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Un blog creato da antonio.salentino il 01/03/2008

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E se anche i giornalisti filo-interisti prendono posizione....

Post n°159 pubblicato il 30 Ottobre 2010 da antonio.salentino

da http://www.tuttomercatoweb.com

editoriale di Franco Rossi

 

Moratti prima di replicare ad Agnelli, restituirà alla Lazio la coppa Uefa del 1998?
Alla volgarità non c'è mai fine. Se agnelli straparla di scudetti da restituire, Moratti per non essere da meno chiede quello del 1998 e del 2002, senza pudore, senza vergogna. Ceccarini, l'arbitro di Juve-Inter e del rigore non concesso a Ronaldo, è stato pro-Moggi? E' stato pro-Juve? Moratti chiede quello scudetto, così come Agnelli il giorno prima aveva chiesto quelli tolti alla Juve dalla giustizia sportiva. Ma per i due tolti alla Juve c'e' stato un processo mentre per quello del 1998 il processo vorrebbe aprirlo Moratti? E il Lione che dovrebbe dire visto che in Lione-Inter l'arbitro si comportò molto peggio di Ceccarini? La Lazio, che perse la Coppa Uefa nella finale di Parigi dovrebbe chiedere all'Uefa quella coppa visto che l'Inter in finale c'era arrivata grazie all'arbitraggio di Lione al cui confronto quello di Ceccarini è di stampo angelico? Se si parla di corruzione sicuramente era più corrotto, magari con soldi portati in una valigetta Luis Vuitton, l'arbitro di Lione rispetto a Ceccarini. E' vero che Calciopoli ha raso al suolo la Juve e l'ha punita come la giustizia sportiva voleva, ma tirare fuori, a dodici anni di distanza gli episodi di Juve-Inter e non quelli di Lione-Inter, e' veramente vergognoso. Ad agnelli dovrebbero insegnare certe regole (il fantomatico articolo 39 è inapplicabile per gli scudetti tolti alla Juve) e a Moratti a non, anzi recitare sempre la parte della verginella. A Lione non fu una verginella a consigliare l'arbitro (l'Inter passo' il turno grazie a fuorigioco non visti, a rigori negati e a tutta una serie di errori non in perfetta buonafede. Moratti fece anche fare delle indagini dopo quella partita per sapere se al Milan sapessero qualcosa su quell'episodio. Era terrorizzato che l'Uefa potesse scoprire l'accaduto.
Ormai tutti possono chiedere scudetti e coppe e le dichiarazioni di Agnelli, a soprattutto quelle di Moratti, mettono il calcio italiano sul piano del dileggio e della disistima a livello mondiale.
 
 
 

Moratti e... la faccia come il....

Post n°158 pubblicato il 29 Ottobre 2010 da antonio.salentino

E' proprio vero! Vi è gente che ha la faccia come "il posto in cui non batte il sole".

Il presidente degli indossatori-di-scudetti-altrui, o accattoni per definizione (fate un pò voi), risponde al presidente Agnelli in merito alla questione "restituzione degli scudetti" (leggi post precedente).

Moratti, incalzato dai giornalisti risponde: «Gli scudetti indietro li rivogliamo noi».

Ma quali scudetti rivolete???

Moratti: «...chiederemo gli scudetti del passato che ci mancano, quelli dei campionati del 1998 e del 2002».

Sig. Moratti, forse le sfugge un particolare, nel 1998 (l'anno del famoso rigore di Ronaldo) lei schierava in campo un certo Recoba che in realtà (come sentenziato da un tribunale amministrativo, quello di Udine, con annesso patteggiamento) non avrebbe potuto giocare neanche una partita di quel campionato. L'Inter se vi fosse stata una giustizia sportiva "vera" sarebbe dovuta essere penalizzata e retrocessa.

Invece, CARRARO (presidente FIGC) disse, apertamente in un consiglio federale «... per il passaporto di Recoba, io non mando in B Moratti perché ha cacciato seicento miliardi per l'INTER...».  http://www.youtube.com/watch?v=mltHzBxvYs4&feature=player_embedded#at=26

Risultato finale??... Scippo all'Udinese di una meritata qualificazione alla Champions League e Brescia in serie B.

