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PREGHIERA ALLA CROCE SANTA

lo
ti adoro o Croce Santa che, con le venerabili Membra di Nostro Signore Gesù
Cristo, fosti adorna e aspersa del suo Sangue prezioso adoro Te, mio Dio posto
in essa, e te o Croce Santa per amor Suo. Salve o vittima di salvezza offerta
per noi e per tutto il genere umano sul patibolo della Croce. Umilmente Ti
adoro. Salve o Sangue prezioso, sgorgato dalle piaghe di Nostro Signore Gesù
Crocefisso, per lavare i peccati di tutto il mondo. Umilmente Ti adoro e Ti
supplico di lavare l'anima mia. Per supplicare la Divina Misericordia; All'ombra
sicura della Croce, santo asilo dei tribolati, invincibile fortezza negli
incalzanti pericoli, che ci sovrastano, fiduciosi ci rifugiamo. Eterno Pietoso,
Dio per la Croce imporporata dal preziosissimo Sangue del Tuo Unigenito,
imploriamo difesa, protezione, preservazione da ogni danno e spavento. Al Tuo
Amore e alla Tua potenza, noi ci affidiamo! Umiliati sotto la Tua giusta e
paterna Mano ti presentiamo la Croce da cui fummo redenti e ti supplichiamo:
salvaci dal pericoli dell'ora presente. Su noi, su tutti, rivolgi la - Tua pietà
e Misericordia, o Signore. Compi il desiderio di Gesù nell'Ultima Cena, avere
un cuore solo e un'anima sola con Te sotto il Vessillo della Croce. GESU' MIO
MISERICORDIA! Adorazione a Gesù Crocifisso: Salvatore nostro Gesù Cristo, ti
adoriamo morente sulla croce per nostro amore e ti ringraziamo perché sei morto
per salvarci dall'inferno. Eterno Padre, ti offriamo il Tuo figlio pendente
sulla Croce, nudo, straziato, trafitto di spine e chiodi, insanguinato,
languente, moribondo e penante. Grande Iddio, è il Tuo Figlio che ti offriamo
in questo pietoso stato, ricevi il Suo divin Sacrificio, accetta questa offerta
che noi ti facciamo. Egli è il prezzo del nostro riscatto, è il Sangue di un
Dio, è la Morte di un Dio, è Dio stesso vittima per noi, che ti offriamo in
espiazione dei nostri peccati. Te lo offriamo per il sollievo delle anime sante
del Purgatorio, dei cuori afflitti, perseguitati, degli ammalati, per chiederti
la conversione dei peccatori, la nostra e dei nostri parenti, la perseveranza
dei giusti, la propagazione della fede, la conservazione della pace e per il
buon esito dei nostri progetti, per ottenere tutti i soccorsi spirituali e
temporali che ci sono necessari; a maggior tua gloria e per la salvezza di tutte
le anime.
 
 
 

BAUDELAIRE "TRISTEZZE DELLA LUNA

Nei suoi sogni la luna è più pigra, stasera:
come una bella donna su guanciali profondi,
che carezzi con mano disattenta e leggera
prima d'addormentarsi i suoi seni rotondi,

lei su un serico dorso di molli aeree nevi
moribonda s'estenua in perduti languori,
con gli occhi seguitando la apparizioni lievi
che sbocciano nel cielo come candidi fiori.

Quando a volte dai torpidi suoi ozi una segreta
lacrima sfugge e cade sulla terra, un poeta
nottambulo raccatta con mistico fervore

nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente come scheggia d'opale.
e, per sottrarla al sole, se la nasconde in cuore.

 
 

GRAZIE DOLCE AMICA MERYALIPERVOLARE DI QUESTO TUO REGALO

 
UN DONO
di Mahatma Gandhi



Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza,
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà,
e donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore,
e fallo conoscere al mondo.
 
 

 

 

DON PINO PUGLISI

Don Giuseppe Puglisi.jpg

Don Giuseppe Puglisi nasce nella borgata palermitana di Brancaccio il 15 settembre 1937, figlio di un calzolaio e di una sarta, e viene ucciso dalla mafia nella stessa borgata il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno.

sacerdote del Signore missionario dell vangelo
formatore di coscienze nella verità
promotore di solidarietà sociale
e di servizio ecclesiale
nella carità

Tra le sue citazioni:

La testimonianza che diventa martirio.
"Il discepolo di Cristo è un testimone.
La testimonianza cristiana va incontro a difficoltà, può diventare martirio.
Il passo è breve, anzi è proprio il martirio che dà valore alla testimonianza.
Ricordate San Paolo: "Desidero ardentemente persino morire per essere con Cristo".
Ecco, questo desiderio diventa desiderio di comunione che trascende persino
la vita".
 

 

36 GIUSTI

Post n°123 pubblicato il 29 Ottobre 2012 da soleluna140

Questo è un tema che ho proposto qualche anno fa, oggi come ieri in tempi di guerra , violenza, dove denaro e potere sembrano avere il sopravento, storie come    queste fanno bene al cuore.

Questa è la storia dei 36 giusti.

Giusti tra le Nazioni


La storia dei Giusti è nella tradizione ebraica. 
Si racconta che in qualsiasi momento della storia dell'umanità ci siano sempre 36 Giusti al mondo. Nessuno sa chi siano, nemmeno loro stessi, ma sanno riconoscere le sofferenze e se ne fanno carico, perché sono nati Giusti e non possono ammettere l'ingiustizia. E' per amor loro che Dio non distrugge il mondo.

Nel buio della barbarie nazista, molte migliaia di non ebrei rischiarono e spesso persero la vita per salvare quella di un ebreo, di una famiglia ebraica, o di intere comunità.
Donne e uomini come tanti, che sapevano perfettamente a che cosa andavano incontro, ma il cui senso di giustizia e di amore per i loro simili fu più forte della paura e della morte. Ai Gentili (cioè non ebrei) Giusti, gli ebrei d'Europa devono dunque particolare riconoscenza, poiché è anche merito loro se il piano nazista di fare di loro una "razza estinta" non è riuscito fino in fondo.

Nel 1953 il Parlamento Israeliano ha incaricato l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, il museo-monumento dedicato alla Shoah, di accordare il termine di "Giusti tra le Nazioni" agli uomini che rischiarono le loro vite per salvare gli ebrei, come gesto di riconoscimento e ringraziamento a nome di tutto il popolo ebraico.
Un giudice della Corte Suprema presiede un comitato di personalità pubbliche che assicura che i nominati abbiano agito interamente a loro discrezione, in territori controllati dalle truppe tedesche o da loro alleati e collaboratori, e mettendo a rischio la propria libertà e la propria vita, senza ricevere remunerazioni o compensi di sorta.
Nel 1962, presso lo Yad Vashem è stato inaugurato il "Viale dei Giusti", dove vengono tutt'oggi piantati alberi in loro onore e memoria. Dal 1963 al 2001 sono stati proclamati circa 20.000 Giusti. Fino al 2002, gli italiani erano 295.


Giorgio Perlasca

 

Commerciante padovano ex fascista convinto, fingendosi diplomatico di Spagna a Budapest, nell'Ungheria occupata dai tedeschi, salvò migliaia di ebrei ungheresi nell'inverno del 1944, rilasciando loro dei salvacondotti e creando otto case rifugio, protette dall'Ambasciata Iberica.

Coprendo ogni sua azione con la bandiera spagnola, quindi di una nazione neutrale, Perlasca recitò la parte del diplomatico internazionale dal 1° dicembre 1944 fino alla liberazione dell'Ungheria, il 16 gennaio 1945.

Tutto ciò, però, avveniva senza che Madrid ne fosse al corrente. Così, grazie alle difficoltà di comunicazione dovute alla guerra e all'intraprendenza di un uomo, migliaia di ebrei ungheresi vennero sottratti a morte certa. Perlasca lasciò Budapest il 29 maggio del 1945, tra una piccola folla di salvati e il ricordo di un giornale locale che salutava con affatto.
Perlasca venne rintracciato nel 1988 da alcuni ebrei ungheresi e per la sua opera fu insignito dell'Ordine della Stella d'Oro in Ungheria. Il 25 settembre 1989 non solo venne nominato "Giusto tra i Giusti", ma gli fu conferita la cittadinanza israeliana e infine, per decreto del Re Juan Carlos di Spagna, fu nominato "Commendatore di numero dell'Ordine di Isabella"


Marcella Girelli

 

Nata a Roma il 13 maggio 1921, in una famiglia borghese, Marcella Girelli frequentò tutte le scuole presso le Suore di Sion, dove prese i voti poco più che maggiorenne, assumendo il nome di suor Luisa. Nel 1940 l'Italia entrò in guerra, ma la vita del convento continuò a scorrere nei suoi binari di sempre, anche quando nel 1942 il Vaticano affidò all'Ordine di Sion il compito di trasformare in veri e propri moduli le innumerevoli richieste di aiuto nella ricerca di dispersi che arrivavano da tutta Italia. 

Nell'ottobre del 1943, dopo che Roma fu occupata dalle truppe naziste, si ebbe una svolta radicale. Il 16 di quel mese si presentarono alle prote del convento alcune famiglie di ebrei scampati al primo tragico rastrellamento del ghetto, che quella mattina aveva condannato oltre mille persone, bambini e vecchi compresi, alla deportazione ad Auschwitz. 
La Madre Superiora non ebbe esitazioni: il convento doveva accogliere e proteggere tutti i fuggiaschi.
Iniziò così una convivenza molto speciale. Ai rifugiati venne destinata una parte del convento per dormire e cucinare, quando arrivavano nazisti o fascisti a perquisire il convento, le suore avevano ideato un ingegnoso sistema d'allarme per avvisare gli ebrei nascosti, dar loro il tempo di far sparire le proprie tracce e nascondersi. 
Al momento della Liberazione, nel 1945, le Suore di Sion erano riuscite a proteggere e salvare 140 ebrei fra cui molti bambini. Per questo loro atto di coraggio e abnegazione, hanno ricevuto il riconoscimento di "Giuste tra le Nazioni". A ritirarlo, a nome di tutte, suor Luisa.


Odoardo Focherini

 

Carpigiano di nascita e trentino di origine, uomo acuto, sensibile, estroverso, sostenuto da una grande fede, Focherini ha vissuto intensamente la sua vita, dedicandosi con passione al lavoro, agli amici, al giornale "L'Avvenire d'Italia", all'Azione Cattolica e, soprattutto alla sua famiglia: la moglie e i sette figli.

