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SCOPAMI

Post n°26 pubblicato il 03 Ottobre 2006 da EvelineH
 
Tag: Diario

immagineQuanto dolore, che prende, ch’avvolge, che non fa respirare.
Quanta sofferenza, che soffoca, che stringe, che fa compagnia.
Quanta mancanza d’amore, che rende soli, che non dà scampo, che ti fa sentire nessuno.
Quanta cattiveria, che acceca chi la dona, che non si credeva di dover meritare, che è l’unico saluto.
Quale immenso vuoto, per ciò in cui hai creduto, ma che dice di non essere,
in ciò che hai provato, che ora ferisce e rinnega.

E ti ritrovo per strada.
Con mani sporche di sangue, le mie.
Con più rughe d’espressione, le tue.
Con una vita in più, io.
Con un abbraccio che non manca, tu.

Stringi forte, anche se non trovi nulla.
Anche se le tue braccia,
avvolgono solamente le tue spalle,
mentre abbracci me.

Ora..
Scopami.
Scopa me!!!
Come una furia.
Come un animale.
Come una tempesta.
Come ciò che non torna.
Come tutto ciò che ho perso.
Come il male che m’hanno fatto.

Fammi gridare, adesso, ancora una volta.
Fa’ uscire col piacere tutta la rabbia,
’sì che non mi rimanga nulla più.

E va’ via.

 
 
 

CI TENEVO A DIRTELO

Post n°25 pubblicato il 26 Settembre 2006 da EvelineH
 

immagine"Non ho mai fatto l’amore in vita mia con l’intensità che ho provato con te. Ci tenevo a dirtelo…"

Ci tenevi a dirmelo, anzi a scrivermelo. Ed io provo un triste piacere nel leggere le tue parole. Triste, perché, adesso che ci siamo appena salutati, come due semplici amici del cavolo, mi chiedo quando ancora… e con chi… e se mai, proverò lo stesso intenso piacere che ho provato con te in questi due anni e cinque mesi di "Tempesta".
Amici noi… Ma figurati… Amici, noi che non siamo in grado di non metterci, sempre, le mani ovunque. Noi che vibriamo di piacere anche al solo pensiero di fare l’amore assieme.
Stringo forte il volante, con queste dita che, avide, sentono il desiderio della tua pelle. Stringo forte, quasi a farmi entrare le unghie nei palmi delle mani. Quasi a voler bloccare questa voglia di te che mi prende e m’assale.
È strano come, a volte, desideri provare dolore fisico, per concentrarti su quello e non sentire "l’altro". Per non sentire un dolore più forte che non saresti in grado di alleviare con nessuna medicina.
Ma cosa credi, che non lo sappia?
Credi che non sappia che sono le tue mani che vorrei, adesso, sul mio seno?
Credi che non sappia che sono le tue dita che desidero, ora, tra i miei capelli?
Cosa credi? Credi che non lo sappia?
La senti la sensazione che provo adesso?
Tu che senti tutto, senti me, adesso!
Sentilo, questo mostro che mi prende alla bocca dello stomaco, che mi rivolta come un sacco vuoto, che m’annoda le budella, che mi sbatte come una persiana dimenticata aperta, che m’allontana come un palloncino bucato.

"E, scusami, ma lo farei anche ora. Ciao e grazie…"

Ciao e grazie? Ma grazie di che?
Ringrazia tua zia.
E vaffanculo, va’!

 
 
 

HO SOLAMENTE PERSO TE

Post n°24 pubblicato il 20 Settembre 2006 da EvelineH
 

immagineStiamo uscendo adesso dal locale deserto, dopo esserci incontrati per parlare.
"Ti racconterò tutto. Anche quello che non sai." mi avevi scritto poche ore prima. Quello che non so… Mi fa sorridere l’espressione "quello che non so". Quello che hai sempre negato, forse, sarebbe stata l’espressione più corretta, ho subito pensato.
Be’… devo dire che mi hai stupita per l’ennesima volta. C’era molto di più da sapere.

