Creato da Darkness.Mind il 27/08/2010

A Dark Mind

Io, con i miei pensieri e le mie paure. Come nebbie mi avvolgono nel buio della notte per liberarmi quasi subito ai primi rosei e candidi barlumi di luce mattutina. Mi ritrovo quì, nelle cobaltee fragranze di luce a raccontare di me e dei miei pensieri. Io, con le mie paure e i miei pensieri...

 

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... MIRANDO AL CIELO DALL'INFERNO

Post n°74 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da Darkness.Mind
 

 

magma

... QUANDO LA REALTÀ, SUPERA LA FANTASIA ...

...

Anche se non esisteva nessuna speranza di giungere ad una fine, sentiva rinforzato in lei il sentimento, la percezione e soprattutto la volontà di riprendere una rotta, questo sentimento non era stato bruciato dal tempo della sua lunga prigionia.
Certo d’ora in poi il fuoco sarebbe stato costantemente sotto la pelle di Michel. Il fuoco aveva visto molto bene, la trasgressione di lei. Come un animale poi, si sarebbe scagliato certamente innanzi a Michel per divorarla continuamente. Le sue grida avrebbero riempito il silenzio del niente.
Improvvisamente lei di nuovo desiste, ha timore di lui. Si è dapprima fermata, non appena ha percepito la calma che può dare una sicurezza apparente.

Completamente senza un alito di respiro si è girata frettolosamente, ha perlustrato con lo sguardo tutti gli angoli possibili, scrutando a tutto campo, in quanto sapeva che quel momento assomigliava a tutti gli altri dove il fuoco arrivava scagliondosi contro di lei. Ma questa volta non è ritornato. Certo. Quando Michel è diventata gradualmente più calma, ma ancora senza la capacità di respirare per l’inquietante paura, ha notato che questa oscurità l’aveva circondata ed il niente era il meno che le poteva capitare, ma ancora molto più insolitamente il silenzio era intorno intorno a lei. Completamente senza un briciolo di orientamento, perché il fuoco non le ha dato più la caccia, è restata pietrificata e calcificata, come attecchita a questo posto in un sol momento, finché ha potuto nuovamente scorgere la direzione da seguire, quella direzione dove aveva corso, quando il fuoco dietro di lei desistito, chiedendo a ciò che ora l'aspetta nella lontananza di quella direzione, qualcosa in cambio, visto che perfino l'inferno è retrocesso davanti a ciò.  Ora con aria rispettosa e in maniera lenta procede per la propria via.

La sua supposizione non l’avrebbe lasciata attendere a lungo. Prese le cose alla lontana, quasi come un sole che inizia a brillare con una radiosità debole, e questo perché era diventata molto previdente. Ciò che percepiva dentro di se non poteva essere il fuoco, in questo luogo lei si sentiva rassicurata, al sicuro. Ma questa percezione doveva essere pur qualcosa? Forse era solamente l’ennesima trappola? I pensieri di Michel ruotavano e si intrecciavano in continuazione sulle stesse domande. Se solo si fosse fidata ad andargli in contro, avrebbe appreso. Ma la sua paura la tratteneva. Dunque ha aspettato per un lungo tempo e ha osservato fin tanto chè si sentì ad una distanza sicura, ma piena di curiosità. Qualcosa di simile ella non aveva mai conosciuto a questo mondo, anche se ella, grazie al fuoco, era venuto a conoscenza di cose molto lontane ma esistenti lì intorno!

Sul di lei tornò nuovamente la fiamma dell'umorismo che potè così rallegrarla in ogni caso, anche se tutto ciò che vedeva era nero!

Ha esitato ancora un poco, certamente la bramosia che arrivò dopo aver visto qualcosa di nuovo in questo mondo scuro gli restituì il suo coraggio. Lentamente si insinuò vicino a lei. Tanto più vicino il coraggio giungeva, tanto più l'immagine davanti ai suoi occhi diventava più chiara. Ha visto che questa sua percezione, sul suolo coperto di cenere e polvere, era sdraiata sul lato, Michel si curvò su di essa, era un'essenza splendente. Ha riconosciuto una figura femminile, ma il suo volto non ha potuto vedere. Michel cercò di coprire le mani di quella creatura, quasi per volerla rassicurare. Si piegò su di lei e sentì uno singhiozzare silenzioso. Prudentemente ha tentato di spostare le sue mani da parte. In questo momento preciso l'essenza, notò di non essere sola, e si spaventò. Tentò di alzarsi per fuggire, ma il suo corpo era troppo debole per eseguire anche il più piccolo dei movimenti. Cadde di nuovo sulla schiena provando uno spasmodico dolore alle sue mani ed ai suoi piedi, scavando nella cenere, per cercare una fuga, provò a guardare chi avesse di fronte. Ma non riuscì a vederlo, i suoi sforzi risultarono senza successo. Non l'ha potuto vedere. I suoi occhi non erano cresciuti in questo buio.

Anche Michel lo notò. Ella non aveva nessuna difficoltà a guardargli il volto.

La prese e la strinse intorno a se, stringendo il suo bottino come un animale e certamente fece attenzione affinchè non le facesse alcun male. Nella sua disperazione, la creatura infilò la mano nella cenere calda che stava ai loro piedi, ne prese una manciata e la scagliò nella direzione, in cui aveva pensato di sentire Michel, la quale non ebbe nessun problema ad evitare la manciata di cenere calda, gli piaceva questo gioco, cominciava a prenderci gusto....

to be continued...

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