Creato da: eric65v il 12/09/2008
LA SOCIETA'

A TE AMICO MIO...

22/7/2008

IERI... UN ANNO FA

Stavamo lavorando insieme. Decidemmo di smettere alle 11.30. Era sabato. Io dovevo andare ad un laghetto di acqua sorgiva con degli amici. Tu...tu eri invitato a pranzo da amici.

Ci lasciammo erano le 11.35.

Alle 11.57 una telefonata.....Enzo vieni....-Carmine ha fatto un incidente-

Arrivai sul posto. La moto era nel campo. La... mia moto... era nel campo... Tu...tu eri in terra coperto da un lenzuolo.

Il poliziotto non voleva farmi avvicinare. Mi arrabbiai molto e lo feci da parte.

Mi avvicinai e tolsi il lenzuolo. Sul tuo volto era abbozzato un mezzo sorriso. Non un segno, non una escoriazione. Un mezzo sorriso.

Mi voltai verso il poliziotto e dissi -è svenuto, ma non si è fatto niente- il poliziotto....rimise il lenzuolo sul tuo corpo e mi spostò da parte.....dicendomi... - mi dispiace....-

Non capivo....non potevo capire.

20 minuti prima stavamo ridendo e scherzando insieme...

Addio amico mio. Hai lasciato questo mondo con un sorriso

Addio amico mio....mi hai lasciato....mi hai lasciato ed io avevo bisogno di te.

Addio amico mio...hai sempre chiamato me per risolvere le tue questioni, ora...ora io avrei bisogno di te e....tu non ci sei più.

Ieri....un anno fa.

A te.... AMICO MIO


 

 

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HEHEHEHE VI TENGO D'OCCHIO

 
 

IN QUANTI SIETE?

 
 

L'AMORE...

Gli amori più duraturi sono quelli
non corrisposti: ti restano nel
cuore, conficcati come una
scheggia, per sempre. E ad
ogni respiro ti mozzano il fiato.
E ad ogni battito ti straziano
il cuore. E se anche poi col
tempo possono fare meno
male, ogni volta che vedrai la
pioggia battere sui vetri, quella
scheggia che dà lì non se ne
mai andata ti ricorderà con
una fitta che il tuo cuore
non ha mai smesso di sanguinare
 per quel dolce sogno svanito.
 

Messaggi di Luglio 2012

 

GIOIA

Post n°737 pubblicato il 28 Luglio 2012 da eric65v

Sto leggendo un libro sulla legge d'attrazione e mi sto ponendo diverse domande.

Per molto tempo ho pensato che le persone sono in realtà ciò che manifestano d'essere nella vita di tutti i giorni, poi nel tempo ho imparato a capire che fondamentalmente siamo ciò che pensiamo.

Molte persone si comportano in relazione a ciò che in quei frangenti sono chiamati a fare o a dire, ma in effetti pensano, magari, altre cose diametralmente opposte a quanto stanno facendo o dicendo.

Questo crea in loro una sorta di contrapposizione circa il pensiero e il comportamento.

Per fare un esempio, forse banale, è come se tentassimo di fare retromarcia con la macchina, inserendo però la prima marcia.

E' vero che nella realtà della mecanica non avverrà mai una cosa del genere e invece avviene molto spesso nella realtà del nostro modo di vivere e che quindi l'esempio non è calzante, ma è proprio quello che cerco di trasmettere:

NESSUN ESSERE UMANO POTRA' MAI DICHIARARSI FELICE O GIOIOSO SE NELLA REALTA' DELLA VITA, PRATICA CIO' CHE NON PENSA.

In pratica è come se ogni volta facessimo violenza a noi stessi facendo o dicendo cose che effettivamente non pensiamo.

Quindi ci sono solo due possibili operazioni da compiere:

1) imparare a cambiare modo di pensare rendendolo più aderente alla nostra quotidianità, ed quello che tutti dovremmo imparare a fare, evitando di costruirci castelli per aria, o

2) fregarcene di tutto e di tutti e vivere assecondando i nostri pensieri, qualsiasi questi siano, ma sarebbe improponibile.

