Creato da mjkacat il 24/05/2005

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Psicoanalisi Filosofia Teologia

 

 

Il moderatore

Post n°486 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da mjkacat

Ego cogito un'idea grandiosa, in una sola forma tutto il reale,
totalizzante, tutto è illuminato e svelato (dévoilement) dalla mia ragione,
ma....
C'E' IL MODERATORE.

Lui non esiste per il fatto che viene pensato da me o perchè io sia riuscito
a formulare fondate teorie che ne confermano l'esistenza.
Lui irrompe nella mia esistenza, s'impone da sé, si affaccia con la propria
luce, presentandosi con innegabile certezza.
Egli si affaccia come veramente "altro", cioè come l'essere che in nessun
modo viene costituito dalla mia ragione e che pertanto non si inserisce in
nessuna totalità razionale.
Non posso negare radicalmente la sua presenza

Il Moderatore è un mistero inafferrabile che si sottrae all'esperienza
scientifica
Non si può disporre di lui
Lui non è mai "oggetto"; non è mai pienamente conosciuto, ma si impone come
mistero inafferrabile in cui si rispecchia la parentela divina

http://cblog.thule-italia.org/uploads/stupore.jpg

Marco V."  ha scritto nel messaggio

> Giusto! Il MODERATORE è, fichtianamente, l'urto originario del non-io
> sull'io-postante:-).

[...]


. Il Moderatore è ciò
> che l'io postante deve eliminare per divenire Dio:-).


Giusto !...ma....mi chiedevo per l'appunto....
.................
Ma io e il non-io siamo uguali ?
E' libero come me ?
Posso rifiutarlo o devo accettarlo ?
E poi, in fondo, non è proprio questo "non-io"
che mi da la certezza di essere un io che ha scritto un post ?
Come faccio, in pratica, a dargli solo un contenuto negativo, il "non"
appunto, se è costituente e fondante
il mio io postatore ?
Inoltre, non costruiamo forse insieme questo "comune e libero" ng  ?

http://www.placidasignora.com/wp-content/uploads/2007/11/che-pensa.jpg


"Marco V." ha scritto nel messaggio
> "Solania"

> Tutte domande assolutamente necessarie,
[...]
 Ci troviamo sull'orlo di una contraddizione, che l'idealismo  etico
fichtiano ritiene di poter praticare.


>> Inoltre, non costruiamo forse insieme questo "comune e libero" ng  ?
>
 Certo, questa è una domanda che allude al versante teoretico
dell'intersoggettività. _Se_ gli altri io si risolvono in dei "dati"
presupposti all'io, allora non si distinguono in nulla dagli oggetti che
resistono all'attività dell'io, e che l'io cerca di assimilare a sé. Prima
di dare del nazista a Fichte, prova non solo a non tralasciare quel "se", ma
 pensare (ma ecco che sto già facendo riferimento ad una esperienza che
pretendo essere con-divisa...) a quante volte al giorno gli altri sono per
noi dei "dati" la cui resistenza alla nostra attività deve essere vinta.



Ma questo è un problema tutto interno al postatore

Se "Cogito ergo sum" il moderatore è come un'oggetto da piegare alla mia
ansia di potenza e "TOTALITA'...

Se "Amo ergo sum", il moderatore è solo il punto intermedio tra me e
l'assolutamente Altro Altissimo....
...E INFINITO"

http://www.coratolive.it/ImgRubriche/gatto(2).jpg

 
 
 

Il mito della purezza morale

Post n°485 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da mjkacat

La storia del Partito comunista italiano, che, imitando lo stalinismo, si è
accreditato come l'unico detentore della necessaria purezza morale adatta a
guidare la repubblica italiana fin dal suo inizio, e questo in nome del
passato di lotta antifascista, e cioè, che l'antifascismo è la condizione
sufficiente a guadagnarsi la patente di democraticità ; strategia concordata
da Togliatti con Stalin, ....ribadita poi negl'anni '70 da Berlinguer con la
sua famosa "questione morale",... PESA TUTT'ORA sulle vicende politiche
italiane come l'epigono di ciò che è avvenuto domenica dimostra platealmente.

Tale "questione morale" è passata, dopo gl'anni '90, nelle mani di un
sistema giudiziario quantomeno ambiguo nelle apparenze, il chè è già molto
grave per un sistema giudiziario che deve anche APPARIRE, non solo "essere"
neutrale, e ha giocato e gioca tutt'ora questo ruolo MORALE nello
spalleggiare e nell'essere spalleggiato da una Sinistra non si sà bene da
chi e perchè voluta SALVATA dai Poteri Forti o chi per esso, ma non certo su
basi di logica o razionalità *
Non stò a ripetere le ragioni esposte in risposta al sottostante post di
Marco sul tema della RIMOZIONE collettiva del problema **

Concludo solo dicendo, senza nessuna volontà polemica, che finchè non si
sarà risolto questo "nodo gordiano" di cos'è stato il PCI veramente, tale
delirio "MORALE" continuerà , ed i paliattivi di cui sentirete parlare nei
prossimi giorni su tv e giornali saranno solo chiacchere inutili e impotenti
a risolvere il problema.

Ma il problema sarebbe così grosso da risolvere che credo proprio i "soliti
falsi" continueranno a fingere che il giochino del "buoni-cattivi" se lo sia
inventato Berlusconi.
Salterebbero troppi "altarini", altrimenti.