E ti guardavo mentre parlavi, e pareva ti allontanassi.
E ti ascoltavo mentre non mi guardavi, e a testa bassa ti raccontavi.
Non sono riuscita ad avercela con te, nemmeno in quel momento. E ho riversato la mia rabbia in quelle cento mani che ti hanno toccato, in quelle cinquanta bocche che in pochi mesi hai baciato, in quelle donne che ti hanno avuto.
Come sembrano stupide, agli occhi esterni, le persone innamorate, vero?
Vedi… mi pareva di leggere dolore e delusione in te, mentre parlavi. Ti raccontavi, e nemmeno a te piaceva quello che, di te, raccontavi.
E ho odiato quelle donne, perché t’hanno usato. Perché non hanno compreso il tuo bisogno immenso d’amore. Perché t’hanno avvolto con lusinghe di sesso, perché t’hanno coperto con gli umori del desiderio. Il loro.
Questi erano i miei pensieri stupidi di quel momento. Lo so… il mio modo di pensare è parziale ed immaturo. Non posso impedire che la pecora mangi la mia rosa, la rosa che ho protetto per tanto tempo, che ho dissetato ogni giorno. E in questa mia testa devo rendermi conto che, forse, è la rosa che vuole essere mangiata. Devo capire che la mia rosa… scusa, non più la mia rosa, ma, semplicemente, LA ROSA, è libera di scegliere. È libera di morire di sete. È libera di non farsi proteggere.
Ma non ce la faccio, cazzo! T’avrei abbracciato, in quel momento. T’avrei stretto forte, se solo avessi potuto, perché era quella la cosa che più al mondo desideravo.
È stato un dialogo sereno il nostro. Ed è strano… Mai nulla di sereno tra di noi. Ogni nostra parola ha sempre saputo di passione. Passione intellettuale, passione fisica, passione verbale, passione e passione. E invece, oggi, c’è stata serenità…

Adesso usciamo. Io precedo, tu chiudi le luci del locale, poi chiudi la porta. Piove. Anche quando ci siamo conosciuti pioveva, ricordi? C’era la tempesta quella notte. E "Tempesta" è il soprannome che io ho dato a te. Tempesta, per il tuo ingresso improvviso e dirompente nella mia vita.
Non c’è tempesta, adesso. Pioviggina appena, e sono fastidiose queste gocce di pioggia gelida sul viso. Mi alzo il cappuccio del cappotto.
Non avevamo cappotti due anni e cinque mesi fa. Ed era divertente la pioggia estiva che inzuppava i nostri vestiti leggeri, mentre si correva per trovare riparo.
Mentre ce ne fregavamo di trovare riparo.
Ed era piacevole il rumore della pioggia che martellava la tua auto, mentre ci baciavamo per la prima volta e non riuscivamo a staccare le labbra e sciogliere le lingue intrecciate.
Non ti bacio, stasera. Nemmeno i due classici baci della nonna. Mi dirigo alla mia auto. Tu ti dirigi alla tua. Riesco ad alzare gli occhi per guardarti ancora una volta, solamente quando le nostre due auto si sono già frapposte tra noi. Anche tu mi stai guardando.
"Ciao…"
"Ciao…"
Sì, ciao.
Chi cazzo se ne frega? Ho solamente appena perso quello a cui tenevo di più nella mia vita.
Ho solamente perso te.
Ciao...

“Gli uomini”, disse il Piccolo Principe, “coltivano cinquemila rose nello stesso giardino... e non trovano quello che cercano” “E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua”... “Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore “
(Saint-Exupéry, 1943, pag. 108).

 
 
 

SUICIDIO, prima causa morte tra i giovani

Post n°23 pubblicato il 11 Settembre 2006 da EvelineH
 

Rappresenta l'8% di tutti i decessi tra i 15 e i 25 anni. Secondo l'Oms il 40% dei ragazzi che non riesce fa un secondo tentativo

immagine
ROMA - Il suicidio è la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 25 anni. E non si tratta di un problema che riguarda solo le società del nord Europa. Anche nel nostro Paese i dati sono allarmanti, visto che l'8% di tutti i decessi tra i ragazzi nella fascia di età 10-24 anni è determinato dalla scelta consapevole di togliersi la vita.
I dati sono stati sottolineati in occasione della Giornata Mondiale della prevenzione del suicidio, che si celebra l'11 settembre. Sul territorio italiano si registrano ogni anno 9 casi di suicidio ogni 100 mila abitanti tra i maschi (dati Iss-Istat aggiornati al 2001) e 2,6 tra le donne. Ciò significa che i suicidi nel nostro Paese sono circa 4 mila l'anno (3mila tra gli uomini e mille tra le donne), con tassi più alti tra gli over-65 (23 casi per 100mila abitanti).

