Poesiando
Pensieri in versi, versi in pensieri- parole nel vento della vita- parole pronunciate quotidianamente dalla natura-emozioni e sentimenti relativi al viere quotidiano con le sue meraviglie e con i suoi respiri foschi-
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Come i fiori del campo
Post n°89 pubblicato il 02 Gennaio 2011 da mariannliberamente00
All'alba d'un nuovo anno, come ogni mattina, scruto il cielo, accarezzo i cani che, appena mi sentono, si fanno avanti con la loro aria innocente, colgo intanto il canto degli uccelli che, nascosti tra i rami, gorgheggiano la loro gioia di vivere, e, nel silenzio del mattino e della casa vuota, mi chiedo cosa significhi essere entrati in un nuovo braccio del tempo, dopo averne attraversati tanti. Non c'è più l'euforia degli anni verdi, di quando, dopo una lunga notte insonne di festeggiamenti ed auguri baciati sulle guance, attendevo che si svegliassero per stringerli ancora una volta sul seno e, ancora una volta, augurare loro tutta la felicità possibile. Allora ci credevo agli auguri, mi commuovevo, prendevo energia da quegli abbracci sulla soglia del mattino. Com'era bello sentirsi stringere da braccia forti, scrutare da occhi colmi d'amore, essere porto per piccoli rami che si protendevano ad abbrancarsi al mio collo! Oh, la carezza delle piccole labbra sulla pelle, il tocco delicato delle manine di giglio! Era tutto un rimescolio del cuore e della casa, tra colazioni gioiose e risate, bisticci e brontolii. Nel silenzio, stamani, non mi chiedo più nulla, penso ad ognuno di loro nella loro casa, ognuno con il filo della propria vita tra le mani, vita scoccata come freccia dall'arco dell'amore e viaggiante nello spazio e nel tempo. L'arco s'è spezzato, metà è volato verso una dimensione più alta, metà striscia ancora sulla terra brulla ma carica d'impronte che si fanno luce, acqua nel cammino che continua, viatico per la fatica ancora da affrontare. Mi volgo indietro a cercare il tratto già percorso, qualche sosta è stata dolorosa, molto dolorosa, ma colgo il sorriso del giardino coltivato che m'inonda di gioia e mi fa esplodere in un salmo di lode: "Grazie, mio Dio!". Che importa dove condurrà la nuova tappa? I miei occhi hanno contemplato meraviglie, sono abbacinati di luce che dona serenità, almeno stamattina, sì, stamattina, primo giorno di un nuovo anno. Non voglio chiedermi nulla, desiderare nulla, aspettarmi nulla, voglio soltanto continuare ad amare per sentirmi viva, giovane, quando la giovinezza va diventando un ricordo sempre più lontano, utile come utili sono i fiori del campo che possono essere falciati da un momento all'altro eppure continuano a tendere le loro corolle verso il cielo, unica sicura meta da cui proviene l'unico vero sole che dà vita!
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