PAROLE

RICORDI

PARLANDO CON UNA CARA AMICA, MI SONO VENUTI IN MENTE ALCUNI RICORDI DI GIOVENTU', QUANDO GIOVINETTO TRASCORREVO LE VACANZE ESTIVE IN SARDEGNA.

DURANTE LE ASSOLATE E CALDE ORE POMERIDIANE, MENTRE TUTTI RIPOSAVANO,  LE STRADE ERANO DESERTE, LE IMPOSTE CHIUSE E LE PERSONE SI DIFENDEVANO DALLA CALURA NELLA PENOMBRA DELLE CASE,  INSIEME AI MIEI CUGINI E AMICI, ORGANIZZATI IN PICCOLE BANDE, INFORCAVAMO LE BICI SOTTO IL SOLE, TUTTI RIGOROSAMENTE IN CANOTTA, PANTALONCINI E INFRADITO E CI DIRIGEVAMO FUORI PAESE ALLA RICERCA DI VIGNETI, ALBERI DI MANDORLE,  PESCHE, ALBICOCCHE O ALTRO.

DURANTE IL LUNGO TRAGITTO, STAVO SEMPRE ACCANTO AD UNA BELLISSIMA RAGAZZINA BETTY, MIA COETANEA (9 ANNI), CAPELLI NERI LUNGHI RACCOLTI IN TRECCIA, OCCHI VERDI, BELLISSIMA, ED IO BOCCHEGGIAVO PER LEI, COME UN PESCE CHE SI DIBATTE IN MEZZO BICCHIERE D'ACQUA.

GIUNTI SUL POSTO DEL CRIMINE, LE RAGAZZE STAVANO IN DISPARTE A GUARDIA DELLE BICI, GLI UOMINI DURI, ORGANIZZATI A PICCOLI GRUPPI, IN SILENZIO SI INFILTRAVANO FRA I FILARI,  SI ARRAMPICAVANO SUGLI ALBERI CON UN PICCOLO SACCO DI JUTA INFILATO NELLA CINTOLA, SI COMINCIAVA A RACCOGLIERE I FRUTTI DELLA NATURA. 

IL SILENZIO ERA D'OBBLIGO, PER NON SVEGLIARE IL CONTADINO, SI PARLAVA A GESTI, POI RIEMPITI I SACCHI, PIANO PIANO SI TORNAVA INDIETRO, MA AIME' I CANI NON DORMIVANO E IL LORO LATRATO SVEGLIAVA DAL TORPORE DELLA CALURA I CONTADINI, CHE USCIVANO DALLE ABITAZIONI COME FURIE IMBRACCIANDO IL FUCILE CARICATO CON CARTUCCE A LARDO,  URLANDO VERSO DI NOI.....

  O SU CAGHINERI, BENI AI NOI SU GUNNI I MAMMA RUA TI CODDIDI, BENI AI NOI BURDA I MAMMA RUA....... E NOI VIA DI CORSA, CON I TALLONI CHE ARRIVAVANO ALLA NUCA E LE INFRADITO CHE VOLAVANO DA TUTTE LE PARTI.

POI IL TANTO FAMIGERATO SCHIOCCO DEL FUCILE E LE GRIDA STRIDULE DI CHI VENIVA COLPITO DAL LARDO SCIOLTO ED INCANDESCENTE, CHE VI ASSICURO, NON TI AMMAZZAVA, MA BRUCIAVA DA MORIRE.

TUTTI SULLE BICI E VIAAAAAAAA, COPPI, BARTALI?????? E CHI ERANO, NOI ERAVAMO DEI MISSILI.

QUANDO ERAVAMO AL SICURO, CI FERMAVAMO LUNGO UN RUSCELLO E QUI, CON LE FRESCHE ACQUE CI CURAVAMO LE FERITE. OGNI TANTO QUALCHE COLPO TOCCAVA ANCHE AL MIO FONDO SCHIENA E BETTY, MI VENIVA VICINO ENTRAVA NEL RUSCELLO E IMMERGEVA IL SUO FAZZOLETTINO RICAMATO NELL'ACQUA E CON QUELLO DOLCEMENTE MI BAGNAVA IL BOZZO AMARANTO, COME UNA PERFETTA CROCERROSSINA. "TI FA MALE FRANCY? O POVERINO.... " E MI DAVA UN BACINO SULLE LABBRA, A ME DI COLPO SPARIVA IL BRICIORE, INFILAVO LA MANO DENTRO IL SACCHETTO, TIRAVO FUORI UNA PESCA, LA LAVAVO E LA DONAVO A LEI. MI SORRIDEVA BI BACIAVA DI NUOVO E MI RIPETEVA "GRAZIE AMORE, MA TI PREGO NON LO FARE PIU' HO PAURA PER TE, TI PREGO FRANCY, SENTI COME BATTE IL MIO CUORE"......   E  POGGIAVA LA MIA MANO UMIDA SUL SUO SENO APPENA ABBOZZATO.

 IL CUORE BATTEVA A MILLE (IL MIO) E ANCHE IL SUO, LA MANO TENUTA SUL SUO PETTO A LUNGO,. POI LE URLA DEI COMPAGNI, BASTA POMICIONI ANDIAMO A CASA..... UN BACIO E SI TORNAVA VERSO CASA, MENTRE FRA ME E ME PENSAVO,,,,, IO LA MANO CHE HO POGGIATO SUL SUO SENO  NON LA LAVO PIU'.

PRIMA DI TORNARE A CASA, SI MANGIAVANO I FRUTTI DEL PECCATO E QUELLO CHE RESTAVA VENIVA DIVISO FRA TUTTI IN PARTI UGUALI.

LUNGO LA STADA SI PIANIFICAVA LA SPEDIZIONE DEL GIORNO DOPO. IO AVEVO ACCANTO BETTY, CHE MI CHIEDEVA CONTINUAMENE ,,,,,,,,  FRANCY TI FA MALE? COME STAI?,,,, MI AMI? IO SI, MA DOMANI TU RESTI CON ME VERO? HO TANTA PAURA PER TE,,,,,,,, E IO NON SO DIRVI SE VOLAVO SULLA BICI PEDALAVO O COSA, CON UN SORRISO LE DICEVO ,,,, BETTY METTI LA TUA MANO SUL MIO BRACCIO CHE TI TRAINO COSI NON TI STANCHI,,,,,, E SI PER LEI AVREI TRAINATO UN CAMION........

 LA MIA BETTY.... BEI RICORDI...

(BY F.)