UOMINI ISTRUITI - Il fenomeno è dunque più diffuso tra gli uomini, soprattutto con un alto grado di istruzione, anche se i tentativi di suicidio sono più numerosi tra le donne. Ma è il malessere tra i giovani , come accennato, a preoccupare di più: nella fascia 10-24 anni si registrano 5 casi di suicidio per 100 mila abitanti. E, secondo l'Oms, il 40% dei ragazzi che non è riuscito nel primo intento, ripete il gesto.

(da "Il Corriere della Sera")

 
 
 

CHIUSO...

Post n°22 pubblicato il 10 Agosto 2006 da EvelineH

PER FERIE!

 
 
 

VIDEO MOLTO "FORTE"

Post n°21 pubblicato il 27 Luglio 2006 da EvelineH

 
 
 

LA GELOSIA NON HA ETA'

Post n°20 pubblicato il 27 Luglio 2006 da EvelineH
 

immagineSe è vero che l’amore non ha età e non invecchia, possiamo dire lo stesso della gelosia? Stando a questa notizia che arriva da Livorno possiamo affermare con tutta certezza che neanche la gelosia conosce età e si può manifestare anche nelle persone più insospettabili, come gli anziani di un ospizio. Pensate che per sedare una rissa scoppiata all’ospizio “Villa Serena” della città toscana è dovuta intervenire la polizia: che vecchietti arzilli e ardenti di passione che ci sono in Toscana.

La rissa è nata, ovviamente, a causa della gelosia. Lei, la donna che ha iniziato la rissa, si chiama Maria e ha 78 anni. Quando ha visto il suo amico Angelo, di anni 71, attorniato da altre arzille vecchiette non ci ha più visto e ha aggredito con violenza le altre signore. Maria non è nuova a questi atti di gelosia. Tra i due non ci sarebbero legami sentimentali, ma solamente un’amicizia speciale. Lei rimprovera a lui di non dargli le attenzioni di cui ha bisogno: se non è amore questo! Certo che però la signora Maria dovrebbe darsi una bella calmata: va bene essere un po’ gelose, ma venir addirittura alle mani, non le sembra un po’ troppo per un amico? (da www.haisentito.it)

 
 
 

LA GELOSIA SPINGE A TUTTO

Post n°19 pubblicato il 27 Luglio 2006 da EvelineH
 

Un uomo geloso della propria moglie le escogita veramente tutte pur di controllare, senza essere visto, i suoi spostamenti. Si nasconde anche nel bagagliaio dell’auto della consorte. La strana vicenda di cronaca è successa in provincia di Belluno. La signora, ignara dei progetti del marito, si era fermata a far benzina. Il benzinaio, vedendo una mano uscire dal bagagliaio di quella vettura, ha prontamente chiamato la polizia e fermato, con una scusa, la signora. Quando gli agenti hanno aperto il bagagliaio e hanno trovato il marito geloso, l’uomo ha spiegato che era lì per pedinare la moglie.
immagine

L’automobile della signora non era una comoda station wagon o un fuoristrada dal bagagliaio capiente. Era una semplice utilitaria, una Fiat 500. Ma lo spazio ristretto non ha spaventato l’uomo, pronto a tutto pur di beccare la consorte in flagranza di tradimento. A tradirlo la mano che teneva fuori dal bagagliaio per tenersi aggrappato alla carrozzeria. L’uomo ha poi spiegato agli agenti che quello era l’unico modo che gli era venuto in mente per scoprire gli eventuali tradimenti della moglie.

La donna non ha preso molto bene il piano del marito. Si prevedono grosse liti in famiglia. (da www.haisentito.it)

 
 
 

DI QUEL FONDO CHE HO VISSUTO

Post n°18 pubblicato il 24 Luglio 2006 da EvelineH
Foto di EvelineH

Chi ha dovuto subire perdite immense ed è poi riuscito a risalire, non teme più alcuna perdita.

Chi ha dovuto subire chiusure di grandi amori e di affetti, chi ha dovuto, suo malgrado e pur non volendo, far uscire chi stava dentro da tempo, non teme più solitudine, non teme più altre chiusure.

Le persone a cui, durante queste perdite e queste chiusure, non è stato risparmiato nulla in quanto a durezza e spietatezza, forse diventeranno ciniche. Ma una cosa è sicura: non avranno più alcun timore dei tagli e, anzi, saranno loro stesse a tagliare pur di non scendere più ad alcun compromesso.

