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Con calma e per piasèr

 

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DIFENDIAMOCI!

Intanto difendiamoci
da chi ci sta sbranando,
poi penseremo a individuare
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UN GIORNO MIGLIAIA DI UOMINI LASCERANNO...

Proclama all’occidente 
del presidente algerino Houari Boumediene
nel 1974 dal podio delle Nazioni Unite:

“’Un giorno milioni di uomini lasceranno l’emisfero sud per fare irruzione nell’emisfero nord. E non in modo amichevole.

Verranno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo con i loro figli. E’ il ventre delle nostre donne che ci darà la vittoria”.

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IL CUCULO

... quando si schiude l’uovo del cuculo, il piccolo intruso sbatte fuori dal nido i suoi “fratellastri” caricandosene sul dorso le uova e gettandole fuori, o spingendo giù gli altri uccellini del nido se sono già nati...

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Dichiarazioni DIRITTI UMANI

Dichiarazione Universale
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Dichiarazione Universale
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RAGAZZA 20ENNE STUPRATA IN STAZIONE A TREVISO: LA SUA LETTERA

Post n°692 pubblicato il 15 Novembre 2011 da lecasame

Lettera della ragazza stuprata in stazione: «Quell'uomo ha interrotto i miei sogni»

«Ma non gli darò la soddisfazione di rovinarmi anche la vita. Sono forte, voglio giustizia e ho avuto vicino persone favolose»


TREVISO - Il 24 ottobre una 20enne viene stuprata dietro la stazione di Treviso. La giovane descrive minuziosamente il suo aggressore alla polizia che dopo poche ore è già sulle sue tracce: si tratta di Julio Cesar Zoluaga Aguirre, colombiano di 26 anni. Il ragazzo riesce a rifugiarsi in Francia, dove viene arrestato dopo 11 giorni dalla Gendarmeria.

Mentre la polizia e la magistratura lavorano per accelerare l’estradizione del "mostro", che slitterà comunque a fine mese, la sua vittima esce allo scoperto e lo fa con una lettera nella quale racconta come ha vissuto e reagito alla terribile esperienza.

Dal 24 ottobre tutti si sono chiesti chi fosse questa ragazza che una mattina, andando all’università come tutti i giorni, si è imbattuta in un "mostro" che le ha stravolto la vita.

"La domanda circa la mia identità ha una risposta semplice: sono una normalissima ragazza di 20 anni che frequenta il terzo anno di università, che adora uscire con gli amici e stare in compagnia. Ho un sacco di sogni che momentaneamente si sono interrotti: ciò che mi è successo non mi permette ancora di fare programmi a lunga scadenza, perciò dovrò rimandare i miei viaggi, posticipare degli esami e la laurea. Ma sono tutte cose soltanto sospese perchè questo tragico evento voluto dal destino non può e non deve cambiare la mia vita: non darò a quest’uomo la soddisfazione di rovinarmi anche la vita.

Da questa esperienza orribile, che non auguro nemmeno al mio peggior nemico, voglio uscire più forte di prima, ma ora devo riuscire a ricominciare con la normalità: guidare, uscire da sola, andare all’università, entrare nei luoghi affollati, restare a casa senza i miei genitori o i miei amici. Da un certo punto di vista, però, non sono una ragazza come tante altre: sono forte e non mi sono mai abbattuta. Questo è stato possibile anche grazie all’aiuto dei miei genitori, di mio fratello e degli amici. Sono fortunata: ho tantissimi amici e quelli veri si vedono nel momento del bisogno. Anche per loro non è stato facile perchè non si sa mai cosa dire o fare davanti a una persona che ha subito uno stupro, ma la mia casa non è mai stata vuota e tutti loro hanno capito esattamente di cosa avessi bisogno. Meriterebbero di essere ringraziati uno ad uno, a cominciare dalla mia migliore amica.

Ho potuto verificare la bontà della gente: esistono persone favolose, eccezionali per la loro umanità, in primis la ragazza che quel mattino venne in mio soccorso, che io chiamo "il mio angelo custode". Si sono dimostrate straordinarie con me tutte le forze dell’ordine, la Squadra mobile della polizia, i medici, gli infermieri, la psicologa e la comunità in genere. Tutti coloro che invece si sono distinti per lo scarso senso civico e umano non meritano nemmeno di essere ricordati: vanno rimossi dalla mia testa. Ora chiedo solo giustizia: deve pagare per ciò che ha fatto. Non so se la pena che gli verrà attribuita mi basterà, ma già il fatto che lui sia stato arrestato ha permesso alla mia psiche di fare un bel salto in avanti. Spero che il processo finisca presto perchè ho 20 anni e merito di voltare pagina in fretta.

E concludo: comprendo il lavoro di chi informa e il desiderio di capire da parte di chi ha partecipato alla mia sofferenza, tuttavia ora chiedo che si abbassino un po’ le luci per rispettare la volontà mia e delle mia famiglia che desidera un po’ di riservatezza. Questo silenzio mi deve servire anche a rielaborare questa tragica esperienza e a farla diventare in seguito testimonianza per tutti coloro che hanno avuto la disgrazia di provare ciò che sto provando io, ma che non hanno avuto la possibilità di far sentire la loro voce. Ora mi fermo qui perchè ho cose molto importanti da fare: devo riprendere in mano la mia vita, i miei sogni, le mie speranze, i miei progetti."

Domenica 13 Novembre 2011

http://www.ilgazzettino.it/articolo.php?id=169817

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Davvero una bella risorsa questi immigrati, vero? Buttiamoli fuori!

 

 
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