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Rappresenta l'8% di tutti i decessi tra i 15 e i 25 anni. Secondo l'Oms il 40% dei ragazzi che non riesce fa un secondo tentativo ROMA - Il suicidio è la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 25 anni. E non si tratta di un problema che riguarda solo le società del nord Europa. Anche nel nostro Paese i dati sono allarmanti, visto che l'8% di tutti i decessi tra i ragazzi nella fascia di età 10-24 anni è determinato dalla scelta consapevole di togliersi la vita. I dati sono stati sottolineati in occasione della Giornata Mondiale della prevenzione del suicidio, che si celebra l'11 settembre. Sul territorio italiano si registrano ogni anno 9 casi di suicidio ogni 100 mila abitanti tra i maschi (dati Iss-Istat aggiornati al 2001) e 2,6 tra le donne. Ciò significa che i suicidi nel nostro Paese sono circa 4 mila l'anno (3mila tra gli uomini e mille tra le donne), con tassi più alti tra gli over-65 (23 casi per 100mila abitanti). UOMINI ISTRUITI - Il fenomeno è dunque più diffuso tra gli uomini, soprattutto con un alto grado di istruzione, anche se i tentativi di suicidio sono più numerosi tra le donne. Ma è il malessere tra i giovani , come accennato, a preoccupare di più: nella fascia 10-24 anni si registrano 5 casi di suicidio per 100 mila abitanti. E, secondo l'Oms, il 40% dei ragazzi che non è riuscito nel primo intento, ripete il gesto. (da "Il Corriere della Sera") |
Post n°21 pubblicato il 27 Luglio 2006 da EvelineH
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Se è vero che l’amore non ha età e non invecchia, possiamo dire lo stesso della gelosia? Stando a questa notizia che arriva da Livorno possiamo affermare con tutta certezza che neanche la gelosia conosce età e si può manifestare anche nelle persone più insospettabili, come gli anziani di un ospizio. Pensate che per sedare una rissa scoppiata all’ospizio “Villa Serena” della città toscana è dovuta intervenire la polizia: che vecchietti arzilli e ardenti di passione che ci sono in Toscana. |
Post n°18 pubblicato il 24 Luglio 2006 da EvelineH
Chi ha dovuto subire perdite immense ed è poi riuscito a risalire, non teme più alcuna perdita. Chi ha dovuto subire chiusure di grandi amori e di affetti, chi ha dovuto, suo malgrado e pur non volendo, far uscire chi stava dentro da tempo, non teme più solitudine, non teme più altre chiusure. Le persone a cui, durante queste perdite e queste chiusure, non è stato risparmiato nulla in quanto a durezza e spietatezza, forse diventeranno ciniche. Ma una cosa è sicura: non avranno più alcun timore dei tagli e, anzi, saranno loro stesse a tagliare pur di non scendere più ad alcun compromesso. Chi tocca il fondo, perchè spinto da altre mani, non teme più alcun fondo e non teme più alcuna mano. |
Post n°17 pubblicato il 18 Luglio 2006 da EvelineH
L'ho letta nel sito http://www.il-dono.it/ (grazie, Serena) e la voglio dedicare a tutte le "Grandi Donne" che conosco. A tutte quelle donne che riescono ad avere coraggio, e spesso sono cotrette ad averlo doppio, soprattutto quando gli uomini non sono in grado di essere Uomini. Per fortuna ne conosco tante di Grandi Donne. Quando Dio creò la DONNA, era già al suo sesto giorno di lavoro e stava facendo pure gli straordinari. Apparve un Angelo e gli chiese: “Come mai ci metti tanto tempo con questa creatura?” E il Signore rispose: “Hai visto il mio grandioso progetto per lei???” “...Deve essere completamente lavabile, però non deve essere di plastica, avere più di 200 parti muovibili, esser capace di funzionare anche in caso di dieta, avere un grembo che possa accogliere anche quattro bimbi contemporaneamente, avere uno splendido bacio miracoloso che possa curare da un ginocchio sbucciato a un cuore spezzato, e farà tutto con solamente due mani.” L’ angelo, meravigliandosi di questi requisiti: “Solamente due mani... ma è impossibile?! E questo è solamente il modello base??? E’ troppo lavoro per un giorno, mio Signore, ...aspetta fino a domani per terminarla.