Grazie al lavoro per la Società Cattolica di Assicurazioni di Verona, che lo portava a muoversi per molte province del nord-est d'Italia, poteva vedere come si stava evolvendo la situazione italiana, quali le difficoltà del Paese sotto la dittatura.

Nel 1942 incontrò degli ebrei scappati dalla Polonia e riuscì ad organizzare per loro una via di fuga. Da quel momento capì che poteva fare qualcosa, che disponeva di contatti e di persone fidate che avrebbero potuto aiutarlo nel caso in cui, anche in Italia, la situazione per la minoranza ebraica fosse precipitata.
Con l'8 settembre 1943, arrivò la conferma ai peggiori timori. Focherini, con l'aiuto del sacerdote Don Dante Sala, riuscì a mettere in piedi una struttura segreta per organizzare l'espatrio di ebrei in Svizzera.
Le persone che lo hanno conosciuto in quel periodo lo ricordano come una persona serena e sorridente, che sapeva incoraggiare i profughi terrorizzati, che aveva sempre una buona parola per loro. Il rischio era alto e lo sapeva: erano in gioco la sua vita e quella della sua famiglia.
Proprio al capezzale di un ebreo da salvare, in ospedale a Carpi, venne arrestato l'11 marzo 1944.
Fu portato prima in Questura a Modena, poi in carcere a Bologna, dove rimase fino al 5 luglio, quando venne trasferito a Fossoli: non era più prigioniero, ma deportato.
A Fossoli sentiva ogni giorno di più che la situazione non si poteva risolvere così velocemente come aveva sperato; infatti, i primi di agosto il campo si trasferì a Bolzano, pericolosamente a nord.
Il 5 settembre varcò il confine e arrivò al campo di Flossemburg, in Germania; da qui venne trasferito al sottocampo di Hersbruck, dove morì il 27 dicembre 1944.
Tante volte aveva sperato e promesso ai propri famigliari il suo ritorno, ma la macchina nazista lo ha intrappolato, togliendo a lui la vita e a noi il prezioso ritorno di un Giusto.


Aldo Brunacci

 

Nato nel 1914 da una povera famiglia di contadini, Aldo Brunacci aveva studiato a Roma, nell'ambiente delle organizzazioni giovanili cattoliche. All'interno dell'Azione Cattolica imparò a pensare con la propria testa, senza subire la propaganda del fascismo. Tornato ad Assisi, assistette ai pestaggi degli oppositori al regime, alle violenze e agli arbitri, anche nei confronti dei giovani cattolici di cui si occupava assiduamente.

Con l'Armistizio, nel settembre 1943, Assisi si riempì di ebrei in fuga, italiani e rifugiati dalla Germania, dall'Austria, dalla Francia. I frati e il vescovo di Assisi, monsignor Giuseppe Placido Nicolini, non ebbero esitazioni. Più di trecento ebrei vestiti da frati e da suore, nascosti nei sotterranei e nelle cantine, mimetizzati tra li sfollati (italiani provenienti dalle città bombardate) con documenti falsi, trovarono asilo nell'antica cittadina di San Francesco. Padre Brunacci, come collaboratore principale del vescovo, si trovò a gestire questa massa di gente, a nutrirla, proteggerla, procurare documenti falsi, affrontare i nazisti e i fascisti, spostare quelli più a rischio, curare gli ammalati, occuparsi dei non pochi bambini.
Una rete di solidarietà si estese a parroci e sacerdoti di altre zone dell'Umbria; i cittadini di Assisi collaborarono in ogni modo; i fratelli Brizzi, proprietari di una tipografia stampavano documenti falsi per tutti. In una giornata concitata, il vescovo di Assisi, insieme a Brunacci, si trasformò in muratore con calce e cazzuola, per murare nei sotterranei del Vescovado libri di preghiere, oggetti rituali e preziosi appartenenti agli ebrei.
Padre Brunacci fu arrestato dalle autorità fasciste, ma grazie all'intervento del Vaticano poté essere rilasciato dopo un periodo di detenzione. Il vescovo lo spedì a Roma, al sicuro, alla Segreteria di Stato vaticana.
Padre Brunacci è stato riconosciuto come "Giusto tra le Nazioni" dai Yad Vashem e due alberi, per lui e per il vescovo Nicolini, ormai scomparso, sono stati piantati nel Viale dei Giusti.


Giovanni Palatucci 

 

Come commissario aggiunto di polizia a Fiume, salvò molti ebrei, disattendendo alle procedure di arresto per motivi razziali nell'Italia occupata e non ottemperando agli ordini superiori provenienti dai nazisti. Si hanno notizie del fatto che nel 1939 riuscì a far fuggire 800 ebrei tedeschi verso la palestina.

 Quando dopo l'8 settembre 1943 i tedeschi annessero parte del nord Italia, facendola diventare Adriatische Kustenland, Palatucci restò al suo posto, continuando a contraffare i documenti degli ebrei e permettendo loro di scappare.

Fu arrestato dalla Gestapo il 13 settembre 1944 e venne deportato a Dachau, dove morì il 10 febbraio 1945, pagando con la sua vita la "colpa" di aver salvato persone colpevoli solo di esistere, secondo le leggi del Reich.
Il giovane Stato di Israele lo proclamò in breve tempo "Giusto tra i Giusti" e solo nel 1995, in Italia fu conferita una medaglia al valor civile alla memoria.

Il caso della Danimarca

La Danimarca è l'unico caso di nazione a cui venne conferita l'onoreficenza di "Giusta tra le nazioni". Tutto il popolo danese - compreso il Re Cristiano X e i capi delle chiese - si oppose in modo non violento ed efficace alla deportazione degli ebrei e alla loro ghettizzazione. Pur essendo la Danimarca una nazione sotto l'influenza del Reich, non solo non vi furono applicate le leggi razziali, ma non venne mai imposta la stella gialla ai cittadini ebrei, poiché il Re aveva minacciato di portarla lui per primo in segno di solidarietà.

Quando i nazisti organizzarono la deportazione degli ebrei residenti in Danimarca per l'1 e il 2 ottobre 1943, le autorità danesi sottrassero alla cattura 7906 persone con un esodo via mare verso la neutrale Svezia.

Quest'impresa coinvolse cittadini d'ogni genere e fece sì che di tutta la comunità ebraica danese venissero catturati dalle truppe del Terzo Reich solo circa 500 anziani, per la maggior parte deportati a Terezin e sopravvissuti grazie alle continue pressioni delle autorità danesi.

 
 
 

Malala Yousafzai

Post n°122 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da soleluna140

Malala Yousafzai è una giovane studentessa e blogger di quattordici anni che vive nella regione di Swat, nel Pakistan al confine con l'Afghanistan. Lei è "famosa" per avere ricevuto il Premio nazionale per la pace dei giovani, con un testo contro la violenza. A consegnarle il riconoscimento era stato il primo ministro Yousuf Raza Gilani in persona. I talebani l'hanno sparata in testa, mentre usciva da scuola: "L'abbiamo attaccata perché diffondeva idee laiche fra i giovani e faceva propaganda contro di noi."

E così mentre nel nostro occidente civilizzato, le nostre ragazzine non sanno  chi sono, cosa faranno, preoccupate anzi disperate dal look e dalla linea. in un lontano paese tanto diverso dal nostro, una ragazzina di 14anni lotta per le donne del suo paese e forse non solo per loro, per dare  dignità e libertà di studiare.

GRAZIE MALALA, siamo con te, e preghiamo per te affinchè il Buon Dio ti possa lasciare su questa terra a completare la tua missione. affinchè tu possa continuare ad essere il granellino di senape:"

 « Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senape, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami »   

 
 
 

DAL CANTICO DEI CANTICI di RE SALOMONE

Post n°121 pubblicato il 26 Settembre 2012 da soleluna140

Il Cantico dei Cantici, una gemma dell’antica poesia d'amore, miracolosamente preservata nella Bibbia, è senza dubbio umana ma non "profana": è lode alle gioie della sessualità alla luce della volontà di Dio.

Questa è la seconda volta che pubblico questa  piccola parte di questo              meraviglioso  inno all'amore.  

 

Mi baci con i baci della sua bocca!

Sì, le tue tenerezze sono più dolci del vino.

Per la fragranza sono inebrianti i tuoi profumi,

profumo olezzante è il tuo nome,

per questo le giovinette ti amano.

Attirami dietro a te, corriamo!

M'introduca il re nelle sue stanze:

gioiremo e ci rallegreremo per te,

ricorderemo le tue tenerezze più del vino.

A ragione ti amano!

 

Bruna sono ma bella,

o figlie di Gerusalemme,

come le tende di Kedar,

come i padiglioni di Salma.

Non state a guardare che sono bruna,

poiché mi ha abbronzato il sole.

I figli di mia madre si sono sdegnati con me:

mi hanno messo a guardia delle vigne;

la mia vigna, la mia, non l'ho custodita.

Dimmi, o amore dell'anima mia,

dove vai a pascolare il gregge,

dove lo fai riposare al meriggio,

perché io non sia come vagabonda

dietro i greggi dei tuoi compagni.

 
 
 

UN MESSAGGIO D'AMORE

Post n°120 pubblicato il 11 Settembre 2012 da soleluna140

 BUDDHA E LA CORTIGIANA

Buddha

 A Buddha e ai suoi discepoli capitò un curioso incidente che, per un po’

di tempo, lasciò i suoi seguaci perplessi riguardo al carattere del loro

Maestro.

 Il Buddha e i suoi discepoli avevano fatto un voto di castità e di rinuncia

all’amore carnale. Eppure un giorno mentre il grande Buddha e i suoi

discepoli riposavano all’ombra di un’albero, si avvicinò una cortigiana

attratta dal corpo e dal viso luminoso del Maestro. Non appena la

cortigiana vide il viso celestiale del Buddha se ne innamorò e corse

a braccia aperte verso di Lui per abbracciarlo e baciarlo, esclamando

a gran voce: "Oh mio bellissimo signore splendente, io ti amo!

I casti discepoli rimasero sorpresi quando udirono la risposta di

Buddha alla cortigiana: "Mia amata, anch’io ti amo. Però adesso

 non toccarmi. Non Ancora ". La cortigiana replicò: Tu mi chiami

amata e per me sei il mio amato. Perché allora, non vuoi che

 io ti tocchi?"