Scudetto del 2002???

Sig. Moratti, mi faccia capire.. Su quali presupposti lei vorrebbe quello scudetto??

Se quel campionato è stato falsato, lei ha il dovere civile e morale, nonchè sportivo (ma in fatto di sportività lei difetta), di andare a denunciare con nomi e fatti i responsabili di quell'illecito.

Comunque, le vorrei ricordare che il 5 maggio 2002, all'Olimpico di Roma, con anche i tifosi laziali a tifare inter, c'era la sua squadra. Le ricordo ancora che Poborski giocava con la Lazio (non con la Juventus) e che Gresko giocava con l'inter (non con la Juventus). Le ricordo che, prima che si giocasse l'ultima giornata di campionato, eravate in testa voi.

Come non è suo lo scudetto del 2006, conquistato meritatamente dalla Juventus sul campo, non sono suoi e non ha nessun diritto a chiederli gli scudetti del 1998 e 2002.

Ma la domanda che mi pongo io è "Ma non c'è un giornalista con le palle che chieda a questo signore come mai non va in tribunale a Napoli a dire tutto quello che sa sulla banda dei truffatori??... che gli chieda perchè l'inter intratteneva rapporti con arbitri in piena attività??... che gli chieda perchè faceva pedinare e intercettare altri tesserati??" ...

 
 
 

Andrea Agnelli rivendica i due scudetti accattonati dagli "onesti"...

Post n°157 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da antonio.salentino

dal sito: http://www.giornalettismo.com

di Teresa Scherillo (makia)

La guerra di Andrea per gli scudetti alla Juve: è giusto combatterla?

Ne parla apertamente il presidente Agnelli durante la sua prima assemblea degli azionisti del club bianconero. Ora la restituzione dei trofei revocati non è più un tabù.

andreaagnelli1 La guerra di Andrea per gli scudetti alla Juve: è giusto combatterla?

Riassegnazione degli scudetti”, una dichiarazione, quella del presidente della Juventus che farà discutere, ma che è musica per le orecchie dei tifosi juventini.

Abbiamo inoltrato un esposto per la revoca dello scudetto assegnato all’Inter e abbiamo avuto sufficienti garanzie che a breve riceveremo una risposta - ha dichiarato Andrea Agnellie poi aspettiamo di capire come si evolverà il processo di Napoli. Una volta accertata la correttezza della società negli anni in questione, potremo anche avanzare la richiesta di riassegnazione degli scudetti“.

ORGOGLIO DI FAMIGLIA - Non male per un’assemblea, in corso di svolgimento al Centro Fiere del Lingotto di Torino, che era cominciata proprio con il discorso del presidente della società bianconera. “Lasciatemi esprimere il mio enorme sentimento d’orgoglio nell’essere qui a presiedere questa assemblea per questa gloriosa società che la mia famiglia rappresenta da circa 90 anni – ha detto Agnelli – la scorsa è stata una della stagioni più burrascose della nostra storia. Dopo il mio arrivo, insieme a Jean Claude Blanc, abbiamo deciso di rafforzare sia la parte manageriale che la parte tecnica. Ringrazio sentitamente Marotta per aver accettato la sfida nell’essere entrato alla Juventus: ha fatto un ottimo lavoro in pochissimo tempo. Del Neri, dal canto suo, ha già dimostrato la sua caparbietà. La fiducia in Marotta è totale, così come in Del Neri. Godono di totale autonomia e di responsabilità per operare al meglio“. L’ assemblea dovrà approvare il bilancio chiuso al 30 giugno 2010 con 10,9 milioni di euro di perdite, e l’ingresso nel cda dell’ex calciatore Pavel Nedved, il rientro di Aldo Mazzia (che si era dimesso per consentire l’ingresso di Andrea Agnelli, ndr), la nomina di Michele Bremonte, che avrà il compito di portare la posizione Juventus all’interno della Lega, e del direttore generale Beppe Marotta a cui Agnelli ha confermato piena fiducia.