“ “Non interomperò questa mia creazione...”, protestó il Signore, “...sono tanto vicino a terminarla che ci sto mettendo tutto il mio cuore...La donna si cura da sola quando è ammalata e può lavorare 18 ore al giorno.”. Allora l’Angelo incurosito si avvicinò di più e toccò la donna. “Però l’hai fatta così delicata, Signore” “E’ delicata...”, ribatté Dio, “...però l’ho fatta anche robusta... non hai idea di quello che è capace di sopportare o di ottenere” “Sarà capace di pensare?” chiese l’Angelo. Dio rispose: “Non solo sará capace di pensare ma pure di ragionare e di trattare” L’ Angelo allora notó qualcosa e allungando la mano toccó la guancia della donna... “Signore, pare che questo modello abbia una perdita...” “Ti avevo detto che stavo cercando di mettere in lei moltissime cose, non c’é nessuna perdita... é una lacrima!”, lo corresse il Signore. “A che cosa serve la lacrima?” chiese l’Angelo. E Dio disse: “Le lacrime sono il suo modo di esprimere la sua gioia, la sua pena, il suo amore, la sua solitudine, la sua sofferenza e il suo orgoglio." Ciò impressionó molto l’Angelo: “Sei un genio, Signore, hai pensato veramente a tutto... la donna é veramente meravigliosa!!!” “Lo é! Le donne hanno delle energie che meraviglieranno gli uomini. Affrontano difficoltà e reggono gravi pesi, però sono capaci di dare tanta felicità, amore e gioia . Sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando vorrebbero piangere, piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose... ...lottano per ciò in cui credono, si ribellano alle ingiustizie, non accettano un "no" per risposta quando credono che ci sia una soluzione migliore, si privano per mantenere in piedi la famiglia che amano incondizionatamente. Piangono per la gioia quando i loro figli hanno successo, e il loro cuore si spezza quando muore un’amica, sono forti anche quando pensano di non avere più energie, sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare a curare un cuore spezzato. Non ci sono dubbi, nella donna c’è un solo difetto : ...è che spesso si dimentica quanto vale!” Tutte le donne cui vogliamo bene dovrebbero leggere questa storia, per ricordare la creatura meravigliosa che sono... e bisognerebbe farla leggere anche a tanti uomini che conosciamo... perchè a volte hanno bisogno che qualcuno glielo ricordi. |
Post n°16 pubblicato il 18 Luglio 2006 da EvelineH
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Post n°15 pubblicato il 13 Luglio 2006 da EvelineH
Le ricostruzioni, alcune serie e altre molto meno, del labiale di Matrix (da www.corriere.it) «Verresti a giocare nell'Inter?» (Blog) «Sei un terrorista islamico» (Sos Racism) «Zizou, te le devo proprio dire: tua moglie ha un Kalashnikov tatuato sulla chiappa destra» (Il Foglio) «Zizou, dopo la partita mi presti lo shampoo?» (Blog) «Ma Moggi non t'aveva detto di sbagliarlo, il rigore?» (La Stampa) «Tua sorella è una puttana» (Tv Globo) «Sei il figlio di una puttana terrorista» (The Times) «Guarda Zizou che quando Sartre propone di restaurare la dialettizzazione intersoggettiva resuscitando la libertà che, pur non essendo mai scomparsa come condizione dell'agire individuale, è divenuta il modo nel quale l'uomo alienato deve vivere a perpetuità