* Ma ben più probabilmente per ragioni di calcolo economico come quello di
far pagare il debito pubblico italiano alla classe Media e da qui il
successo di Berlusconi difensore certo di sè stesso ma anche di detta
classe......anche se questa è solo una mia ipotesi
**Allora, cominciamo proprio dalla dicotomia "amico-nemico" che è quella che
mi interessa e che trovo sia alla base di tutto.
Io sono ANNI, e ANNI, e ANNI che stò dicendo che in Italia c'è una RIMOZIONE
grande come una casa
E la rimozione sono le RESPONSABILITA' di un'organizzazione politica che ha
sempre FALSIFICATO la realtà
imbrogliando le carte e, nell'ergersi a emblema IPOCRITA di VIRTU' MORALE
ha, in realtà , APPOGGIATO E COLLABORATO con un sistema CRIMINALE straniero.

Ora, tu mi dovresti spiegare su che basi psicologiche i comunisti italiani
sono BUONI e i nazisti italiani sarebbero CATTIVI, così....per antonomasia,
senza uno straccio di ragionamento che non sia un bieco IDEALISMO che
trascura gli eccidi fatti.

Vuoi due o tre link sull'argomento ?
Leggiti, tanto per iniziare, questa "chicca" di Padre Gheddo...Numero Uno
dei Missionari
http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/comunismo_italiano/egemonia_culturale/articolo.php?id=1359
poi questo....
http://www.storicamente.org/03_biblioteca/schede/casadio.htm
...poi anche questo...
http://www.mulino.it/edizioni/volumi/scheda_volume.php?ISBNART=11869&vista=scheda

Poi, dopo che te li sei letti prova anche a rispondermi a questa domanda.
Perchè in POLONIA alcuni giorni fa e nella Repubblica Ceca, se ci vai con
una maglietta di CHE GUEVARA ti mettono in galera ?
Sono pazzi ?

Ecco, quando mi avrai dato uno straccio di risposta che giustifichi tutto
questo, poi io ti spiego perchè Berlusconi dice GIUSTAMENTE che in Italia è
pieno di comunisti.
E non mi tirar fuori la Magistratura, per favore, che non ti rispondo
neanche tanto è PLATEALE la loro fetenzia.

 
 
 

Semplicemente un mondo parallelo

Post n°483 pubblicato il 17 Dicembre 2009 da mjkacat

Perchè non pensare che di là si risorga semplicemente "nella carne" ne più
ne meno come già qui la prima volta solo senza più il confine della morte.?!
Non è in fondo un mistero GIA' QUESTA vita ?

Mio padre e mia madre sono morti già da alcuni anni
Immaginiamo che mio padre ora sia rinato da sua madre in un mondo parallelo
perfetto,
e quindi non orfano di lei subito dopo
e che quindi ora abbia dieci anni
essendo questo il tempo da cui è scomparso
E mia madre qualche anno di meno, quattro o cinque.

Ora loro crescono
mentre io invecchio
e poi ai loro trent'anni, come la prima volta,
si sposeranno nuovamente
in concomitanza con i miei ottant'anni e
di lì a poco, quando morirò,
parallelamente
loro mi riavranno

Perchè no !?
Non sarebbe un'ottimo modo per "risorgere nella carne" come Cristo ci ha
promesso ?!
E poi, non sarebbe roba da autentico Paradiso
rivivere l'infanzia di un figlio ?!

Ma, ora che ci penso
Da dove provenivo la prima volta ?

http://snipurl.com/thavu

 
 
 

Linguaggi non-verbali : MIMESI

Post n°482 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da mjkacat

E' noto che i figli non ascoltano i genitori ma ne imitano i comportamenti.
Il padre può dichiararsi un santo ma, non si sà bene come, se sotto la
maschera è un delinqueste il figlio diventerà quel delinquente che è il
padre e non il santo che lui dice di essere.
Del resto "prediche" è diventato sinonimo di verbosità inutile se non
seguite da gesti adeguati.
E i figli non ascoltano le "prediche" dei loro genitori ma ne imitano i
DESIDERI nascosti

Almeno fino all'adolescenza, momento in cui inizieranno a sceglierli al di
fuori della cerchia famigliare e inizieranno a mimare gesti e abbigliamenti
di coloro che riterranno essere portatori di un "Sé" invidiabile.
Ed anche di costoro seguiranno i DESIDERI, preferibilmente i più intimi e
nascosti, al fine dell'immedesimazione più completa e non la "verbosità"
magari delle loro melense canzonette, se trattasi di rockstar, ma ben più
attentamente la vita privata riportata dal gossip.

I più svegli e maliziosi intuiranno poi ben presto che, lungi dall'implorare
amore, per suscitare il DESIDERIO di una bella e vanitosa, l'astuzia
migliore sia apparire "desiderati"; metodo infallibile per catturare la sua
attenzione e il desiderio, poi, di primeggiare sulle altre belle, e così
cadendo preda dell'abile rete di rimandi triangolari del precoce Casanova.
La premura che l'esca gli dimostra
risvegliano nella vittima il desiderio.

E il metodo vale per tutto, sia che si tratti di qualunque altra ambizione
oppure di affari
Lo sanno bene pure i meschini adescatori del gioco dei "tre bussolotti" che
all'angolo della strada agiscono in combricole truffaldine di maneggione e
finti avventori complici, per attirare polli da spennare.

