumerevoli e addirittura evidenziate da fonti insospettabili. Ad esempio, la giornalista RAI Lucia Goracci che, in un edificio abbandonato dai “ribelli siriani”, fa riprendere contenitori di gas tossici (forse, senza rendersi conto che le scritte in alfabeto latino su quei contenitori evidenziano la responsabilità di qualche paese occidentale nella fornitura).
Ma come si è prodotta la strage? Convincente ci sembra quanto riferito dal generale Igor Konashenkov, portavoce delle Forze armate russe: un bombardamento operato da caccia siriani contro postazioni di jihadisti nell’area di Idlib, che, distruggendo il deposito di esplosivi (nel quale erano stipate anche armi chimiche), avrebbe provocato la fuoriuscita del gas. Che ha, così, colpito anche civili. Una versione che sta conoscendo crescenti consensi, anche alla luce di autorevoli pareri e che si spera diventi unanime dopo l’imminente Conferenza stampa, indetta dalle Forze armate russe e siriane. Intanto, contro questa versione si sta scatenando una strampalata campagna stampa (in Italia, capitanata da Il Post) che spaccia la prima dichiarazione russa (che escludeva la responsabilità di aerei russi) come “prova” della malafede del Cremlino.
Il tutto condito dalle strabilianti considerazioni del bufalaro Eliot Higgins - assurto al ruolo di “esperto” - o di tale Daniele Raineri che ci illumina sul perché Assad avrebbe fatto bombardare con il gas un’area piena di civili siriani tenuti da anni in ostaggio dai “ribelli”: “Assad ha usato le armi chimiche perché poteva farlo, perché sapeva che non ci sarebbe stata una reazione militare della comunità internazionale”.
That's all folks. Ma su questa bufala di Assad che, mentre sta vincendo la guerra – per inesplicabili motivi - uccide con il gas la sua gente, varrà la pena di ritornarci. Ci ritorneremo noi, perché Laura Boldrini, auto-proclamatasi regina del "fact-checking" e inquisitrice di verità nell'informazione, sarà impegnata a diffonderle.
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Inviato da: Mr.Loto
il 28/03/2022 alle 11:57
Inviato da: Mr.Loto
il 15/10/2020 alle 16:34
Inviato da: RavvedutiIn2
il 13/11/2019 alle 16:33
Inviato da: surfinia60
il 11/07/2019 alle 16:27
Inviato da: Enrico Giammarco
il 02/04/2019 alle 14:45