Il grande Buddha rispose: "Mia amata, te lo ripeto ancora: ti

 toccherò più tardi, non adesso. Allora ti proverò il mio vero

 amore".

I discepoli rimasero sconvolti, pensando che il Maestro

 si fosse innamorato della cortigiana.

Qualche anno più tardi, mentre Buddha meditava con

i suoi discepoli, all’improvviso esclamò: " Devo andare!

La mia amata, la cortigiana, mi chiama: Ha bisogno di me,

adesso. Devo mantenere la mia promessa".

I discepoli corsero dietro al Maestro, sperando in qualche

 modo di salvarlo, sebbene sembrasse follemente innamorato

della cortigiana.

Il grande Buddha, seguito con ansia dai discepoli preoccupati,

 andò sotto lo stesso albero dove l’aveva incontrata. Là sotto

giaceva la donna, con il bel corpo ricoperto dalle piaghe

 maleodoranti e putrescenti del vaiolo. I discepoli provarono

 orrore e si tennero lontani da lei. Il Buddha però, prese il suo

 corpo in putrefazione e lo abbracciò come fosse un bambino,

poggiando la sua testa sul proprio grembo e sussurrandole:

"Mia amata, sono venuto a dimostrarti il mio amore per Te e

 per mantenere la promessa di toccarti: Ho aspettato a lungo

 per dimostrarti il mio sincero amore, perché io ti amo quando

 tutti gli altri hanno smesso di amarti. Io ti tocco quando tutti i

Tuoi amici del buon tempo hanno paura di toccarti". Così

 parlando, Buddha guarì la cortigiana e la invitò, ormai purificata

da qualsiasi desiderio carnale, a unirsi al Suo gruppo sempre

 più folto di discepoli.

L’amore personale è egoista e considera soltanto i propri interessi,

 spesso a costo di tutto il resto. L’Amore Divino è altruista: cerca

 la felicità dell’oggetto del proprio Amore, e non è limitato o

parziale. Dio ama allo stesso modo sia i buoni sia i cattivi,

 perché sono i Suoi figli. Tutti coloro che aspirano a conoscerLo

 devono provarGli che il loro Amore proprio come il Suo Amore

è per Tutti.

Quando un’Anima dimostra al Padre Celeste che ama allo stess

o modo i Suoi fratelli buoni e cattivi, allora il Padre dirà:

" Mio nobile figlio, accetto il Tuo Amore, perché Tu ami tutti

con il mio Amore, proprio come faccio Io".

Amare coloro che ti amano è naturale, ma quello è un’amore

ispirato dall’ego. Amare coloro che non ti amano, o che

addirittura ti odiano, è l’espressione dell’Amore soprannaturale:

riconoscere Dio in Tutti.

Fonte: Come amare, essere amati – Paramahansa Yogananda

 

 
 
 

Il Papa del sorriso, il Papa della speranza,un uomo santo, un uomo buono.

Post n°118 pubblicato il 23 Agosto 2012 da soleluna140

 

 26 Agosto 1978 / 28  Settembre 1978

Quante cose vorrei dirti o Santo Padre in questi giorni che ricorre l’anniversario della tua elezione a successore di Pietro, quante emozioni vorrei descrivere quando ti osservo nelle tue vecchie foto.Te sei sempre lì con il tuo sorriso.Ed

 Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

 Seppur breve è stato il tuo pontificato e se anche   hai scatenato critiche nelle alte gerarchie ecclesiastiche quando hai trattato temi come la maternità di Dio, nel cuore degli uomini hai fatto sgorgare  fiumi di amore e di gioia pura.

 Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

 In quegli anni Roma bagnata dal sangue di molti innocenti ha vissuto per pochi giorni un ondata ed un profumo di intensa spiritualità, il tuo sorriso, le tue parole, hanno lasciato un segno dentro di noi.

 Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

 Te che non sei mai stato un reggente, come invece la storia della chiesa ha sempre identificato il successore di Pietro, ma un semplice e puro missionario, il catechista di Gesù, la Tua umiltà, la Tua semplicità  ci parlavano di Dio Padre,Figlio e Spirito Santo.

 Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

 Qualcuno ti voleva far passare come un pontefice malato e fragile , invece eri forte, la tua forza era  quella di  riuscire a trasmettere a tutti gli uomini con semplicità, il messaggio dell’amore di Dio,come la Tua forza sarebbe stata anche quella di voler trasformare la Chiesa da  “business” a casa dei poveri.

 Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

 Sei stato per noi un'impronta del passaggio di Dio sulla terra, ed anche se la tua tomba è semplice , scarna senza i fiori degli uomini lì, si percepisce il profumo inebriante del Cielo.

Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

 Te ora respiri il profumo del Cielo, il profumo della vita eterna.Te ora vivi nella Luce del Cielo, in quel Cielo dove la notte non esiste e dove la purezza dei giusti riempie il tutto di una Luce bianca e limpida, ed in quel Cielo dove Dio Padre stringe a sé tutte le creature speciali come Te.

  Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

 La Tua Santità seppur non riconosciuta agli occhi della Chiesa è grande agli occhi di Dio Padre e degli ultimi.

 Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

 Tu sei Lì che ci guardi e proteggi, che ci guidi e difendi,sei ora un Angelo tra gli Angeli, un Santo tra i Santi,  fa o Nostro Santo Padre che la Tua Luce, il Tuo sorriso illumini sempre il percorso di vita nostro e delle nostre famiglie.

 Il tuo sorriso ha aperto i nostri cuori.

 Ti voglio bene, M.Patrizia.

 
 
 

IL DISCORSO DELLA LUNA

Post n°117 pubblicato il 03 Giugno 2012 da soleluna140

 

 3 Giugno 1963 moriva il Papa buono:Giovanni XXIII,

Le sue ultime parole sul letto di morte rivolte al suo segretario, Loris Francesco Capovilla, furono

«Perché piangere? È un momento di gioia questo, un momento di gloria” ,ecco questo era papa Giovanni,  un Papa eletto già vecchio, un papa che  sarebbe dovuto  essere di transizione e che invece ha portato alla chiesa una ventata di primavera, un profumo di santità.

Papa Roncalli  con il nuovo Concilio comprese che bisognava ,rinnovare la Chiesa per renderla più adatta ad annunciare il Vangelo alle nuove generazioni;    ricercare le vie per l’unità di tutte le chiese  cristiane; rilevare ciò che c’è di buono nella cultura contemporanea aprendo una nuova fase di dialogo col mondo moderno, cercando soprattutto “ciò che unisce”.

Giovanni Paolo II defini questo concilio:” un’intuizione profetica” del suo promotore.

Io ho dei ricordi molto sbiaditi, ero piccolissima, quando morì, ma i miei genitori che hanno vissuto in quei tempi, quando ne parlavano i loro occhi si illuminavano di una luce diversa. Mio padre poi amava in modo particolare “il discorso della luna”, non so quante volte me lo abbia letto, io credo di aver amato questo papa prima ancora di conoscere e comprendere le sue parole ed il suo operato.

Appena aperto il blog ho pubblicato come primo post, “il discorso della luna”, ora a distanza di anni voglio riproporlo, è un discorso adatto ai giorni d’oggi, un discorso di speranza e d’amore,  proprio quello che manca nella nostra società.

“ Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera - osservatela in alto - a guardare a questo spettacolo.
Gli è che noi chiudiamo una grande giornata di pace. Di pace.
"Gloria a Dio e pace agli uomini di buona volontà".
Ripetiamo spesso questo augurio! E quando possiamo dire che veramente il raggio, la dolcezza della pace del Signore ci unisce e ci prende, noi diciamo "Ecco qui un saggio di quello che dovrebbe essere la vita, sempre, di tutti i secoli, e della vita che ci attende per l'eternità". Dite un poco: se domandassi, potessi domandare a ciascuno "Voi da che parte venite?", i figli di Roma, che sono qui specialmente rappresentati, "Ah, noi siamo i vostri figlioli più vicini, voi siete il Vescovo di Roma".
Ma voi, figlioli di Roma, voi sentite di rappresentare veramente la Roma caput mundi, così come nella Provvidenza è stata chiamata ad essere, per la diffusione della verità e della pace cristiana. In queste parole c'è la risposta al vostro omaggio.

La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi diventato padre per la volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme, paternità e fraternità, è grazia di Dio. Tutto, tutto! Continuiamo dunque a volerci bene, a volerci bene così, guardandoci così nell'incontro: cogliere quello che ci unisce, lasciar da parte quello, se c'è, qualche cosa che ci può tenere un po' in difficoltà. Niente. Fratres sumus. La luce che splende sopra di noi, che è nei nostri cuori, che è nelle nostre coscienze, è la luce di Cristo, il quale veramente vuol dominare con la grazia sua tutte le anime.

Stamattina è stato uno spettacolo che neppure la Basilica di San Pietro, che ha quattro secoli di storia, non ha mai potuto contemplare. Apparteniamo quindi ad un'epoca nella quale siamo sensibili alle voci dall'alto, e vogliamo essere fedeli e stare secondo l'indirizzo che il Cristo benedetto ci ha fatto. Finisco dandovi la benedizione.

 Accanto a me amo invitare la Madonna santa e benedetta, di cui oggi ricordiamo il grande mistero. Ho sentito qualcuno di voi che ha ricordato Efeso e le lampade accese intorno alla Basilica di là, che io ho veduto coi miei occhi - non a quei tempi, si capisce, ma recentemente - e che ricorda la proclamazione del dogma della Divina Maternità di Maria. Ebbene, invocando Lei, alzando tutti insieme lo sguardo verso Gesù benedetto, il Figliol Suo, ripensando a quello che è con voi, a quello che è nelle vostre famiglie, di gioia, di pace, e anche un poco di tribolazione e di tristezza, la grande benedizione. Accoglietela di buon animo.
Questa sera lo spettacolo offertomi è tale da restare ancora nella mia memoria, come resterà nella vostra. Facciamo onore alle impressioni di questa sera! Che siano sempre i nostri sentimenti come ora li esprimiamo davanti al cielo e davanti alla terra.
Fede, speranza, carità, amore di Dio, amore di fratelli, e poi tutti insieme, aiutati così, nella santa pace del Signore, alle opere del bene.
Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite "Questa è la carezza del Papa".

 Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: "Il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza".
E poi tutti insieme ci animiamo cantando, sospirando, piangendo, ma sempre, sempre pieni di fiducia nel Cristo che ci aiuta e che ci ascolta, continuare e riprendere il nostro cammino.

Così dunque vogliate attendere alla benedizione che vi do e anche alla buona notte che mi permetto di augurarvi, con la preghiera però che non si cominci... solamente... Oggi noi iniziamo un anno, un anno, chissà... speriamolo bene! Il Concilio comincia e non sappiamo quando finirà, potesse finire prima di Natale, ma forse forse non riusciremo a dir tutto, a intenderci su tutto bene.
Ci vorrà un altro ritrovo, ma se il ritrovarci così deve sempre allietare le nostre anime, le nostre famiglie, Roma e tutto quanto il mondo tutto intero, vengano pure questi giorni, li aspettiamo in benedizione”.

Questo discorso venne pronunciato dal nostro caro Papa Giovanni in modo spontaneo ed improvvisato, in occasione del XXI Concilio ecumenico, alle migliaia di persone raccolte in Piazza San Pietro.  
Questo discorso commosse il mondo intero per la chiarezza e la semplicità dei contenuti, ma di una profondità e forza di fede, un discorso che non veniva dall'uomo, ma da Dio, credo veramente che Giovanni XXIII sia stato un profeta, un illuminato da Dio 

 Ancora oggi, riascoltando la sua voce, una sensazione di nostalgica gioia irrompe nei nostri cuori…sembra di averlo ancora qui tra noi, tra la sua gente , uomo buono e umile, innalzato agli onori di Dio,ancora non Santo per la Chiesa ma sicuramente Santo agli occhi di Dio e della  sua gente .

 
 
 

FALCONE ESEMPIO DI LEGALITA' E DI GIUSTIZIA

Post n°116 pubblicato il 24 Maggio 2012 da soleluna140

 

 

 

Quello che serve alla nostra società, alla nostra politica, quello che è

fondamentale per sconfiggere definitamente la mafia, la camorra e tutte

 le associazioni a delinquere è il ricambio generazionale, abbiamo bisogno

che ai giovani vengano date delle opportunità.

Abbiamo assistito in Sicilia dopo la morte di Falcone e Borsellino, ad una

ribellione delle nuove generazioni contro la mafia, come non mai

popoli di giovani si sono riversati nelle piazze per far comprendere

all’Italia, al mondo, che loro sono per la legalità, per la giustizia.

Abbiamo il dovere noi genitori, noi adulti di cogliere questi segnali, loro

 non piagnucolano, loro vogliono esserci per ricostruire il paese

 nella legalità, non possiamo rilegarli ad una scuola assente,

 o a dei lavori precari. I giovani sono il nostro futuro, non la

nostra palla al piede.

Loro la lezione, l'esempio di tutti coloro che sono  morti di mafia, 

 l’hanno compreso, ma noi?


 
 
 

La spada del dolore trafisse la sua anima.

Post n°114 pubblicato il 04 Aprile 2012 da soleluna140


 

 

Ave Maria, piena di dolori,

Gesù Crocifisso è con te;

Tu sei degna di compassione fra tutte le donne

e degno di compassione

è il frutto del tuo seno, Gesù.

 

Santa Maria, Madre di Gesù Crocifisso,

ottieni a noi,

crocifissori del Figlio tuo,

lacrime di sincero pentimento,

adesso e nell’ora della morte nostra.

Amen.

 

 
 
 

LE MIE NONNE

Post n°113 pubblicato il 13 Marzo 2012 da soleluna140

In questo periodo si parla molto delle donne, delle loro lotte, fermo restando che non sono mai stata una femminista, ma questo è il mio mondo ed allora voglio parlare di donne, di alcune donne che sono state madri, mogli e lavoratrici, donne che hanno  realizzato i loro sogni, i loro progetti di vita,  queste donne erano le mie nonne.Donne vissute nel 1900, donne che ne hanno viste tante, dal fascismo alla guerra, dalla ricostruzione al boom economico. Entrambi erano donne che lavoravano,   La mia nonna materna svolgeva come si dice un lavoro prettamente femminile, faceva la maglierista, aveva delle ragazze che la aiutavano nel lavoro di maglieria, ma la sua attività era in casa , e come qualcuno potrebbe dire, consono per una donna.Ho dei bei ricordi di lei , era una donna molto precisa e ordinata, sempre bei vestiti,  i capelli sempre a posto, cucinava poi in modo sublime, ancora oggi ricordo i profumi delle sue minestre di legumi e cereali, dei suoi sughi e della sua squisitissima torta di mele. Io  passando molto tempo con lei nella sua casa, poichè mia mamma aveva a combattere con i miei fratelli piu piccoli,assaporavo tutto di lei, la ammiravo quando si vestiva, quando cucinava , da lei mi sentivo protetta e coccolata, la sua casa poi era un ambiente veramente speciale per me, correre, saltare per quei corridoi, sentire i profumi di spezie che provenivano dalle credenze  piene di conserve e marmellate fatte in casa, il  profumo di lavanda dei suoi armadi, dei suoi cassetti, senzazioni ed emozioni che mi porterò sempre dietro.

La nonna paterna invece la frequentavo meno, ma non per questo l'ho  amata meno, lei aveva un'attività commerciale, normalmente era il pranzo della domenica,  una dolce e piacevole consuetudine, per stare insieme , la sua cucina poi  era super, specialmente per una bambina, era una maestra nel friggere, costolette d’abbacchio fritte, ricotta fritta, mele fritte, sapori e profumi che non si possono dimenticare tanto facilmente.

Io la ricordo che non era più giovane, i capelli sempre raccolti come si usava anticamente, abiti larghi e lunghi che coprivano un fisico longilineo e delle gambe slanciate e ben fatte, ed  una carnagione del viso, rosa e liscia, rughe, no grazie, era di una bellezza nonostante la sua età a dir poco sconvolgente.

Da giovane dicevano che era una tra le più  belle ragazze del paese, era nata alla fine del 1800, era rimasta presto orfana e non ancora ventenne si era sposata, contemporaneamente aveva aperto una attività commerciale che conduceva da sola, poiché mio nonno era impiegato alle ferrovie dello stato. Dopo  un anno dal matrimonio arrivava il primo figlio, che purtroppo a soli 18 mesi moriva a causa di una delle tante influenze che una volta seminavano morte, ed eccola poco più che una ragazzina a fare i conti con la più grande  tragedia della vita per una donna, la morte di un figlio, tutto il mondo gli stava crollando addosso, si sentiva spenta senza più voglia di vivere, si era proprio cosi che ci raccontava, fino a quella notte quando nel sonno:

Vide un girotondo di angeli con i capelli biondi, all’improvviso i ,  un angioletto  voltandosi verso di lei la salutò e le lanciò  un bacio con la sua manina, ma quell'angioletto con il suo caschetto di capelli biondi  era il suo bambino, il suo bambino precocemente volato in cielo, questo episodio le fece comprendere che doveva continuare, continuare a vivere, a lottare ,si lottare poiché la vita le avrebbe  riservato si tante gioie, ma anche tante battaglie da affrontare.

Così arrivarono gli altri figli uno dietro l'altro, e lei? E lei correva, correva tra  casa, figli e negozio, sempre in movimento poi arrivò il fascismo e mio nonno, non per essere iscritto a partiti, ma solo per essersi rifiutato di iscriversi al fascio perse il lavoro, "non importa, il buon Dio ci ha fatto liberi, non accettare compromessi e vieni ad aiutarmi in negozio" replicò mia nonna al nonno, e così fu,  Il tempo passava i figli crescevano, ed eccola sempre in prima linea , la scuola le rimandava i figli a casa, poichè lei si rifiutava di fare indossare loro la divisa  fascista e lei che faceva, li rimandava a scuola senza divisa,  con il grembiule e sempre con la stessa determinazione e fermezza. Al negozio passava qualche prepotente al potere di allora a riscuotere qualcosa, e lei con il suo coraggio lo cacciava, la beneficenza affermava la faccio a chi dico io, non riempio la pancia ai prepotenti e violenti, e cosi era, lei era dura e forte con i prepotenti di quell'epoca e generosa con i deboli, con i poveri.Quanti dispetti e danni al negozio durante la notte, dovette subire, ma niente  poteva sconvolgerla più di tantoi. Arrivò un altro figlio che però, prima di compiere un anno di vita se ne volò in cielo , altro dolore che la segnò profondamente per sempre, ma che non la fermò, continuò a lavorare a combattere per i figli ai quali lasciò a tutti una casa dove vivere con le rispettive famiglie. Sebbene anziana stette vicino al  marito malato con mille attenzione e cure, rifiutando spesso l'aiuto dei figli, ed all'età di 86 anni moriva all'improvviso sola , perchè era cosi che voleva vivere, libera, libera come era vissuta, nella sua casa vi era un frigorifero ed una lavatrice che i figli le avevano regalato, ma mai messi in funzione poichè erano delle diavolerie della modernità diceva.

Cara nonna,

 il 900 ci ha portato si diavolerie  ma ci ha portato anche delle donne straordinarie come te, grazie nonna perchè ci sei stata, grazie perchè hai lottato come una guerriera, senza aver messo mai un rossetto, senza mai esserti truccata o fatto una piega ai capelli, ti scandalizzavi quando il nonno tuo marito in pubblico tentava di abbracciarti o baciarti, dicevi che scambiarsi effusioni in pubblico non era dignitoso, eri all'antica ma quanta modernità nel tuo essere pienamente e sinceramente "donna".

 

TI VOGLIO BENE PAPA'
Post n°91 pubblicato il 23 Novembre 2009 da soleluna14

 

 
 
 

OFFERTA SPECIALE. TUTTA POLPA BELLA E SANA IDEALE PER.....

Post n°112 pubblicato il 21 Febbraio 2012 da soleluna140
Foto di soleluna140

Continuiamo a parlare di quote rose, di più opportunità di lavoro per le donne, e mentre chiediamo e pretendiamo continuiamo a tacere davanti alla mercificazione del corpo della donna, davanti alle istruzioni per l'uso del corpo femminile che i   nostri mezzi di comunicazione ci propinano giornalmente. La cosa ultima poi più sconvolgente è stato il messaggio che ha trasmesso l'emittente nazionale durante la programmazione del festival di sanremo.