Strano che i critici marxisti, per i quali le strutture economiche
costituiscono l'archetipo delle relazioni umane non abbiano ancora rivelato
l'analogia tra i loschi traffici e i maneggi amorosi
Ma forse non sono così abili di relazioni umane come credono e vorrebbero
far credere di essere.

Ma se la stessa cosa la si osserverà specularmente, si rivelerà esplicativa
della VIOLENZA sempre in agguato.

Come per la bella l'altra, nell'inconsapevolezza del trucco, è un'OSTACOLO,
così colui che punta all'angolo della strada basta poco che reclami una
puntata non sua nel rapido gesticolare degl'avventori veri e falsi ; e
scatta la RIVALITA' sulla vincita.

AMORE e GUERRA seguono gli stessi percorsi e basta un manovratore distratto
che il cambio di binari è subitaneo

In comune hanno l'OGGETTO DEL DESIDERIO
Quello che li rende contrari non è il fato ma la fiducia o viceversa la
sfiducia di riuscire ad appagarlo,  da soli.
Nel primo caso è la vittoria coronata dall'amore, dal successo, dal
raggiungimento delle proprie vanitose ambizioni.
Nel secondo caso è il RANCORE verso chi è riuscito a riempire il vuoto del
mancato obiettivo accusando il rivale e non il proprio scarso o nullo
valore; vera causa!
E' l'invidia, la gelosia, la rivalità.
Le "Parche" di tutte le guerre.

Ma tutto questo continuerà imperturbato,
e non solo
ma aumenterà a dismisura perchè nell'ansia MODERNA di UGUAGLIANZA, ogni
distanza sarà sempre più vissuta come intollerabile generando, altro che la
Fraternité per la quale bisognerebbe quantomeno conoscere questi meccanismi,
ma bensì un RANCORE crescente

E a nulla varranno verbosità sofiste, la scienza o la debole legge a porre
argine a ciò.
Come faranno gl'uomini ad arginarne la causa se "hanno occhi ma non vedono"
...e neppure capiscono che la "fraternità" non è puro nominalismo ?

 
 
 

L'incanto del "disincanto"

Post n°481 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da mjkacat

I greci, nonostante tutto il loro pensare, restavano sostanzialmente un
popolo di primitivi, coi loro "pharmakòi" ed i loro dei dediti a giochi
erotici e all'arbitrio più assoluto.

Pare che oggi, però, questa struttura mitica, che pareva oramai andata in
rovina, incominci a ricomporsi

Il "religiosamente corretto", sotto il velo della pietà e dell'erudizione,
cede al "mercato" e nell'assenza di un "verum" oltre l'uomo che gli faccia
oltrepassare se stesso verso un bene comune (sin-ballein), scende a
risolvere con la forza del Potere a quall'assenza nell'esclusivo valore
della imposizione dei propri interessi e della soddisfazione personale.

Ma gli uomini, ora come allora, "non sanno quello che fanno" ed anzi, più di
allora, cadono nell'"incanto del disincanto", poichè il gettarsi separati da
tutto e da tutti non è altro che l'incanto del Diabolico (dia-ballein)...
e se la cantano e se la suonano, nel solipsismo dissociato ed edonista,
"finchè la nave và"...in rotta di collisione con un "banale" e REALE iceberg

http://snipurl.com/tmxx7

 
 
 

E' il corpo il linguaggio della persona

Post n°480 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da mjkacat

I diversi linguaggi in fondo non fanno altro che sviluppare e specificare il
linguaggio fondamentale che è il nostro corpo stesso.

Il volto, innanzitutto.
Una miriade di emozioni si esprimono nel volto anche senza una parola
articolata con la bocca.
"Il volto è l'identità stessa di un'essere [umano]. Esso si manifesta di
persona, senza concetto  (E. Lévinas)
"Un volto è un messaggio, spesso all'insaputa della persona stessa" (A.
Heschel)

Ma poi...ridere, piangere, "spupazzamenti"
"Il ridere e il piangere sono messaggi molto primari.
Tra madre e bambino piccolo il ridere e il piangere costituiscono un
linguaggio molto originario" (H. Plessner)
"Il linguaggio tattile nell'affetto sono un linguaggio decisivo nei primi
mesi di vita tanto che se manca il neonato capisce di essere abbandonato e
si lascia morire di inappetenza senza che nessuno ci possa far nulla"
(R.A.Spitz)

La danza è un'altro linguaggio come ben sapeva anche Nietzsche che ne faceva
l'autentico linguaggio del Superuomo
"C'è più ragione nel tuo corpo che nella tua miglior sapienza" (Zarathustra
I, 4)

Anche il vestirsi e la nudità appartengono all'ordine del linguaggio.
Ciò che l'uomo è e vuol essere nei confronti degl'altri è d'altronde molto
parzialmente esprimibile attraverso la parola verbale.
E' il corpo il linguaggio della persona !!

