Creato da effe_elle_1 il 09/05/2007

Iosonountulipano

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Tu

Post n°424 pubblicato il 04 Maggio 2015 da effe_elle_1

L'attimo prima che si chiudesse l'ascensore e tu sparissi dietro quella porta io stavo ridendo. Ti ho guardato negli occhi e tu avevi quello sguardo che io adoro. Bacerei i tuoi occhi perchè ti danno quell'espressione serena, intelligente, trasparente.
Agitando la mano sorridevi. Io amo il tuo sorriso, perchè è sempre spontaneo. Gli angoli delle tue labbra si inarcano e compaiono due rughette per lato, due solchetti meravigliosi, li accarezzo, li bacio ed è come se potessi baciarti dentro. I tuoi ricci, i tuoi morbidi ricci, sono sempre in disordine e io li guardo intenerita perchè ho sempre voglia di accarezzarli, attorcigliare le dita e giocarci. 
Adoro le ossa del tuo bacino, adoro passarci le dita, sfiorare la tua pelle morbida. Mi piace farti il solletico perchè la tua risata è contagiosa, il tuo lasciarti andare è contagioso. Adoro la delicatezza della tua presenza, il tuo "non preoccuparti" che passa da un abbraccio mentre siamo a letto. Mi piace quando capisco dall'espressione del tuo viso che ciò che dico ti sembra intelligente, mi piace sentirmi apprezzata. Mi piace stupirti e che ti stupisca, che non abbia ciniscmi da uomo vissuto, che sia un sognatore e mi piace l'idea di poter poggiare i miei sogni accanto ai tuoi, che non verranno schiacciati. Mi piace vederti ragazzo, così giovane e bello e scoprirti uomo  anche quando tu non lo sai. Mi piace che mi sappia dire che sei felice, che io ti rendo felice. Mi piace sentirmi a casa con te.
Non riesco ad arrabbiarmi per cose per cui mi sarei arrabbiata prima, non riesco ad essere intransigente, ma quando mi arrabbierò ti stupirai e so che vorrò fare pace, perchè ti voglio affianco. Non ho paura di dire che mi sono innamorata di te, non riesco a pensare "comunque vada" perchè è logico che non ti lascerò andare a meno che tu non lo voglia e a patto di lottare per noi.
In quest'anno ho imparato a godere del tempo, delle qualità delle persone, ho imparato a godermi il viaggio e sono così felice, felice di non domandarmi del futuro, felice di sentirmi sicura, di non avere dubbi. L'ho capito quella sera e non mi sbagliavo: sei Tu.

 
 
 

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Post n°423 pubblicato il 15 Aprile 2015 da effe_elle_1

Non pensare che mi sia indifferente il tuo ricordo. Non pensare che le risate e i sogni e i bei momenti mi siano passati di mente. Non pensare che le passeggiate al lago o al parco o a cavallo siano finite chissà dove nella mia memoria. Ci sono sempre, sono vive, sono dentro di me pronte a regalarmi un sorriso malinconico. Se servisse, se potessi, ti chiamarei. Vorrei proteggerti e lo farei per sempre, come quando era il nostro pane quotidiano, come quando proteggersi e regalarsi amore era normale. A volte ho l'impressione che tu stia meglio, che riesci ad essere felice, ma poi lo sento che non è così e vorrei poterti raggiungere e farti stare bene, solo che sentirmi o vedermi non sarebbe un regalo, piuttosto un tortura. Come quando il solletico ti fa ridere forte, ma c'è un momento esatto in cui non lo sopporti più e da quel momento diventa fastidio. Comunque sì, sono la stessa che un giorno ti ha detto che non ti avrebbe lasciato mai, sono la stessa di sempre, la stessa di allora, la stessa di qualche anno fa, di qualche mese fa... La stessa. E anche queste parole che non puoi leggere, mentre io leggo le tue, servono a nutrire la mia malinconia, a coprire il cuore con un velo di tristezza. È il prezzo che pago per proteggerti come posso, come credo sia giusto. Ti giunga lieve il mio pensiero, come un sussurro, ma forte di tutto l'affetto che provo, come un abbraccio... Il più sentito che possa dare. Fl.

 
 
 

Stupore, Grazia, Ammirazione.

