Creato da: I_F_R_I_D il 19/04/2005

Pensieri
   
attimi di vita

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   Messaggio N° 14  COMMENTI: 0
 

Post N° 14

La parola matrimonio per la società ha acquistato un valore del tutto sociale e direi anche un contratto commerciale, economico, legale, per tutelare due persone che hanno deciso di stare insieme

per me, il matrimonio, assume anche una forma nel nostro cuore.
un desiderio di unione unica.
esso è un legame che si decide di stringere davanti al mondo per professare il desiderio di creare qualcosa di buono !!!

oggi siamo circondati da coppie che si sposano con feste e festoni, con funzioni che sembrano scene da telenovela

oggi il matrimonio è trattato del tutto come una festa nella quale gli invitati pretendono di esserlo, nella quale la forma è importante, alle volte dimenticando quello che è veramente !

il matrimonio è una promessa di fronte al mondo ed una testimonianza del proprio amore, si è sacro ma non per la religione, ma per i cuori di due persone che vanno di fronte al mondo umili e coscienti che sarà impegnativo proseguire per la propria strada in due, ma con l'intenzione di lottare per una felicità non più del singolo ma della coppia !!!

il matrimonio è proprio, questo la presa di coscienza di non voler andare per la propria strada da soli ma di sceglierne un altra nella quale si prosegue in due verso la ricerca della propria completezza ed illuminazione !!!

[...] la vidi e mi sentii completo,
riuscii ad udirla e tutto il resto si ammutolì, la toccai ed ebbi desiderio di lei,
la baciai, la assaporai, e la mia golosità scomparve,
sentii il suo profumo di donna e capii che non vi era nient'altro che volevo avere,
e con lei ritrovai ciò di cui ero stato privato alla nascita !!!

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 14:4024-05-2005

   Messaggio N° 13  COMMENTI: 0
 

Post N° 13

mercato delle parole agonizzanti
dove m’aggiro spaesato
con un carrello fatto di curiosità
bancarelle colorate,voci,persone
“a quanto vengono quelle sillabe lì?”
diaboliche massaie sognanti
cavi srotolati e lampadine
sovrapposizioni di casse di polistirolo
lavorate di vocaboli precari
dove si dibattono verbi e frasi mancanti
mercato dove sbadato
schiaccio contemporaneamente
una parentesi e un asterisco,schivando
grossi neri rospi condotti al guinzaglio
da zingari guatemaltechi,scivolo
tra signore ingioiellate d’amianto
e profumate di un non-tempo
che viene voglia di fuggire,ma no
faccio come fosse normale
cristallizzo la mia indifferenza
di spalle robuste da bisonte
mi faccio cuneo tra la folla
e ne smuovo i colori
“parafrasi? facciamo... due etti”

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 20:0216-05-2005

   Messaggio N° 12  COMMENTI: 0
 

Post N° 12

Fu ieri… no…, l’altro ieri;
forse… fu un secolo fa...
una casa, dei campi verdi
spruzzati di giallo e di rosso,
un bimbetto, un bastardino da guardia
rossiccio,di pelo corto.
Giravano insieme, in mezzo all’erba
E si vedeva solo muovere
Le punte, oscillare i fiordalisi
Sventolare i papaveri.
E si sentiva ogni tanto
Un baìo leggero del cane
alle farfalle, alle lucertole,
ad un volo basso di rondini nere.
Passò il guardiacaccia, un giorno,
guardò il cane, brontolò…
da sopra i baffi prese la mira, sparò…
il cane cadde nel fosso,
Il guardiacaccia se ne andò.
Il cane aspettò il bimbo,
il bimbo chiamava il cane,
non lo sentiva abbaiare.
Due giorni dopo il bimbo e il padre
Trovarono la bestiola sventrata:
il cane li guardò gli occhi umidi,
teneri e impauriti
come quelli di un bimbo.
Il padre pensò di finirlo
Il bimbo non volle
Morì, da solo, la notte
dopo l’ultimo incontro
gli occhi teneri e impauriti
come quelli di un bambi.
E’ successo cent’anni fa…
No… è successo soltanto ieri…
E ancora quel cane scodinzola nei prati
che furono tappeto
alla mia fanciullezza.