Ri-quindi

prendiamo in considerazione la possibilità di guidare i nostri pensieri e renderli pratici e coerenti con la vita di tutti i giorni: LA NOSTRA VITA.

Quanti vorrebbero essere al mare e invece devono lavorare?

Ma ci sono tantissimi che non hanno nemmeno lavoro.

Forse è meglio essere felici che abbiamo un lavoro.

Quanti detestano il capufficio o il diretto superiore nell'ambito lavorativo?

Ma forse senza rendercene conto siamo noi ad essere odiosi, attirandoci l'astio altrui.

Quanti vorrebbero avere milioni di euro?

Ma forse è meglio imparare ad essere operosi con le poche cose che abbiamo a disposizione e rallegrandoci di queste ecc.

Quello che voglio dire, è che siamo noi a determinare la nostra gioia, il nostro stato interiore.

Non sono le cose esterne a modificare il nostro umore interno, ma i nostri pensieri e come li fecondiamo e poi partoriamo determinano se saremo felici di ciò che abbiamo o di ciò che diciamo.

 
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...E L'UOMO CREO' DIO

Post n°736 pubblicato il 26 Luglio 2012 da eric65v

Sono convinto che con un titolo così molte persone penseranno di me, che io sia blasfemo.

Eppure.

Eppure se per un momento dovessimo prendere in considerazione la nostra psicologia ed analizzarla obiettivamente ed oggettivamente, razionalizzando i nostri sentimenti e riducendoli ad una semplice e logica equazione, concluderemmo che fondamentalmente:

DIO E' UNA CREAZIONE UMANA.

Non può esserci spiegazione più oggettiva e semplice.

Troppe religioni vantano un primato per quanto riguarda la rivelata verità dell'unico e vero iddio e troppe religioni si sono scannate nel tentativo di dimostrare con mezzi umani, la loro superiore appartenenza al vero ed unico Iddio.

Ma ritorniamo alla psicologia dell'essere umano.

Noi per natura veniamo messi al mondo con una dipendenza dai genitori che è vitale.

Se non ci fosse qualcuno che si prendesse cura di noi, quando siamo neonati, e dimostrasse tenerezza ed amorevole cura non riusciremmo a sopravvivere.

Classico è un esperimento compiuto qualche decennio fa su un centinaio di bambini.

Tutti questi neonati, venivano nutriti e accuditi, ma senza dimostrare loro nessun tipo di tenerezza o affetto.

Tutti, nel tempo, cominciarono a manifestare turbe psichiche e moltissimi morirono.

Solo un bimbo cresceva sano e si sviluppava normalmente.

Il dottore che seguiva l'esperimento, era alquanto contrariato dalla differenza che quell'unico bambino dimostrava. Quindi si nascose per un'intera notte vicino alla camera in cui c'era il piccolo per osservare cosa accadesse.

Scoprì che un'infermiera che aveva sempre il turno di notte, finito il giro di tutte le camere, si fermava nella stanza dove dormiva quel bimbo che stava bene rispetto agli altri e lo prendeva in braccio e lo coccolava e lo accarezzava e baciava.

Ecco svelato il motivo della sua invidiabile salute rispetto agli altri.

Questo discorso, per far capire che la nostra psicologia è molto diversa dagli altri mammiferi: Noi ci nutriamo anche di affetto, coccole, attenzioni e manifestazioni d'amore.

Questo si trasforma, nel tempo, in un bisogno, un attaccamento verso uno che riteniamo superiore e in cui possiamo rifugiarci.

Da qui il desiderio viscerale della quasi totalità degli esseri umani nel cercare in un "dio" o uomo che sia, una propria fonte di vita.

Ora la frase in questione, non è da intendersi come riferita al "Dio ancestrale e spirituale, creatore del cielo e della terra", anche se vi è incluso.

Il titolo vuole essere solo una provocazione nei confronti di quelli che pensano al loro "dio" come se fosse veramente uno superiore.

In realtà, assorbiamo solamente quanto ci viene trasmesso dalla società e dalla natura del nostro essere:

noi essendo così dipendenti nella primissima infanzia, ci trasciniamo dietro, nella vita di poi, la dipendenza da una fonte di vita, che diventerà "DIO" per alcuni e un leader per altri.