Post n°422 pubblicato il 06 Febbraio 2015 da effe_elle_1

Senza saperlo mi hai toccato il cuore, senza saperlo mi hai emozionata.
E' proprio così che hai fatto quella sera, è proprio così che mi hai fatto idealmente sedere e mi hai fatto pensare che ne sarebbe valsa la pena, fermarsi e leggerti davvero, ascoltarti. E' così che fai tutte le volte che mi dormi accanto, quando un attimo prima di baciarmi mi guardi intensamente e io mi perdo in quegli occhi, mi perdo in quella dolcezza inconsapevole. Io mi perdo dentro te, dentro i tuoi pensieri, dentro gli imbarazzi o le improvvise risate. E mi sento grata, come stasera.
Io non avrei mai, neppure lontanamente, potuto immaginare che le parole che profumano d'amore me le avresti sugerite tu, solo guardandomi o accarezzandomi i capelli con le tue mani dalle dita lunghe e affusolate, mobide e solide allo stesso tempo; con i tuoi occhi che sembrano celare costantemente qualcosa di incoffessabile, qualcosa di grande, di bello, di stupefacente.
Quando ho descritto quegli innamorati che non riescono a non guardarsi mentre lui scova le idee che colorano l'iride di lei che ascolta le sue parole che mille volte ha già sentito, ma non così, non come se dopo potesse anche morire, non potevo immaginare che stavo descrivendo me, solo in un futuro.
Attraverso questo giardino bellissimo, pieno di luce e sono come assorta, stupita, gioiosa, emozionata, intenta a contemplare, come si fa con un'opera d'arte. Come si fa quando non vuoi chiederti niente, ma solo vivere.

 
 
 

io

Post n°421 pubblicato il 09 Dicembre 2014 da effe_elle_1

Io prego il Dio degli uomini (o chi per lui) di non farmi dimenticare che la persona con cui vivo, con cui trascorro il 100% del mio tempo, con cui mi arrabbio più spesso, che più spesso non capisco, che a volte non condivido e a cui dò più consigli, sono io.
Prego quel Dio che non mi faccia scordare mai che a me, io devo rispetto e riverenza.
Se un giorno di nuovo mi scordassi, come ho fatto, che io devo essere il bene prezioso a cui dedicare più attenzioni, se un giorno, di nuovo, scordassi che la voce che ho dentro non serve a parlarmi e farsi ascoltare, avrei ancora vissuto invano.
Allora gli chiedo: Buon Dio, se tu davvero esisti, o anche se non esisti, fà che sia io la guida di me stessa. Se ci crei a Tua immagine e somiglianza, ma anche se non dovessi essere Tu a crearci, se nascessimo così, per caso, da una combinazione, conserva il cuore nobile e fà che io ricordi che quel caso è stato proprio fortuito. 
Se finalmente imparassi a fare questo, mi renderei felice e l'irrequietezza che sento probabilemte svanirebbe. Se rispondessi ai miei bisogni, che vanno tutti in un'unica direzione, sarei di certo più felice perchè avrei premiato me. Prima di ogni soddisfazione, di ogni traguardo raggiunto, c'è il bisogno di ascoltare. Non esiste il fato, la fortuna, esiste l'ascolto perchè tutti sappiamo esattamente ciò che ci renderebbe felici, ciò che ci renderebbe migliori. Allora penso che non sia più tempo di affidarmi a, ma sia quello di fidarmi di. Credo che se è vero che conosco bene i miei limiti, non conosco affatto come fare a superarli e questo alla lunga sfugge di mano, fa perdere il controllo, fa vivere in balia di una corrente che troppo spesso è disordine vuoto, mai creativo. Allora io getto l'ancora, mi pianto per bene, mi rimbocco le maniche e lavoro. In tutto questo tempo che mi servirà, lungo tutto questo viaggio, lascerò aperta la porta delle emozioni, perchè io non mi protegga da nulla, o quanto meno cerchi di farlo molto poco. Cercherò sempre che la vita mi travolga pur nella sua semplicità, perchè io sappia cogliere e riconoscere quello che di prezioso dona e me ne sappia innamorare, offrendo lo stesso intenso, maturo, tipo di amore. Allora saprò di non aver vissuto invano. 
Se è vero, come è vero, che in Quel Caso io posso scorgere solo fortuna, non sarà difficile e di certo ne varrà la pena.
Allora vivrò di bellezza e me ne saprò ricordare.