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 14:2513-05-2005

   Messaggio N° 11  COMMENTI: 0
 

Post N° 11

La mamma glielo diceva di non fidarsi dei falchi;che erano cattivi,che le avrebbero fatto del male.
Lei così bella,piccola,ingenua.
Loro così,orribilmente spietati,senza pudore,disposti a tutto per soddisfare la loro fame inarrestabile.
Guardava il Mondo che correva frenetico da lassù.
Si affacciava per la prima volta alla vita;sola, invasa da mille emozioni e da un mare di sensazioni.
Una piccola rondine,la più bella mai veduta prima:
piume perfette,lucenti e disegnate;gli occhi grandi come uno specchio che guardavano,innamorati,le meraviglie del Mondo.
E poi cantava,cantava soave la sua libertà,salutando le nuvole bianche come dolce zucchero filato,volteggiando leggera sulle chiome fresche dei mandorli in fiore.
Ed ecco lui,forte e possente;gli occhi infuocati e affamati,pronti a gustare tanta bellezza.
La fissava dall’alto;lei sognava in mezzo al Mondo che la circondava;lui si gettò in picchiata su di lei:
la braccò,l’avvinghiò,la tenne stretta a se .
Ardeva di voglia,voglia proibita,insaziabile.
Assaggiò pian piano,le prosciugò l’anima lentamente con gusto sadico.
Lei tremava,nuda e indifesa;lui caricava la sua eccitazione ad ogni lacrima che scivolava giù,ad ogni grido sofferente di dolore.Accanito e senza pietà,raggiunse lo spasmo,la sua punta massima di feroce violenza,premendo quegli artigli sempre più in fondo,scavando quasi quella pelle delicata di bambina.
Soddisfatto ed appagato,la gettò via come un foglio sbagliato.
Lei dal silenzio,sola e triste, come un Angelo nel fango,vide la sua vita andar via;trascinandosi dietro,sanguinante, ogni frammento di quell’orribile istante.
L’anima perse la sua ingenuità,il corpo vide strappata la sua verginità.
Tornò al suo nido poi,barcollante dietro ad un vento di vergogna.
Una povera bambola sporca ormai,chiusa al buio di una soffitta silenziosa,dove la luce era solo un ricordo sfocato;dove il sole non brillava più maestoso, ed alto;dove la vita non era più, un girotondo dorato.
Una rondine dispersa in un nido ,dal Mondo sbagliato!

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 12:5509-05-2005

   Messaggio N° 10  COMMENTI: 0
 

Post N° 10

Certe donne quando le incontri ti illuminano il percorso della vita
di una luce diversa, quasi irreale, colorandoti l’esistenza di tinte nuove, mai sperimentate, per questo più gradite e desiderate.
Certe donne quando le incontri trasformano pugni chiusi di rabbia impotente in dolcissime carezze e abbracci pieni di passione, che vorresti non finissero mai..
Certe donne quando le incontri ti fanno pensare che non è mai stato troppo il tempo per aspettarle, perché quello che ti donano compensa del tutto quello che non avevi avuto prima..
Certe donne quando le incontri ti fanno l’effetto di un flash improvviso su occhi abituati da troppo tempo all’ oscurità, scuotendoti anima e corpo con intense sensazioni..
Certe donne certi uomini non le incontreranno mai o non le vorranno mai incontrare perché ostinati nel tenere chiuso lo scrigno dei sentimenti, affidandosi solo alle apparenze o attratti da meno impegnative conquiste..
Ma io, piccolo uomo qualunque, più comune tra i comuni, una di queste donne l’ho incontrata, ancora stupito ed incredulo per questa improvvisa e dolcissima fermata che il treno diretto del destino mi ha straordinariamente riservato. Perché certe donne, quando le hai incontrate, occuperanno una parte di te per sempre…