"Il corpo è l'oggetto psichico per eccellenza, il solo oggetto psichico"
(J.P. Sartre)

Queste brevi note per sottolineare la necessità di ALLARGARE gli spazi della
Ragione.
La persona umana è "PERSONA CORPOREA"
La coscienza di sé non è disincarnata, è coscienza di sé come
soggetto-corpo.
Ne consegue che il corpo umano non è mai riducibile a un'"oggetto" da
studiare, da manipolare, poichè, in caso contrario, qualunque termine
"neolinguistico politically correct" gli si voglia dare, resterà pur sempre
e solo sinonimo della vecchia e cara DISSOCIAZIONE, "archè" di qualunque
pazzia dalla più piccola alla più grande
Non è questione di opinioni !!

http://snipurl.com/tmqqr

 
 
 

"Illuminismo"

Post n°479 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da mjkacat

"Termine con cui si designa l'inquinamento luminoso
che impedisce di vedere le stelle"




 
 
 

Verità & Empietà

Post n°478 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da mjkacat

"Il concetto di "verità", come qualcosa che dipenda da fatti del tutto al di
fuori del controllo umano, è stato uno dei modi con cui la filosofia ci ha
inculcato finora il necessario elemento di umiltà.  Quando si allontana
questo ostacolo sulla via dell'orgoglio, si fa un'ulteriore passo sulla
strada che porta ad un certo tipo di pazzia; l'intossicazione della potenza
che invase la filosofia con Fichte e a cui i moderni, filosofi e no, sono
succubi.  Sono persuaso che questa intossicazione è il più grande pericolo
del nostro tempo, e che una filosofia che,  per quanto non intenzionalmente,
contribuisce ad essa, aumenta il rischio di un gran disastro sociale "

"In tutto questo vedo un grave pericolo, il pericolo di quella che si
potrebbe chiamare EMPIETA' COSMICA"

Bertrand Russell
"Storia della filosofia occidentale"
Ed. Longanesi
pag: 788

 
 
 

Postmoderno : Marxismo ultimo atto

Post n°477 pubblicato il 04 Dicembre 2009 da mjkacat

Dopo il Maggio '68 in Francia la reazione contro lo scientismo di certe
varianti piuttosto dogmatiche dello strutturalismo e del marxismo ha
costituito un fattore che ha condotto alla nascita del postmodernismo, a
causa dell'incapacità di operare una distinzione elementare tra
l'atteggiamento scientifico e la PRETESA ingiustificata dei regimi comunisti
di possedere una teoria "scientifica" della storia umana

Combinando la SOTTOVALUTAZIONE DEL LATO EMPIRICO con una
buona dose di dogmatismo scientista, è possibile cadere nelle peggiori elucubrazioni
come è anche possibile cadere, in alternativa, in una sorta di scoraggiamento:
DAL MOMENTO CHE TALE METODO, A CUI SI ERA CREDUTO
DOGMATICAMENTE, NON FUNZIONA, ALLORA NIENTE FUNZIONA,
qualsivoglia forma di conoscenza è impossibile o soggettiva eccetera.
E così si passa con facilità dal clima degl'anni '60 e '70 al postmoderno.

Ma tutto ciò si fonda su una cattiva identificazione dell'origine del
problema

 
 
 

Caro gatto Abelardo

Post n°476 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da mjkacat

...soprassedendo alla tua sottile disquisizione notturna se sia il Topo o la
"topa" la prova evidente dell'Intelligent Design, mi permetto di perorare
qui la mia causa sull'assoluta supremazia del mio benamato Topo ,
sempre con la maiuscola perche dimostrerò come ciò sia meritato.

Vedi, il Topo ha il grande vantaggio rispetto all'uomo di non esser preda
del SOLIPSISMO e/o dello SCETTICISMO.
Suppone infatti, LUuuuuI, che il mondo esterno corrisponda almeno
approssimativamente all'immagine che di esso ci offrono i sensi

Ma ecco , però, che, una volta superato il solipsismo e lo scetticismo
radicali, il saggio Topo si chiederà:
"Ma in che misura i nostri sensi sono affidabili ?"
E noi sappiamo, infatti, che su di Lui incombe una trappola e che i sensi lo
informano solo del formaggio.

Certo, ora sorge per il nostro eroe il problema dell"INCERTEZZA
SPERIMENTALE che Lui conosce benissimo.
L'insieme delle conferme sperimentali delle teorie scientifiche meglio
corroborate costituisce un problema in favore dell'idea che abbiamo
veramente acquisito una conoscenza oggettiva, sebbene approssimativa e
incompleta, della natura.
Inoltre, la esperienza accumulata nel corso di tre secoli di pratica
scientifica ci ha fornito una serie di principi metodologici più o meno
generali, quali la ripetizione degli esperimenti, l'utilizzo di controlli,
la verifica dell'efficacia delle medicine in protocolli "a doppio cieco",
che possono essere giustificati con argomenti razionali.
Ciò non toglie che nonostante tutto questo la certezza il Topo sà di non
poterla comunque avere
E allora procederà nell'INFERIRE il non osservato (la trappola)
dall'osservato (il formaggio)

E qui il Topo da prova della sua superiore intelligenza passando da
scienziato a detective.
Che è tutto dire !
Riscontri incrociati, prove materiali eccetera.
Esse sono razionali e basate su un'analisi dettagliata delle esperienze
anteriori.

Ma il Topo non dimentica mai il grande HUME che diceva che nessuna
osservazione sul mondo reale poteva mai essere dimostrata.
E qui sorge il problema della FORMALIZZAZIONE del metodo scientifico
del Circolo di Vienne, Popper e altri,
di cui resta un mistero, peraltro, come i Signori Topi ne siano venuti a
conoscenza, e lo scacco parziale che questo tentativo ha prodotto lasciando
il nostro Genio in un seppur poco ragionevole scetticismo, ma tant'è.