Chi tocca il fondo, perchè spinto da altre mani, non teme più alcun fondo e non teme più alcuna mano.

 
 
 

A TUTTE LE GRANDI DONNE...

Post n°17 pubblicato il 18 Luglio 2006 da EvelineH

immagineL'ho letta nel sito http://www.il-dono.it/ (grazie, Serena) e la voglio dedicare a tutte le "Grandi Donne" che conosco.

A tutte quelle donne che riescono ad avere coraggio, e spesso sono cotrette ad averlo doppio, soprattutto quando gli uomini non sono in grado di essere Uomini.

Per fortuna ne conosco tante di Grandi Donne.


Quando Dio creò la DONNA, era già al suo sesto giorno di lavoro e stava facendo pure gli straordinari.
Apparve un Angelo e gli chiese:
“Come mai ci metti tanto tempo con questa creatura?”
E il Signore rispose: “Hai visto il mio grandioso progetto per lei???”
“...Deve essere completamente lavabile, però non deve essere di plastica, avere più di 200 parti muovibili, esser capace di funzionare anche in caso di dieta, avere un grembo che possa accogliere anche quattro bimbi contemporaneamente, avere uno splendido bacio miracoloso che possa curare da un ginocchio sbucciato a un cuore spezzato, e farà tutto con solamente due mani.”

L’ angelo, meravigliandosi di questi requisiti:
“Solamente due mani... ma è impossibile?! E questo è solamente il modello base??? E’ troppo lavoro per un giorno, mio Signore, ...aspetta fino a domani per terminarla.“
“Non interomperò questa mia creazione...”, protestó il Signore, “...sono tanto vicino a terminarla che ci sto mettendo tutto il mio cuore...La donna si cura da sola quando è ammalata e può lavorare 18 ore al giorno.”.

Allora l’Angelo incurosito si avvicinò di più e toccò la donna.
“Però l’hai fatta così delicata, Signore”
“E’ delicata...”, ribatté Dio, “...però l’ho fatta anche robusta... non hai idea di quello che è capace di sopportare o di ottenere”

“Sarà capace di pensare?” chiese l’Angelo. 
Dio rispose:
“Non solo sará capace di pensare ma pure di ragionare e di trattare”
L’ Angelo allora notó qualcosa e allungando la mano toccó la guancia della donna...
“Signore, pare che questo modello abbia una perdita...”
“Ti avevo detto che stavo cercando di mettere in lei moltissime cose, non c’é nessuna perdita... é una lacrima!”,
lo corresse il Signore.
“A che cosa serve la lacrima?”
chiese l’Angelo.
E Dio disse:
“Le lacrime sono il suo modo di esprimere la sua gioia, la sua pena, il suo amore, la sua solitudine, la sua sofferenza e il suo orgoglio."

Ciò impressionó molto l’Angelo:
“Sei un genio, Signore, hai pensato veramente a tutto... la donna é veramente meravigliosa!!!”
“Lo é! Le donne hanno delle energie che meraviglieranno gli uomini. Affrontano difficoltà e reggono gravi pesi, però sono capaci di dare tanta felicità, amore e gioia .
Sorridono quando vorrebbero gridare, cantano quando vorrebbero piangere, piangono quando sono felici e ridono quando sono nervose...
...lottano per ciò in cui credono, si ribellano alle ingiustizie, non accettano un "no" per risposta quando credono che ci sia una soluzione migliore, si privano per mantenere in piedi la famiglia che amano incondizionatamente.
Piangono per la gioia quando i loro figli hanno successo, e il loro cuore si spezza quando muore un’amica, sono forti anche quando pensano di non avere più energie,
sanno che un bacio e un abbraccio possono aiutare a curare un cuore spezzato.
Non ci sono dubbi, nella donna c’è un solo difetto :
...è che spesso si dimentica quanto vale!”
Tutte le donne cui vogliamo bene dovrebbero leggere questa storia, per ricordare la creatura meravigliosa che sono...
e bisognerebbe farla leggere anche a tanti uomini che conosciamo... perchè a volte hanno bisogno che qualcuno glielo ricordi.
 
 
 

PER CHI PARTE...

Post n°16 pubblicato il 18 Luglio 2006 da EvelineH

Buon viaggio... ma allacciate le cinture...