Molti si dicono fan di uomini politici, di cantanti, attori, calciatori o altri che hanno carisma, ma...

ma solo chi cresce realmente e riesce a svezzarsi diviene libero e non bisognoso di nessun "dio"

 
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IL MATRIMONIO

Post n°735 pubblicato il 24 Luglio 2012 da eric65v

Con tutti i problemi che ci sono in italia, di cosa si occupano i giornali?

Dei matrimoni tra gay.

Ho cercato a lungo qualcosa sull'origine del matrimonio, inteso come unione stabile tra due persone e riconosciuta dallo stato.

Non esistono info in merito.

L'origine del matrimonio la si può far risalire solo attraverso le varie forme di religione.

Chiaramente tutte le confessioni religiose vantano l'origine del matrimonio, come appannaggio del loro vero e unico Dio.

Ma a me piace andare oltre ciò che appare ovvio e scontato e....

cosa salta fuori?

Il  vero motivo dell'origine del matrimonio da imputarsi quindi, alle religioni più o meno settarie, è quello di tenere sottomessa la donna.

In tutte le religioni si fa riferimento al comando originale di Dio, di tenere sottoposta la donna all'uomo che deve essere riconosciuto come capo.

Provate pure a vedere come viene riconosciuto il matrimonio nelle più grandi religioni.

Non dico quelle tribali che possono apparire selvagge e da uomini primitivi; faccio riferimento alle grandi religioni, quelle che vantano millenni di esistenza.

Quelle cristiane le conosciamo e anche se si fa finta di non considerarle, in ultima analisi ci dicono che il capo della donna è l'uomo.

Non si discute.

In quella degli ebrei vale lo stesso discorso essendo il cristianesimo, una setta dell'ebraismo.

Quello musulmano è peggio ancora di quello ebreo e, quello scintoista o indù sono addirittura vergognosi, ritenendo le donne delle cose e non esseri umani.

E' vero che, ultimamente, a causa dei liberi pensatori e delle varie lotte di emancipazioni delle donne, molte cose sono cambiate, ma non illudetevi:

Se ritenete il matrimonio una istituzione civile, vi sbagliate di grosso.

Il matrimonio è solo uno dei più grandi espedienti dello sciovinismo maschile di tenere schiacciata e sottomesse le donne alla tirrannia, nonchè bestiale ignoranza di uomini repressi ed esaltati...

 
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I VERI EROI...

Post n°734 pubblicato il 17 Luglio 2012 da eric65v

Ci siamo visti ieri dopo qualche tempo che non ci si incontrava.

Un ragazzo sempre sorridente. Chiunque incontrava il suo sguardo, incontrava un viso sorridente. Occhi brillanti. Viso pulito e solare.

Un omone, alto e ben piantato: due spalle larghe di lavoratore e fisico temprato dalle fatiche.

Le cose non gli andavano bene ultimamente e mi chiese se potevo dargli del lavoro o comunque di tenerlo presente se avessi avuto bisogno di un elettricista.

Stamattina l'agghiacciante notizia.

Lo chiamo per un lavoretto e risponde sua moglie:

"Graziano è caduto da sei metri di altezza battendo la testa e un elicottero lo ha portato d'urgenza all'ospedale di brescia per operarlo subito. Temono che non ce la faccia..."

42 anni, una moglie graziosa e gentile e due figli.

Mi chiedo chi siano gli eroi della nazione.

I giornali si riempiono di articoli e le alte cariche dello stato arrivano in pompa magna,

le piazze gremiscono di gente e i preti vestono a paramenti sontuosi quando si sente di alcuni che cadono in attentati in Afganistan.

Ora ognuno è libero nella sua vita di fare le proprie scelte, ma mi chiedo quanti militari andrebbero in quei paesi se fosse loro dato un compenso di 1200€ mensile con il compito di lavorare spaccandosi la schiena.

I veri eroi sono quelli che lavorano ogni giorno per sopravvivere alle ingiustizie di uno stato che ti dissangua per arricchire i ricchi.

I veri eroi sono quelli che avendo famiglia e un'entrata da miseria non si perdono d'animo e cercano di onorare i debiti sacrificando se stessi, non conoscendo il significato delle ferie o del riposo sabatico.