Inoltre, le ambiguità o inadeguatezze della "Logica della scoperta
scientifica" di Popper sottolineate da Feyerabend e Kuhn non hanno certo
contribuito a rassicurarlo,sebbene pur sempre a consolarlo di non aver
buttato via inutilmente gli anni passati sul lettino del suo
psicotopoanalista.
Il metodo INDUTTIVO non era poi così male, come gli aveva già insegnato suo
bisnonno Topo, che ebbe il previlegio di stazionare a quel tempo nella casa
di Laplace, di cui ricordava la febbrile attesa della cometa di Halley, nel
1759, predetta dalla meccanica newtoniana che si dimostro cosi almeno
approssivativamente vera

Ma ora , soprassedendo alle tesi di Duhem-Quine sulla "sottodeterminazione",
quella di Kuhn sulla "incommensurabilità dei paradigmi" o Feyerabend per cui
"qualsiasi cosa può andar bene" o ancora a Latour e le sue regole di metodo,
verrei alle prime conseguenze pratiche

Bisogna innanzitutto fare molta attenzione a non confondere i fatti con le
ASSERZIONI dei fatti !!!
Non è detto, infatti, che una cosa CONSIDERATA un fatto sia REALMENTE
un fatto
Cioè, in altri termino
SI PUO' SBAGLIARE !!!

A questo punto, però, per completare il quadro dovremmo poi parlare anche
della "GODELITE", una malattia diffusissima e micidiale che colpisce
preferibilmente "a la gauche", ovvero la cosiddetta "scienza postmoderna"
Unita alla meccanica quantistica genera poi quel micidiale CAOS che non va'
in nessun modo confuso con "La teoria del caos" che è tuuuuuuuuuuuttaaaaaaa
un'altra cosa.
Maestro in questo è quell'ameba sottospecie di uomo, cioè un'essere ben
inferiore ai Topi, di nome Lyotard, che fa un bel "pourpourrì" di geometria
frattale e teoria delle catastrofi senza portare nessun argomento a supporto
delle proprie balzane conclusioni filosofiche.
Detto Lyotard mescola poi almeno sei branche della matematica e della fisica
che in realtà son molto distanti, con termini poi neolinguistici del tipo
"paralogie" il cui significato, nonostante i Topi si siano dati molto da
fare, resta  misterioso.

Il bello è poi che, chi usando correttamente queste scienze non riesce
neppure a predire il tempo che farà oltre a poche settimane, mentre costui
arriva invece a predire con sicurezza nientemeno che il futuro dell'umanità
intera.
Mah,...mistero degli umanoidi !!

Si sà invece che la vera scienza non può prevedere e calcolare TUTTO.
Inoltre, il suo fine, non è mica unicamente predire ma anche comprendere.
Il senso che Laplace da della sua "Teoria delle probabilità" è completamente
invertita se si pensa che volesse arrivare a una conoscenza perfetta.

Certo, anche i PAZZI poi non hanno quel che si dice propriamente un
"pensiero lineare", ma questo assomiglia ben di più al "PENSIERO NON
LINEARE" postmoderno e agli abusi dei suoi autori che alla scienza autentica
che non confonde, come i postmoderni, il proprio senso della parola
"lineare" con quello matematico delineando poi connessioni con la "teoria
del caos" priva del supporto di qualunque argomento valido o peggio ancora
con le "Teorie della complessità" e dell"auto-organizzazione".

I Topi almeno sanno che le società umane sono sistemi complicati che
comportano un gran numero di variabili, per i quali si è incapaci, almeno
per ora, di scrivere equazioni ragionevoli sui suoi sviluppi futuri.

I Topi sanno che questi cialtroni postmoderni hanno la stessa capacità
previsionale delle fattucchiere o di Wanna Marchi
Gli uomini, invece, paiono non accorgersene.

Vabbè, caro gatto Abelardo, ci siam un po' persi rispetto agli obiettivi di
partenza, ma capirai che siam stati superati da un'altro problema rispetto a
quello dell'esistenza o meno della trappola....ed è:
PERCHE' GLI UOMINI MENTONO e i Topi no ?!
Che interesse hanno a sfarfugliare scioccamente nella Scienza solo per
INGANNARE ?!
Ma gli uomini hanno ancora qualcosa da dire o devono solo nascondere il
VUOTO pneumatico che gli ha carpito il cervello fingendolo pieno di
sofisticherie ?
Io penso che sia proprio così !!
Gli uomini sono oramai così irrimediabilmente stupidi che nel voler forzare
la REALTA' alle loro ideuzze che non si accorgono neanche più di essersi
messi in trappola da soli ascoltando i loro "flautisti MAGICI" ben più che
scientifici.
Noi Topi, questo stadio, come ben sai, lo abbiamo già superato da un
pezzo...quello del "flauto magico"  che ci porta al precipizio, intendo.
Almeno noi Topi ragioniamo ancora
Anzi, sai che ti dico ?!
Quel formaggio lì non mi piace !!

Ciao gatto Abelardo
tuo Topo Gigio.

