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Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)
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Post n°3909 pubblicato il 08 Marzo 2015 da pierrde
Spesso quando chiedo ad un musicista cosa sta ascoltando e chi predilige tra i contemporanei (non necessariamente in campo jazzistico) ottengo risposte vaghe: troppo concentrati sui propri progetti per dedicare tempo agli ascolti. Da te mi immagino un diverso tipo di risposta…. UP) Sono un ascoltatore “onnivoro” e vagante, sia per il fatto che cerco stimoli ovunque, sia perché spesso ascolto viaggiando. Dalla dedica su “Traces and Ghosts” rivolta a Nile Rodgers, ad esempio, si può ricavare la mia passione per il gruppo degli Chic, da lui fondato insieme al formidabile bassista (ormai scomparso da tempo) Bernard Edwards. Con analogo interesse ascolto Webern o Terry Riley, Morton Feldman o i Kraftwerk, i Devo, i PIL di John Lydon (ex Johnny Rotten dei Sex Pistols). Sto per acquistare “An American Prayer” dei Doors e il recente cd del trio di Jacques Morelenbaum, un musicista che ho sempre ammirato. Un altro album che mi trovo ultimamente a riascoltare è “Snakeoil” di Tim Berne, che trovo straordinario e che ho recentemente analizzato durante una lezione al conservatorio. In auto mi piace curiosare anche tra programmi radiofonici come Battiti, Babylon o Musical Box, che spesso propongono ascolti imprevedibili e a volte sorprendenti. Mi informo attraverso riviste come ad esempio Blow Up, che trovo molto aperta ed esauriente. Anche qui ovviamente vale quanto ho detto per le letture, ho bisogno sempre di un salto nel passato e i questa sezione ad occupare un “posto fisso” (detto da un eterno “precario”) ci sono le Variazioni Goldberg di Bach, una passione che mi segue da anni, sia a livello di ascolto che di studio al pianoforte. Pochi mesi fa le ascoltavo in una recente versione di Sokolov: stavo guidando, tornavo a casa dopo alcune lezioni e dopo un po’ mi sono accorto di aver sbagliato strada ma stavo benissimo, mi trovavo in un mondo parallelo. Leggi l'intera intervista qui: |
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