Creato da iacoz il 19/08/2008

Bolle della mente

Immagini e parole

iacoz

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WHERE THE HELL IS MATT

 

 

Immagini che dicono più di tante parole, parole che descrivono meglio delle immagini.
Vorrei saper scrivere parole che sappiano fare immaginare e creare immagini che sappiano far pensare, ma questo è un dono che hanno in pochi.
Poi unire insieme parole è immagini, legare il testo ad un colore, la frase alla luce, la composizione delle cose al componimento, ma
questo è ancora più difficile.

Difficile è armonizzare le parole farle scorrere fluide,
comprensibili,e, immaginabili, in chi legge,

Difficile è costruire un immagine che faccia muovere il pensiero e la voce di chi la guarda.
Difficilissimo unire assieme le due esperienze lasciando spazio a chi guarda ascolta o legge per pensare. 

 

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Piccole immensità

Post n°123 pubblicato il 07 Marzo 2011 da iacoz

Scenari come questi ci fanno sentire immensamente piccoli, 
ci fanno
capire quanto sia breve
la frazione di tempo che ci è concesso,
percepire la nostra impotenza davanti alle forze della natura,
cadono le nostre presunzioni, poi
penso che,
forse, potremmo essere gli unici  in grado di provare emozioni
davanti ad essa  e...la mente ricomincia il viaggio

 
 
 

Compleanno

Post n°122 pubblicato il 28 Febbraio 2011 da iacoz

Non è un comlpleanno qualunque, mi sento proprio come uno che è saltato dall'altra parte di un largo fossato......per fortuna ho avuto attorno a me tanti amici che mi hanno aiutato, tanto molti sanno che presto mi raggiungeranno he he :-))

 
 
 

Favole

Post n°121 pubblicato il 10 Febbraio 2011 da iacoz
 
Tag: favole


Mi ricordo che un tempo c'erano le favole, e nelle
favole c'era sempre un re, un principe,
una principessa, c'erano poi cavalieri coraggiosi,
imperatori nudi, che si credevano vestiti eleganti,
e solo un bambino nella sua ingenuità lo faceva notare,
dame troppo vanitose, maghi, streghe cattive
e fate buone, folletti furbi dispettosi e irriverenti, 
animali parlanti, alcuni saggi altri subdoli,
nelle favole c'erano boschi incantati, castelli, 
splendidi paesaggi, sempre color pastello, oppure brillanti.
Le favole rappresentavano i sogni,
e le paure, che esorcizzavano, speranze per i bambini,
illusioni per gli adulti.
Alcune di queste cose ci sono anche nella realtà di oggi,
altre sono più difficili da trovare,
ma quello che proprio non si trova più e il poveraccio scanzonato, furbo ma onesto che alla fine
riesce a farla ai prepotenti, sposare la principessa, 
e vivere per sempre felice e contento.

 
 
 

Bianche emozioni

Post n°120 pubblicato il 24 Gennaio 2011 da iacoz

Bianche emozioni

 
 
 

Nebbia

Post n°119 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da iacoz

Una cupa giornata di nebbia, che impedisce allo sguardo di spazziare lontano, può essere l'occasione per concentrarsi su insolite sensazioni ....


 

.....e piccoli particolari che di solito trascuriamo.


Ma ora basta cala la sera, il buio, ed è sempre più umido torniamo a casa, magari la prossima volta sarà una bella giornata di sole !

 

           

 

 

 
 
 

C'è qualcosa di profondamente sbagliato

Post n°118 pubblicato il 10 Dicembre 2010 da iacoz

Sei lì che ascolti il tg, sempre i soliti casi, qualcuno, un extracomunitario, un nord'africano come te, era in auto ubriaco e drogato ed ha ucciso delle persone poi è fuggito, ma lo hanno trovato subito, un'altro, ha stuprato e ucciso una donna, pensi che al tuo paese queste persone verrebbero giustiziate in pochi giorni, qui forse fra qualche anno  sentirai dire che sono ancora liberi ed hanno commesso altri reati, pensi a quanto male fanno queste persone e che è assulutamente giusto punirle e soprattutto metterle in condizione di non poter più nuocere a nessuno.
Tu sei lì che ti stai preparando ad uscire, è sera e ti spetta il turno di notte, otto ore o anche più, frenetiche, nel rumore, il freddo d'inverno e l'afa d'estate, forse qualcuno dei colleghi ti schernirà- Vedi cosa siete capaci di fare , tornatevene al vostro paese!!- ti sentirai salire la rabbia , per fortuna ci sarà, forse, anche qualcuno che dirà di lasciarti lavorare in pace.
Ora basta è ora di andare alla tv c'è la pubblicità tu esci sali in bicicletta, è freddo e c'è nebbia, al tuo paese certo c'è il sole che illumina e scalda un trionfo di colori, un auto guidata da un' ubriaco figlio di chissà chi importante potrebbe investirti, ma probabilmente non ne parlerebbe nessuno.
C'è qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo!