 
 
 

Il gregge postmoderno

Post n°475 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da mjkacat

...ritiene che il sesso sia solo il desiderio di sensazioni sessuali.
Ma se così fosse il saccheggio del corpo non potrebbe avvenire.
Essere stuprati non sarebbe peggio di ricevere uno sputo in faccia
E' quanto ci vien tolto a livello esistenziale che umilia e distrugge
E' una sorta di assassinio:
è ridurre la persona incarnata a cadavere.
E' spazzar via in un colpo solo libertà, personalità, trascendenza
Il male non è solo banale ma anche reso invisibile dagli artifici del
POLITICALLY CORRECT che ha ormai privato completamente il matrimonio della
sua valenza di "rito di passaggio" ad un'altra modalità di vita per far
restare tutti eterni bambocci.
Non la definirei una scelta di libertà !

 
 
 

L'ideologia Politically correct

Post n°474 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da mjkacat

...ti vuole far credere che esistano solo "opinioni",
riducendo quindi il tutto a PROSPETTIVE di vita in contrasto.
Peccato che sottoquesto contrasto l'unico punto fermo inconfutabile sia
sempre la solita vecchia dicotomia "SERVO-PADRONE", ovvero
"liberatori-oppressori", ovvero "sfruttati-sfruttatori".
Avrete già capito che è il solito vecchio marxismo che sta dietro al
"postmoderno", il "politically correct" e a quella miriade di parole vuote
mascherate pomposamente in un linguaggio volutamente incomprensibile atto
solo a nascondere il VUOTO PNEUMATICO di idee.
Ma per adesso funziona bene.
Gli allocchi si bevono tutte le "narrazioni", soprattutto le favole di
Capuccetto ROSSO !!

 
 
 

L'Ideologia oggi

Post n°473 pubblicato il 27 Novembre 2009 da mjkacat

L'ideologia oggi
si è solo modificata e usa il "neolinguaggio" Poliyically correct.
Si ammanta di "scientismo"
che nulla ha a chevedere con la vera Scienza
è "buonista"
che nulla ha a che vedere con la vera Bontà
ha come obiettivo il Potere
che nulla ha a che vedere con la Realtà
si spaccia per liberale
che nulla ha a che veder...e con la Libertà
e' pacifista
che nulla ha a che vedere con la Pace
Eccetera
Ma come tutte le ideologie astratte ha principalmente un nemico da distruggere
L'INDIVIDUO
Okkio, che i "compagni" sono maestri di "assistenza fraterna" dall'invasione dell'Ungheria in poi.

Le credenze ideologiche tendono a definire una separazione tra "noi" e "loro".
Borghese e proletario
Capitalista e socialista
Sfruttatore e produttore
Tutto ciò che conta è distinguere, etichettare, chi condivide quella visione e chi dissente come soprattutto chi se ne discosta in un secondo tempo
Revisionista
Deviazionista
Immaturo, utopista
Social-fascista
Pertanto sono da sempre necessarie definizioni che stigmatizzassero il "nemico"

Il successo di queste etichette nell'emarginare e condannare l'oppositore ha corroborato la convinzione che si possa cambiare la realtà cambiando il linguaggio.

Basti osservare come oggi, parlando della RU480 la Senatrice Finocchiaro ha definito urgente la sua introduzione per la "SALUTE" delle donne

Sticaaaaaaazziiiiiiiiiiiii.........;)))

 
 
 

Il Sacro

Post n°472 pubblicato il 27 Novembre 2009 da mjkacat

Cacciato dalle coscienze per lasciar posto al kitsch, al pop e al porno,
si è rifugiato nell'INCONSCIO da dove trabocca in forme grottesche nel mondo
esterno in simulacri dalla struttura mentale religiosa quali laicismo,
politically correct e l'ostilità per qualunque "eretico" che si opponga ad
aborto, omosessualità fino ai nuovi "diritti degli animali" oramai in tutto
e per tutto nostri simili.

Ma il PUNTO DEBOLE è che questa "ideologia laica" differisce dalla struttura
religiosa in un dettaglio fondamentale: cioè, non ha una concezione chiara
del Sacro, del consacrato e del sacramentale.
I suoi rituali sono scarni, incerti o inesistenti.

Ma con il Sacro è meglio non scherzare.
E' come avventurarsi nell'OCEANO con una barca a vela senza il dovuto timore
reverenziale e con la stessa "scarna", "incerta" e "insicura" preparazione

Forse raggiungerai anche l'altra riva.
Ma io non ci scommetterei un centesimo !!

http://www.youtube.com/watch?v=7AIE1vz90B0&feature=fvw

 
 
 

"La Cina è vicina"

Post n°471 pubblicato il 20 Novembre 2009 da mjkacat

Questa famosa frase di Bellocchio del '68 non è mai stata più attuale.

La sottile ideologia tirannica della "Felicità di Stato" che si stà
lentamente profilando, nello Spirito Assoluto dei "Diritti dell'uomo"
disincarnato e in sostituzione dell'amore del prossimo, si prospetta
meramente in maniera DEMOGRAFICA

Essa passa principalmente per quel "rifiuto della nascita" (H.Harendt) per
lasciare il posto all'individualismo moderno e al suo desiderio di fondare
il soggetto su SE STESSO, indipendentemente da qualunque provenienza

La "libertà sessuale" e di "genere" renderà delittuosa la monogamia, con i
suoi drammi e le sue gioie sorprendenti come pure con le sue tragicità
laceranti.

Se la Cina comunista non avesse imposto l'infanticidio di massa, bensì
lasciato alle coppie cinesi  la cura di una regolazione naturale delle
nascite, si avrebbero forse avuto un eccesso di popolazione che avrebbe
portato con sé guerre o carestie, secondo le previsioni dei demografi e
della propaganda totalitaria dominante.

