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Tra cinque anni il robot-badante potrebbe essere realtà: parola di Salvatore Majorana, Direttore del technology Transfer dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che sta studiando il passaggio del robot-badante dal laboratorio al brevetto e quindi all’industria.

Il punto di partenza, ancora una volta, è ICub, il baby-robot, sempre più simile ad un umanoide che ha già un suo mercato nonostante realizzarlo costi 250 mila euro. Costi che, a breve, dovrebbero comunque ridursi per effetto dell’aumento della produzione.

Il robot-badante potrebbe aiutare a vestirsi, controllare se la medicina è stata presa regolarmente e, in caso di necessità, comporre il numero di telefono dei figli. Un progetto che potrebbe essere un “vero colpo” tanto più in una società che “sta invecchiando”.

In Italia gli over 55 sono, infatti, cresciuti di 5 milioni negli ultimi trent’anni, fino a raggiungere oggi i 20 milioni, ovvero un terzo della popolazione. Secondo alcune stime, nel 2040 questo numero aumenterà fino a 28 milioni. L’Italia si conferma uno dei Paesi più longevi con una aspettativa di vita che per gli uomini è in media di 79,4 anni e per le donne è di 84,5 anni (Istat).

Un viaggio nel futuro, dunque, con un occhio attento sul fronte del sociale: “Stiamo andando verso una frontiera straordinariamente impegnativa, ma dal ritorno potenziale enorme: costruire un welfare sostenibile. L’idea – prosegue Majorana – è di partire da ICub per poi sviluppare, da una parte un robot per la ricerca, e dall’altra una famiglia di robottini da destinare alle utenze domestiche”.

             Nell'immagine un robot che porta fuori la spazzatura-