Guardiano del Farouno sguardo a ieri ... |
IL MIO PERCORSO
Voglio volare incontro a nuovi sogni,appesa al filo di un aquilone colorato,sfiorare flessibili rami di salici, essere bagnata dalla calda pioggia d'agosto, sentire sottili incantesimi sulla pelle mentre giorni bambini profumati di narcisi aprono portoni chiusi e invadono piazze deserte illuminate da polvere di stelle
UN PENSIERO A ME
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- My personal manga Tnx New :*
- Post..102 volte tvb!
- Marianne[solo da leggere]
- IL NOSTRO VIAGGIO
- La nst amicizia come un VOLO...
- Sorrisi di stelle..
- Lacrime di gioia dalla sorellina...
- Solo noi ...x sempre
- Canto dal mare...
- Stelle cadenti..
- FINAL DESTINATION di 2 terremote
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Post n°981 pubblicato il 07 Marzo 2007 da marsina
Insegui la notte con morbidi passi |
Post n°980 pubblicato il 06 Marzo 2007 da marsina
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Post n°979 pubblicato il 05 Marzo 2007 da marsina
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Post n°978 pubblicato il 02 Marzo 2007 da marsina
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Post n°977 pubblicato il 01 Marzo 2007 da marsina
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Post n°976 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da marsina
Nuove distanze ci riavvicineranno Parlare piano contro luce Moltiplicare la nostra voce ..domenica.. E sono qui. Non lo so cosa ho dentro. Non lo so o non voglio saperlo. Che giornata oggi. Piove. Piove in ogni angolo di questo cielo. Piove anche lì dove c'è il sole. Sole caldo che scalda ricordi. Ho lo stereo acceso ma non ci sono canzoni che suonano, non ho ancora voglia di mischiare voci. Tutto questo tempo dove siamo stati solo spettatori, tutto questo tempo dove ci siamo raccontati attraverso silenzi impossibili ci ritoviamo così nuovamente sulla stessa strada, noi che abbiamo sempre cercato di fregare il Destino, noi che da sempre abbiamo voluto non essere chi nei segreti solo nostri sapevamo che potevamo essere. Noi e ancora noi dopo tutti questi anni. Ero emozionata come al primo appuntamento, scalpitavo come una bambina quando sa che bisogna portarla al luna park. E non mi interessava di nulla perchè ero nuova e avevo voglia di fartelo sapere, perdersi nei soliti discorsi che ci hanno sempre assomigliato. Non ci parlavamo da un anno e mezzo, da quando abbiamo litigato su quella gelida panchina di una città che non nè mia nè tua, la stessa che poi lontana dalle nostre ci ha fatto rincontrare, le assurdità nella nostra vita non sono mai state poche. Stavo male quell'anno, ma tu non potevi capire, non potevi perchè io ero un muro che nemmeno tu potevi abbattere, no in quel momento perchè ero io a non volerlo ma ero sicura che ci saremmo dinuovo incontrati. Spesso mi sono fermata a pensarti, sorridendo ti immaginavo già sposato o che ne so, poi risaperti qui non ho resistito e ti ho cercato e sai quanto mi sia costato farlo, con te io sono sempre stata una protagonista ma nell'ombra. E poi ti ho visto arrivare da lontano ma l'emozione era talmente forte che sono partita a parlarti e a prenderti in giro senza mai guardarti negli occhi. Ti ho portato a casa, quante volte eri lì ma non ti ho mai fatto raggiungere la tana. Non lo so perchè non l'ho mai fatto o forse si che lo so ma non vogliamo dirlo, ma poi adesso sono diversa sono più forte e poi insomma tra le tue dita qualcosa di forte. Abbiamo preso un caffè non da soli, abbiamo parlato un pò di quello che siamo adesso, di quello che un pò abbiamo combinato in tutto questo tempo dove credevamo di non sapere. Fumavi una sigaretta dopo un'altra, era davvero solo voglia perchè non lo facevi da due giorni? Non credo, ma voglio pensarlo lo stesso sorridendoti. Scoprire