 

"Quando moriremo il grande Dio ci chiederà
quanta bellezza hai vissuto e non quanti peccati.
Te ne ricorderai?"

 
 
 

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Post n°420 pubblicato il 05 Dicembre 2014 da effe_elle_1

Io sbaglio sempre i tempi, ora lo so. Ma se fossi libera da orgoglio e sovrastrutture o forse semplicemente se avessi potuto guardarti negli occhi stasera ti avrei detto questo:
Ci sono cose che ho sbagliato con te e non so perchè continui a pensarci, ma tant'è. Ho sbagliato ad aprile a non dirti che quello che avevo vissuto mi aveva resa felice, avrei dovuto dirtelo lì, di fronte al supermercato, quando mi hai detto prima di partire "ci sentiamo e ci vediamo.. a questo punto non so quando", dovevo parlare senza curarmi di come sarebbe andata o di una tua risposta. Ero lì e ho perso l'occasione e tu la tua. 
Ho sempre pensato che una persona è ciò che dice di essere e tu volevi essere un passatempo. Lo dicevi scherzando prima di abbracciarmi, prima di prendere il viso tra le mani e baciarmi come fossi una cosa preziosa. Non capivo come una persona come te potesse sprecarsi così, non capivo perchè ciò che dicevi non corrispondeva mai a ciò che facevi, a come mi guardavi, a come mi toccavi a quanto ti aprivi. Ma sarebbe stato allora che avrei dovuto rinunciare a quello che provavo, rinunciare alla gioia, all'euforia, all'eccitazione, all'interesse, alla condivisione, a tutto e farti assaporare cosa avrebbe significato perdere un passatempo (se avesse mai significato perdere qualcosa). ogni volta che tornavi dicevo a me stessa che sarebbe stata l'ultima perchè delle briciole non mi sono mai accontentata, salvo scontrarmi con la nauralezza di quello che sentivo, di quello che comunic(hi)avi e preferire l'emozione alle parole pesanti, lasciare spazio al raccontarsi, al colmare vuoti che in fondo tu avevi costruito e che volevi riempire tutti in un'ora o in quel tempo che in fondo era solo convenzione, perchè quando mai abbiamo guardato l'orologio?! 
Ho sempre agito senza pensare perchè era bello tutto ciò a cui riuscivo ad aprirmi, ma ho sbagliato a non dirti che non credevo quando sottovoce dicevi che erano momenti, che non lo credo tutt'ora perchè lo sento da come mi tocchi, da come mi parli. Ho sbagliato a non dire che i tuoi muri sono anche i miei, a tenermi per me che siamo simili per ragioni diverse, ma che è ciò che più mi ha legato a te.
Ho sbagliato a non dirti che la prima volta che hai staccato la spina hai detto tutto senza parlare, che forse avrei dovuto prenderti io... ma non ne ero capace, perchè sono convinta che se non sai restare, se non sai scoprire, non vuoi... per me vale sempre la massima "la verità è che non gli piaci abbastanza". E cancellerei l' ultima sera con te, perchè avrei voluto dirti che mi hai persa perchè non sai esserci, e invece... non ho detto nulla spingindomi al limite, per dimostrare a me stessa che non ne avevo bisogno... che non aveva senso, forse sarebbe stata l'unica volta in cui avrei dovuto ricordare le parole "non è che tutto deve per forza avere senso".
Ora tutto questo mi scoppiava dentro, cercando un confronto impossibile, inutile, sterile, a senso unico. Parlarti per dirti cosa? Parlarti per sembrare ufficilamente pazza, per togliermi i sassi dalla scarpa. Ho perso LE occasioni, che almeno io possa imparare che ogni lasciata è persa e che non ci sono venti nella mia mente che possano spostare pensieri, portarli lontani, che se io non mi conoscessi potrei avere una scusante, ma lo so bene che le cose si chiudono solo quando metto l'ultima parola... chi sa se saprò fare in modo che siano queste parole non dette a darmi il senso del finito, del compiuto e avere così lucidità e libertà di pensiero, libertà emozionale. Dirti senza dirti che non sei più l'ignoto, che ti ho capito o forse ho capito quanto basta a decidere che sono esausta e che in fondo vorrei vederti un'ultima volta solo per dirti tutto questo, guardarti neglio occhi e poi mai più.