 
 
 

Cos'ha detto Materazzi a Zidane?

Post n°15 pubblicato il 13 Luglio 2006 da EvelineH
Foto di EvelineH

Le ricostruzioni, alcune serie e altre molto meno, del labiale di Matrix

(da www.corriere.it)

«Verresti a giocare nell'Inter?» (Blog)

«Sei un terrorista islamico» (Sos Racism)

«Zizou, te le devo proprio dire: tua moglie ha un Kalashnikov tatuato sulla chiappa destra» (Il Foglio)

«Zizou, dopo la partita mi presti lo shampoo?» (Blog)

«Ma Moggi non t'aveva detto di sbagliarlo, il rigore?» (La Stampa)

«Tua sorella è una puttana» (Tv Globo)

«Sei il figlio di una puttana terrorista» (The Times)

«Guarda Zizou che quando Sartre propone di restaurare la dialettizzazione intersoggettiva resuscitando la libertà che, pur non essendo mai scomparsa come condizione dell'agire individuale, è divenuta il modo nel quale l'uomo alienato deve vivere a perpetuità il suo carcere e finalmente la sola maniera che egli abbia di scoprire la necessità delle sue alienazioni e delle sue impotenze, secondo me non ha capito una mazza» (Blog)

«Ma che rigori..Facciamo testa o croce..» (Blog)

«A Zidanne, ridacce la Monnalisa» (Blog)

«Sei uno sporco arabo» (Francesco Cossiga)

«Zizou hai provato Windows vista?» (Blog)

«Sei figlio di un Harkis» (Mokhtarr Addad Zidane, cugino del calciatore. N.B: un Harkis, ai tempi della Battaglia di Algeri, era un collaborazionista dei francesi)

«La maglietta preferisco toglierla a tua moglie» (Fonte citata dall'Agi)

«Sì, sì sei un fenomeno» ( International Herald Tribune)

 

 
 
 

QUANDO CI VUOLE, CI VUOLE!

Post n°14 pubblicato il 13 Luglio 2006 da EvelineH
Foto di EvelineH

E che cavolo! (non sono capace di inserire le immegini all'interno del messaggio..., quindi è necessario cliccare per leggere la vignetta)

 
 
 

Quando avrai imparato ad ascoltare...

Post n°13 pubblicato il 05 Luglio 2006 da EvelineH
Foto di EvelineH

"Quando avrai imparato ad ascoltare,
potrai anche ascoltare il suono dell'acqua che scorre, del vento che fa stormire i rami dei pini.

Potrai ascoltare la musica del silenzio
nell'oscurità della notte,
il canto degli uccelli alla mattina presto.

Potrai ascoltare tante di quelle cose ed entrerai in uno stato di grande meraviglia: questo mondo era a tua disposizione - così vicino -
ma tu non eri disponibile per il mondo...."

The Osho Upanishad, Capitolo 25

 
 
 

LA VERITA' HA UNA SOLA FACCIA

Post n°12 pubblicato il 27 Giugno 2006 da EvelineH
 
Tag: Pillole

 
 
 

E' il nostro mondo, questo.

Post n°11 pubblicato il 27 Giugno 2006 da EvelineH
Foto di EvelineH

E' il nostro mondo, questo.


E' nostro il mondo dei giorni importanti, dei luoghi delle libertà, delle albe attese assieme, delle notti che non finiscono, né mai finiranno.
E' nostro il mondo dei centomila modi per stare assieme, dei luoghi con assenze che profumano di presenze, di occhi che vedono, quando nessun altro vede.
E' nostro il mondo dei fotogrammi da ordinare, sovrapporre, invertire. Da guardare e riguardare, insieme, in tempi diversi e non con gli stessi tempi.


E' nostro il mondo dell'amore più grande del mondo, delle porte socchiuse, delle porte mai chiuse, dell'amore che attende, dell'amore che accompagna, di quello che perdona, di quello che riempie, dell'amore che non finisce, di quello che avvolge, dell'amore che ha coraggio, dell'amore che sfida.

E' nostro, ed è bellissimo.


 
 
 

NON SI PUO' MAI SAPERE QUANDO...

Post n°10 pubblicato il 12 Giugno 2006 da EvelineH

 
 
 

CIOCCOLATO E BUON UMORE

Post n°8 pubblicato il 01 Giugno 2006 da EvelineH
Foto di EvelineH

Non c'è che dire... la cioccolata mette allegria.