invece che non hai mai smesso di emozionarti dietro ai miei soliti casini di ogni giorno. Poi ci siamo persi, vicini sotto un ombrello che ci divideva, quelle gocce in vie sempre più vuote e poi il gelo quello che sappiamo noi, quello dove io non esisto. Dove non posso esistere. Ci siamo seduti in un locale piccolo, forse fin troppo affollato ma quanto contano gli altri quando riusciamo ad essere sempre soli? Hai aperto il tuo cellulare, conservi ancora nove anni di messaggi, di mail, di pensieri. Abbiamo preso due calici di vino, ogni tanto ti guardavo in velocità negli occhi e non sono cambiati, sono sempre grandi come quelli che conosco, sono sereni e io sono felice. Ho sempre voluto che tutto appartenesse a noi così, come sappiamo farlo da sempre. Tempo scaduto. E tu non puoi immaginare quante volte ho risentito questa frase negli ultimi tempi, troppe e arriva sempre quando il cuore si è scaldato. Ti ho abbracciato e abbiamo raggiunto la macchina, quei pochi km che poi ci avrebbero diviso dinuovo per chissà quanto tempo. Nel parcheggio , sotto casa di tua sorella, un abbraccio e un sorriso e ti ho mandato via, messo la prima senza mai girarmi, sarebbe stato un errore e di errori ne abbiamo fatti troppi fino ad oggi. Errori che non potevamo comprendere perchè eravamo altro, adesso che siamo tutto è più chiaro, è più giusto. Sai che anche un'altra persona mi chiamava bambina dallo spazio? Forse per questo che all'epoca ero così con te, ma è passato talmente tanto tempo. Sono qui e tu forse stai già dormendo. Leggo il tuo messaggio " Se soffrissi di cuore non potrei mai vederti. Ho il cuore a mille e non mi capita tutti i giorni. Quanto è bello guardarti...dentro ancora di più. Tvb. " Oggi Marta ha voluto farti vedere. Fai sogni sereni amico mio, farne tanti e se questo sarà stato l'ultimo nostro incontro adesso sono felice perchè porterai una Marta nuova e vera nel cuore, lì nei giorni lontani sai che sono quella che sempre ero per te, una marziana di silenzi che hanno parlato di noi. Ti voglio bene. |
Post n°975 pubblicato il 27 Febbraio 2007 da marsina
Stanca di animo arrivò nel giorno in cui avrebbe voluto raccogliere i suoi pensieri segretamente senza condivisione alcuna, aveva provato ad avvisare Matt di poter spostare l'incontro ma non vi fu ragione. Aveva le spalle curvate, le braccia pensolanti tra le gambe, gli occhi coperti dai suoi capelli. Da cosa si stava proteggendo questa volta, Mag? Lo guardava fissa in silenzio, ogni tanto muoveva le sua labbra chiuse, cucite, nessun suono quella sera arrivava. " Restiamo in silenzio tutta la sera Mag? Proviamo a dire qualcosa?" Nulla, silenzio. Si avvicinò al suo tavolo, appoggiò adesso il suo mento sostenendolo sulle mani lo fissò e poi sospirando " Sono in frastuono, Matt, davvero tanto!" Matt gli fece cenno con la testa di continuare ma non ebbe altre parole dirette, Mag dalle sue tasche prese un foglio di carta giallina, una biro nera segnava quelle righe, Mag chiese di leggergli qualcosa e di aiutarla a capire, Matt girò la sua sedia e restò in ascolto. "...Ci sono giorni in cui ti senti come i braccialetti della fortuna, non vedi l'ora di essere indossato e che qualcuno con te esprima un desiderio, il più bello e poi chissà aspetti giorni, mesi, anni e si spezza. Sei felice perchè la leggenda dice che adesso si esprimerà, che quello che hai legato nello spezzarsi diventerà parte di te, contradittorio, qualcosa che si rompe come può legare? Io di braccialetti della fortuna ne indosso uno. E' del colore dell'amore, è nascosto, non si vede ma buffamente non ricordo nè il desiderio tanto meno chi mi ha fatto tale pensiero. Ora mi chiedo se solo domani si rompesse cosa potrei mai legare? Qualunque cosa io possa abbracciare potrebbe essere il desiderio che non conosco. Ogni tanto lo vedo sbiadirsi