REVOLUTION JUVE - Il presidente ha poi chiarito quali sono stati i termini che hanno portato a rivoluzionare la squadra e la società dopo la scorsa disastrosa annata: “Abbiamo agito pensando soprattutto di abbassare l’età media e il livello degli ingaggi e ci siamo riusciti – ha aggiunto Agnelli – ora la Juventus gioca da Juventus dopo un po’ di mesi di ambientamento. Per quanto riguarda il cda c’era bisgono di rinnovamento anche lì e, più tardi, ci sarà da valutare la proposta dell’ingresso di Marotta e di Nedved. Sono fiero del fatto che Pavel abbia accettato di apportare il suo contributo. Lui e’ un pezzo di Juve, ma ha anche qualità morali per rappresentarla: ha la determinazione e la voglia per non mollare mai fino al 94esimo“.

UNO STADIO TUTTO SUO - Passando al bilancio, Agnelli ha sottolineato che “l’anno appena trascorso avrà ripercussioni sul bilancio. Parleremo a lungo del progetto stadio e della parte commerciale per farvi capire quanta attenzione abbiamo dedicato alla parte dei ricavi. Per quanto riguarda i costi abbiamo lavorato molto sulla rosa e aspettiamo la rivisitazione dell’accordo collettivo per modificare l’ingaggio dei giocatori in un futuro prossimo. L’adeguamento al fair play finanziario, a cui la Juventus ha aderito senza esitazioni e seguito in maniera egregia da Blanc, ci porterà in una posizione di vantaggio competitivo quando le norme entreranno in vigore“. Elogi anche per l’ad Blanc in merito alla gestione della questione stadio: “Ha seguito il progetto come fosse un figlio, portandolo a termine e rendendo operativa un’idea che in corso Galileo Ferraris avevamo già in mente nel 1994. Blanc è riuscito nell’impresa e dal 2011 la Juve avrà uno stadio di proprietà, unica squadra in Italia“.

E ORA GRINTA! - Poi l’intervento piu’ significativo, quello che riapre la ferita dei due scudetti revocati. Il discorso è delicato perché non è detto che, pur riconoscendo la correttezza della società bianconera e visto come procede il processo di Calciopoli nelle aule giudiziarie del tribunale di Napoli, la federazione dopo aver revocato lo scudetto assegnato all’Inter, senza alcun merito sul campo, e con la presentazione di intercettazioni da parte delle difese, che coinvolgerebbero la stessa società milanese, lo riassegni alla squadra bianconera. Ma la battaglia di Andrea Agnelli è senza dubbio meritoria. Difficile, ma giusta. Il segno che la società pretende giustizia perché lo deve a sè stessa e a tutti i tifosi che negli anni di gestione Cobolli Gigli erano stati disorientati da una presidenza fin troppo rassegnata.

 

Fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/91326/juve-andrea-agnelli-riassegnazione/#comment-76619

 
 
 

Moratti, Ulivieri e Travaglio vi ricordo che...

Post n°156 pubblicato il 25 Ottobre 2010 da antonio.salentino

Riporto qui uno stralcio della rubrica che Moggi ha sul sito Tuttomercatoweb.com.

L'ex dg della Juventus parla di Moratti, Ulivieri e Travaglio... e dice delle cose assolutamente giuste!

Se il presidente dell'Inter è tanto sicuro che oggi il calcio sia pulito (guarda caso quando vince la sua squadra, dopo essere stato l'unico beneficiario di calciopoli/farsopoli) e pensa che prima era tutto truccato, perchè non si presenta al processo di Napoli?

Se lui sa qualcosa che noi tifosi di qualsivoglia squadra non sappiamo, che la dica davanti a un Giudice e ad una Corte. Oltretutto ci chiarirà perchè Facchetti intratteneva rapporti con arbitri ancora in attività (come Nucini e De Santis).