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 16:1407-05-2005

   Messaggio N° 9  COMMENTI: 0
 

Post N° 9

Vorrei dirti, vorrei darti, vorrei donarti, vorrei amarti, vorrei…
Vorrei dirti tante cose, ma spesso i pensieri e le parole si accavallano nella mia mente e mi impediscono di esprimermi.
Vorrei averti sempre vicino a me e non sentire la tua mancanza non appena te ne vai, come se fosse l’ultima volta che ti vedro’..
Vorrei sfiorarti e baciarti così dolcemente donandoti tutto l’amore che tu solo meriti, vorrei perdermi nei tuoi occhi e vederli brillare di quella gioia e commozione che solo un sentimento puro può dare ma che spesso la vita ci nega, illudendoci di poterla dominare e cambiare, finendone invece schiacciati, in preda ai rimorsi ed ai sensi di colpa per quello che è stato, che poteva e potrebbe essere.
A volte vorrei poter fermare il tempo con te, istantanea assoluta di un attimo irripetibile da riporre nel cassetto del cuore per estrarla ogni volta che scende il buio nei miei pensieri.
Vorrei dirti che con te mi sento un altro uomo, come non ricordavo di essere o forse non sono mai stato, nè mi aspettavo di poter divenire.
Vorrei poterti dire tante altre cose, piccola mia, vorrei amarti in maniera assoluta, ma non so se tutto questo succederà…..

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 09:5107-05-2005

   Messaggio N° 8  COMMENTI: 0
 

Post N° 8

…..Cerco,
mi cerco,
mi specchio allo specchio
mi specchio nell’anima
trasparente gelatina
mollica informe
fragile
mi specchio negli occhi del presente
perle iridescenti
ansiose di inghiottirti
…..Specchio,
mi specchio,
mi cerco negli occhi della gente
affamati di effimera felicità
groviglio di noiose espressioni quotidiane
speculari.
mi cerco in vetri e pozzanghere
mi cerco in pareti argentate
nelle lamiere e nei canali
in un 'unica risposta:
riflessi ipnotici di luce
danzano
si muovono sinuosamente
lambiscono vacui confini
girotondo eccentrico di
immagini riflesse
…….Rifletto,
mi rifletto,
intravedo risposte imprigionate
fra trame di vetri
schegge di silenzi
plasmano
ragnatele ruvide,rugose
storte linee si intrecciano
decorano
frammenti di nostalgia
statiche incrinature d’oblio.
Appendici visive
mi spiano
mentre cerco
mille risposte.

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 17:2205-05-2005

   Messaggio N° 7  COMMENTI: 0
 

Post N° 7

Apri gli occhi e dalla finestra entra un raggio di sole, ti avvicini la spalanchi e davanti a te trovi l'infinito. Non ci sono barriere che possano fermare il tuo sguardo che vaga lontano. Rimani delle ore osservando il mare, le sue onde, i riflessi della luce, i gabbiani che volano sull'acqua. Capire come soffia il vento, osservare le nuvole che si spostano, la direzione delle correnti e il tempo che passa, veloce, senza che neanche te ne renda conto. Dentro di te rimane il suono del mare, il suo profumo, il suo colore e conservi questi ricordi aspettando di tornare...

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 13:4502-05-2005

   Messaggio N° 6  COMMENTI: 1
 

Post N° 6

C’è una lampadina nascosta nel nostro cuore che difficilmente si fulmina. E’ quella piccola luce che ha la capacità di far sorridere tutto il nostro corpo. Lo fa danzare e, al tempo stesso, lo irriga di gioia.


Una piccola lampadina che molti cercano di accendere “manualmente” per simulare gli effetti “psicogeni” della luce da lei prodotta.


Ma “Lei” non ha interruttore. “Lei” non ha filamento, non ha bulbo, non ha impanatura e non è collegata ad alcuna fonte di energia. E’ “Lei” stessa energia. Lampadina che non ha colore…. è calore!