E così come qualcosa di visto e rivisto, la bella ragazzina, straniera,ingenua, come una marionetta veniva rimbalzata tra due volponi che avevano il triplo della sua età, che le dicevano cosa doveva fare, come si doveva muovere, tra occhiatine volgari e disgustose, oppure vogliamo parlare della bella Belen, donna bella ed intelligente, ottima ballerina e cantante,perchè arrivare a tanto, non aveva certo bisogno di mostrarci ...... E per ultimo ma non meno grave il  degradante intervento di Celentano, io mi chiedo se al posto di Celentano ci fosse stata un donna di settant'anni a dire baggianate, come sarebbe finita la serata? Pomodori uova marce? 

E' passato un'anno da  quando suor Rita scriveva questa lettera, forse le donne di

cui si occupa Suor Rita sono diverse, sono un po' più disgraziate e disperate,

ma sempre mosse e manomesse come oggetto del desiderio maschile

 

 

Lettera aperta di suor Rita del 27/01/2011 

 

Da anni, insieme a tre mie consorelle (suore Orsoline del S. Cuore di Maria), sono impegnata in un territorio a dire di molti  “senza speranza”.

Un territorio, quello casertano, sempre più in ginocchio per il suo grave degrado ambientale, sociale e culturale, dove anche la piaga dello sfruttamento sessuale, perpetrato a danno di tante giovani donne migranti, è assai presente con i suoi segni di violenza e di vera schiavitù.

Come donna, come consacrata, provocata dal Vangelo di Gesù che parla di liberazione e di speranza, insieme alle mie consorelle, ho scelto di “farmi presenza amica” accanto a queste giovani donne straniere, spesso minorenni, per offrire loro il vino della speranza, il pane della vita e il profumo della dignità.

Oggi, osservando il volto di Susan chinarsi e illuminarsi in quello del suo piccolo Francis, scelto e accolto con amore, ripensando alla sua storia - una tra le tante storie accolte, la quale ancora bambina (16 anni) si è trovata sulle nostre strade come merce da comprare, da violare e da usare da parte di tanti uomini italiani - sono stata assalita da un sentimento di profonda vergogna, ma anche di rabbia.

Ho sentito il bisogno, come donna, come consacrata e come cittadina italiana, di chiedere perdono a Susan per l’indecoroso spettacolo a cui tutti, in questi giorni, stiamo assistendo. E non solo a Susan, ma anche alle tante donne che hanno trovato aiuto e liberazione e alle tante, troppe donne, ancora schiave sulle nostre strade. Ma anche ai numerosi volontari e ai tanti giovani che insieme a noi religiose credono nel valore della persona, in particolare della donna, riconosciuta e rispettata nella sua dignità e libertà.

Sono sconcertata nell’assistere come da “ville” del potere alcuni potenti, eletti per cercare e fare unicamente il bene per il nostro Paese, soprattutto in un momento di così grave crisi, offendano, umilino e deturpino l’immagine della donna. Inquieta vedere esercitare un potere  in maniera così sfacciata e arrogante che riduce la donna a merce e dove fiumi di denaro e di promesse intrecciano corpi trasformati in oggetti di godimento.

Di fronte a tale e tanto spettacolo l’indignazione è grande!

Come non andare con la mente all’immagine di un altro “palazzo” del potere, dove circa duemila anni fa al potente di turno, incarnato nel re Erode, il Battista gridò con tutta la sua voce: «Non ti è lecito, non ti è lecito!».

Anch’io oggi, anche a nome di Susan, sento di alzare la mia voce e dire ai nostri potenti, agli Erodi di turno, non ti è lecito! Non ti è lecito offendere e umiliare la “bellezza” della donna; non ti è lecito trasformare le relazioni in merce di scambio, guidate da interessi e denaro; e soprattutto oggi non ti è lecito soffocare il cammino dei giovani nei loro desideri di autenticità, di bellezza, di trasparenza, di onesta. Tutto questo è il tradimento del Vangelo, della vita e della speranza!

Ma davanti a questo spettacolo una domanda mi rode dentro: dove sono gli uomini, dove sono i maschi? Poche sono le loro voci, anche dei credenti, che si alzano chiare e forti.  Nei loro silenzi c’è ancora troppa omertà, nascosta compiacenza e forse sottile invidia. Credo che dentro questo mondo maschile, dove le relazioni e i rapporti sono spesso esercitati nel segno del potere, c’è un grande bisogno di liberazione.

E allora grazie a te, Susan, sorella e amica, per aver dato voce alla mia e nostra indignazione, ora posso, come donna consacrata e come cittadina, guardarti negli occhi e insieme al piccolo Francis respirare il profumo della dignità e della libertà.

Sr. Rita e sorelle comunità Rut

 

 
 
 

2011 E' FINITO

Post n°111 pubblicato il 03 Gennaio 2012 da soleluna140
Foto di soleluna140

 


 
2011 anno da ricordare o da dimenticare? Eventi drammatici hanno attraversato questo anno, la maggior parte di essi causati dall’incuria e dall’egoismo dell’uomo. Sembra quasi che la nostra terra malata stia riversando sui suoi abitanti tutta quella rabbia e violenza che l’uomo per secoli ha scaricato nel suo ambiente,c’è da chiedersi perchè un essere con un intelligenza superiore a qualsiasi altro organismo vivente abbia causato tale scempio. Agli eventi della natura si sono aggiunte poi situazioni straordinarie e che se da una parte hanno portato alcuni popoli alla democrazia ,  dall’altro hanno scatenato i soliti e vecchi proclami di vittoria con massacri e sentenze di morte quasi in dirette di dittatori.Violenza pura e gratis per tutti a qualsiasi ora del giorno e della notte, rimandata in onda per giorni e giorni.Si è morto un dittatore:Ghedaffi è stato sicuramente uno dei peggiori despoti del nostro pianeta, io più volte in questo blog ne ho denunciato le tante violenze, poco più di un anno fa scrivevo:

“ …..Gheddafi non è bastato  fare spregio dei diritti umani deportando e torturando i profughi   nei lager costruiti nel deserto ed ignorare le responsabilità per aver sempre  appoggiato il terrorismo internazionale, ora ha pensato di venire nel nostro paese       a fare proseliti ed ad offendere la donna, non si tratta di folclore come qualcuno vuol  farci credere, coloro che hanno consentito questo si sono inchinati davanti ad un  pessimo soggetto o forse hanno voluto  continuare a nascondere le  verità che si nascondono dietro il Trattato Italia-Libia…...”

Ora come per incanto l’uomo onorato fino a poco fa dai nostri politici  veniva trucidato in diretta, con l’Europa e l’America che festeggiavano.

Oppure vogliamo parlare dello sceriffo del terrore, forse il peggio che il terrorismo mondiale avesse mai conosciuto, Osama Bin Laden , che l’annuncio della sua esecuzione di morte scatenava nel mondo civile, urla di gioia, con  la Clinton che saltava dalla sua poltrona esultante e inebriata di gioia.

Ma quale messaggio diamo ai nostri figli, che con una fucilata, con una coltellata, o calpestando e sputando su despoti moribondi  possiamo fare giustizia?

Il cuore dell’uomo è diventato come una spugna vecchia e sudicia.  “Gesù sanguinante” sanguinante non solo per  gli omicidi e le violenze dei dittatori del mondo ma anche per le nostre urla di gioia e di compiacimento davanti alla morte di coloro che hanno sempre vissuto nella morte e nell'odio, è l'orrore è la violenza che partorisce altra violenza.

Tra un po’ sarà l’Epifania,  una festa che non dovrebbe essere solo dei bambini, o solo la festa dei regali.

Oggi più che mai la Luce folgorante della Cometa dovrebbe guidarci verso Gesù verso la sua capanna, verso Maria verso il suo abbandono a Dio, sarebbe bello che per questa Festa, riuscissimo a regalare a Gesù Bambino  una carezza, attraverso  una carezza alla nostra compagna o compagno della vita, che non sempre amiamo,o rispettiamo, una carrezza  ai nostri bambini che amiamo troppo frettolosamente, ai nostri giovani che non vogliamo capire, ai nostri anziani genitori o nonni che siano, che spesso dimentichiamo, poichè non occorre attraversare mari o oceani per amare Gesù Bambino basta guardarsi intorno.

 

 

 
 
 

8 MARZO FESTA DELLA DONNA ED ANCHE DI ALCUNI PAPA'

Post n°108 pubblicato il 08 Marzo 2011 da soleluna140

Questa è la storia di una ragazzina diciassette anni e del suo meraviglioso papà, lei si chiama Franca Viola una ragazzina di Alcamo che, a metà degli anni ses­santa, fu rapita per ordine del suo corteg­giatore respinto, tenuta prigioniera per una settimana in un casolare di campagna e a lungo violentata. Era un preludio alle nozze, nell’Italia e nel codice penale di quei tempi. Se ti piaceva una ragazza, e tu a quella ragazza non piacevi, avevi due strade: o ti rassegnavi o te la prendevi. La sequestravi, la stupravi, la sposavi. Secondo le leggi dell’epoca, il matrimonio sanava ogni rea­to: era l’amore che trionfava, era il senso buono della famiglia e pazienza se per arriv­arci dovevi passare sul corpo e sulla dignità di una donna. A Franca Viola fu riservato lo stesso trat­tamento. Lui, Filippo Melodia, un picciotto di paese, ricco e figlio di gente dal cog­nome pesante, aveva offerto in dote a Fran­ca la spider, la terra e il rispetto degli amici. Tutto quello che una ragazza di paese pote­va desiderare da un uomo e da un matrimo­nio nella Sicilia degli anni sessanta. E quando Franca gli disse di no, lui se l’andò a prendere, com’era costume dei tempi. Solo che Franca gli disse di no anche dopo, glielo disse quando fece arrestare lui e i suoi amici, glielo urlò il giorno della sentenza, quando Filippo si sentì condan­nare a dodici anni di galera. Il costume morale e sessuale dell’Italia cominciò a cambiare quel giorno, cambiò anche il codice penale, venne cancellato il diritto di rapire e violentare all’ombra di un matrimonio riparatore. Fu per il coraggio di quella ragazzina si­ciliana. E per suo padre: Bernardo, appun­to. Un contadino semianalfabeta, cresciuto a pane e fame zappando la terra degli altri. Gli tagliarono gli alberi, gli ammazzarono le bestie, gli tolsero il lavoro: convinci tua figlia a sposarsi, gli fecero sapere. E lui invece la convinse a tener duro, a denunziare, a pretendere il rispetto della verità. Tu gli metti una mano e io gliene metto altre cento, disse Bernardo a sua figlia Franca. Atto d’amore, più che di cor­aggio, è per donne e uomini che oggi dobbiamo festeggiare, uomini e ragazzine che in un epoca lontana da noi, non tanto per gli anni ma per dignità e civiltà hanno detto di no. Era povero, Ber­nardo, più povero dei padri di alcune squinzie di Arcore, quelli che s’informano se le loro figlie sono state pres­celte per il letto del dra­go. Ma forse era solo un’altra Italia.Lui invece  quanta dignità ed onore ha da insegnare a questi padri di oggi che si sono arricchiti con case ed altro in cambio  di una sveltina delle loro figlie con un vecchio di settantaquattro anni,  sono loro più del sultano e delle sue ancelle, i veri sconfitti, i veri ottusi, i veri colpevoli di una società che sprofonda sempre più in basso nel fango. 