il suo carcere e finalmente la sola maniera che egli abbia di scoprire la necessità delle sue alienazioni e delle sue impotenze, secondo me non ha capito una mazza» (Blog) «Ma che rigori..Facciamo testa o croce..» (Blog) «A Zidanne, ridacce la Monnalisa» (Blog) «Sei uno sporco arabo» (Francesco Cossiga) «Zizou hai provato Windows vista?» (Blog) «Sei figlio di un Harkis» (Mokhtarr Addad Zidane, cugino del calciatore. N.B: un Harkis, ai tempi della Battaglia di Algeri, era un collaborazionista dei francesi) «La maglietta preferisco toglierla a tua moglie» (Fonte citata dall'Agi) «Sì, sì sei un fenomeno» ( International Herald Tribune)
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Post n°14 pubblicato il 13 Luglio 2006 da EvelineH
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Post n°13 pubblicato il 05 Luglio 2006 da EvelineH
"Quando avrai imparato ad ascoltare, Potrai ascoltare la musica del silenzio Potrai ascoltare tante di quelle cose ed entrerai in uno stato di grande meraviglia: questo mondo era a tua disposizione - così vicino - |
Post n°11 pubblicato il 27 Giugno 2006 da EvelineH
E' il nostro mondo, questo.
E' nostro, ed è bellissimo. |
Post n°10 pubblicato il 12 Giugno 2006 da EvelineH
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Post n°8 pubblicato il 01 Giugno 2006 da EvelineH
Non c'è che dire... la cioccolata mette allegria. Cos’è la feniletilamina? E’ una molecola che si lega agli stessi recettori cerebrali delle anfetamine, e che quindi fornisce energia a disponibilità immediata: il cacao, infatti, calma immediatamente la fame. Cos'è la serotonina? E’ l’ormone dell’umore: il cacao non la contiene, ma ne favorisce la secrezione, procurando così una sensazione di appagamento e benessere. Grazie a lei una donna su cinque, ed un uomo si dieci, secondo un sondaggio, sono di tanto in tanto assaliti da un’incontrollabile voglia di cioccolato. Cos'è la anandamide? Altra sostanza particolare contenuta nel cioccolato è la anandamide, un elemento del cacao che è stato individuato solo di recente dagli studiosi. Il nome di questa sostanza deriva dal sanscrito “ananda” che significa felicità: infatti, l’anandamide è in grado di stimolare le percezioni sensoriali ed a indurre euforia. Cos'è la metilxantine? Il cioccolato contiene le metilxantine, che sono delle sostanze simili alla caffeina, e che hanno il pregio di tenere svegli e di favorire la concentrazione, non facendo sentire la fatica. Di questa sostanza una tavoletta di fondente da cento grammi ne contiene tanto quanto un caffè espresso, mentre in una tazza di cioccolata calda si trova tanta metilaxantina quanta ne contiene una tazza di tè forte. Cioccolato e memoria Il cioccolato è, inoltre, un amico per la nostra memoria, infatti, il “cibo degli dei” contiene il doppio del fosforo rispetto al pesce, pari a 0,62 grammi ogni etto, oltre a contenere anche acido fenico che evita l’ispessimento delle arterie. (dal sito: http://www.chococlub.com) |
Post n°7 pubblicato il 31 Maggio 2006 da EvelineH
(Ansa) - Bologna, 16 mag- Chi soffre di emicrania ha un cervello 'speciale' perche' consuma piu' energia di quella che ha in riserva . Il cervello dell'emicranico e' sempre all'erta, dunque e' un soggetto altamente produttivo, in grado di farsi carico dei problemi altrui, spesso non pensando a se stesso (generoso, altruista), che paga pero' questa ampia disponibilita' con l' emicrania. Lo rivelano i neurologi al congresso di Bologna sulle cefalee. Perchè si paga sempre, ad essere speciali? Ed è per questo che si dice.... "l'emicrania è donna"? |
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