I veri eroi sono quelli che pur essendo tartassati, moralmente e fisicamente abusati da uno stato che si fa conoscere solo attraverso l'equitalia, la finanza e pene vessatorie, lo stesso hanno la testa alta sulle spalle e lottano a denti stretti per portare a casa la pagnotta.

Spero molto che tu riesca a farcela Graziano.

Forse nessun giornale parlerà di te, ma...

TU SEI UN VERO EROE

 

 
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IL TUO PROFUMO...

Post n°733 pubblicato il 15 Luglio 2012 da eric65v

...è il profumo della tua pelle che m'inebria e accende i miei sensi

...è il tepore della tua vicinanza che accende dentro di me il desiderio di te

...è la vista di te che empie i miei occhi lasciandomi come incantato

...è la delicatezza delle tue movenze e quello sguardo sensuale che smuove il mio organismo, mettendo in fuga i freni inibitori

...è il tuo avvicinarsi a me che abbatte ogni resistenza rendendomi incapace di reagire

Sei tu che fai fluire il mio sangue tutto lì... dove il guerriero si arma di tutto punto

Implora la tenzone...

Il desiderio di toccare il tuo corpo. La famelica e smaniosa voglia di toccare le tue labbra, il tuo seno. Accarezzare la tue pelle respirare dalla tua bocca

accendersi di passione pura e cominciare a fronteggiarci in un volo che porta sempre più in alto

confrontarci e intrecciare le nostre membra che all'unisono vertono nella stessa direzione: il piacere...

sentire il tuo respiro che affannoso si fa persistente

i corpi che diventano sempre più caldi nell'incastro che non trova requie

il desiderio fa aumentare le palpitazioni

la voce diviene quasi rauca e gemiti sommessi divengono quasi imploranti...

lo zenit

il centro dell'universo

il paradiso con cori angelici...

 

 

 
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ETICA E MORALE

Post n°732 pubblicato il 13 Luglio 2012 da eric65v

Ho già avuto modo di esporre il mio parere nelle pagine di questo blog, circa la morale e se non sbaglio dovrebbe essercene uno anche sull'etica.

Vorrei tornare sull'argomento e sviscerare ulteriormente il mio pensiero in relazione a ciò che viene ritenuto moralmente corretto e ciò che è ETICAMENTE corretto.

Partiamo subito con il dire che la morale è legata al tempo, alle generazioni che si susseguono, dai soggetti più o meno influenti sulle masse, e specialmente dalle superstizioni.

Qualche esempio del passato remoto e/o recente dovrebbe aiutarmi a rendere l'idea di ciò che intendo:

Per gli antichi aztechi era moralmente corretto uccidere i propri nemici e mangiarne le carni.

Per gli abitanti dell'Equador, fino a qualche decennio fa, era più che approvato dalla comunità usare il teschio di nemici per berci dentro, dopo averli mangiati.

Popoli selvaggi e ignoranti?

Nelle nostre nazioni emancipate, fino a qualche decennio fa, era moralmente riprovevole che un uomo non andasse in guerra per uccidere quelli che erano ritenuti nemici. Era ritenuta immorale una donna che andava in giro con il capo scoperto.

Era riprovevole e ritenuto immorale che un uomo avesse rapporti con la moglie senza la possibilità di procreare.

Nei recenti episodi che hanno visto implicato Berlusconi, ha creato scandalo che questo signore avesse delle festicciole a sfondo sessuale in casa sua.

Ha creato meno scandalo quello che fece Marrazzo, andando con trans e, facendo a questi ultimi, dono di denaro pubblico della regione (preciso che sono apolitico e ritengo Berlusconi un imbecille).

Eppure in quest'ultimo caso è stata infranta l'ETICA MORALE dell'individuo.

La morale, tendenzialmente, è imposta da religiosi fanatici e repressi o da governi ignoranti o nazionalisti.

Per esemplificare ulteriormente:

E' detto immorale un uomo o donna che ha parecchi partner.

Chiediamoci a chi fa del male un uomo od una donna cui piace fare sesso in modo disinvolto?