Parte di questo post è tratto da un articolo di Claudio Fava

 

 
 
 

LA PREGHIERA CHE CAMBIA IL MONDO

Post n°104 pubblicato il 28 Ottobre 2010 da soleluna140

 

IO (NOME)
DESIDERO FERMAMENTE ESSERE UNO CON L'AMORE UNIVERSALE
IO (NOME)
PENSO POSITIVO E CON GIOIA,VIBRO DI AMORE ALLA VITA.
SONO FELICE DI ESISTERE E DI ESSERE NATO
DI AMARE E DI ESSERE RIAMATO.
IO (NOME)
ESPANDO LA MIA VIBRAZIONEV DI PACE
DI AMORE E SERENITA' A TUTTO IL PIANETA
E A TUTTE LE CREATURE SENZA DISTINZIONI .
QUESTO IO VOGLIO E FERMAMENTE CHIEDO.
CHE AVVENGA IL CAMBIAMENTO
E IL RISVEGLIO DELLA COSCIENZA UNICA
MONDIALE E COLLETTIVA .

GRAZIE.
VIVA LA VITA SEMPRE

 

 
 
 

LE DONNE NON LO TRADIRONO MAI

Post n°103 pubblicato il 24 Settembre 2010 da soleluna140

 

Le reclutò come discepole. Sostenne la loro dignità.

 

E, quando risorse, si rivelò prima a loro.

Ecco perché tra i primi cristiani c'erano anche le sacerdotesse.

Ma poi scoppiò la "caccia alle streghe "

Gesù poi nel suo messaggio rivoluzionario e di grande rispetto per le donne, nel vangelo le chiama  "donna" tutte donne aldilà dei loro peccati come l'adultera "donna ti sono rimessi i peccati............" o della loro Santità, a Maria ai piedi della Croce dice :"donna ecco tuo figlio" perchè donna e non madre, perchè madre sarebbe stato riduttivo, perchè la donna per Dio non è solo un mezzo di riproduzione come molti e la  Chiesa per prima ancora oggi ci vogliono far credere, ma una creatura speciale che Dio ha scelto  per dare la vita.

Poi Papa Luciani quando disse Dio è padre ed ancor più a madre, al Vaticano scoppiò quasi uno  scandalo .

Gesù non parlava mai male delle donne, non le scacciava quando predicava, le difendeva anche all'occorrenza, come nel caso della donna sorpresa in flagrante adulterio che nessuno poté lapidare perché Gesù aveva chiesto che a scagliare la prima pietra fosse un uomo senza peccato; le lodava quando trovava in loro una grande fede. E le donne lo ripagarono senza dubbio; Erode tentò di ucciderlo ancora in fasce, i giudei non lo riconobbero, Giuda lo tradì, il Sinedrio lo condannò, Pietro lo rinnegò e i romani lo crocifissero. Una donna, per prima, riconobbe in Lui il Messia, ancor prima che nascesse: Elisabetta, cugina di Maria 

le donne accorrevano per ascoltare i suoi insegnamenti: stando agli evangelisti erano migliaia; per ascoltarlo, Maria trascurò di aiutare la sorella Marta nei lavori di casa e Gesù dichiarò che si era presa la parte migliore, che non le sarebbe stata tolta, perché era l'unica necessaria; avevano piena fiducia in Lui, e gli episodi della donna di Cana, e dell'elemosina lo dimostrano; la samaritana, trovandosi con Lui al pozzo, lo ascoltò, lo comprese e gli procurò una gran folla desiderosa di ascoltare da Lui le cose che ella aveva loro riferito; la peccatrice pentita che aveva cominciato a seguire dappertutto il Redentore, gli rese gli onori che dal padrone di casa non furono resi; ad una donna Gesù si manifestò per la prima volta, dopo la Resurrezione. Solo le donne non lo tradirono: prima, tra tutte, Maria SS., che rimase senza peccato come era stata concepita, e con un coraggio inconcepibile in una donna della sua epoca, benché giovanissima non esitò ad affrontare il giudizio della gente e del Suo promesso sposo Giuseppe, il rischio di dover trascorrere il resto della Sua vita da mendicante, pur di rispondere al progetto che l'Onnipotente aveva su di Lei; che fu madre dolcissima e tenerissima di un Bimbo che aveva solo una cosa diversa dagli altri bambini: era Dio! Accettò con semplicità questo che avrebbe fatto impazzire qualunque essere umano... E, con un coraggio ancora più grande, e con una fede che trova riscontro solo in Abramo, prima di Lei, accettò il destino tragico che attendeva quel Bimbo e che l'avrebbe vista un giorno piangere ai piedi di una croce. E pensare che qualcuno dice che era una donna come tante... Poveri fratelli, che si privano della Mamma!

E fin dall'inizio della predicazione apostolica della Buona Novella del Regno di Dio, le donne furono in prima fila, ospitando e sostentando chi portava l'annuncio, organizzando riunioni, offrendosi al martirio per amore di Gesù. La Chiesa di Pietro deve il superamento di tanti momenti bui e difficili, anche (e forse soprattutto) alle donne, che nei tempi di più diffuso ateismo non hanno lasciato vuote le chiese, anche in quei paesi dove il cattolicesimo era visto come una minaccia da combattere. Tra le donne troviamo alcune delle più luminose figure della Storia della Chiesa, dalle origini ai nostri tempi.

 
 
 

UNO SHOW DISGUSTOSO

Post n°102 pubblicato il 01 Settembre 2010 da soleluna140

In questi giorni grazie ad un dittatore violento  abbiamo assistito sul palcoscenico"Italia"ad uno show disgustoso, da cristiana non sono stata neanche         le chiacchiere sulla fede, e sull'islam che mi hanno offeso, poichè  oltre ad essere certa che lui non sia la persona adatta a fare sermoni,io credo in Cristo morto e risorto  per l'intera umanità e questo  è sicuramente il più grande messaggio di fede e di amore per tutti. Inoltre ritengo che le dichiarazioni sull'islam di Ghedaffi non  possano che danneggiare l'islam stesso. Scusate ma quale cretino può convertirsi all'islam dopo aver ascoltato questo demone? La conversione di alcune ragazze?   Io personalmente non ci credo.

La cosa invece che mi ha sconvolto è stato lo spettacolo offerto agli italiani con il          consenso di qualcuno del governo nei riguardi del mondo femminile, la richiesta           di Gheddafi di avere centinaia di belle ragazze al suo arrivo a Roma mi sembra             tanto una istigazione alla prostituzione, una mercificazione del corpo della donna.       Tutto questo è un offesa per le tutte donne occidentali,che hanno conquistato              parità e diritti con tanta fatica.       

 

Nel 1974 il presidente algerino Boumedienne dichiarò all'ONU che il ventre delle donne europee avrebbe dato vittoria all'islam, ora Gheddafi sembra voglia continuare in questo progetto, allora questa sua visita non mi sembra tanto un messaggio di            pace e di amicizia ma pura sopraffazione e conquista verso l'occidente.

A Gheddafi non è bastato  fare spregio dei diritti umani deportando e torturando i profughi   nei lager costruiti nel deserto ed ignorare le responsabilità per aver sempre  appoggiato il terrorismo internazionale, ora ha pensato di venire nel nostro paese       a fare proseliti ed ad offendere la donna, non si tratta di folclore come qualcuno vuol  farci credere, coloro che hanno consentito questo si sono inchinati davanti ad un  pessimo soggetto o forse hanno voluto  continuare a nascondere le  verità che si nascondono dietro il Trattato Italia-Libia.

Sono certa che nessun altro paese occidentale avrebbe consentito al dittatore               Gheddaffi questo umiliante, degradante e disgustoso spettacolo.         

 

 
 
 

"LA MIA CASA SARA' CASA DI PREGHIERA, VOI INVECE NE AVETE FATTO UN COVO DI BRIGANTI"

Post n°101 pubblicato il 08 Aprile 2010 da soleluna140
Foto di soleluna140

Care amiche sono stata per un bel pò di tempo assente, ho avuto il pc rotto, ora sembra che  vada meglio, anche  se è molto lento ed ogni tanto si blocca. Qualche tempo fa ho scritto un post sulla Chiesa come Santa e peccatrice, una mia cara amica "discepola 2007", mi ha inviato questo  commento di seguito trascritto, io non essendo d'accordo con Lei, voglio  replicarle. Mi piacerebbe conoscere anche le vostre opinioni, vi abbraccio tutte e vi auguro una primavera di sole, m.patrizia.