 
 
 

Credo, non credo

Post n°117 pubblicato il 16 Novembre 2010 da iacoz

Credo di non avere molte certezze in campo politico, religioso, sistema economico e società, e a quel che si vede in giro non sembra si possa avere molta fiducia neppure nell'uomo, cosi quando non si hanno certezze, quello che resta sono solo dubbio e curiosità.
Ma nonostante tutto  credo ancora nelle capacità del cervello umano, molte delle quali non ancora comprese e che possono svilupparsi solo quando ci sono dubbio e curiosità, che, anche se quasi certamente non ci porteranno mai alla conoscenza totale e cose del genere ci hanno però permesso il lungo cammino che giusto o sbagliato ci ha portato dall'ominide ai primi dei e poi fin qui a discutere di tutto questo attraverso il web.
Anche se non riusciamo a spiegarci tante cose non mi va di riempire il vuoto con spiegazioni che qualcun altro ha costruito, magari per proprio interesse. 
 
Non penso di conoscere nessuna verità assoluta e non comprendo chi ha la presunzione di averla e di poterla imporre ad altri, anche se a volte mi capita di provare una sorta di invidia verso coloro i quali hanno certezze e convinzioni incrollabili,  preferisco credere nella ricerca e nello scambio delle idee, credo che sia indispensabile per una società migliore dare alle nuove generazioni una sana educazione e istruzione,  credo che da rancore, violenza e vendetta, non possa venire mai nulla di buono, credo che la salvaguardia della natura sia una priorità, ne va della nostra sopravvivenza ma anche perchè tutti abbiamo bisogno di vivere in un ambiente sano, bello e armonioso e penso che l'umanità possa iniziare un vero progresso positivo solo se e quando ci saranno comprensione e collaborazione.
Qualche volta però mi capita di rifugiarmi nella speranza che ci sia qualcosa o qualcuno,  più grande e più giusto di noi che ci assiste nel nostro esistere.....ma sicuramente è qualcosa al di la della nostra comprensione.

   

 
 
 

Due anime

Post n°116 pubblicato il 08 Novembre 2010 da iacoz

 

Due anime in me, una vorrebbe vivere nel cambiamento continuo, di novità non è mai sazia, conoscere e sperimentare ogni giorno qualcosa di nuovo, vorrebbe aver visto mille posti vissuto in tanti modi diversi, conoscere gente di ogni genere, adattarsi ad ogni luogo e situazione. Ma c’è né un’altra alla quale non so rinunciare e che forse mi ha sempre impedito di soddisfare la prima, è quella che è sempre rimasta legata alle abitudini alle certezze e sicurezze, al focolare domestico, anima che non disprezzo, anzi riconosco profondamente mia, quella che mi fa restare legato a certi amici, anche se non li vedo quasi più, mi fa pensare di frequentare quel vecchio pub, che poi mi dicono non esistere più da anni o mantenere certe abitudini per certi versi ripetitive e noiose, ma che poi mi permettono di star bene.

Ed ecco che, per poter soddisfare la prima, ho necessità che la seconda si senta sicura di poter comunque contare sui suoi, rifugi sicuri, ma ecco che spesso le paure mi hanno bloccato, poi qualche volta ho reagito e mediato fra le due anime soluzioni che qualcuno può considerare equilibrate o sbagliate se viste attraverso il filtro della sua personalità, ed è forse vero, qualcosa di profondamente sbagliato nella mia vita c’è stato, ma ora in quel mediare fra quelle due anime mi riconosco

 
 
 