nei silenzi che conosco solo io, alle volte stringe forte, altre sembri che scappi via con i sogni. Spesso ho pensato di tagliarlo, che comunque non ho mai sentito questo legame mio. Ma poi mi sembra che è come se togliessi qualcosa a lui, qualcosa che anche se indosso io non è mio per davvero. Sto proteggendo un sogno in cui non mi riconosco. Non adesso almeno.Ma quello che mi chiedo come si fanno a riconoscere i sogni che hai tenuto talmente segreti da aver perso la memoria? Io lo vedo adesso quel filo sottile, rovinato nel tempo e ci gioco col dito come a volerlo liberare, ma è forte e resta nonostante quello che c'è dietro: una storia ancora da scrivere. ..." Lo piegò in quattro e lo lasciò sul tavolo. Guardò Matt attendendo qualcosa che potesse lasciarla andare. Qualche minuto e " Non vi è storia che non è stata ancora scritta se non quella che vogliamo raccontare." Un sospiro lungo qualche secondo, prese il suo cappotto, era freddo fuori, tanto, attraversò la città muta come quei pensieri che in quella sera che sembrava già lontana le fece dama di compagnia. |
Post n°974 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da marsina
Ore 17.40 Sei andata via da due ore, io non riesco ancora a tornare a casa e vedere la nostra camera lasciata in disordine dove per due notti abbiamo tenuto le mani legate anche mentre dormivamo. Domani è anche il nostro primo anno, anno che ci ha viste magnificamente vicine in breve tempo. In meno di due mesi mi hai accolto nel tuo mondo, io che ero una sconosciuta, in apparenza un semplice nickname. Quello che poi la vita ci ha messo difronte sono state un infinità di concidenze di cui ancora oggi ci soffermiamo a pensare e sorridiamo. Per molti il nostro rapporto suona assurdo ed insuale per una serie di motivazioni, ma noi sappiamo parlare con gli occhi, chiediamo con le mani e rispondiamo con abbracci. Mi parte un sospiro lungo e guardo la piazza vuota e bagnata ed è come mi sento io alle volte, quando mi rendo conto che quella voce dai mille accenti non mi basta. Piovono emozioni, mia dolce amica. Piovono stelle di sogni che ci assomigliano tanto. Sogni che sono frammenti delle favole più classiche, come quella foto dei due vecchietti che mi hai descritto. Certi amori non conoscono età. La felicità non ha rughe da curare. Mi lascio perdere così in queste facce sconosciute quest'oggi, sorseggio l'ennessimo caffè del giorno, mi odierai, ma mi accendo una sigaretta, ho bisogno di fare fumare certe emozoni forti che ho dentro e incolpare il fumo per gli occhi rossi. Mi manchi di già e aprile sembra troppo lontano. Ti voglio bene Sandra. Te ne voglio davvero tanto. |
Post n°973 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da marsina
Non conosce ragione questo mio cuore. Filamenti di sogni si rompono in me chiudendosi. Occhi che riconoscono passi di questi desideri infelici e affamati. Disseto questo piacere dalle stesse acque da dove risali. Momenti che intrappolano profumi che invitano me a riposare tra il giardino delle tue rose bianche. Candido sapore che succhio come miele. [ Il Guardiano ] |
Post n°972 pubblicato il 22 Febbraio 2007 da marsina
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Post n°971 pubblicato il 21 Febbraio 2007 da marsina