 
 
 

a me piaci, Bellezza

Post n°419 pubblicato il 03 Dicembre 2014 da effe_elle_1

Scrivere, eliminare gli argini che costringano pensieri, emanciparsi, rendersi liberi.
Essere artigiani, liberarsi, aprirsi come non si avesse nulla da perdere.
Tornare nella "propria" città e trovarla bella, ancora una volta guardarla senza stancarsi.
Una città d'oro, dicono (non avete, forse, visto Lecce -dico io.).
Cammino sempre con il naso all'insù come fossi senza meta, una turista dopo 6 anni e ogni volta non rimango indifferente, ogni volta noto qualcosa in più, ad ogni ora del giorno o della notte posso innamorarmene. Se poi sto via troppo a lungo, quando torno devo farci l'amore, passeggiare da sola, guardarla dormire e poi svegliarsi, toccarla un po' mentre mi accompagna silenziosa, mentre mi culla i pensieri e suggerisce ricordi. Ogni angolo, ogni stradina, ogni scorcio, mi parla e non necessariamente di me. Qui posso sperimentare la solitudine nella sua accezione positiva se ho voglia, o circondarmi di visi amici, essere me stessa, senza vincoli, spiegazioni, solo io. 
Pare immobile, non curante al passare delle stagioni, vestita di colori che distrattamente potrebbero sembrare scale di grigi, ma provate a guardarla davvero e vi stupirà. Certo, se ci fosse il sole a illuminarla potrebbe solo fare meglio, ma Lei non se ne cura, sicura è lì e si lascia guardare, altera, ma mai indifferente. Poi si agghinda per le feste e scalda il cuore, ricca di luci e bellezza.
Si protegge nella nebbia, come sospesa, si lascia bagnare dal fiume, compagno e amico. E' lì solo per sfiorarla, per permetterle di riflettersi, per amarla con discrezione, per omaggiarla e tu non puoi che meravigliarti di quella calma placida, di quella forza nascosta che non pare nemmeno costretta. Come la mano del tuo amante che ti tocca come non ci fosse tesoro più prezioso al mondo, come le tue carezze che spero la vita mi faccia dono di non dimenticare mai, nonostante tutto.

 
 
 

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Post n°418 pubblicato il 31 Ottobre 2014 da effe_elle_1

Come si dice quando tante parole sono chiuse nel cuore, non conoscono precedenze e finisce che si scontrino con ragione, risentimento, chiusura, sfiducia e una strana, incompleta, insensata forma d'amore? 
Le persone sono le fortezze più sicure e inespugnabili. Le persone conoscono i modi migliori per preservarsi e proteggersi.
Non si aprono, piuttosto vivono cose a metà. Aprirsi rende nudi più di quando ci si svesta, lasciare che una persona ci entri dentro l'anima e la riesca a leggere è più inaccettabile di donare il proprio corpo per puro passatempo. L'integrità dei nostri pensieri e sentimenti più profondi non può essere intaccata o, proprio come una fortezza espugnata, non avrebbe più un re.
Ci sarebbero paure che possiamo permettere ad altri di curare, lentamente, con discrezione. Piano piano, poco per volta leccarsi le ferite, donando un po' di sè e prendendo un po' dell'altro, piano piano lasciando entrare, entrando.
Forse saremmo in grado di curare come cose preziose, forse potremmo essere in grado piano piano di riuscire a spostare veli che celino angoli bui.
Forse, ma comunque il non essere in grado non è una motivazione valida, dovremmo avere il dovere di lasciarci andare. Perchè? Perchè si potrebbe amare ed essere amati in una maniera così viscerale che non riusciamo ad immaginare. Perchè è quello l'amore. 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 

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Post n°417 pubblicato il 08 Ottobre 2014 da effe_elle_1

Io non lo so perchè non mi fido di noi, perchè non riesca a godere a pieno di me e di te. Non so perchè ho sempre un pensiero malinconico quando ci penso, perchè non è tutto fluido ed emozionante. Non so perchè mi aspetto che qualcosa andrà storto, perchè sento di saperlo, invece di tuffarmi... quindi non riesco a prenderti pienamente e non riesco a lasciarti andare, ma ho la tentazione di scappare, tenendo in mano il filo rosso che ci lega, per non perderti mai... perchè vorrei sentirmi libera ma avere te, per sempre. Ho paura di quella strada già segnata, ho paura che questa rete che ho sotto non mi lasci possibilità di movimento, ho paura di ferire le mie ali mentre cercano di volare, di volere!