Nella nostra società passa in secondo piano un uomo che è violento con la moglie o con i figli, mentre per contro, viene visto come immorale un uomo che si diverte facendo sesso con diverse donne, non facendo del male a nessuno.

Se un politico ruba flagrantemente, i media ne danno notizia per dovere di cronaca.

Se invece a questo politico piace fare sesso con molte donne ( o uomini), si attira l'ostracismo da tutti.

Ma chi fa del vero danno essendo ETICAMENTE riprovevole?

Vedete quindi che si sono perse i "veri valori", queli che realemnte dovrebbero interessare le masse e, tutto a causa delle "norme morali" che perfetti imbeccilli hanno fatto valere per la maggioranza, che come pecoroni, hanno subìto e fatto propri...

 
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AMORE E CONOSCENZA

Post n°731 pubblicato il 12 Luglio 2012 da eric65v

Sono sempre più che convinto che l'assenza di amore e conoscenza reca solo danni.

La storia è piena di esempi di una non conoscenza che ha solo portato a gravi danni per l'intera umanità.

La conoscenza, come l'amore, non ha limite, non finisce e non si esaurisce.

Il desiderio dell'uomo di continuare nella ricerca e crescere nella conoscenza, spesse volte è stato inibito dai poteri forti che in modo arrogante stabilivano ciò che fosse corretto conoscere o imparare e quindi trasmettere ai più.

Secondo me l'amore e la conoscenza(ed è solo un mio parere), devono andare a braccetto.

In tutti i casi, per esempio, sarà l'amore per i propri simili a spingere uomini nella ricerca affinchè possano fare del bene all'umanità.

L'amore senza conoscenza potrebbe portare solo danni.

Un bravo medico che conosce la sua professione, sarà molto più utile ad un malato, che nemmeno un suo devoto amico.

Si racconta che durante il periodo della peste in europa, dei santi uomini, riunivano le persone nelle chiese per pregare. In questo modo l'infezione si propagava.

La conoscenza in quel caso avrebbe potuto salvare delle vite, mentre l'amore da solo fu causa di ulteriore dolore e morte.

Per quanto si parli spesso di amore, riterrei utile soffermarmi sul tipo di amore cui faccio riferimento.

Potrebbe essere un amore di tipo religioso, filantropico o dettato solo da un interesse umanitario?

NO!

Potrebbe trattarsi di un amore nazionalistico o patriottico?

NO!

Perchè?

Perchè nei casi citati si tratta di un tipo di amore che non richiede conoscenza.

Se una persona è religiosa e si fa guidare dalla religione nel suo amore, questi è un amore non sincero ma limitativo.

Amerà in modo ristretto a causa delle regole della religione.

Nemmeno quello filantropico è sincero, in quanto usato in modo indistinto e privo di interesse personale.

Quello nazionalistico o patriottico, lo definirei il più insulso e aberrante tipo di amore.

Non lo definirei nemmeno amore.

Quello che hanno gli americani per la loro patria o gli arabi per le loro idee.

E' il tipo di amore che non richiede conoscenza, infatti ha solo e sempre creato guerre, sopprusi, disuguaglianza e dolore.

In ultima analisi, l'amore non dovrebbe avere barriere, come la conoscenza,

Quando l'una o l'altra sono inibite da limiti sociali, religiosi, politici, nazionalistici, o campanilistici, ne risulteranno sempre dolori e morte per alcuni per dare ricchezza e benessere ad altri...

 

 
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LASCIAMI VIVERE

Post n°730 pubblicato il 11 Luglio 2012 da eric65v

A volte mi chiedo cosa io debba fare per vivere finalmente senza guinzaglio.

Sono libero. Sento il vento tra i capelli, che mi friziona la pelle del viso e obbliga i miei occhi ad essere semi-chiusi.

Avverto quella sensazione di riacquistata libertà cui per anni ho agognato,

ma...

Il guinzaglio lo sento ancora. Vattene!

Lasciami la mia vita.

Non tenermi a mezz'aria, come se fossi in un limbo.

Non mi sento nè carne nè pesce.