Dramma atroce, forse, incontestabilmente, ma queste carestie e queste guerre
sono preferibili a una prevenzione fondata sul crimine organizzato.

Mio figlio morirà forse tra le mie braccia, forse avrà una vita dolorosa, ma
questa croce della storia è meglio della spaventosa calma di averlo
soppresso senza rimorsi, in nome di un'altezzosa compassione che nulla può
sorprendere.

http://it.wikipedia.org/wiki/La_Storia_(romanzo)

http://www.educational.rai.it/rewind/index.asp?ID_Puntata=4604

E se invece della scomparsa delle balene e dei tonni bluefin ci si
cominciasse a preoccupare della prossima estinzione di queste donne dove la
violenza si converte in innocenza ?
Questo emblema di resistenza a qualunque totalitarismo nella sua infinita
vulnerabilità di madre dell'epilettico Useppe ?

 
 
 

Come in un vecchio film di fantascienza

Post n°470 pubblicato il 14 Novembre 2009 da mjkacat

Come nei più vecchi e banali film di fantascienza,
c'è sempre un popolo molto benestante e ricco
e un piccolo nucleo di ribelli,
strani, molto strani
proprio perchè incomprensibile la loro rinuncia al benessere
in nome di chissà quali principi.

Come nei più vecchi e banali film di fantascienza
dopo un po' c'accorgiamo che dietro a quella ricchezza
c'è SCHIAVITU'

C'è un "Grande fratello" paterno e suadente,
amato e stimato, che tutto controlla.

Ma il punto non è tanto perchè controlla.
Il punto è...perchè lo amano ?

Lo amano perchè ha trasformato tutti i loro capricci in DIRITTI
che graziosamente concede e soddisfa
e che ciascuno rivendica
in base all'identità che si è scelto.

In questo modo gli individui dipendono totalmente da Lui
e non si accorgono della condizione servile
in cui sono ridotti

I suoi schiavi non si rendono conto
della loro condizione di schiavitù,
anzi credono di essere molto liberi
perchè IL POTERE
concede loro continuamente nuove libertà
e nuovi diritti.

Se ora i diritti umani
sono inerenti SOLO alla natura umana,
e si sprigionano da essa
Se non ce n'è più né una comune
né una naturale
allora diventano
COSTRUZIONI POLITICHE
e tu dipendi da chi è in grado di dartele.

Come gatti che
perso l'istinto a cacciare da soli
non possono più vivere senza il loro padrone.

Senza... UN PADRONE  !!!

http://snipurl.com/t87sf

http://girolamo.melis.it/2009/10/juan-manuel-de-prada-la-nueva-tirania.html?spref=fb

 
 
 

Incubo

Post n°469 pubblicato il 14 Novembre 2009 da mjkacat

Tantissimi anni fa lessi da qualche parte questa frase non ricordo certo
scritta da chi:

IL FASCISMO NON HA PIU' BISOGNO DI MANGANELLI
MA E' IN GRADO DI FARTI DESIDERARE
CIO' CHE LUI VUOLE
CHE TU DESIDERI

Per decenni ho pensato che fosse sì una bella frase ma che, fortunatamente,
non c'erano solo sporadiche traccie traccia di ciò in manie banalmente
consumiste

Poi, lentamente, ho cominciato ad accorgermi che qualcosa non andava

Quello strano linguaggio "politically correct"
A proposito, quando è iniziato ?
Ci scommetterei dopo l' '89

Qui poi mi son reso conto del TERGIVERSARE, del praticare, cioè, un
linguaggio per sofismi, dove il significato delle parole cambia, il senso
delle parole vien reso oggetto di negoziati.
A questa DECOSTRUZIONE del linguaggio ne consegue una decostruzione del
DIRITTO
Si negoziano il diritto alla vita, alla morte, alla salute

Insomma, si stà giocando una partita pesantissima
CIO' CHE E' IN GIOCO E' L'UMANO

E questo gioco non si limita a questo sofisticato gruppo di filosofia.
No, no,...si gioca a dei livelli altissimi

Il problema non sono Loris, o Marco, o Davide, i Logico sofisti di questo ng.
Il problema sono l'ONU, l'OMS, la BM, l'OCSE, l'UNESCO, l'UNICEF, l'EU e
tutte le altre sigle più famose

Siamo dentro fino al collo a un TERRORISMO DAL VOLTO UMANO, dolce e felpato

E la posta in gioco non è la supremazia in questo newsgroup, ma quella
mondiale
L'obiettivo è risolvere le disuguaglianze non con una REDISTRIBUZIONE equa
ma con una DRASTICA DIMINUZIONE DELLA POPOLAZIONE
che permetta ai previlegiati di restare tali

E il bello è che questo stà avvenedo proprio con quello che dicevo
all'inizio
Attraverso la manipolazione delle menti delle persone
che lungi dall'inorridirsi trovano desiderabile e buono
tutto ciò.


PS: Vabbè, la scienza troverà il rimedio, grazie a Dio...si fà per dire !!
http://snipurl.com/t7iv2

 
 
 

La cultura del piacere

Post n°468 pubblicato il 08 Novembre 2009 da mjkacat

L'"Ideologia di genere", che dal dato corporeo "schizza" a quello mentale e
fa del sesso un genere grammaticale è l'emblema di come si viva ancora
nell'"Ideologia" a vent'anni dal crollo del muro di Berlino.