In giovine età viene sottoposta ad un notevole stress da iperlavoro, e gli effetti sono palesi nei cuori di milioni di giovani… la felicità dell’essere, le avventure, la conoscenza dell’altro sesso… sono tutte tappe che arroventano questa lampadina, la surriscaldano… e “Lei” è sempre pronta ad ogni chiamata della vita per inondare di gioia le speranze e la felicità dei giovani amanti. Poi, con il passare del tempo, essa tende ad affievolire il proprio lavoro all’interno del singolo organismo. Ci sono anche dei casi che non hanno mai fatto brillare quella luce, ma fortunatamente sono sporadici. Questi tragitti, sono da considerarsi “normali” in un arco di tempo definibile “crono” (non quantizzabile a misura umana).


Succede a volte che in alcune persone, questa lampadina abbia, sì funzionato correttamente, ma che durante il proprio percorso lavorativo sia stata volutamente “spenta”.  Ad operare questa disgiunzione si suppone essere “Signor Destino”, l’unico a poter influire in modo sovrumano su di noi. Esso entra in azione quando, a nostra insaputa, effettuiamo manovre incorrette per le quali tendiamo a “simulare” a noi stessi un determinato appagamento. E’ il cosiddetto “salvavita” che tutti conosciamo. Ed è al “Destino” che tocca il compito di redarguirci sulla nostra condotta… sulla nostra onestà di intenti, sulle nostre qualità morali, su tutto quanto compartecipa a far sì che il “pilota” si accorga di ciò che sta succedendo fuori e dentro di lui, provocando il “blackout”.


Altre volte capita invece, a taluni che nella giovinezza sono stati scevri da un soverchiante surriscaldamento, che la lampadina inizi ad scaldarsi all’improvviso. Il soggetto in quel momento ha come un contraccolpo, è come se dal buio qualcuno gli avesse tirato un cazzotto… si gira intorno frastornato… non vede nessuno… non capisce… non si spiega cosa gli stia capitando! Nei primi momenti è sperduto… ha perso traccia degli effetti benefici di quella lampadina e, prima cosa, scambia quel battito per un principio d’infarto: “tachicardia - si domanda - eppure non fumo, faccio vita regolare, non ho stravizi da secoli….” lecite riflessioni… paura!


In quei momenti lì, egli non ha memoria dei benefici di quei preziosi battiti, di quel positivo picchiettare del muscolo subpettorale posto sotto la canotta della salute! Prurito sul petto…arsura, sudorazione, quasi panico!


In quei casi la lampadina non perdona  e s’avvampa come mai aveva fatto, urla, manda invisibili input a tutto l’organismo. Provoca il risveglio… simula la “Primavera”… ne imita il tiepido calore, i tenui colori, la distesa predisposizione d’animo… scalda le mani… irrora la pelle di quanta aria possa mandare il vento… crea un mondo “parallelo” interiore che possa ricondurre l’individuo a razionalizzare cosa gli stia accadendo: “Ehi, amico, sveglia!!!!.... son io... l’amore!!!!!, rammenti????” Ed è solo a quel punto che il nostro “caso umano” inizia ad avere cognizione… Ora, mentre si guarda attorno con nuovi occhi, ogni cosa assume i propri colori… gli scenari escono dalla foschia, limiti ed orizzonti acquistano perfettamente messa a fuoco, in quel preciso istante entra in ballo la solita guastafeste… “Madame Razionalità”!


Lei è sicuramente la maggior responsabile dello sterminio di “fiammelle” interiori che il genere umano abbia mai conosciuto! E ci si pone di fronte a gambe aperte, pugni sul fianco, ponendo la sacrale domanda : “Beh… cosa intendiamo fare?”… Sulle prime l’individuo barcolla… è disorientato ma, oramai adulto, sfrutta questa condizione per saggiare il tempo.


La fragilità umana e l’umana debolezza vanno a braccetto… sono mosche che ti ronzano intorno provocando fastidiosi pruriti che cerchi di scacciare con le mani, ma dopo due secondi sono nuovamente lì… inutile acciaccarle, si clonano per scissione e ti assalgono ancor più. Eppure, proprio in quei momenti, ci vorrebbe che il “Ragionevole Destino” andasse dritto come un “kamikaze” verso una “Ragionevole Razionalità”, provocando un’implosione tale da far volare in alto quelle rare circostanze in cui ci si sente di dover seguire l’istinto, l’eco del proprio cuore, il canto del proprio tempo. E questo quando, tra le mani, scopri che ti è scoppiata la “Primavera”, quando comprendi che l’ipocondria è solo un’ offesa alla propria dignità umana. Quando senti che il sonno non ha sonno, che i pensieri non hanno meta, quando vedi i tuoi occhi seguire il volo impazzito di una rondine, quando senti odore di “casa” oltre la tua finestra. Questo, praticamente, è amore!