Mi pare di volare e spiccare il volo, eppure quella enorme catena che mi obbliga a non gustare le altezze: un'aquila con un'ala sola.

Un gabbiano che ha smarrito l'orizzonte.

LASCIAMI. FAMMI VIVERE LA MIA VITA.

E' chiaro che non esisto per te.

Perchè allora continui ad occupare i miei pensieri?

Se ho deciso che non voglio più saperne di te, perchè ritorni?

LASCIAMI LA LIBERTA' DI SCELTA. PEREMTTIMI DI VIVERE QUELLA VITA CHE TU NON SAI NEMMENO COSA SIA.

Ti rifugi nella droga per evadere. Bruci quelle due cellule, che ancora hai nel cervello.

Racconti un sacco di bugie a tua sorella e fai finta che stai vivendo la TUA vita e invece sopravvivi, insieme a quel reietto di umanoide...

LASCIAMI. VATTENE. FAMMI VIVERE...

 
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PER TE...

Post n°729 pubblicato il 07 Luglio 2012 da eric65v

Ricordo bene l'ansia che mi aggrediva e le notti insonni che si susseguivano.

Pregai, pregai spesso il creatore, perchè mi desse quel tipo di maturità, pazienza e capacità di pensare che mi permettesse di assolvere un compito di tale elevata portata.

Non passava giorno, ora o minuto che tu non fossi nei miei pensieri.

Non c'eri.

Per il mondo non esistevi ancora, eppure eri così presente nella mia vita che quasi implodevi dentro di me costantemente come in una reazione a catena.

Seguivo ogni passo di tua madre e ti leggevo dei racconti anche se ancora non ti vedevo...

Eri dolcemente protetta nel grembo di tua madre...

Secondo quanto appresi da ciò che ricercai, potevi ascoltare in parte la mia voce.

Potevi ascoltare la musica e quindi feci in modo che il tuo tempo fosse impegnato ad ascoltarmi ed udire musica melodiosa...

La tua vivacità era evidente, ma so che quanto mi sforzai di fare influì su di te...

Non penso che siamo molto distanti nel modo di pensare.

Sei così come desideravo tu fossi.

Solo un piccolo particolare:

nella vita le cose cambiano, TUTTO CAMBIA.

Certe esperienze modificano il nostro pensiero e il nostro modo d'essere.

Stolto è chi pensa che il mondo gira attorno a se.

Penso di me d'essere cresciuto. Non credo d'essere annebbiato, vedo le cose senza veli, senza distorsioni ideologiche che creano un sentiero oltre il quale non si può scorgere.

Ho fatto mia una frase di B. Russell:

"L'educazione dovrebbe mirare alla libertà della mente dei giovani, e non al suo imprigionamento in una rigida armatura di dogmi destinati a proteggerla, nella vita, contro pericoli dell'evidenza imparziale. Il mondo necessita di menti e di cuori aperti, non di rigidi sistemi, vecchi o nuovi che siano."

Io ho commesso un errore, un grave errore. Adesso ne sto pagando le conseguenze.

Ti ho inserita in un ambiente che pensavo fosse l'unica verità esistente, senza rendermi conto che la verità è soggettiva al tempo, alle persone ed ai loro promotori.

Non esiste una verità assoluta. Questa è solo chimera dei deboli e vanto dei demagoghi.

Non desidero farti violenza psicologica, ma proprio non so come far guerra contro me stesso. Ti ho talmente fortifcata che mi riesce difficile anche parlarti.

Ti ho talmente istruita su come fortificare la tua armatura che nemmeno io riesco a penetrarvi...

Ricorda:

Solo gli stolti non cambiano...

 

 

 
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"la debolezza ha diritto all'indulgenza"

Post n°728 pubblicato il 07 Luglio 2012 da eric65v

"la debolezza ha diritto all'indulgenza"

Voltaire

Riflettevo sui questa frase di Voltaire: "La debolezza ha diritto all'indulgenza".Io traggo la conclusione che viviamo in un paese che è a dir poco bestiale (inteso come fatto di bestie).

La casta dei giudici-magistrati e i vari legislatori con associati i vari sociologi/psicologi venno diametralmente in direzione opposta a questa semplice verità ed umana consapevolezza.