Da http://www.tuttomercatoweb.com:

... Vorrei occuparmi anche dei "falsi santoni" del calcio: da Moratti a Ulivieri fino a Travaglio.

"Sono d'accordo con le sentenze del 2006". Incredibile, ma assurdamente vero. Sono le parole di Massimo Moratti, il quale nell'atto di sfoggiare ed ostentare un'onestà che tutti avete avuto modo di vedere quanto gli appartenga, continua a dimenticare fatti incontestabili, provati ed evidenti, che cozzano con le sue professioni d'innocenza. Il presidente nerazzurro, non so se volontariamente o meno, tralascia di ricordare l'interrogatorio di Tavaroli, nel quale quest'ultimo confessava di aver ricevuto precise disposizioni di pedinare ed intercettare giocatori e dirigenti vari. Non ricorda di avere avuto a completa disposizione un colosso della telefonia (guardacaso)come Telecom; dimentica di aver dato mandato ad un suo dirigente di procurarsi un passaporto falso, attraverso la motorizzazione di Latina e con l'ausilio di un certo Baldini fece il resto. Non esattamente uno stinco di santo. Un passaporto che, tra le altre cose, pagò qualcosa come ottantamila dollari. L'onesto per eccellenza è lo stesso che ha rivendicato per anni lo scudetto del 1998, quello del famoso rigore su Ronaldo. A nessuno è però venuto in mente che quella partita sarebbe dovuta finire 3-0 a tavolino per la Juventus, dato che nella rosa interista c'era un giocatore che non avrebbe nemmeno potuto farne parte, figuriamoci giocare. Del resto, ognuno ha la faccia che si merita... Il discorso, peraltro, può tranquillamente allargarsi a mister (ammesso che sia possibile continuare a chiamarlo così) Renzo Ulivieri. È entrato di riflesso in una situazione nella quale non c'entra nulla, l'unica maniera che ha per far sì che ci si ricordi ancora di lui. Si è permesso di contestare la deposizione di Del Piero, facendo sfoggio di grande moralismo, senza però fare menzione dei tre anni di squalifica che dovette scontare ai tempi in cui allenava il Cagliari per essere stato coinvolto, udite udite, nel Calcio-scommesse. Diceva di non meritare quella sanzione, si improvvisò addirittura detective per provare un'innocenza che, stando ai fatti, non riuscì mai a dimostrare, tanto che la sua squadra ricevette cinque punti di penalizzazione. Adesso viene a parlare di una sentenza, quella sportiva, che lui dice di dover rispettare, una sentenza che curiosamente ammette l'assenza totale di illeciti al di fuori della partita tra Lecce e Parma, l'unica che desta ancora qualche sospetto. Ma allora di cosa stiamo parlando? Senza presunzione, mi permetto di spiegarlo io, a voi come a quelli che ancora fanno finta di non averlo capito. Faccio mio il pensiero del dottor Serio, componente della giudicante, che ha chiarito come si sia trattato di una decisione presa sulla base del sentimento popolare, seguendo l'onda del colpevolismo che campeggiava in giornali ed organi di stampa. La gogna c'era al tempo delle streghe però, ed io non mi sento affatto di doverci finire per fare la gioia di qualcun altro.
Del Piero non poteva accorgesi di nulla, perché nulla fu fatto; semplicemente c'era una squadra che stava dominando e che a qualcuno avrebbe fatto comodo sparisse. Compreso qualche personaggio di Torino di cui, per il momento, preferisco non fare il nome.
Un caro saluto al "giornalista" Marco Travaglio, il quale per esprimere la propria opinione ha bisogno di monologhi tristi su una finta tv su internet, creata ad arte per spargere veleno e dire falsità. Il personaggio in questione, quando presentò a Bologna il libro che mi riguardava, ebbe a dire che definii un delitto perfetto Fiorentina-Bologna, diretta da Massimo De Santis. Peccato che abbia messo il punto nel posto sbagliato, perché quella frase continuava ed il senso del mio pensiero era tutt'altro. Falsa informazione e cattiveria gratuita. Stiamo parlando di Travaglio, uno che quando scrive un libro non ha il coraggio neanche di metterci la firma. Nella presentazione del libro, scomoda addirittura Fëdor Michajlovič Dostoevskij. "Ognuno dopo i 40 anni ha la faccia che si merita". Io la mia la porto in giro con dignità ed onore, lui invece la sua è costretto a nasconderla perché è come altre parti del corpo; costretto a gettare fango e falsità su altri, per attirare un pò di luce su sè stesso.
...

