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ESSERE COMUNITA' : QUANDO L'IMPEGNO E' GIOIA

Post n°76 pubblicato il 24 Gennaio 2012 da blujocker0ne

Ci sono momenti della vita in cui un individuo capisce l'importansa di se stesso in base a ciò che riesce ,può ed è capace di donare di se stesso alla propria comunità , alla propria gente. E' anche il momento in cui una persona scopre se è solo un primate che interagisce con altri primati solo in funzione del cibo e dei suoi più elementari bisogni, oppure un individuo con una capacità di interazione intellettiva e spirituale con ciò che lo circonda;interazione  basata non solo sui bisogni primari ma su principi etici e morali tali da far passare in secondo piano anche ciò che , almeno all'apparenza, sembrerebbe il suo interesse...almeno il più immediato. Sono quei momenti in cui anche i sacrifici,le rinuncie e tanto altro assumono un valore fondamentale in funzione di ciò in cui crediamo e in funzione della comunità a cui apparteniamo. Sono quei momenti in cui è tutto in discussione,quando neppure la propria integrità fisica è un valore assoluto e uno status irrinunciabile. Si provi a pensare a quegli atti di eroismo di padri,madri per salvare la vita ai propri figli, a quegli atti eroici di uomini e donne verso dei perfetti sconosciuti....azioni che spesso sono costate care agli autori di questi nobili gesti. Oppure si pensi a chi spende il suo  tempo libero e non per aiutare altre persone con la protezione civile,etc...gli esempi fortunatamente non mancano. Una cosa hanno in comune questi gesti,questi modi di vivere la polis,la comunità : sono tutti gesti che nascono da un Etica,una dignità personale,sono gesti che spesso sono Epici in quanto richiedono il coraggio di mettersi in gioco senza se e senza ma e hanno quella Estetica e quella bellezza che nobilitano chi li fa e chi li vive: rendono tutto e  tutti migliori....più consapevoli di se stessi sicuramente. Certo questa non è una visione della vita e degli uomini come "consumatori",con una sola funzione economica e non solo in funzione di se . Ma è una visione di se e del mondo più alta, più consapevole,quel tipo di visione che dice che siamo noi che determiniamo il nostro ruolo e la nostra funzione nella società: vivere la vita o subirla è una nostra scelta,perchè siamo ciò che facciamo .In questo momento storico, all'inizio di un tentativo di globalizzazione e desautorizzazione della  sovranità nazionale dobbiamo tutti porci una domada fondamentale: siamo cittadini o consumatori? Siamo protagonisti e attori della nostra vita e della nostra comunità oppure delle comparse destinate a subire e piangersi le scelte e le azioni di altri? Cosa vogliamo per noi ma soprattutto per il nostro Paese e cosa possiamo fare per fare qualcosa di differente rispestto a ciò che ci viene prospettato?Poniamoci queste domande e torniamo a credere,ricominciamo a lottare: tanti Italiani come noi lo stanno già facendo. Facciamo scelte coraggiose e consapevoli diamo un senso all'essere Italiani come hanno fatto tanti Italiani nel corso dei secoli anche a caro prezzo,abbiamo un  debito di onore e di dignità con noi e con i nostri figli,con il nostro Paese e con chi ce l'ha donato pagando il prezzo del sangue. La mattina allo specchio ci si guarda negli occhi e scuse non ce ne sono,quando guardiamo in faccia i nostri figli e la nostra gente sarebbe bello avere la consapevolezza di essere Uomini ed esempi che li renderanno più forti,che le nostre vite sono servite e servono realmente a qualcosa non solo a fare la spesa.

 
 
 
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