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« Per ridere un pòVacanze »

Il gatto con gli stivali - L'apparenza e l'inganno.

Post n°252 pubblicato il 14 Giugno 2012 da Illywirin


 

 

 

File:Gustave Dore le chat botte.jpg

 

Un ricco e vecchio mugnaio, in punto di morte,

chiama a sé i suoi tre figli: al figlio maggiore

lascia in eredità il suo mulino e il cavallo;

al secondogenito viene lasciato il mulo

e una casa di campagna; al figlio minore

viene lasciato il gatto che amava tanto.

Il ragazzo è triste e deluso: cosa se ne fa di un gatto?

Sconsolato, si siede su una roccia a pensare il da farsi,

quando il gatto gli dice di non preoccuparsi:

insieme faranno fortuna.

Così, il felino si mette all'opera e prende un sacco

dove mette della crusca e del cruschello,

poi lo lascia vicino ad un fiume: due conigli

notano la crusca e entrano nel sacco per mangiarla.

Immediatamente il gatto chiude il sacco di scatto.

Il giovane si chiede cosa deve farci un gatto con due conigli.

Presi due stivali, il gatto si reca al palazzo del re

e gli offre in dono i due conigli,

portatigli da un certo marchese di Carabàs.

Il gatto porta poi al re della cacciagione fresca,

sempre da parte del marchese di Carabàs,

e quindi, sotto minaccia, convince dei contadini

a dire che le terre che stanno coltivando

sono del marchese di Carabàs.

E così fanno quando il re decide di fare una passeggiata

per il suo regno. Al sentire ancora il nome del marchese

di Carabàs, al re viene la curiosità di sapere

chi sia questo misterioso e generoso marchese

di cui non si è mai sentito parlare,

e decide di invitarlo al castello.

Il gatto dice al ragazzo di buttarsi in acqua

e dire di essere stato aggredito

e derubato dei suoi abiti. Il piano funziona

e il giovane viene invitato al castello,

dove conosce la principessa che s'innamora quasi subito di lui.

Il re però gli dice che tra qualche giorno

andrà a pranzo nel suo castello.

Il giovane deglutisce: e adesso?

Ci pensa il gatto che, passeggiando,

un giorno vede un castello molto bello.

Una delle guardie lo avvisa: il proprieta

è una specie di orco mago che uccide

chiunque osi sfidarlo.

Il gatto si presenta al suo cospetto e gli chiede

se è veramente potente come dice di essere,

visto che quasi nessuno gli crede.

Per tutta risposta, l'orco si trasforma

prima in un feroce leone che terrorizza il gatto

, poi torna umano. Il gatto si finge sorpreso e gli chiede,

scetticamente, se può trasformarsi

in qualcosa di più piccolo:

l'orco subito si trasforma in un topolino...

per essere così mangiato tranquillamente dal gatto!

Così, il giovane diviene il nuovo padrone del castello:

il re capisce che il marchese esiste davvero

e gli chiede se vuole sposare sua figlia.

Il giovane accetta di buon grado e diventa così principe.

E il gatto dagli stivali diventa un nobile cacciatore,

che cacciava i topi solo per divertimento.

 

File:Offterdinger Der gestiefelte Kater (1).jpg

 

Fin qui la storia:

Perrault scrive questa fiaba a 60 anni

ai tempi del re Sole,

di cui era stato consigliere.

Il possesso del cappello,

degli stivali

e di abiti adatti erano indispensabili

per accedere alla corte del sovrano.

(Ecco perchè ...gli stivali del gatto...appunto)

Il gatto con gli stivali

è per il mugnaio un'idea di salvezza,

di riscatto;

quando noi pensiamo che nella nostra

vicenda umana

si introduce qualcosa di negativo

che rovina i piani,

a volte invece questa ci aiuta a crescere,

a fare quegli sforzi

che non abbiamo voluto fare prima,

perchè non ne sentivamo al necessità,

o semplicemente per pigrizia.

Il gatto concepisce il suo piano:

fin dall'inizio

Il gatto ha le idee chiare,

mentre noi non riusciamo

subito a comprendere perchè fa queste cose...

e neppure il padrone del gatto

lo comprende.

l'apparenza nel mondo

è importante

questo è uno dei messaggi della fiaba,

e in realtà il gatto utilizza

 l'astuzia e l'inganno,

seppur a fin di bene...del suo padrone.

I primi passi sono semplici,

eppure porteranno

infine

alla fortuna del suo padrone.




 

 
 
 
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