Rubrica completa su: http://www.tuttomercatoweb.com/?action=read&id=234680

 
 
 

LA MOVIOLA SCOMPARE PER TUTTI MA NON PER LA JUVENTUS..

Post n°155 pubblicato il 21 Settembre 2010 da antonio.salentino

Avevamo capito che in alcune reti non avrebbero più parlato di moviola. Evidentemente avevamo capito male...

Durante la trasmissione 90° minuto , dopo il commento delle immagini della partita Udinese-Juve , il telecronista non si è limitato alla fredda cronaca ma ha emesso un giudizio personale che sa di commento moviolistico, chiedendosi come sarebbe finita la partita se fosse stato concesso il penalty su Sanchez , contrastato in area di rigore da Chiellini , quando la partita era ancora sullo 0-0.
Francamente a questi giudizi i tifosi bianconeri rimangono allibiti. Probabilmente il fallo su Sanchez ci poteva stare, ma si è trattato di un contatto prima di tutto al limite del fallo, visto anche il movimento anomalo di Sanchez e oltretutto non dentro l'area. Detto questo è anche da verificare con attenzione se si tratta o meno da ultimo uomo.
Non da tanto fastidio il segnalare l'episodio anche se non dovrebbe avvenire vista la decisione di non parlare di episodi arbitrali, quanto la par condicio su mancate segnalazioni di almeno 3 episodi a favore della Juventus. Un Del Piero lanciato a rete segnalato in fuorigioco inesistente. Un Quagliarella lanciato a rete fermato per fallo inesistente su Coda e almeno 2/3 ammonizioni bianconere discutibili tra cui quella sistematica su Felipe Melo, per un fallo, il primo della partita totalmente veniale.
Dispiace che certi telecronisti (in particolare, uno dei miei preferiti), facciano tali valutazioni che rischiano di minare la percezione della gara per i telespettatori.
Passando dalla tv alla carta o meglio all'online, facciamo notare quanto segnalato da Francesco Ceniti di Gazzetta online.UDINESE-JUVE 0-4 — Udinese penalizzata: al 13’ sullo 0-0 Sanchez è steso da Chiellini al limite dell’area: Bergonzi lascia giocare, ma c’era punizione e rosso al difensore juventino per chiara occasione da gol. .
Strano che il moviolista di Gazzetta non indichi tra le punizioni di Chiellini anche la squalifica a vita... in ogni caso, poniamo alla sua attenzione gli episodi sopra citati. Evidentemente a noi sembrano di rilievo, ad altri no... probabilmente il metro di giudizio non è lo stesso... ai lettori le valutazioni.

 
 
 
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PER RIDERE UN PO'

Moratti incontra Agnelli e gli chiede: "Gianni, tu che hai vinto tanto con
la Juventus, spiegami come far diventare l'Inter una grande squadra".
Agnelli risponde: "Vede cavo Moratti, per vinceve servono tante cose,
innanzitutto ci vogliono i coglioni.."
Moratti stupito interrompe dicendo: "I coglioni??? Ma se li ho comprati
tutti io!".

Raggiunto un accordo del petroliere Moratti con i paesi Arabi: Loro forniranno il greggio e lui fornira' i bidoni....

Un ladro tifoso milanista incontra un altro ladro.
Quest'ultimo dice: "Ieri sera sono entrato a casa Maldini e ho rubato
tutto, coppe, trofei, medaglie..."
L'altro: "ma sei matto ... a casa Maldini???????!!!!!!!!!!!" E Lui: "A casa Bergomi non c'era niente!!!"

 
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