Il "caso Polanski" ne è un'altro sintomo, dove il supposto "genio" è
esentato dall'obbrobrio pedofiliaco per settecento intellettuali dal
cervello di una vongola, come dice mia figlia di otto anni.
Per inciso, diciamo anche che se di tale misfatto si fosse macchiato che sò,
un prete o un Cardinale....apriti cielo !!! Altro che pelose difese......
Ma tant'è e oramai non ci si fa neanche più caso all'infantilismo dilagante.

Ma se, come FREUD, elaboriamo il "Principio di realtà" ed il "Principio del
piacere" in quelli che divennero poi, infine, "Istinto di Vita" e "Istinto
di MORTE".......
non lo vedo micca molto roseo il futuro,stante queste premesse, di questa
"schizo-società"  !!!


 
 
 

Ecce homo

Post n°467 pubblicato il 06 Novembre 2009 da mjkacat

Un uomo torturato
Un uomo ucciso
Un uomo deriso
Un uomo umiliato
Un uomo schiaffeggiato e sputato
Un uomo che soffre
Un innocente
Un povero
Quanti milioni ce ne sono tutt'ora ?

E risolviamo questo togliendone il simbolo ?
Per non vedere ?
Perchè ?

http://it.wikipedia.org/wiki/Ecce_Homo

Ci vuol tanto a capire che Cristo

è il SIMBOLO

delle VITTIME

della VIOLENZA UMANA ?!

 
 
 

Idealismo

Post n°466 pubblicato il 31 Ottobre 2009 da mjkacat

1. Un primo passo sulla via del realismo è rendersi conto che si è sempre stati realisti. Il secondo passo è rendersi conto che, qualunque sforzo si faccia, non si riuscirà mai a pensare in modo diverso. Il terzo passo è prendere atto che tutti quelli che pretendono di pensare in modo diverso si rimettono a pensare da realisti non appena si dimenticano di star recitando una parte. A questo punto, se uno di questi si domanda il perché, la sua conversione è cosa fatta.

2. La maggior parte di coloro che si professano e si ritengono idealisti vorrebbero tanto non esserlo, ma pensano di non averne il diritto. C'è chi dice loro che non potranno mai uscire dal loro pensiero e che un al di là del pensiero non è pensabile. Se accettano la sfida e cercano di rispondere a questa obiezione sono perduti, perché tutte le obiezioni dell'idealista al realista sono formulate in termini idealistici. Per questo non sorprende che l'idealista risulti sempre vittorioso nelle discussioni. La soluzione idealistica dei problemi è già implicata nel modo con cui l'idealista imposta i problemi. Il realista deve dunque convincersi, come prima cosa, di non dover accettare la sfida su un terreno che non è il suo, così come non deve sentirsi in difficoltà quando non sa come risolvere dei problemi che in effetti sono senza soluzione ma che lui non ha motivo di porsi.

 3. Occorre poi usare con cautela il termine "pensiero". In effetti, la differenza più grande tra il realista e l'idealista e che l'idealista pensa, mentre il realista conosce. Per il realista "pensare" vuol dire solamente organizzare delle conoscenze o riflettere sul loro contenuto; a lui non viene in mente di fare del pensiero il punto di partenza della sua riflessione, perché lui sa che un pensiero è possibile solo se prima ci sono state delle conoscenze. Ora, l'idealista, visto che procede dal pensiero alle cose, non può sapere se quello da cui parte corrisponde o meno a una cosa; e quando egli domanda al realista come si possono raggiungere le cose partendo dal pensiero, il realista deve rispondere subito che ciò non è possibile, e che proprio in questo sta il motivo principale per non essere idealisti. Il realismo infatti parte dalla conoscenza, cioè da un atto dell'intelletto che consiste essenzialmente nel cogliere un oggetto; quindi per il realista la domanda dell'idealista non pone un problema insolubile ma solo uno pseudo-problema, che e una cosa ben diversa.

4. Ogni volta che l'idealista ci prescrive di risolvere i problemi posti dal pensiero, si può essere sicuri che egli parla in nome dello Spirito. Per lui, lo Spirito è ciò che pensa, come per noi l'intelletto è ciò che conosce. Occorre dunque evitare, per quanto sia possibile, di compromettersi con questo termine. Non è sempre facile, perché esso ha anche un senso legittimo, ma noi viviamo in un tempo in cui si impone prima di tutto la necessità di ritradurre in un linguaggio realistico tutti i termini che l'idealismo ha mutuato da noi e poi ha corrotto. Un termine di tipo idealistico è quasi sempre un termine che per il realista designa una delle condizioni spirituali della conoscenza e che invece l'idealista considera come generatrice del suo contenuto.

5. La conoscenza di cui parla il realista è l'unione vissuta e sperimentata tra l'intelletto e una realtà conosciuta. Ecco perché una filosofia realistica ha sempre come referente questa realtà conosciuta senza la quale non ci sarebbe conoscenza. Le filosofie idealistiche, al contrario, partono dal pensiero e per questo arrivano ben presto a scegliere come loro oggetto la scienza o la filosofia stessa. L'idealista, se pensa veramente da idealista, realizza nella forma più pura l'essenza del "professore di filosofia"; mentre il realista, se pensa veramente da realista, è in perfetto accordo con l'essenza autentica del filosofo: perché il filosofo parla delle cose, mentre il professore di filosofia parla di filosofia.

 
 
 

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