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 16:1026-04-2005

   Messaggio N° 5  COMMENTI: 0
 

Post N° 5

Non dare un nome
non darlo a me...
o a ciò che siamo...

se proprio devi
allora chiamami come vuoi...
sono un fiore
un prato...un’intera collina

sono il nero di un abisso
sono la luce sul mare
il fuoco e l’aria
la terra e l’acqua

sono quello che hai di fronte
e quello che non potrai mai vedere

sono il brivido che ti percorre
la passione che ti avvolge

sono il tuo ragazzo.. il tuo uomo

sono qui...mi sto mostrando

percepisci l’odore e respira il sogno
ma non cercare di rinchiuderlo...

lascia che le braccia siano aperte
e con le mani raccogli l’alba...

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 19:1721-04-2005

   Messaggio N° 4  COMMENTI: 0
 

Perchè

Io sono bellissima, la mia panciona ovale urla che sono al settimo mese, e i suoi occhi urlano che è al settimo cielo.
Impazziscono tutti, mi vogliono toccare, voglio sentire i calcetti, le Già-Mamme mi guardano con l’aria di chi la sa lunga, le Altre con l’invidia di chi si sta chiedendo se non è fastidioso sentire qualcosa che si muove sotto le costole.
“Oh, non sai, pensa che era proprio ciò che mi spaventava di più, invece è una sensazione eccezionale!”
La mia mamma è più incinta di me, più felice di me, più in ansia di me, come sempre. La sua mamma si prodiga, mi cura e mi accudisce: la giusta ed orgogliosa ricompensa per lo sforzo di aver messo al mondo il suo fertile pargoletto, che sta per diventare papà.
Tutti vogliono un pezzettino di te, ehi guarda, ha il mignolo tale e quale al mio! Persino gli amici pretendono di assomigliarti, lo zio qua e la zia là.
Non è meraviglioso? Sei il bambino più bello di tutto l’ospedale dicono le infermiere a me e al tuo papà, che è un po’ come dire cosa ti porto da bere quando fai la cameriera.
Ma che dolore! Ero tranquilla e serena, certo, il travaglio è stato lungo ed è nato un torello di quattro chili, sì, sei forte e sano, che fatica che ha fatto la mamma per metterti al mondo, torello. Sai bene che questo la mamma te lo ripeterà anche quando tu stesso starai per diventare papà, la solita vecchia storia.
Le feste e le foto, una al giorno, da mandare agli amici e ai parenti lontani che non ti hanno visto, e non riescono a vedere che cresci e cambi ogni minuto: solo io e il tuo papà lo vediamo.
I compleanni e i dentini, le tacche sulla porta della cameretta per vedere di quanti millimetri sei cresciuto ogni volta che hai avuto la febbre, le ginocchia sbucciate, le cadute dai pattini con la tua mamma terrorizzata e il tuo papà che ti abbraccia per farti smettere di piangere, lui che è dolce come te e più di me, che sorride della tua imbronciata irresponsabilità ogni volta che corri ai giardinetti, mentre io ti guardo con il terrore che tu possa farti il più piccolo graffio su quelle braccine paffute. Ed è giusto che sia giusto così, lui è il tuo papà e tu sei come lui, e non ti farà mai soffrire, non alzerà mai la voce: a me l’ingrato compito di fare la mamma che ti sgrida, a lui quello di fare il papà che ti vizia e ti spiega come gira il mondo.
Ti porterà allo zoo e ti spiegherà che gli animali stavano meglio liberi, con la loro mamma e il loro papà, proprio come te, e tu imparerai ad amare tutte le cose belle: quelle fatte dalla natura e, quando sarai più grande, quelle fatte dall’uomo. Sbufferai quando ti preparerò il minestrone di verdure e patteggeremo con un gelato, rideremo tutti e tre insieme degli orribili vestiti che riceverai ad ogni natale e ad ogni compleanno dagli zii, e un giorno ti spiegherò che anche se Babbo Natale non esiste, è bello crederci, e che non esiste nessuna cicogna, solo la mamma e il papà che si volevano tanto bene e ti hanno creato, proprio come tu fai le formine con il pongo, e ti racconterò che un giorno anche tu avresti potuto fare un altro bimbo a tua volta, se solo la tua mamma non ti avesse ucciso prima, se non ti avesse spezzato quando eri qualcosa che chiamano embrione, se non avesse ingannato l’amore del tuo papà negando la tua stessa esistenza, una mattina fuori da un ospedale.
Quando il corpo della mamma sarà sotto la terra, quando il Dio che la mamma ha sempre incolpato di tutto, deciderà di perdonarla e di regalarle la tua presenza, allora potremo fare tutto quello che vuoi, la mamma ti farà fare tutto quello che vuoi, anche non lavarti i denti prima di andare a dormire.