Caro vecchio blog

Post n°115 pubblicato il 03 Settembre 2010 da iacoz
 


Caro vecchio blog, che tante volte sei stato di aiuto per ritrovarmi e fare chiarezza dentro di me ,è vero negli ultimi tempi ti ho trascurato molto ma la vita reale chiama, con i suoi momenti belli per fortuna non rari ultimamente, come certamente lo era l'attimo in cui ho scattato la foto che accompagna questo post, ma anche con tutti i problemi, le incombenze, gli acciacchi, il lavoro, ma anche altre passioni, un pò di sport, passeggiate  e amicizie, il tempo insomma è sempre meno e, quando mi salta in mente qualcosa ,ecco che c'è qualche impegno, poi i giorni seguenti è svanita.
Ma soprattutto, forse, mi mancano le idee , di cosa scrivere? Affetti, anche se lei meriterebbe almeno una poesia al giorno  e tutto sembra andare a meraviglia? Chissà, forse l'ispirazione si trova più nella mancanza o nell'incertezza.
Scrivere di problemi sociali? Con quali pretese? Poi ci sono già i telegiornali a farci piangere con quello che non dicono.
Scrivere  cosa, di me e del mio rimuginare sulle cose? E per chi? Del resto non posso pretendere di essere letto se io stesso per le solite ragioni di tempo ma anche di pigrizia poi non vado mai a leggere i post altrui, e si che qui ho scoperto esserci tanta gente che ha tanto da dire e lo sa fare

bene
Forse un giorno fra una settimana o fra un anno, ritroverò la voglia e la necessità di scrivere, mi servirà di nuovo quel, fare chiarezza, su di me fingendo di scrivere per altri.

 
 
 

Sta crollando a pezzi

Post n°114 pubblicato il 14 Luglio 2010 da iacoz

Sono nati durante la guerra o qualche anno dopo, comunque non in tempo per ricordare il sibilo delle bombe nelle loro orecchie.
I loro genitori li hanno sfamati durante la ricostruzione, magari rinunciando ad un tozzo di pane per se stessi, hanno poi imparato un mestiere, per studiare non c’erano né i soldi né il tempo, ma poi fra gli anni sessanta e settanta furono il motore pulsante e più sano del boom economico con le loro piccole e medie industrie, solo qualche piccolo sotterfugio, all’occorrenza, unicamente per rimanere a galla e superare qualche piccola crisi che, di tanto in tanto, faceva capolino durante quei decenni di continuo crescendo.
Intanto nelle grandi città, al nord, si sviluppavano le grandi aziende, mastodonti che presto sarebbero finiti fuori controllo, sempre più grandi, intrecciate alla politica e alle banche e che, alle prime difficoltà si sarebbero buttate sui soldi di chi lavorava, per rigenerarsi con “abili manovre” finanziarie.
Ma loro no, loro sono quelli che, ogni mattina presto al lavoro, fra gli operai, a dare l’esempio magari a gridare ma sempre presenti e attenti al risultato.
Sono quelli che solo una ventina di anni fa chiudevano le porte dei capannoni per non far entrare i “neri”.
E che sollievo scoprire nuovi fornitori di materie prime, in paesi tutti da scoprire, merce a poco prezzo e nuovi immensi, infiniti mercati da sfruttare, e poi braccia forti e affamate di cibo e di lavoro. E cosi mentre i loro figli studiavano per non sporcarsi le mani, giuristi, economisti, esperti di marketing e scienza della comunicazione, quando andava bene, altrimenti a farsi di coca su auto lussuose, loro invece giù a mettere al lavoro chi ancora ha fame affidandosi loro come nell’antica Roma gli imperatori affidarono la loro difesa ai popoli venuti dal nord.
Poi sfide sempre più difficili, gli anni che avanzano, nessuno veramente in grado di sostituirli, forse perché ora più nessuno a fame, poi soprattutto un mondo che cambia, ci vuole tecnologia d’avanguardia, il computer spesso per loro uno sconosciuto, ha invaso e semplificato ogni settore, ma non lavora come vogliono loro, tecniche manageriali nuove unite alla loro vecchia voglia di fare, per combattere contro chi produce a prezzi impossibili in paesi che poi non possono consumare.
Problemi nuovi, per chi il lavoro lo ha sempre saputo fare, ma c’era un mondo avido di merce, ora non più, bisogna studiare nuove strategie, allora ci si lascia andare, si cerca di salvare il proprio patrimonio, chi ne ha la forza investe all’estero, e qui intanto le aziende stanno crollando a pezzi, macchinari sempre obsoleti dopo pochi anni, vecchi capannoni cadenti o  col cartello affittasi, mentre a fianco, fra i campi sempre più incolti nelle periferie ne sorgono di nuovi, zone industriali semi abbandonate, interi quartieri con centri commerciali che non pullulano di vita come dovrebbero, e il mondo che loro, grandi lavoratori hanno edificato, sta lentamente crollando a pezzi e nessuno ha ancora pensato a cosa e come ricostruirci sopra.

 
 
 

 

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