 

discepola2007 il 05/04/10 alle 20:37 via WEB
Cara M.Patrizia, non sono d'accordo con te nell'esigere che la chiesa riveli al popolo la sua storia piu' segreta con tutti i suoi triboli e le difficolta' che incontra nel quotidiano e non. Chi sei tu per esigere questo? D'altra parte ti dici "praticante" ed allora quando,alla Messa reciti il Credo dirai,presumo...."Credo la chiesa una,santa,cattolica e apostolica..." quindi? Che incongruenza è questa? Inoltre,se noi siamo seguaci di Cristo dovremmo anche proteggere i sacerdoti non esponendo per le strade,nelle edicole e...ovunque...immagini che possono -indurre in tentazione- sia i consacrati che le consacrate. Abbiamo noi questo rispetto per loro? Non mi sembra................. E allora? Un -buon mea culpa- e tante preghiere per i discepoli di Gesu' tanto cari al Cuore Suo e non critiche gratuite e men che meno al Santo Padre,odierno San Pietro.... da una personcina della tua elevatura mi aspettavo un atteggiamento diverso da quello della massa in cerca solo di magagne altrui........... con l'affetto di sempre ti abbraccio, discepola.
Cara Discepola, quando recito il Credo, confermo la mia fede, questo è il mio Credere alla Chiesa Santa e Sacra, ma questo non mi rende cieca verso la parte umana che da  secoli  compie  crimini. Giovanni Paolo II mi sembra che anche Lui abbia ammesso e chiesto perdono per alcuni di questi crimini nella storia della Chiesa.
Sai ultimamente in occasione della Santa Pasqua ho rivisto "il Gesù di Zeffirelli" un capolavore di inestimabile valore,  sai qual'è una delle parti   che più mi ha colpito, quella
di Gesù che fuori dal tempio urla e devasta tutto e dice :"La mia casa sarà casa di preghiera, voi invece ne avete fatto un covo di briganti".Credo  cara Discepola
che se oggi  Gesù entrasse al Vaticano farebbe la stessa cosa, o forse farebbe di peggio.
Essere Seguaci e discepoli di Cristo non vuol dire coprire nascondere, celare verità.
Ringranziando Dio io sono cresciuta nella mia parrocchia tra santi sacerdoti,
ma purtroppo ho sentito casi di abusi e non solo alla televisione. Se non si allontano
certi elementi dalla Chiesa, anche i Santi sacerdoti pagheranno un prezzo troppo caro. Cara amica, sono convinta anch'io che i sacerdoti vadano protetti e difesi,
ma credimi un conto è proteggere, ed un conto è coprire nascondere.
Io poi con questo mio articolo non voglio giudicare nessuno, pretendo e ripeto pretendo come credente conoscere tutte le verità, io non sono nessuno, ma Gesù è morto per la verità e come cristiana devo tendere verso la verità. 
Tu poi mi parli di indurre in tentazione, sono d'accordo con te, noi viviamo purtroppo tra pornografia, di giornali e mezzi  di comunicazione, ma questo non giustifica nessun abuso sui  minori, Gesù ha detto :" «Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!» (cf. Mt. 18, 6-7)." 
Si è vero i sacerdoti sono fatti di umano e allora perchè non concedere a loro di sposarsi?
Forse ci sarebbero più sacerdoti e sicuramente meno abusi. Ma la Chiesa dietro false ragioni continua a negare a questi uomini il matrimonio,mentre la verità è sempre la stessa dietro a questo diniego ci sono, interessi, soldi, troppi beni della Chiesa in pericolo, con moglie e figli di mezzo se i sacerdoti si sposassero.
Tutto lì va a parare cara Discepola, ai soldi, sporchi soldi , e qualcuno che come Santo Papa Luciani voleva a dare a Cesare quello che era di Cesare e a Dio quello che era di Dio è finito come è finito. Ti abbraccio cara amica e ti auguro ogni felicità, m.patrizia 

 

 
 
 

SANTA ROMANA CHIESA, SANTA O PECCATRICE?

Post n°99 pubblicato il 09 Marzo 2010 da soleluna140

La Chiesa pellegrina sulla terra è santa nella sua parte divina, costituita dal suo Capo invisibile Gesù, dai mezzi di salvezza: S. Messa, Sacramenti, Parola di Dio, Verità eterne. Peccatrice nella sua componente umana, costituita da laici e da sacerdoti (Preti, Vescovi, Papa).

Io da credente non faziosa continuo a frequentare  la Messa, Sacramenti e prediche, convinta che, mediante i Sacerdoti, anche i più indegni, è Gesù che celebra e perdona il genere umano.
Ma ogni giorno che passa questa istituzione che si chiama Chiesa Cattolica, fa
acqua da tutte le parti, non voglio giudicare e condannare alcuno, non sta a me,
ma troppe e dico troppe verità nascoste, non sono gli scandali della Chiesa che mi sconvolgono,  ma le verità che a tutti i costi si devono nascondere, celare, mascherare.
Gesù ci ha detto :"Io sono la via, la verità, la vita... Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me..." Ma la Chiesa come può aiutarci a comprendere queste parole se lei per prima ci nasconde e copre verità, abusi, misteri?

La parola di Gesù poi è categorica quando dice: «Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te...» (Mt. 5, 29-30, cf. anche 18, 8-9).

Gesù è ancora piu severo e duro quando dice:

 «Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!» (cf. Mt. 18, 6-7).

Io da credente pretendo che il Vaticano una volta per tutte faccia chiarezza sui misteri di ieri e di oggi legati al potere al denaro, al sangue versato da alcuni innocenti, alla morte di "Santo" Papa Luciani, sulle verità che quest'ultimo si accingeva a rivelare e sui cambiamenti nelle gerarchie ecclesiastiche che si prestava a  fare,e  che la Chiesa cone istituzione riconosca e denunci  il marcio di alcuni suoi componenti. Il mondo cattolico ha bisogno di verità, verità  sofferte, ma verità. Non basta che  a scandalo pubblicato sui media, dichiari che si farà chiarezza, queste loro chiarezze assomigliano   più a delle "giustificazioni".

Altrimenti Lei "Santa Romana Chiesa" sarà destinata a perire, la cancrena di un mano devasterà l' intero corpo.

Quanta verità in alcune profezie:

"Cardinali si opporranno a Cardinali, Vescovi a Vescovi. Satana marcerà in mezzo alle loro file."

 
 
 

ROSARNO E LE ARANCE AMARE

Post n°95 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da soleluna140

ROSARNO, OMELIA DI UN SACERDOTE CHE SCUOTE LE COSCIENZE / Rosarno, paese dove la 'ndrangheta non vuole ribellioni

 


Reggio Calabria, Rosarno: nel paese della 'ndrangheta, l'omelia del parroco durante la s.messa  


Ricordiamo che la scorsa settimana a Rosarno, alcuni senegalesi avevano circondato la casa del boss locale. La 'ndrangheta non accetta che nei paesi sotto il suo  dominio, ci si ribelli specialmente se di colore. 
Ciò potrebbe costituire, per le cosche, un pericoloso precedente facendo  riflettere anche molti  calabresi che ancora non si ribellano a chi controlla le loro terre e le loro vite.
I fatti di Rosarno inoltre hanno distolto l'attenzione dell'opinione pubblica e dei mass media dal grave attentato dei giorni scorsi, la bomba a Reggio Calabria presso la Procura : è solo una coincidenza? o una decisione presa a tavolino dalla 'ndrangheta?...come dice un vecchio detto: " con una fava due piccioni".
 
Ma ecco alcuni passi dell'omelia di Don Pino a Rosarno   "Bisogna aiutare i fratelli che sbagliano", dice il sacerdote. "E in questi giorni che stiamo vivendo qualcuno ha sbagliato. Ma questo non ci autorizza a colpirlo, a inseguirlo, a ucciderlo, a cacciarlo. Ci obbliga a capire, a fermarci. Per non sbagliare più. Questo dobbiamo fare se vogliamo essere dei cristiani". 

"Se ho un fratello in famiglia non posso picchiarlo o cacciarlo di casa perché ha rotto un vaso. Devo andargli incontro, sostenerlo, capire cosa è accaduto".  "Vedo finalmente questa chiesa piena, sono contento che moltissimi tra voi sono tornati. Ma vedo anche che manca qualcuno". Poi parlando ai bambini dice:  "Lo vedete anche voi. Non c'è John. Vi ricordate di lui? Veniva ogni domenica". I bambini lo seguono "Mancano anche Christian, Luarent. E Didou, il piccolo Didou. Mancano i suoi genitori. Erano come voi, con la pelle più scura, venivano dall'Africa. Non ci sono perché li hanno cacciati". 

"Mi rivolgo ai più grandi, ai genitori. Perché loro hanno un ruolo importante, formativo. A voi dico non vi fate trascinare verso ragionamenti e reazioni che non sono da cristiani. E' facile dire: abbiamo ragione noi. Quando siete nati, Dio è stato chiaro questo è mio figlio. Lo siamo tutti. Tutti abbiamo diritto alla vita, una vita dignitosa, che non ci umili. Anche quelli di un altro colore, anche quelli che sbagliano sempre. Se vogliamo essere cristiani noi non possiamo avere sentimenti di odio e di disprezzo".
 
"Possiamo anche dire che abbiamo sbagliato. Che i miei fratelli, bianchi e neri hanno sbagliato. Ma lo dobbiamo dire sempre. Non solo quando qualcuno ci sfascia la macchina. Lo dobbiamo sostenere con  forza anche quando altri fanno delle cose ancora più gravi. Cose terribili. Dobbiamo avere il coraggio di gridare e denunciare". Poi guardando verso il presepe dice : "Non avrebbe senso aver allestito questa opera. Non avrebbe senso festeggiare il Natale. Meglio distruggerlo e metterlo sotto i piedi. Dobbiamo celebrarlo convinti dei valori che lo rappresentano. Perché crediamo nella misericordia e nella solidarietà. Se invece non abbiamo la forza di ribellarci ai soprusi e alle ingiustizie e siamo pronti alle violenze nei confronti dei più deboli, allora non veniamo più in chiesa. Dio saprà giudicare. Saprà chi sono i suoi figli".
 
"Non mi ero preparato alcuna omelia. Ho detto queste cose perché le sentivo. Perché mi sono state suggerite. Non da qualcuno tra voi. Ma da Dio. Potrò sembrarvi presuntuoso. Ma Dio, che ha assistito alle violenze di questi giorni, mi ha chiesto di dirle ai suoi figli. Figli come voi. Figli che hanno sbagliato e che vanno aiutati a non sbagliare più".

Uno Notizie.it

 

 

 
 
 

IL NOSTRO POSTO NEL PRESEPE

Post n°93 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da soleluna140

Questo post sulla novena di Natale era stato pubblicato da me

il 16 Dicembre 2008, ho fatto copia incolla in attesa del Natale 2009 

FRASCATI -  CATTEDRALE  DI  SAN  PIETRO

 

 

  

 

 

 

 

Ogni anno  il 16 Dicembre alle ore 05.45 di mattina  inizia  la novena  di  Natale,

 un benvenuto al bambino Gesù ,una  straordinaria tradizione, un 'atto di fede,  

a cui  partecipo da quando ero  bambina.