Sembrava che dall'ultima volta le giornate fossero passate col contagocce, ogni secondo è durato una vita e invece rieccola lì in perfetto orario con l'ordine del giorno : spegnere le paure. Era una di quella sere che non sapeva cosa credere, tipo quando ci si perde in quei mercatini con oggetti che non prenderai e chissà speri di trovare qualcosa in offerta tipo i tuoi pensieri. Tolse il cappotto, sistemò il suo baricentro di sensazioni su quella poltrona di sempre, e lo guardò muta con gli occhi che avevano tutt'altro che restare lì rinchiusa in pareti che ormai avevano udito ogni sua piccola vittoria come crisi. Matt si accorse di tutto questo e riprese quella vecchia stella dalla scatola dei ricordi e iniziarono. Parlarono come ad un interrogatorio, come se non si conoscessero, come se il vuoto tra di loro fosse condiviso da un vetro che non faceva percepire se non lo stesso suono di quelle frasi dette così, alle volte, anche sottosopra. Mag mantenne una linea di difensiva quasi da perfetto schieramento di guerra. Non fece un passo che fosse sbagliato che potesse far capire. Parlò dei suoi pensieri così scombinati, di come alle volte le persone di cui ci fidiamo possano tradirti solo per ridere beffardi di un proprio errore. Non le scappò nemmeno un sorriso quella sera e mentre tra le sue dita quelle piccole punte giravano come da tornaconto di istanti, Mag parlava e pensava, alzava lo sguardo per rendersi conto che non fosse sola, che ci fosse qualcuno che dall'altra parte la stesse ascoltando, che il tempo questa volta non sarebbe bastato, che non si sarebbe voluta trovare a essere nella situazione del dottore e il paziente. Ma tutto ha un tempo, una durata e una fine. La sua era appena arrivata quando al polso di Matt suonò l'ora precisa del sipario di vecchie e nuove sensazioni. Rientrò silenziosamente nel suo rifugio e nei suoi disegni punte di stelle che ricordavano che non si è mai troppo stanchi per disegnare sogni nuovi che hanno anche sapori di ieri. Chiuse gli occhi con quell'immagine nella mente. Chiuse gli occhi. Chiuse. |
Post n°970 pubblicato il 20 Febbraio 2007 da marsina
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Post n°969 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da marsina
Giorni lontani che non conoscono infinito. Luce candida di ore lente. Compagne di silenzi che cuciono segreti. Caldi ricordi gelano queste mani. Catene intrappolate ancora nel tuo sapore che trascina me come un vento lontano. Indifeso è il mio volere che nel tuo trova banchetto per nuove passioni. Saziami. [ Il Guardiano ] |
Post n°968 pubblicato il 19 Febbraio 2007 da marsina
Scende questa notte silenziosa e fredda. Non conosce focolare che scaldi l'anima questo posto. Tra odori di marmellate di stagione e fiori di campo una nuova cenerentola. Non indossa scarpette di cristallo e non si avvolge di vestiti cuciti da simpatici topolini. Non conoscerà zucche che diventeranno carrozze per il suo ballo più importante. Non conoscerà principi azzurri che la cercheranno tra le vie dei loro regni. Riconoscerà nei giorni gli sguardi di coloro che hanno accompagnato i suoi passi, che non si differenzieranno da altri. Non avrà lunghi capelli del colore dell'oro ma simpatici fermagli che le ricorderanno che è ancora bello credere ai desideri. Frammenti di giorni che vedrà il suo viso cambiare e non morirà mai allo scoccare di una notte che finirà. All star di percorsi infiniti. Li fuori, nascosta, tra la folla sperduta. Non ha ancora un nome per farsi chiamare ma di favole ne ha da raccontare. La sua non conosce ancora il tempo. Disegnerà nei giorni perduti e poi ritrovati. Nessuno sogno tra i suoi pensieri da sussurrare alle stelle, Signore dei desideri. |
Post n°967 pubblicato il 17 Febbraio 2007 da marsina
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INFO
L'ANIMA DEL GUARDIANO
fra germogli accesi
di silenzio
in una sera nuda e fragile
in una notte rossa di luna
che si perde nell'estasi dei sensi.
Ti respiro tra rughe di sole
e sapore di salsedine
mentre la vita rotola
e la notte si accende di sospiri.
Ti respiro lungo le braccia
dell'amore
assaporando la tua pelle
e la tua bocca vogliosa di baci.
Ti respiro perdendomi nei tuoi occhi.
SILVESTRI DIREBBE BANALITA'!
LA STRADA VERSO CASA
il mondo gira con me sorrido senza chiedermi il perché ...
..sogno...
..come avere magia e non saperla fare andare via