Cos’è la feniletilamina?

E’ una molecola che si lega agli stessi recettori cerebrali delle anfetamine, e che quindi fornisce energia a disponibilità immediata: il cacao, infatti,  calma immediatamente la fame.


Cos'è la serotonina?

E’ l’ormone dell’umore: il cacao non la contiene, ma ne favorisce la secrezione, procurando così una sensazione di appagamento e benessere. Grazie a lei una donna su cinque, ed un uomo si dieci, secondo un sondaggio, sono di tanto in tanto assaliti da un’incontrollabile voglia di cioccolato.

Cos'è la anandamide?

Altra sostanza particolare contenuta nel cioccolato è la anandamide, un elemento del cacao che è stato individuato solo di recente dagli studiosi. Il nome di questa sostanza deriva dal sanscrito “ananda”  che significa felicità: infatti, l’anandamide è in grado di stimolare le percezioni sensoriali ed a indurre euforia.

Cos'è la metilxantine?

Il cioccolato contiene le metilxantine, che sono delle sostanze simili alla caffeina, e che hanno il pregio di tenere svegli e di favorire la concentrazione, non facendo sentire la fatica. Di questa sostanza una tavoletta di fondente da cento grammi  ne contiene tanto quanto un caffè espresso, mentre in una tazza di cioccolata calda si trova tanta metilaxantina quanta ne contiene una tazza di tè forte.

Cioccolato e memoria

Il cioccolato è, inoltre,  un amico per la  nostra memoria, infatti, il “cibo degli dei” contiene il doppio del fosforo rispetto al pesce, pari a 0,62 grammi ogni etto, oltre a contenere anche acido fenico che evita l’ispessimento delle arterie.

(dal sito: http://www.chococlub.com)

 
 
 

HAI L'EMICRANIA? SEI SPECIALE!

Post n°7 pubblicato il 31 Maggio 2006 da EvelineH
Foto di EvelineH

(Ansa) - Bologna, 16 mag-

Chi soffre di emicrania ha un cervello 'speciale' perche' consuma piu' energia di quella che ha in riserva . Il cervello dell'emicranico e' sempre all'erta, dunque e' un soggetto altamente produttivo, in grado di farsi carico dei problemi altrui, spesso non pensando a se stesso (generoso, altruista), che paga pero' questa ampia disponibilita' con l' emicrania. Lo rivelano i neurologi al congresso di Bologna sulle cefalee.

Perchè si paga sempre, ad essere speciali? Ed è per questo che si dice.... "l'emicrania è donna"?

 
 
 

ACCOGLI I TUOI DEMONI ALTRIMENTI, COMBATTENDOLI, DAI LORO POTERE

Post n°6 pubblicato il 24 Maggio 2006 da EvelineH
 
Foto di EvelineH

Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, ci si illude. Cosa ne dite? Ci si illude. A cosa si rinuncia? Ogni volta che si rinuncia a qualcosa, si rimane legati per sempre all’oggetto della rinuncia.
In India c’è un guru che dice: “Ogni volta che viene da me una prostituta , non mi parla d’altro che di Dio. Mi dice :”Sono stufa della vita che faccio. Voglio Dio”. Ma ogni volta che viene da me un prete, non mi parla d’altro che di sesso”.

 
Infatti, quando si rinuncia a qualcosa, si rimane vincolati a quella cosa per sempre. Quando si combatte qualcosa, le si è legati per sempre. Finché la si combatte, le si dà potere. Le si dà un potere pari a quello impiegato per combatterla.

E questo riguarda anche il comunismo e tutto il resto. Dunque bisogna “accogliere” i propri demoni, perché combattendo contro di essi si dà loro potere. Nessuno ve l’ha mai detto prima d’ora? Quando si rinuncia a qualcosa vi si rimane legati. L’unico modo per uscirne è non lasciarsi ingannare. Non rinunciate, ma non lasciatevi ingannare. Cercare di capire il vero valore di quella cosa, e non avrete bisogno di rinunciarvi: semplicemente, vi cadrà dalle mani.

(Anthony De Mello)

 
 
 
 
 

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Un blog di: EvelineH
Data di creazione: 07/03/2006
 

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Desidera l'aborto così come un animale preso in trappola desidera strapparsi una zampa." (Frederica Mathewes Green)

 

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