La  cattedrale  che  non  è certo  di  piccole  dimensione  e in  quell'ora in cui  il

cielo ha ancora le tinte della notte invernale,  si riempie fino all'inverosimile di 

 fedeli,  fedeli  che arrivano  da Frascati e dai paesi limitrofi,  molti  rimangono 

 in  piedi  e  spesso  neanche  la  pioggia,  il  freddo  e  qualchevolta   la  neve

riescono  a  tenere  bambini, giovani, anziani  lontano da  questa 

straordinaria liturgia  eucaristica natalizia.

Si dice  che l'uomo stia  perdendo  la fede,  ma  ogni  anno  durante 

 questa novena, tra visi ancora un pò assonnati, avvolti e coperti tra

sciarpe e cappelli, tra canti, ritornelli e preghiere si respira la vera essenza

del Natale, una comunità di fedeli, uomini donne, giovani tanti giovani tutti

uniti per accogliere il Bambino Gesù.

Oggi 16 Dicembre primo giorno di novena, è stato tutto confermato,

alle 05.45lacattedrale era già  piena  ,  bambini non più tanto piccoli vicini

 alle loro mamme, fidanzatini per mano,  teneri vecchietti tutti assorti in

preghiera, io seduta insieme a molti altri  sui gradini di una delle navate, 

voglio anche osservare , si osservare poichè guardare la profonda ed

intensa partecipazione di una grande comunità ad una liturgia natalizia

è  lode e ringraziamento a Colui che è nato per renderci uomini liberi,

 poi mi viene da riflettere sul nostro mondo, dove guerre, violenze hanno

il soppravvento, dove la natura e le sue infinite manifestazioni vengono

 calpestate, e dove il tenero Bambinello  di

 Betlemme continua a nascere,

  e allora penso che  sia arrivato il momento della riconciliazione , oggi è 

questo  quello che Gesù ci chiede: fare si, che i nostri cuori siano un

giaciglio per Lui che sta per nascere.

UN GRANDE ABBRACCIO A  VOI  TUTTE, MARIA PATRIZIA

 

 

 

 

Da molti anni si sente dire che la festa del Natale è diventata una festa di consumo nella quale la corsa ai regali segna lo stato di salute economica della nazione e l’ attesa dei bambini per l’ arrivo di Babbo Natale con i suoi doni oscura la stella cometa che porta il regalo più importante: la nascita del Salvatore.  Quando ero piccola mi ricordo che il Natale si attendeva con trepidazione, perché era un periodo magico: si sognava. l’ allestimento del presepe iniziava con la raccolta del muschio, proseguiva con la ricerca di tutte le statuine…

Oggi non c’ è più tempo per niente; non c’ è il tempo di andare a cercare il muschio, non c’è il tempo per allestire la capanna: i presepi li vendono già belli e pronti da collocare magari sopra alla televisione…  Questo non è natale,e lo capiamo subito attribuendo il giusto significato ai personaggi del presepe.  L’ideazione del presepe sarebbe dovuta, secondo la tradizione, a San Francesco, che l’avrebbe allestito per primo a Greccio, presso Rieti, per evidenziare la grande portata della Natività, dando vita ad una rappresentazione il più possibile realistica della nascita del Messia.

Il presepio diventa così il luogo della preghiera natalizia, uno spazio domestico in cui le parole diventano musica alle orecchie di Dio.

 

Il presepe è vita e speranza e carità. Ora il presepio è quasi completo: ci sono Maria, Giuseppe, l’angelo, i pastori… tutti i personaggi sono al loro posto, il presepio si anima di presenze! A queste presenze aggiungiamo la nostra, di noi che ci accostiamo al presepio e … facciamo le belle statuine?  Davanti al mistero che si rinnova restiamo spettatori passivi, indifferenti?  Abbiamo fatto spazio al presepio in casa nostra, ma nel nostro cuore?

Non è sufficiente guardare, occorre stupirsi e contemplare, lasciarsi cambiare la vita, metterci l'anima! Come Maria che, accogliendo l'annuncio dell'angelo, accetta di accogliere Gesù nella sua vita. E sappiamo bene come è cambiata la sua vita dopo quell'umile gesto di accoglienza: Maria ci ha messo l'anima nell'accogliere quel figlio, nel crescerlo e amarlo fino alla croce! E noi? Natale quest'anno avrà un' anima, se sapremo dire con Maria: "Eccomi, sono la serva del Signore , avvenga di me quello che hai detto":

 

 
 
 

Prepariamoci al Natale: L'Annuncio dell'Angelo

Post n°92 pubblicato il 04 Dicembre 2009 da soleluna140

« Un giorno, mentre Maria era in casa, le apparve in una luce l'angelo Gabriele, bello come l'aurora.

Gabriele, uno dei più vicini alla gloria di Dio, è particolarmente bello. Maria chinò il capo e poi cadde in ginocchio, tutta meravigliata e commossa nella sua umiltà.
L'angelo, con voce chiara e piena di sentimento religioso, le disse:
«Gioisci, Maria. Il Signore è con te. Tu sei benedetta tra le donne ».
Maria provava una grande gioia ma non capiva: Si guardò bene dall'interrompere il messaggero di Dio con domande. E l'angelo disse queste altre parole: «Non temere, Maria, tu hai trovato grazia presso Dio. Ecco tu concepirai nel tuo seno e darai alla luce un figlio, che chiamerai
Gesù. Egli sarà grande; sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore gli darà il trono di David suo padre; regnerà eternamente nella casa di Giacobbe e il suo regno non avrà mai fine ».
Ora anche Maria doveva dire qualche cosa, perchè l'angelo le aveva annunziato un avvenire di straordinaria bellezza e non rispondere nulla sarebbe stato, oltre al resto, scortesia. E Maria disse: «Ecco l'ancella del Signore. Si faccia di me secondo la tua parola ». L'angelo Gabriele riapri le ali e risali al cielo cantando le lodi di Dio. Quella povera giovane della Galilea aveva parlato come lui stesso, l'angelo Gabriele, non avrebbe potuto fare meglio ».

 

 

 
 
 

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Gli Angeli sono i rappresentanti di Dio, esseri che tendono verso l’alto e
non conducono mai all’egoismo, al peccato o alla materialità, ma ci
guidano verso il divino Principio di ogni bene, laddove si riunisce ogni individualità reale, a immagine e somiglianza di Dio. Solo prestando
attenzione a queste guide spirituali li incontreremo, ci incontreremo
con gli Angeli senza saperlo.

(Mary Baker Eddy)

 

 

DALLE POESIE E PENSIERI DI MADRE TERESA

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!
 
 

Vorrei essere accanto a ciascuno di voi e parlarvi col cuore in mano e con la delicatezza di Dio, per dirvi ciò che passa nel mio cuore.
Anche in te, l'Altissimo ha segnato un
disegno d'Amore. Anche tu puoi vivere per qualcosa di grande nella vita.
Credi: Dio è in te!
La tua anima in grazia ècentro dello spirito santo: il Dio che santifica.
Rientra in te: cerca Dio, quello che vive in te!
Se tu conoscessi i porti in te! Se tu tutto lasciassi per Lui!
Se questa breve esistenza, che scappa e tramonta di un passo ogni giorno, tu la rivolgessi a Dio!
Oh!, se Dio fosse Re in te e ogni potenza dell'anima tua e del tuo corpo fossero ancelle di questo Re, alla Suo divino servizio!
Oh! Se tu lo amassi con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze!
Allora... t'innamoreresti di Dio e passeresti per il mondo annunziando
una buona nuova! Dio c'è. Vivi per Lui.
Dio sarà tutto per te fra pochi anni, appena passata questa breve vita!
Gettati in Lui. Amatelo.
Ascoltate quello che vuole, in ogni attimo della vostra vita, da voi.
Fatelo con tutto lo slancio del vostro cuore, consumando a questo divino servizio tutte le vostre forze.
Innamoratevi di Dio! Tante cose belle vi sono su questa terra! Più bello è Dio!
Che la vostra giovinezza non scappi e fra singhiozzi di una vita fallita, non vi tocchi dire con Sant'Agostino: Tardi ti ho amato! Tardi ti ho amato, bellezza sempre antica e sempre nuova!.
... No! Ora ti amo, mio Dio, mio Tutto!
Ora comanda e faccio! La tua volontà è la mia! Voglio ciò che Tu vuoi!
Innamorarsi di Dio sulla terra significa innamorarsi della sua volontà, finché l'anima nostra vissuta a questo divino servizio
Lo verrà e Lo avrà con sé per sempre."
                                                                      Chiara Lubich

 
 

IL MIO CANTO LIBERO - LUCIO BATTISTI

In un mondo che
non ci vuole più
il mio canto libero sei tu
E l'immensità
si apre intorno a noi
al di là del limite degli occhi tuoi
Nasce il sentimento
nasce in mezzo al pianto
e s'innalza altissimo e va
e vola sulle accuse della gente
a tutti i suoi retaggi indifferente
sorretto da un anelito d'amore
di vero amore
In un mondo che - Pietre un giorno case
prigioniero è - ricoperte dalle rose selvatiche
respiriamo liberi io e te - rivivono ci chiamano
E la verità - Boschi abbandonati
si offre nuda a noi e - perciò sopravvissuti vergini
e limpida è l'immagine - si aprono
ormai - ci abbracciano
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono purissime
in noi
La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore
E riscopro te
dolce compagna che
non sai domandare ma sai
che ovunque andrai
al fianco tuo mi avrai
se tu lo vuoi
Pietre un giorno case
ricoperte dalle rose selvatiche
rivivono
ci chiamano
Boschi abbandonati
e perciò sopravvissuti vergini
si aprono
ci abbracciano
In un mondo che
prigioniero è
respiriamo liberi
io e te
E la verità
si offre nuda a noi
e limpida è l'immagine
ormai
Nuove sensazioni
giovani emozioni
si esprimono purissime
in noi
La veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore
e riscopro te
 

COMPAGNI DI VOLO DI DON TONINO BELLO

Voglio ringraziarti Signore,
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un'ala soltanto,
l'altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
Perché io fossi tuo compagno di volo,
insegnami, allora, a librarmi con Te.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all'ebbrezza del vento,
vivere è assaporare l'avventura della libertà,
vivere è stendere l'ala, l'unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore,
tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi,
non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore,
un'ala di riserva.

UN GRAZIE ALLA MIA AMICA  ANGELA101

PER IL  SUO  DONO.

 
 
 

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