 
 
 

Italy in a day

Post n°416 pubblicato il 28 Settembre 2014 da effe_elle_1

Oggi vado a letto felice: felice di aver sondato il mio animo, felice di aver avuto una gioia, felice di essermi commossa, di aver riso, di essermi sentita orgogliosa. Questa sera saranno concepiti molti bambini, non nel mio letto, in generale in Italia. Molte persone si abbracceranno, tante altre faranno la pace, altre ancora capiranno che la strada che stanno percorrendo è quella giusta, alcune alzeranno il telefono e telefoneranno alla mamma, all'amica, ad una voce lontana fisicaente, ma abitante del cuore. Purtroppo ce ne saranno tante che piangeranno per disperazione, che non capiranno come andare avanti, ma spero almeno che abbiano la forza di chiudere gli occhi e di dire "io spero".
Questa sera molte persone si saranno stupite e, come me, appena finito il programma avranno spento la tv, perchè un tg, una pubblicità, un qualsiasi messaggio futile o triste non rovinasse tutto, non spegnesse quel calore che aveva acceso l'anima, non la contaminasse.
Questa sera, come ogni sera, purtroppo succederanno anche cose brutte... quelle non si risparmiano mai, accadono sempre, non conoscono pigrizia, ma io proprio a quelle ora non voglio pensare, perchè non si spenga in me la commozione, la forza, la gioia, la malinconia, la domanda... la certezza.
Dare un volto alle mie paure e avere voglia di abbracciarmi, di rassicurarmi ed essere anche felice di non essere uscita e di aver acceso la tv, perchè tutto questo potesse esplodere in me, perchè questi sentimenti potessero germogliare.

Capire o piuttosto ammettere quale siano le mie paure, quindi ascoltarmi e dire grazie ad un regista, perchè mi ha costretto a guardarmi dentro attraverso decine e decine di italiani: Non sapere più trasformare un "me" in "noi", respingere quest'opportuinità, non capire... non riuscire a diventare mamma, non sentire la pancia crescere, una creatura scalciare, il suo primo vagito, non cullare nessuno, non donare la vita. Arrivare ad N anni e capire di aver vissuto invano, di non aver realizzato i sogni e lasciare tutti col dubbio che io ci abbia provato, soprattutto non riuscire a convincere me stessa del contrario.

Ecco Salvatores, queste sono le mie paure, però posso anche dirti che ogni giorno io inizio con un sorriso e saluto il futuro sicura che sarà un'avventura, dura di certo, ma non per questo meno meravigliosa!Ogni sera, prima di andare a letto, ringrazio la vita perchè mi ha donato tanto, anche se a primo acchito potrebbe sembrare niente.

E fateli questi bambini, 'che forse non lo sappiamo ancora, ma oggi è stato un giorno bellissimo e domani lo potrebbe essere ancora di più!

 
 
 

chiudi gli occhi: immagina una gioia...

Post n°415 pubblicato il 22 Giugno 2014 da effe_elle_1

 

Sarebbe certamente il ritorno.
Con te era attenzione al particolare, era gioia, euforia, era eccitazione, era certezza, mentre ora, ora è tranquillità, cautela, non c'è attesa, quasi disinteresse.
Eppure sono sicura si tratti di precedenze. Autostrade interne, ma muri no.
Qualcosa l'ho imparata, qualcosa mi è rimasto e questa volta ho guardato meglio, come a non voler comunicare eccessi, noncurante nell'essere vigile.
Avrebbe giovato a noi il sentirmi distante, sarebbe servito a te e invece io, di giochetti, non so vivere. Peccato vengano facili quando non ce n'è bisogno. 
Io in un tuo bacio potrei perdermi, mentre tu, forse, solo godere. 

 
 
 

 
Segnalato da libero
18/02/2008
Blog del giorno Iosonountulipano

Ci sono sere da trascorrere con se stessi..
 
 
 
 

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                                                   *un regalo per me*
                         
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