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 19:1121-04-2005

   Messaggio N° 3  COMMENTI: 0
 

Post N° 3

A volte la corrente ci trascina verso sentieri che non avremmo mai pensato di poter percorrere...

Ci sentiamo persi, impotenti di fronte ad ostacoli che non avevamo preventivato e che, improvvisamente, stravolgono i nostri piani ed il nostro cammino...

Cerchiamo di resistere a quella "corrente" che sembra volerci distruggere, annientare, e ci dimeniamo con tutte le nostre forze, pur consapevoli che, essa, è più forte di noi e che, malgrado i nostri sforzi, continuerà a trascinarci..., a tratti impetuosa e violenta, a tratti dolce e tranquilla...

Quella "corrente", inaspettata e sconvolgente, ci costringe a cambiare rotta, a rielaborare i nostri percorsi e le nostre mète perchè sappiamo bene che non possiamo tornare indietro...

Sappiamo bene che  tutto ciò che credevamo di poter gestire da soli non è che un mero ricordo e che tutto, o quasi tutto, è da ricostruire e ridefinire...

...ed intanto la "corrente" continua a trascinarci ma, pian piano, ci abbandoniamo ad essa e cominciamo a capire che, forse, ci porterà dove, coi nostri progetti pianificati, non saremmo mai arrivati, facendoci conoscere luoghi ancor più belli di quelli che avremmo voluto vedere...

Così, un po' alla volta, sentiamo che quella, in fondo, è la nostra vera strada da percorrere...

...l'unica che può farci arrivare all'infinito mare del nostro vero "essere"!

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 17:4021-04-2005

   Messaggio N° 2  COMMENTI: 0
 

Post N° 2

Nel buio della notte,

la luna ti cerca,
lei sa che sei lì,
e sta bramando un tuo sguardo.

Un lampo un immagine…

In una stanza buia

vengo circondato da te,

occhi fatati risplendono,
un magico riverbero s’insinua

è la luce dell’amore…

Solo con l’alba la tua immagine

inizia a perdersi lentamente nella nebbia..

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 17:3821-04-2005

   Messaggio N° 1  COMMENTI: 0
 

treno

Corre questo treno
verso il mio destino,
impazienti e ansiosi
i miei pensieri corrono via
con lui.

Fra questo sordo rumore rincorro i paesaggi
che si susseguono al di là del vetro.
Alberi, strade, tralicci.
I miei occhi si perdono cercando di acciuffare
le immagini come la mente i pensieri.
 Lungo il mio sguardo
l'orizzonte cammina veloce.
 Chiudo gli occhi,
vorrei fermare i pensieri,
trasformandoli in sogni.
Vorrei risvegliarmi domani,
non più con buone ragioni,
ma con tante emozioni da vivere.

Un dettaglio distacca i miei occhi
al di là del vetro,
 intanto il treno corre,

chissà dove...

 
Inviato da I_F_R_I_D @ 17:3721-04-2005


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