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I PROFILI MASCHILI NEL WEB1) l'uomo romantico 2) l'uomo impegnato 3) IL papi 4) Il sincero 5) L'impegnato politicamente 6) Il poeta 7) Il marito incompreso 8) Il geloso 9) il tromboamico 10) l'uomo angelo 11) l'uomo carta-vetrata 12) l'uomo perfetto 13) l'uomo non-automunito (scorrendo il blog troverete l'uomo che vi ha sedotte!) NEL WEB GLI UOMINI CERCANO SESSO E LE DONNE AMOR
LA VENDETTA DELLE GALLINE ^__^ |
BLOG DEMENZIALE MA NOI NE SIAMO CONSAPEVOLI blog di sostegno per noi diversamente abili .... MILLE MOTIVI PER NON INNAMORARSI web imparate la solidarietà femminile, aiutatevi tra donne se lo farete potrete preservarvi da seduttori malati di protagonismoSe VI SERVE UN AIUTO MANDATE UN MESSAGGIO PRIVATO E NOI VI AIUTEREMO!! AUGURI SORELLE!! ^ Le favolose Sorelle Bandiera tornano su (e SE NE VANNO!)
Messaggi del 28/09/2016
Post n°111 pubblicato il 28 Settembre 2016 da Le_Sorelle_Bandiera
indossiamo. Così le grandi firme fanno “status” o “personalità”. Le carte di credito con possibilità di rateizzazione, o slogan come “prendi oggi paghi tra un anno”, hanno incrementato notevolmente a cominciare dagli U.S.A. questa new addiction. Prendiamo atto che la nostra società incrementa i falsi bisogni, ci allontana dal contatto con noi stessi, ci omologa e ci facciamo omologare per scopi consumistici. CHAT Non cambia molto per chi dipende da internet e dalla chat, anche se assume come dipendenza delle ramificazioni più complesse. Sarà necessario sintetizzare per seguire il mio filo conduttore. E’ un nuovo disturbo nato in questa società. Ma come illustri studiosi sull’argomento ci dicono: possiamo essere critici verso il progresso tecnologico?! È come criticare l’uso dell’energia elettrica o del trasporto aereo. La società oggi ruota attorno alla comunicazione. Internet è parte integrante della società. Una rivoluzione, pari alla trasmissione via etere di suoni ed immagini. Non esistono solo le patologie da Internet, sono tanti a sottolineare l’aspetto benefico e l’utilità sociale . Come una medicina se la “rifiutiamo” rimaniamo arretrati, l’eccesso diviene però veleno-tossico. Chi usufruisce di questo mezzo innovativo che è la rete e la chat nello specifico, cerca palesemente amicizia e amore, riconoscimento. Usando e consumando amicizia come i vestiti che all’ultima moda durano qualche giorno e poi non bastano più. I tempi veloci della chat vanno a braccetto con il nostro bisogno psichico di riconoscimento e affetto. Poiché il nostro psichismo segue “la legge del piacere”, qui ora e subito. L’uso moderato di una chat, è l’uso di un mezzo che eventualmente facilita un incontro reale, facilita realmente un livello di intimità sana. Purtroppo è molto facile che ciò non avvenga. Come una vetrina di belle cose, la visione del pc diventa un attrazione irresistibile. Il dipendente non può fare a meno di collegarsi, di chattare per trascurare la vita reale. In questa situazione se è evidente che c’è una ricerca di riconoscimento dell’altra persona, si nasconde spesso la paura dell’incontro. La chat per i giovani è veramente apertura e condivisione di un dolore? Sanno comunicare? I fruitori delle chat hanno età diverse, e qui si aprirebbero riflessioni diversificate in base alla fascia di età e ai bisogni, che diventa troppo riduttivo trattare in questa sede. Alcune persone cercano l’Amore con la A maiuscola, altre solo sesso. Per comprendere meglio quanto il “tempo” è importante in questo filo conduttore, facciamo un esempio: La storia erotica che dieci o venti anni fa poteva dar vita a sogni, obiettivi e desideri, trasformarsi in amore costruttivo attraverso l’attesa, “il tempo costruttivo” e la conoscenza, oggi è bruciata sul nascere in pochi giorni o mesi. Il tempo permette una elaborazione e una trasformazione, per esempio una aggressività meditata e trasformata può a volte decidere sul destino di un amore. La chat spesso trasforma un pensiero in azione, cioè la persona pensa ed agisce senza filtrare, se sono arrabbiato con te agisco nel qui ed ora la mia rabbia per chat, senza riflettere sulle conseguenze. Alcuni punti:
Il mondo virtuale parallelo alla realtà, non rappresenta tanto una fuga dalla realtà stessa, ma per le persone che vi dipendono è la dimensione idealizzata della realtà, un mondo di relazioni multiple e veloci, dove la delusione porta facilmente a cancellare e sostituire una persona apparentemente senza grossi traumi. Un mondo dove ci si sente più liberi di cambiare le regole e le maschere. C P A centro psicologia applicata (Dal web)
Post n°110 pubblicato il 28 Settembre 2016 da Le_Sorelle_Bandiera
Post n°109 pubblicato il 28 Settembre 2016 da Le_Sorelle_Bandiera
Comunicare attraverso la chat permette una protezione dell'anonimato. Proprio questo anonimato, o il celarsi dietro diversi nicknames (gli pseudonimi utilizzati per farsi riconoscere in chat), rappresenta uno degli aspetti più interessanti del fenomeno. La chat consente di giocare con la propria identità, di scegliere di mostrare solo gli aspetti della personalità ritenuti più interessanti. Tutto ciò contribuisce al superamento illusorio delle barriere, soprattutto psicologiche, che frustrano la vita di relazione nella realtà. La timidezza, l'introversione, vengono superate grazie alla protezione offerta dal mezzo, la capacità di "socializzare" se ne avvantaggia notevolmente. La maggior parte dei "chattatori" dichiara di confidare sinceramente aspetti della propria vita privata e usa la chat come un mezzo che avvicina agli altri, una sorta di antidoto alla "alienazione". L'anonimato facilita l'apertura e il dialogo. Di solito ci si svela lentamente, solo quando si sente che si può essere compresi; l'investimento affettivo, emozionale è possibile perché c'è distanza e quindi è un tentativo che si può fare a piccoli passi per vedere se funziona. Vi sono precise differenze nell'approccio dei due sessi. Gli uomini, per lo più, quando dall'altra parte del monitor c'è una donna, richiede foto, numero di telefono (frequenti sono stati i tentativi di deviare la conversazione su argomenti esplicitamente sessuali).
Post n°108 pubblicato il 28 Settembre 2016 da Le_Sorelle_Bandiera
Non serve giudicare. Nessuno può mettersi nei panni di un’altra persona che cede di fronte ad avances, che cede al fascino della speranza o che, magari dopo tanto tempo, apprezza di essere anche solo pensato. E’ inutile bollare chi lo fa come boccalone o stupido. Si pecca d’ingenuità, ovvio, ma bisogna capire anche il perché lo si faccia. E fare in modo –parlandone al di fuori del web – che più persone possibili sappiano che tutto ciò è possibile. All’estero lo fanno da anni.
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Inviato da: sols.kjaer
il 29/10/2016 alle 20:14
Inviato da: Le_Sorelle_Bandiera
il 10/10/2016 alle 14:28
Inviato da: elektraforliving1963
il 10/10/2016 alle 13:04
Inviato da: Le_Sorelle_Bandiera
il 05/10/2016 alle 12:46
Inviato da: monellaccio19
il 05/10/2016 alle 12:35