Se ci fate caso, in Italia si viene severamente puniti per reati di piccola entità.

Se dovessi rubare una mela e venissi colto in flagrante, ne pagherei le conseguenze amaramente.

Se dovessi rubare milioni di euro per anni alla povera gente, mi verrebbero considerate centinaia di attenuanti.

Se io povero artigiano che vive del proprio lavoro, dove è richiesto che mi si spezzi la schiena per poter portare a casa una misera pagnotta, evado il fisco per 100€, la finanza mi salta addosso massacrandomi di multe e mettendomi in condizione di far debiti per pagare quanto non versato.

Se un deputato, senatore, parlamentare che possiede pure delle fabbriche ed ha un fatturato di milioni di euro froda il fisco per centinaia di migliaia o milioni di euro, gli viene data la possibilità di patteggiare o addirittura viene archiviato il caso dopo un po' di tempo e verserà solo una somma simbolica al fisco per le sue malefatte. La bella frase evangelica secondo cui "a chi è stato dato molto, verrà richiesto molto", nella nostra cattolica e "cristiana" italia, non ha valore.

La giustizia italiana è tale ad uso e consumo dei potenti.

La giustizia italiana diventa una mannaia sul capo della povera gente e un colpetto sulla spalla dei potenti.

Mi viene schifo quando vedo quelle facce di mer*a dei giudici, sedersi nei tribunali, con alle spalle la scritta: "La giustiazia è uguale per tutti".

Voltano le spalle a quella scritta perchè non la reggono,

moralmente parlando.

Ma ritorniamo alla frase di Volaire: "la debolezza ha

diritto all'indulgenza".

Il debole non è quello che essendo ricco e milionario lo

scopre a rubare:

quello è un bastardo, avido, ladro e truffatore. A causa

della sua avidità, molto probabilmente avrà schiacciato

qualche pover'uomo, magari causandone anche la

morte. NO! questo bastardo non è debole e quindi con

lui la legge dovvrebbe agire senza creare attenuanti da

baldracca incinta che dichiara di essere vergine.

La lege dovrebbe essere applicata in pieno.

Il debole è colui che per sfamare la sua famiglia si trova

nelle condizione di non sopperire pienamente alla

"giustizia e trova degli espedienti per procurarsi cibo o

cose essenziali alla vita apparentemente dignitosa:questi

è il debole alla quale va applicata l'indulgenza e le

attunuanti.

RICORDATE: SE IN UNA NAZIONE LE COSE IN

TERMINI DI GIUSTIZIA VANNO NELLA DIREZIONE

IN CUI VANNO IN ITALIA, IL POPOLO SARA'

SEMPRE PIU' SCHIACCIATO E NON SERVIRA' A

NIENTE ANDARE A VOTARE O FARE GLI SCIOPERI

O MANIFESTARE E RACCOGLIERE FIRME:

SI DEVE ROVESCIARE IL SISTEMA, NON IL

GOVERNO

 
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E' SENTIMENTALISMO...?

Post n°727 pubblicato il 04 Luglio 2012 da eric65v

La capacità dell'essere umano di manifestare sentimenti è veramente notevole.

A differenza degli animali che agiscono sotto la spinta del sentimentalismo, l'uomo può usare una caratteristica dei sentimenti che va oltre il sentimentalismo.

Cosa intendo?

Gli animali agiscono per istinto e sono guidati da una forma disentimentalismo.

Per esempio: se un cane vede il proprio padrone che in modo palese sta violentando o facendo del male a qualcuno indifeso che cerca di difendersi, il cane, o qulasiasi altro animale, non si chiederà se il suo padrone ha torto o ha ragione, interverrà sicuramente in difesa del suo proprietario: agisce per istinto, per la forte forma di sentimentalismo priva di ragione con cui è legato al suo padrone.

L'istinto, non richiede razionalità, ragionamento, conoscenza o saggezza.

I sentimenti di giustizia, amicizia, amore, fratellanza, onestà, amore per la verità ed altro ancora, possono definirsi sentimenti, quando sono accompagnati da una buona conoscenza; senza di questa diventano sentimentalismo e cieco istinto.

