Creato da: Le_Sorelle_Bandiera il 11/09/2009
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Un mondo virtuale

Post n°111 pubblicato il 28 Settembre 2016 da Le_Sorelle_Bandiera

indossiamo. Così  le grandi firme  fanno “status” o “personalità”.

Le carte di credito con possibilità di rateizzazione, o slogan come “prendi oggi paghi tra un anno”, hanno incrementato notevolmente a cominciare dagli U.S.A. questa new addiction.

Prendiamo atto che  la nostra società incrementa i falsi bisogni, ci allontana dal contatto con noi stessi, ci omologa e ci facciamo omologare per scopi consumistici.

CHAT

Non cambia molto per chi dipende da internet e dalla chat, anche se assume come dipendenza delle ramificazioni più complesse. Sarà necessario sintetizzare per seguire il mio filo conduttore.

E’ un nuovo disturbo nato in questa società. Ma come illustri studiosi sull’argomento ci dicono: possiamo essere critici verso il progresso tecnologico?! È come criticare l’uso dell’energia elettrica  o del trasporto aereo.

La società oggi ruota attorno alla comunicazione. Internet è parte integrante della società.

Una rivoluzione, pari alla trasmissione via etere di suoni ed immagini.

Non esistono solo le patologie da Internet, sono tanti a sottolineare l’aspetto benefico e l’utilità sociale .

Come una medicina se la “rifiutiamo” rimaniamo arretrati, l’eccesso diviene però veleno-tossico.

Chi usufruisce di questo mezzo innovativo che è la rete e la chat nello specifico, cerca palesemente amicizia e amore, riconoscimento. Usando e consumando amicizia come i vestiti che all’ultima moda durano qualche giorno e poi non bastano più.

I tempi veloci della chat vanno a braccetto con il nostro bisogno psichico di riconoscimento e affetto. Poiché il nostro psichismo segue “la legge del piacere”, qui ora e subito.

L’uso moderato di una chat, è l’uso di un mezzo che eventualmente facilita un incontro reale, facilita realmente un livello di intimità sana.

Purtroppo è molto facile che ciò non avvenga.

Come una vetrina di belle cose, la visione del pc diventa un attrazione irresistibile.

Il dipendente non può fare a  meno di collegarsi, di chattare per trascurare la vita reale.

In questa situazione se è evidente che c’è una ricerca di riconoscimento dell’altra persona, si nasconde spesso la paura dell’incontro.

La chat per i giovani è veramente apertura e condivisione di un dolore?

Sanno comunicare?  I fruitori delle chat hanno età diverse, e qui si aprirebbero riflessioni diversificate in base alla fascia di età e ai bisogni, che diventa troppo riduttivo trattare in questa sede.

Alcune persone cercano l’Amore con la A maiuscola, altre solo sesso. Per comprendere meglio quanto il “tempo” è importante in questo filo conduttore, facciamo un esempio:

La storia erotica che dieci o venti anni fa poteva dar vita a sogni, obiettivi e desideri, trasformarsi in amore costruttivo attraverso l’attesa, “il tempo costruttivo” e la conoscenza, oggi è bruciata sul nascere in pochi giorni o mesi.

Il tempo permette una elaborazione e una trasformazione, per esempio una aggressività meditata e trasformata può a volte decidere sul destino di un amore. La chat spesso trasforma un pensiero in azione, cioè la persona pensa ed agisce senza filtrare, se sono arrabbiato con te agisco nel qui ed ora la mia rabbia per chat, senza riflettere sulle conseguenze.

Alcuni punti:

  • La dipendenza da chat ci illumina sul nesso tra compulsione e tempi veloci,  il “tutto e subito” è comune a tutte le dipendenze.Le comunicazioni sono compulsive per bisogno di conferme; contatto tutti per non perdere il controllo e non essere abbandonato.

  • Il dipendente ricerca emozioni seguendo un ideale di amore o costruendosi un “falso sé”. Imposta storie veloci ad uso e consumo: seduco e mi faccio sedurre.

  • L’uso della web-cam o delle proprie (o altrui foto) a scopo sessuale, ci da la misura del bisogno compulsivo di provare emozioni forti senza vero “contatto” o radicamento. L’effetto magia-passione-potere dura molto poco.

  • L’immediata soddisfazione riporta al “vuoto affettivo” che rinforza la compulsione. Pronti per un’altra storia d’amicizia o d’amore.

Il mondo virtuale parallelo alla realtà, non rappresenta tanto una fuga dalla realtà stessa, ma per le persone che vi dipendono è la dimensione idealizzata della realtà, un mondo di relazioni multiple e veloci, dove la delusione porta facilmente a cancellare e sostituire una persona apparentemente senza grossi traumi. Un mondo dove ci si sente più liberi di cambiare le regole e le maschere.



C P A  centro psicologia applicata


(Dal web)

 
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