Un esempio recente dovrebbe aiutarci a capire.

Nel ferrarese, sono stati condannati i 4 agenti di polizia che causarono la morte di un giovane ragazzo massacrandolo di botte e abusando così della loro autorità e della divisa che indossavano.

Ora io potrei avere una forma di amore per la giustizia rappresentata dall'autorità espressa dai poliziotti e pensare, istintivamente che hanno compiuto il loro dovere.

Conoscendo, invece i fatti, mi lascio guidare dai sentimenti e non dal cieco istinto e quindi non approvo per niente i poliziotti ma, anzi, li condanno.

Si tende a pensare che l'amore di una madre nei confronti dei propri figli è grande e unico, ed è vero.

L'amore che una madre nutre per i propri figli è istintivo e questo la indurrà a proteggere suo figlio anche se fosse resa evidente la sua colpa e/o cattiva condotta.

L'amore della madre, in questo caso è viscerale, istintivo è: sentimentalismo.

Tendenzialmente e, ripeto: tendenzialmente, le persone che per lo più agiscono spinte dal sentimentalismo e quindi dal cieco istinto, sono quelle persone che non possono fare appello ad una loro cultura. Le decisioni che prendono sono prese senza l'apporto di ragionamento conoscitivo della materia o della situaziomne contingente.

Molti poi sono così abituati ad agire dietro la spinta dell'emotività e, quindi del sentimentalismo, che pur ricevendo conoscenza in merito al soggetto in questione, sono talmente accecate che faranno emergere il loro istinto nelle scelte che faranno o nelle decisioni che prenderanno.

In Italia, nella stragrande maggioranza dei casi, il popolo agisce sotto la spinta del sentimentalismo e non per dei nobili sentimenti di lealtà, amore per la giustizia, onestà ecc.

E' evidente dalle vicende politiche e religiose.

E' palese la disonestà dei politici eppure tutti corrono ad ascoltarli.

Ci vanno per sentimentalismo, come farebbe un animale che aiuterebbe il suo padrone anche se avesse torto marcio.

La quasi totalità del popolo è al corrente della corruzione del clero cattolico, del loro attacamento al denaro e delle nefande occasioni di pedofilia di cui si è macchiato.

Eppure, pur condannando, a parole, queste cose e dicendo che ne sono contrari, lo stesso corrono per sentire il papa o i vescovi e vari prelati, ma chi di voi vorrebbe per proprio Dio, uno che nella sua chiesa annovera centinaia e migliaia di casi del genere? Le persone agiscono così a causa del loro cieco istinto.

Quello emerge...

E' sentimentalismo, quello che causa ingiustizia, corruzione, slealtà, disonestà ecc.

Gli animali farebbero lo stesso...

 
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CHE BELLA MAIL APPENA RICEVUTA...:))

Post n°726 pubblicato il 04 Luglio 2012 da eric65v

ci siamo abbracciati nel letto come due coccoloni... piano ci siamo
addormentati uno attaccatto all'altra...
non era mai successo... o per lo meno io non ero mai riuscita ad addormentarmi
in un frangente così rapido....
sentivo il tuo respiro ... le tue braccia che mi stringevano... sarà stata la
stanchezza... saranno state le lotte continue
ma lì mi sono proprio rilassata... c'eri tu che mi proteggevi mentre
dormivo... eri lì dietro le mie spalle
a sorreggere il mio corpo rilassato... troppo rilassato in quei momenti densi  di
emozioni.... in quell'intrecciarsi di corpi
e brividi... è tutto lì... racchiuso tra la porta e la finestra... tra le mura
dipinte di bianco anonimo... tra il lettone che per
noi è troppo grande, perché ci basta metà letto per stare insieme.... sempre
abbracciati... quasi appiccicati uno all'altra...
perché in fondo ci piace.... sì, posso anche permettermi di usare questo
termine: "ci piace"!!
Ci piace stare abbracciati... ci piace passare del tempo insieme anche solo
per mangiare un gelato... ci piace molto di più
danzare tra le lenzuola e i pochi raggi di sole che riescono ad entrare dalle
veneziane mezze chiuse... ci piace l'insieme e
non le singole cose....

 
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